Analisi del meteo: cambiamenti significativi in vista
Recentemente, abbiamo iniziato a considerare l’idea che stesse avvenendo un cambiamento più marcato nel settore europeo del meteo, in particolare riguardo alla situazione barica, ovvero la redistribuzione delle pressioni atmosferiche. Ora, questo modello, che risulta in linea con una serie di altre previsioni numeriche, ci mostra con chiarezza ciò che avevamo già ipotizzato in precedenza.
Un’oscillazione dinamica nell’atmosfera
Si sta sviluppando una pulsazione dinamica, quasi una scheggia nell’atmosfera, che si estende longitudinalmente e inizia, attraverso un flusso di aria proveniente dal Nord Atlantico, a erodere in modo netto i forti geopotenziali che hanno caratterizzato il meteo degli ultimi 6 giorni sulla nostra Penisola, portando stabilità e calore. Questa erosione “rapida” porterà aria molto più fresca verso il Mediterraneo centro-orientale, dando origine a una serie di contrasti termici che potrebbero creare depressioni molto insidiose.
Il ”tallone d’Achille” del meteo
Attualmente, l’area più debole e soggetta alla maggiore perdita di geopotenziali sembra essere il settore adriatico e il Nord-Est. Tuttavia, è importante sottolineare che, quando si tratta di un flusso polare marittimo, le condizioni previste dai modelli meteorologici possono cambiare da un momento all’altro. Non è escluso che, nel corso della prossima settimana, con la formazione di una saccatura da contrasto sull’Europa balcanica, possa formarsi un’ansa sulle regioni centrali e centro-meridionali, con possibili forti temporali anche in queste aree.
Un calo termico in arrivo
L’intero periodo considerato, da lunedì e per tutta la prossima settimana, sembra caratterizzato da un netto calo delle temperature, combinato con un aumento dell’instabilità e dell’attività perturbata nelle regioni già menzionate. Purtroppo, questo evento, ovvero il cambiamento della circolazione atmosferica, avverrà durante il periodo più “critico” della stagione calda. Non possiamo ancora dire addio all’estate, ma anche se ci sarà un successivo ritorno delle condizioni estive ideali sul Mediterraneo, il rischio che queste vengano improvvisamente sostituite da ”crescenti infiltrazioni fresche” sarà molto elevato.