Analisi del meteo: un’atipica configurazione barica
Il meteo europeo, e in particolare quello del Mediterraneo, sembra essere influenzato da una situazione barica persistente, che si potrebbe definire “atipica”. Questa condizione è il risultato di una particolare disposizione delle correnti a getto, che mostrano ampie ondulazioni tra l’Atlantico e l’Europa orientale.
Una Rossby di origini polari si estende fino alla parte più meridionale del nostro continente, nel settore centro-occidentale, mentre un flusso/getto di matrice subtropicale si origina dal settore orientale del nostro mare e si estende fino alla parte centro-settentrionale della Russia europea.
Il Mediterraneo: un punto di convergenza per l’aria polare
Tra le due ondulazioni, si crea un varco libero, che permette la progressione di una profonda saccatura del vortice polare. Questo fenomeno porta il Mediterraneo a diventare il principale bersaglio di affondi di aria polare. Quest’ultima, non trovando altre vie di “fuga”, è costretta a rimanere su questa area, spostandosi gradualmente da ovest a est, per poi tornare con effetto “retrogrado” nuovamente verso occidente.
Questo processo genera delle depressioni “secondarie”, alimentate da questi due forti scambi termici, che insistono e si dislocano, in maniera non del tutto irregolare, sul bacino del Mediterraneo. La situazione, quindi, si definisce “bloccata” e l’evoluzione si presenta molto lenta.
Le correnti atlantiche e il loro percorso
Le miti correnti atlantiche sono costrette a risalire verso la dorsale occidentale dell’anticiclone delle Azzorre, per poi raggiungere le aree polari e ridiscendere, con vigore, dopo aver varcato latitudini molto alte, verso il settore centro-meridionale del nostro continente. In questo “imbuto” viaggiano quindi delle depressioni, la cui matrice è sempre quella del vortice polare (VP), ma la cui ubicazione è necessariamente dovuta allo spostamento est/ovest/ovest/est dell’asse di saccatura.
Le previsioni meteo per l’Italia
Ci accingiamo, probabilmente, a vivere una situazione in cui le condizioni di freddo tornerebbero ad essere marcate e le precipitazioni potrebbero presentarsi, anche abbondanti, sul nostro Stivale. Per il momento, sembra che le regioni di levante saranno le più influenzate, ma la persistenza di tali effetti potrebbe estendersi e coinvolgere anche altri settori.
Dopo la prima e lunga ondata di freddo che ha colpito la nostra Penisola, ci troviamo nelle condizioni di subirne una di egual peso, ma quasi certamente molto più instabile. Questa congiunzione barica, in relazione al periodo “tardo invernale”, potrebbe mostrare dei caratteri molto marcati e protrarsi anche per buona parte del restante mese di febbraio.