Un Anticiclone subtropicale minaccia l’ecosistema alpino
Da qualche tempo, un potente Anticiclone di origine subtropicale sta causando un incremento notevole delle temperature sulle Alpi, spingendo lo zero termico a livelli straordinari per la stagione autunnale. Si prevedono valori che ricordano le condizioni estive, con lo zero termico che potrebbe raggiungere i 4200 metri. Questa quota è inusuale per il periodo e mette a rischio la stabilità dei ghiacciai e delle riserve di neve in quota, con conseguenze potenzialmente dannose per l’ecosistema alpino.
Un Ottobre bagnato ma caldo
Nel corso del mese di Ottobre, le Alpi hanno beneficiato di abbondanti nevicate, grazie a precipitazioni copiose che hanno permesso un accumulo di neve considerevole. Tuttavia, l’effetto delle temperature straordinariamente alte nelle ultime settimane ha impedito che la neve si consolidasse al di sotto dei 3000 metri, lasciando scoperti i versanti inferiori delle montagne. Al momento, solo le zone situate oltre i 3200-3300 metri possono vantare una copertura nevosa significativa, una situazione delicata che potrebbe peggiorare ulteriormente.
Con il movimento dell’Anticiclone verso l’Europa centrale e settentrionale, si prevede un ulteriore aumento delle temperature. Questo comporterà lo scioglimento rapido della neve caduta di recente anche in alta quota, mettendo a rischio le riserve nevose di fine Ottobre. Le previsioni meteo indicano che questa situazione di calore anomalo si protrarrà almeno fino alla festività di Ognissanti e nei giorni successivi, con un possibile prolungamento fino al 3 o 4 Novembre.
Meteo mite e cielo sereno
Durante questo periodo, condizioni di bassa umidità dell’aria potrebbero offrire una protezione parziale contro lo scioglimento della neve; tuttavia, è improbabile che questa limitazione sia sufficiente a impedire perdite significative. Solo a partire dal 6 o 7 Novembre si prevede l’arrivo di un fronte di aria fredda dai Balcani, che potrebbe abbassare le temperature anche sull’Italia, specialmente nelle aree orientali e meridionali.
Il persistere di temperature così elevate nel cuore della stagione autunnale mette a rischio i ghiacciai alpini, già in forte riduzione a causa del cambiamento climatico. La fusione precoce della neve, oltre a minacciare l’integrità dei ghiacciai, potrebbe avere un impatto negativo sulla disponibilità idrica a lungo termine, fondamentale per l’ecosistema delle Alpi. La mancanza di riserve nevose che si accumulino durante l’Inverno può portare a una carenza di risorse idriche nei mesi più caldi, aggravando le difficoltà legate alla gestione sostenibile delle risorse naturali nelle regioni montane italiane.
Hot spot climatico
La stabilità delle aree alpine è minacciata dal continuo innalzamento delle temperature, che modifica progressivamente la composizione del manto nevoso e limita l’espansione delle riserve di ghiaccio. Per contrastare questi effetti, risulta fondamentale l’adozione di misure proattive e strategie di adattamento che mirino alla protezione dell’ambiente alpino. Le Alpi costituiscono infatti un patrimonio naturale di valore inestimabile per l’Italia, non solo dal punto di vista paesaggistico ma anche per la loro rilevanza idrica e climatica.