Un insolito riscaldamento nella Siberia occidentale
Un fenomeno di riscaldamento anomalo è stato rilevato da tempo nella parte più occidentale della Siberia, come confermato in un precedente articolo. Le proiezioni matematiche, dopo aver segnalato una prima fase di questo fenomeno già in corso da alcuni giorni in queste aree, suggeriscono un ulteriore aumento delle temperature.
Di solito, questa regione del nostro emisfero, conosciuta come Russia Bianca, sperimenta queste variazioni di temperatura in modo molto graduale. Statisticamente, dovrebbe essere una delle zone più fredde fino a ben oltre il mese di marzo. Tuttavia, se osserviamo attentamente l’andamento termico di queste aree, raramente in passato si sono verificati questi bruschi cambiamenti di temperatura. Negli ultimi anni, la Russia non ha più mostrato il suo “lato freddo”.
Il meteo in Italia e la stagione di transizione
Una parte di questo fenomeno può essere attribuita alla stagione di transizione, la primavera, e in parte a una “quasi compensazione” delle alte temperature registrate nell’area mediterranea dalla fine dello scorso aprile. La nostra penisola rimane un'”oasi”, al momento fortunata, dove continua a fluire aria fredda di ex origini Artiche. Siamo, insieme ad alcune altre regioni mediterranee, uno dei Paesi che, nonostante la stagione in corso, registra ancora temperature negative.
Finché questo processo di avvezioni molto calde si dirigerà verso l’estremo nord-est europeo, “noi” potremmo essere esclusi dall’avanzare della stagione primaverile. Tutto ciò che osserviamo attraverso un’analisi evolutiva del meteo, ci porta a riflettere su un periodo previsionale “insolito”, che non ha nulla a che fare con il normale “ciclo stagionale”.
Il meteo e i cambiamenti climatici
La tesi che non esistono più le frazioni temporali, divise in 3/12, ma che siamo di fronte a “salti” sempre più marcati tra semestri freddi e caldi, è sempre più sostenuta. Questo è in parte correlato a quanto mostrato dalle elaborazioni matematiche del meteo, ma fa anche parte di un processo molto più ampio.
Siamo davvero alle porte di un cambiamento climatico, che si sta spostando e ridistribuendo verso occidente, in cui la zona più fredda del nostro emisfero potrebbe “perdere terreno” rispetto alla media Europa, sia centrale che settentrionale. Questi sono cambiamenti che non richiedono processi molto lunghi, ma che sono evidenti da diversi anni; basta pensare alla totale assenza, da anni, del promontorio freddo dell’Hp termico asiatico, in Russia. Questi potrebbero essere considerati come cambiamenti climatici parziali e circostanziati.