La ricerca incessante dell’uomo per la variabilità meteorologica
L’uomo, in quanto essere sensibile e aperto alle più sottili osservazioni naturalistiche, si confronta con l’Universo in un modo unico. In particolare, in quei meteo caratterizzati da temperature medie moderate, esistono numerosi “cacciatori instancabili” che, in risposta alla giusta compensazione e variabilità meteorologica, sono in costante ricerca di cambiamenti.
Questo non dovrebbe essere interpretato come una “psicosi”, un’osservazione morbosa del meteo e degli eventi atmosferici in generale. Piuttosto, è una sorta di equilibrio fisico e mentale che è in continua ricerca di estrema variabilità, o dinamismo meteorologico.
La sete di cambiamento e la creatività umana
Questa sete di cambiamento deriva dall’attitudine dell'”uomo mediterraneo” che cerca costantemente di soddisfare attraverso la ricerca di spazi, scenari e colori che non siano quelli “statici” di meteo molto diversi. Molta della creatività umana è attribuibile, come noto, alle variazioni cromatiche che l’iride (occhio) subisce durante queste fasi “cangianti”.
Il desiderio di ritrovare situazioni “insolite”, una caratteristica distintiva di eventi atmosferici estremi per il nostro meteo (ad esempio, periodi molto caldi o molto freddi), ci spinge a cercare, anche ostinatamente, situazioni estreme che in qualche modo ci “terrorizzano”, ma certamente ci “rassicurano” sulla continuazione e il significato della nostra esistenza.
Il meteo come parte integrante del nostro intelletto
Il meteo rappresenta una parte significativa del nostro intelletto. È un esercizio costante che ci mette quotidianamente alla ricerca del “nuovo”. Tra le molte manifestazioni culturali, di ampio e elevato respiro, quella relativa all’osservazione del “tempo medio” o “tempo in movimento” è sicuramente una delle più alte espressioni del sapere.
Se pensiamo che oltre il 60% delle conversazioni di “approccio” tra gli individui inizia con un chiaro riferimento al meteo, possiamo capire quanto la nostra cultura sia “intrisa” da questa “favola incredibile”: il Tempo atmosferico.
Il meteo e le emozioni umane
Nessuno può negare “l’impatto” emotivo di una dichiarazione come: “ci aspettano giorni di grande freddo”. Questo non dovrebbe essere considerato come un atteggiamento “sadico”, ma semplicemente come un viaggio nel tempo passato che ci riporta a dei “ricordi sani”.
In questo “medioevo esistenziale e culturale”, una delle manifestazioni che sicuramente si distacca da tale “oscurità” è quella della ricerca effettuata sugli “umori atmosferici”. Sarà freddo… sarà caldo… non è solo un modo di dire, ma una sicura affermazione di quanto noi stessi detestiamo vivere nel “grigio” e cerchiamo le estremità bilancianti.
Il futuro del meteo e i “cacciatori del tempo”
Signori, ci saranno dei cambiamenti, questo è certo! È altrettanto certo che “i cacciatori del tempo” sopravviveranno.