Il meteo e le sue implicazioni: un viaggio tra passato, presente e futuro
Il meteo è un elemento che influenza profondamente la vita del nostro pianeta. Le condizioni meteorologiche attuali, che rispecchiano lo sviluppo industriale del secolo scorso, potrebbero subire un cambiamento radicale. Secondo alcune teorie, infatti, potremmo essere sulla soglia di una nuova era glaciale, innescata da una diminuzione dello 0,14% dell’insolazione del calore che il Sole invia alla Terra.
Il ruolo dei ghiacci polari nel meteo
Questa teoria, che ha suscitato non poche polemiche tra i sostenitori dell’effetto serra e i cosiddetti “globalizzatori caldofili”, si basa sull’osservazione dei ghiacci polari. La loro espansione e regressione, avvenute nel corso dei secoli, hanno un impatto diretto sul meteo delle aree subpolari. Infatti, i cambiamenti nella struttura geometrica dei ghiacci influenzano l’albedo terrestre, ovvero la riflessione della luce solare, modificando così le condizioni meteorologiche.
Un nuovo modello di analisi del meteo
Secondo Fong, per comprendere appieno queste dinamiche, non è sufficiente analizzare solo l’atmosfera. I modelli standard del meteo, infatti, richiedono tempi molto lunghi e presentano numerose difficoltà interpretative. È necessario, quindi, un modello che si adatti meglio a queste esigenze e che operi su una scala temporale più ridotta.
Le scoperte sui sedimenti oceanici
Le ricerche sui sedimenti provenienti dagli abissi oceanici hanno portato a risultati sorprendenti. È emerso che le grandi distese di ghiaccio si espandono e si ritirano in sincronia con i cambiamenti dell’orbita terrestre attorno al Sole. Questo processo, che sembra durare circa 100.000 anni, coincide con le ere glaciali. Infatti, negli ultimi milioni di anni, si sono succedute diverse glaciazioni della durata di 100.000 anni, separate da periodi interglaciali di 10.000 anni.
Il meteo e l’orbita terrestre
Il ritmo di questo ciclo climatico è strettamente legato alla variazione dell’orbita terrestre, che passa da una forma circolare a una più allungata e viceversa. Questo cambiamento, pur producendo solo lo 0.18% del calore che raggiunge il nostro pianeta nelle diverse stagioni, potrebbe rappresentare un decimo del cambiamento necessario per innescare una nuova era glaciale.