Attenzione a premere troppo l’acceleratore sul freddo

Daniele Rossi
3 Min tempo di lettura

Analisi del meteo: previsioni per l’inizio di⁢ novembre

È inevitabile ⁣che il meteo subirà delle modifiche, un fenomeno‍ del tutto normale e in sintonia con⁢ l’avvio del mese di novembre. Tuttavia, ciò che non riusciamo a prevedere è l’eventuale ​insorgere ‍di⁢ un’ondata‌ di freddo. Nessuna delle proiezioni attuali mostra una chiara⁤ dinamica dell’alta pressione atlantica, un anticiclone che è costantemente ‍sotto la pressione ​dei “vortici ⁣atlantici”.

Modelli meteorologici e previsioni

Anche le⁤ previsioni ‍del noto modello meteorologico di Reading ​mostrano segnali simili. Indicano una breve‌ espansione dell’anticiclone oceanico verso il nord, ma ⁣non riescono a trovare la ⁤disposizione ‍ideale delle figure bariche⁣ nel contesto⁣ europeo per⁣ prevedere chiare incursioni di freddo.

Resistenza ⁣e possibili cambiamenti

Le‍ previsioni suggeriscono che i cambiamenti potrebbero richiedere più tempo del ⁤previsto‌ e mostrano una costante resistenza‍ della rotazione oraria, un promontorio d’onda, sulla regione del nord-est dell’Europa. Questa situazione funge‍ da barriera ai flussi diretti e atlantici verso ⁤la nostra Penisola.

Scenari possibili

Ciò che sembra ‌più plausibile, teoricamente, è uno spostamento dell’area di‍ alta‍ pressione⁢ verso le regioni più settentrionali ‌dell’Europa. Questo scenario, già suggerito in precedenza, potrebbe portare a ​un flusso ​di correnti nord-orientali, ‌non⁣ esattamente “gelide”, provenienti dalla⁣ Russia. Queste correnti potrebbero,‌ attraverso un processo di erosione graduale,⁣ riuscire a superare l’opposizione ⁢anticiclonica e scivolare verso i Balcani.

Flussi freddi​ e continentali

Attualmente, il rapporto‌ tra un flusso “freddo” di origine ⁤nord-atlantica e⁤ uno di natura continentale è di 1 a 3. Tuttavia, a‌ lungo⁤ termine, non ci aspettiamo​ delle ⁢”gelide bordate”, ma piuttosto un equilibrio⁣ dei valori di pressione sul continente europeo.

Attesa di cambiamenti

Dovremo quindi attendere fino alla fine della prima‍ decade di novembre per osservare dei⁤ cambiamenti⁢ più‌ significativi. La media​ dei flussi,​ calcolata dalle ENS, rimane ancora zonale e mostra⁢ una “tenace” resistenza ⁢dell’alta pressione, basso mediterraneo, in corrispondenza​ della nostra Penisola. Se ci saranno ⁢delle variazioni, queste saranno dovute al ritorno di fronti oceanici, a intervalli irregolari,‍ sulla ⁤parte‍ centrale del nostro mare, accompagnati da precipitazioni tipicamente autunnali.

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