Analisi del meteo: un inverno che non vuole cedere il passo
L’interesse per le condizioni meteorologiche, in particolare per quelle invernali, non sembra essersi affievolito. Nonostante l’arrivo della primavera, molti appassionati del meteo sembrano ancora non aver avuto la loro “dose” di freddo e neve.
Un inverno che ricorda i tempi passati
Questo periodo freddo ha mostrato caratteristiche che ricordano le “vere invernate” di un tempo. Le regioni del nord hanno sperimentato condizioni meteorologiche particolarmente intense, in linea con le tendenze climatiche degli ultimi decenni. L’alta pressione atlantica ha avuto un ruolo significativo nel modellare il meteo sul Mediterraneo, una tendenza che sembra destinata a continuare nei prossimi inverni.
Previsioni meteo: un futuro incerto
Le previsioni meteo per i prossimi giorni sono al centro dell’attenzione. Le simulazioni numeriche, che oscillano tra un risultato e l’altro, hanno acceso il dibattito, spesso con toni accesi. Il modello di Reading, nella sua configurazione barica a 500 hpa, suggerisce una situazione non comune per il periodo invernale, in parte perché abbiamo perso la “memoria” del “tempo che fu”.
Un ritorno al freddo?
Dopo un periodo di freddo e neve, ci troviamo di fronte alla possibilità di un ritorno a condizioni meteorologiche simili. Questo ci lascia un po’ sorpresi. Nel mio ultimo editoriale, ho sottolineato che, sebbene non siano molto comuni, ci sono periodi in cui l’atmosfera mostra una certa persistenza. Questo sembra essere il caso della prossima settimana, in risposta alla persistenza di condizioni fredde. Inoltre, nessun modello fornisce elementi validi per una “risposta contraria” a questa legge fisica. La mitezza primaverile sembra destinata a rimanere lontana dalla nostra Penisola per diversi giorni ancora.
Il modello di Reading e le sue previsioni
Il modello di Reading, nella sua estrema proiezione, non promette nulla di buono. Il “rischio” di un ritorno della neve, soprattutto nelle regioni del centro-sud, non è affatto un azzardo previsionale. Probabilmente, queste non saranno le uniche aree interessate da tali fenomeni meteorologici. Ciò che colpisce di più è la netta chiusura, attraverso l’isolamento di una depressione fredda nel Mediterraneo, esercitata dall’alta pressione delle Azzorre in congiunzione con una decisa struttura dinamica di “alta” in Russia.
Un inverno che non molla
Dall’analisi della carta meteorologica, si nota una sorta di “ponte” che esercita un cut-off molto marcato sulla parte dell’Europa centro-meridionale. Da questa “simmetria” barica potrebbero scaturire delle nuove sorprese. Il fatto che la carta al suolo non trovi corrispondenze significative con quella in quota, potrebbe essere indice di formazioni secondarie di basse pressioni non ben ubicabili e che potrebbero presentarsi in zone che “apparentemente” il modello in questione esclude. L’inverno, quindi, potrebbe far risentire ancora la sua voce in maniera probabilmente “acuta”.