È tutto in orario o qualcosa arriva in anticipo?

Daniele Rossi
3 Min tempo di lettura

Analisi del meteo: l’arrivo dell’aria fredda

Dopo un primo abbassamento delle temperature che ha segnato un cambiamento significativo nel meteo di transizione, le correnti ad alta quota sembrano voler delineare una disposizione “ordinaria” dei flussi oceanici disposti trasversalmente (dalle coste canadesi all’Europa centrale) con una chiara componente zonale.

Il meteo e le sue regole

Fino a questo punto, non c’è nulla di insolito. La stessa “regola” che segna il passaggio da una stagione all’altra prevede che le oscillazioni del Nord Atlantico, i getti di correnti e i nastri trasportatori, si configurino in questo modo, portando dei fronti oceanici, a intervalli quasi regolari, verso la nostra Penisola e il settore del Mediterraneo. Questo ideale “treno” è il sintomo più evidente che l’atmosfera sta scandendo i tempi e le modalità giuste per condurci verso la stagione pre-invernale.

Le anomalie del meteo

Ciò che invece sembra deviare da tutto ciò, ma non è una novità, sembra attribuibile all’attività complessa dei vortici freddi tra Canada ed Europa settentrionale (alias VP). Queste fredde depressioni in quota, interagendo con la circolazione oraria dell’HP oceanico (Azzorre), creano una sorta di correnti molto fredde, per la stagione, che si dirigono per il momento dalla parte settentrionale della Groenlandia sino a percorrere l’intera Islanda e dirigersi verso le coste settentrionali della Gran Bretagna (Scozia). La parte meridionale di tutta questa intera area probabilmente vivrà i primi anticipi della stagione invernale.

Il meteo e le correnti fredde

La stessa mappa ci indica come, tra il settore nord occidentale dell’Europa e la parte settentrionale dell’Islanda, a causa di una prima rotazione antioraria a carattere freddo, vi sia un getto di correnti fredde ed instabili (aria polare). Per ora “l’anomalia”, se così possiamo chiamarla, è confinata sulla parte nord occidentale del nostro Continente, ma non è da escludere che una maggiore e sicuramente probabile (verso la fine di questo mese) maggiore attività dell’HP atlantico (spinta dinamica verso nord o nord est) possa far discendere questo letto di fredde correnti molto più a sud, creando dei nuclei o gocce fredde in quota che potrebbero avere come loro obiettivo il Mediterraneo centrale.

Il meteo e le prime nevicate

Si potrebbe quindi ipotizzare, sempre con le dovute cautele, una più netta avvezione fredda e le prime nevicate, essenzialmente relegate all’area alpina, a quote già molto più basse rispetto al periodo considerato. Insomma dei nuclei di aria molto fredda “vagheggiano” sulla parte settentrionale dell’Europa; la prima “ernia” (licenza meteo per definire una saccatura della depressione fredda) strozzerà l’aria gelida (corridoio obbligato) verso la parte centro meridionale europea. Non dimentichiamoci che il nostro mare è ancora in “tenuta” estiva e pronto ad enfatizzare ogni avvezione fredda che sia essa di origini marittime o continentali.

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