Le previsioni meteo indicano un cambiamento radicale
Le ultime previsioni meteo dell’ECMWF (Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine) delineano un quadro intrigante per il prossimo fine settimana. L’attuale periodo di alta pressione che domina non solo l’Italia, ma l’intera Europa centro-occidentale, potrebbe essere sostituito da correnti fredde provenienti dall’est.
Un’ondata di freddo dall’Est Europa?
Secondo l’ultimo aggiornamento dell’ECMWF, una massa d’aria molto più fredda proveniente dall’Est Europa potrebbe gradualmente spostarsi verso ovest, raggiungendo la nostra penisola. Questo fenomeno potrebbe colpire principalmente le regioni centrali e meridionali dell’Italia, portando un anticipo di inverno.
Questo non è un’ipotesi infondata, ma è il risultato della situazione barica attuale sul vecchio continente. L’alta pressione domina attualmente tutta l’Europa centro-occidentale, estendendosi fino a nord della Gran Bretagna e toccando la Scandinavia occidentale. Nel frattempo, l’Est Europa, in particolare Finlandia, Norvegia e Russia europea, sta affrontando un’intensa ondata di freddo che sta causando nevicate a quote molto basse.
L’espansione dell’alta pressione verso le latitudini subpolari potrebbe favorire la discesa di una parte del freddo presente in Europa verso i Balcani e il Centro-Sud Italia. Questo scenario potrebbe realizzarsi intorno al 10 novembre, come indicato dall’ECMWF.
Quali conseguenze per l’Italia?
E se questo scenario si realizzasse, cosa accadrebbe? Se l’attuale previsione dell’ECMWF si concretizzasse, il Centro-Sud Italia potrebbe sperimentare un anticipo d’inverno, con una significativa diminuzione delle temperature per almeno tre giorni e un possibile ritorno del maltempo in diverse regioni. Le aree più a rischio sarebbero quelle del versante adriatico e del Sud, dove si potrebbe registrare una diminuzione delle temperature ben al di sotto della media stagionale, accompagnata da precipitazioni localmente temporalesche. La neve potrebbe coprire l’Appennino fino a quote di bassa montagna.
Ovviamente, questo è uno scenario a lungo termine che inevitabilmente subirà ulteriori modifiche nelle prossime previsioni meteo.