Il grande freddo e un marcato spostamento verso ovest ci regalano questa mappa a rischio

Daniele Rossi
3 Min Leggere

Senza ombra di dubbio, l’inverno sembra voler prolungare la sua presenza ben oltre la primavera “meteo”. Tuttavia, una depressione, causata da un notevole spostamento delle correnti fredde verso la Penisola Iberica, sembra rendere le previsioni meteo a medio termine piene di incertezze.

Le caratteristiche dell’aria che sta affluendo in questi giorni sono indubbiamente “anomale”. Tuttavia, la risposta a un “cavo d’onda” molto freddo solitamente genera una “reazione” dai tratti decisamente più miti. Quale sarà il meteo nel futuro prossimo?

Secondo il modello delle ECMWF (Reading), previsto per le prossime 72 ore, è evidente che una depressione, originatasi sulla Penisola Iberica, sta lentamente avanzando verso il bacino centrale del Mediterraneo.

La mappa prevista da questo modello mostra che già a partire da giovedì/serata di mercoledì ci sarà un graduale aumento delle temperature. Questo sarà dovuto a un netto cambiamento delle correnti al suolo, che non provengono più dai quadranti nord orientali, ma sud occidentali, e che andranno progressivamente ad interessare il versante occidentale della nostra Penisola. Questa fase altamente evolutiva porterà un sensibile aumento termico, soprattutto percepibile in quota, dalla Liguria fino a tutto il versante Tirrenico e oltre.

Onestamente, non mi sento di prevedere nevicate per le regioni centrali o centro settentrionali. La risposta mite dal medio e basso Tirreno porterà con sé un periodo di meteo instabile e perturbato, ma con la quota neve in rapida e insostenibile ascesa. A questa circolazione nei medi e bassi strati, si aggiunge anche una buona corrispondenza con quelli riferibili alla quota di 500 hpa. Nonostante i geopotenziali siano ancora bassi per il periodo considerato, credo che serviranno a poco o a nulla per evitare una rapida fusione della neve nelle regioni della fascia mediterranea media.

Devo comunque sottolineare che, con una prospettiva del genere, le regioni orograficamente più protette, centro ovest del “piano padano”, potrebbero tornare a essere minacciate da pesanti nevicate. Il resto della Penisola, dal Veneto centro orientale fino a tutto il resto dell’Italia, rimarrà, dalla Toscana, Marche ed Umbria, in una sorta di “limbo meteo”. In queste aree, che includono anche la parte più settentrionale dell’Alto Lazio, le precipitazioni potrebbero inizialmente essere nevose; ma la quota neve in poche ore “schizzerà” verso quote montane o pseudo tali.

Per il NE (Veneto centro orientale) rimane un’incertezza: potrebbe vedere precipitazioni nevose, anche notevoli, trasformarsi in acqua gelida in poche ore.

L’ipotesi, derivante da un’attenta lettura del modello sopra indicato, mi sembra la più vicina alla futura evoluzione del meteo. Il nord del nostro Paese avrà una netta rivincita, ma non sarà distribuita in modo uniforme in tutto il settore padano.

Senza clamori e con molta pacatezza. Non illudiamo i lettori.

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