Analisi del meteo: gli inverni del ’47, ’63 e ’77
L’Europa ha vissuto inverni di grande impatto, come quello del 1947 e del 1963. Quest’ultimo, in particolare, ha lasciato un’impronta indelebile, sebbene non paragonabile a quella del 1947 che ha colpito l’Inghilterra. Anche negli Stati Uniti, l’inverno del 1977 è stato particolarmente severo.
Caratteristiche comuni e meteo
Questi inverni hanno avuto alcune caratteristiche comuni, legate principalmente al meteo. In particolare, si sono verificate situazioni di blocco persistenti nella circolazione globale del nostro emisfero. Un elemento chiave in questo processo, che potrebbe ripetersi nei prossimi inverni, è stata la presenza quasi stazionaria, nelle alte latitudini, di aree di alta pressione, note come “forcing atlantico”.
Effetti sulle correnti aeree
Queste aree di alta pressione hanno impedito il normale corso delle correnti aeree occidentali nelle zone alte dell’atmosfera, che solitamente possiamo definire come “ciclico”. Questo ha comportato un movimento dei sistemi di superficie in tutto l’Emisfero nord. Questi “blocchi” hanno diviso le correnti aeree in due diversi flussi, uno che passava a nord e l’altro a sud dell’anticiclone. Tra i due, c’era un’area di venti provenienti da est, molto deboli alle quote superiori, ma spesso forti in superficie.
Posizione delle aree di alta pressione
La posizione di queste aree di alta pressione sembrava essere in relazione con la topografia delle masse terrestri nell’Emisfero nord e correlabile con quella delle Montagne Rocciose.
L’inverno del 1963: un esempio eclatante
L’inverno del 1963 è stato uno degli esempi più eclatanti di condizioni particolari di blocco “permanente”. Un anticiclone, comunemente noto come Azzorre, ha agito in piena “autonomia”. Questo inverno ha mostrato una bassa media della pressione al suolo, che si è attestata a 995 millibar (gennaio del 1963), con una forte interferenza del vortice polare. Questo ha reso evidente come le correnti “superiori” governino i sistemi meteorologici di superficie.
Condizioni meteorologiche del gennaio 1963
Nel gennaio del 1963, si sono verificate diverse situazioni anticicloniche molto ben delineate al largo delle coste dell’Oregon (40° N, 125° W) e a sud dell’Islanda (60° N, 15° W), che hanno posto le basi per un inverno estremamente freddo. L’aria fredda proveniente dall’Artico si è spinta verso gli Stati Uniti centrali e, fatto insolito, verso l’Europa. Questo si è sviluppato attraverso la connessione di due anticicloni dinamici.
Effetti sulle temperature
Nel contempo, l’aria calda tropicale è stata trasportata verso l’Alaska e la Groenlandia occidentale. Da qui e durante tutto il mese successivo, si sono osservate forti anomalie negative riguardo alle temperature. Questi estremi, come se fossero legati da un “nastro trasportatore”, sono stati trasportati dalla sequenza dei getti a est dell’anticiclone.
Il ruolo dell’anticiclone Azzorre
Il 1963 è l’anno che meglio rappresenta una situazione, teoricamente ripetibile nei prossimi inverni, di una “super attività” dell’anticiclone Azzorre. Questa figura “pressoria” sembra porsi come “quasi unica” condizione, insieme ad altri parametri imprescindibili, sul meteo e le relative variazioni sul nostro continente: l’Europa.