Analisi del meteo attuale
Il periodo di clima mite che ha interessato la nostra Penisola per poco più di 24 ore è ormai in fase di declino, avendo raggiunto il suo picco nelle prime ore di questa mattina.
Nel frattempo, la parte più fredda del fronte, situata tra Norvegia e Scozia, sta registrando precipitazioni nevose e temperature vicine allo zero, se non addirittura inferiori.
Avanzata dell’aria fredda
Un’analisi più dettagliata del meteo rivela che un’avanguardia di aria fredda sta raggiungendo la Francia centro-settentrionale e i Paesi Bassi, causando un netto calo delle temperature. Al momento, non si segnalano precipitazioni di particolare rilievo in queste aree.
Studiando la direzione dei vettori che indicano l’aria più fredda, si nota che una parte di essa si dirigerà lungo l’arco delle Alpi occidentali, spingendosi verso la Francia meridionale nelle prossime 18 ore e raggiungendo anche la Penisola Iberica.
Il nucleo di aria fredda verso l’Italia
Il nucleo di aria fredda diretto verso l’Italia si trova nella parte centro-settentrionale del fronte freddo. A causa di una spinta anticiclonica verso levante prevista tra questa notte e le prime ore di domani, questo nucleo freddo sarà costretto a spostarsi verso la parte orientale delle Alpi e ad entrare dalla Porta della Bora.
Già dalle prime ore di domenica, l’aria fredda avrà raggiunto le regioni centro-settentrionali, rafforzando la depressione preesistente. Si prevede l’inizio di forti venti di bora e tramontana, causati dal “gap” barico tra l’anticiclone atlantico e la depressione che si approfondirà sulle regioni ioniche (con una pressione stimata di 995 hPa, ma forse anche inferiore).
Posizionamento del nucleo freddo e previsioni per le regioni italiane
Il nucleo più freddo in quota si posizionerà tra la Sardegna e le coste del Medio Tirreno. Questa situazione potrebbe coinvolgere parzialmente, nella seconda parte di domenica e lunedì, anche le regioni di Ponente. Le regioni di Levante, dalle Marche alla Calabria ionica, dovrebbero invece assistere a fenomeni precipitativi più intensi, con un’intensità crescente da nord a sud.
Per quanto riguarda le precipitazioni nevose, si prevede una quota variabile tra i 500/700 metri (Marche, Abruzzo, Molise e parte dell’Umbria centro-orientale), mentre per le regioni centro-meridionali del versante tirrenico (basso Lazio, Campania) la quota dovrebbe aggirarsi intorno ai 1000/1100 metri.
Alcune precipitazioni, non rilevanti per quanto riguarda gli accumuli, potrebbero scendere anche sotto queste quote, a causa di forti venti che localmente potrebbero portare fiocchi di neve anche a quote inferiori, sia sul versante adriatico che su quello del Medio Tirreno. La Sardegna potrebbe vedere neve dai 900 metri in su, soprattutto nel settore nord-orientale.