Il meteo in Italia e l’influenza della neve siberiana
Un’ampia copertura di neve in Siberia tra ottobre e novembre può incrementare le possibilità di inverni rigidi in Europa, con ripercussioni meteorologiche anche in Italia. Questo fenomeno è correlato a fasi negative dell’Oscillazione Artica (AO) e dell’Oscillazione Nord Atlantica (NAO), che favoriscono l’ingresso di aria molto fredda.
Interazioni climatiche e meccanismi atmosferici
La presenza di una notevole quantità di neve in Siberia provoca un intenso raffreddamento del terreno, rafforzando l’Anticiclone Russo Siberiano. Questo processo amplifica le onde planetarie nella troposfera, trasferendo energia verso la stratosfera. Queste fluttuazioni stratosferiche causano un indebolimento del Vortice Polare e possono generare riscaldamenti stratosferici improvvisi (SSW). Se si stabiliscono le correnti adeguate, è possibile che masse d’aria retrograde possano raggiungere anche le nostre latitudini.
Altri elementi climatici rilevanti
Oltre alla neve siberiana, anche le variazioni della copertura di ghiaccio marino artico, in particolare nel Mare di Barents-Kara, svolgono un ruolo fondamentale. Un’ampia estensione del ghiaccio in autunno favorisce un maggiore accumulo di neve in Siberia, accentuando le interazioni atmosferiche. Questo aumenta il rischio di ondate di freddo estremo in Europa. L’indebolimento del Vortice Polare stratosferico facilita l’afflusso di aria gelida verso le zone temperate. L’aumento degli SSW (riscaldamenti stratosferici improvvisi) destabilizza il Vortice Polare, incrementando la frequenza di ondate di gelo.
Considerazioni aggiuntive
Tuttavia, è importante sottolineare che non sempre esiste una correlazione diretta. Il fatto che ci sia un inverno molto nevoso in Siberia non implica necessariamente una fase meteorologica gelida in Europa. L’arrivo di masse d’aria siberiane in Italia è un fenomeno piuttosto raro, che si verifica quando l’anticiclone si stabilisce alle alte latitudini e permette l’afflusso di aria fredda da est. I fattori concomitanti sono numerosi e non ci resta che attendere per vedere se nell’inverno del 2025 ci sarà davvero un’occasione di ondata di gelo.