Analisi del meteo: l’alta pressione avanza
L’immagine del SAT ci mostra un’Europa centro-occidentale priva di nubi significative. È evidente una circolazione oraria, segno che l’alta pressione sta avanzando verso le nostre regioni. Tuttavia, questa è una situazione transitoria che durerà solo 2 o 3 giorni, prima di riorganizzarsi e presentarsi con nuovi fronti freddi, ovvero le perturbazioni.
Il ruolo del nucleo freddo in quota
Il nucleo freddo in quota, evidenziato anche dalla carta delle GFS, persiste nell’area mediterranea, spostandosi verso la parte meridionale del nostro mare. Questo sarà uno dei fattori determinanti per l’instaurarsi di correnti fredde di origine polare e marittima. In effetti, il nucleo freddo fungerà da “catalizzatore” per la saccatura del vortice freddo, già presente a nord-est dell’anticiclone, che inizierà la sua erosione nei prossimi giorni, sul bordo nord-orientale dell’alta pressione. Questo processo può essere paragonato a un “magnete” che attira a sé un ”oggetto al momento statico”, in questo caso il nucleo freddo mediterraneo rispetto al vortice freddo.
La “farfalla” che ridisegna il meteo
Ancora una volta, sarà una “farfalla”, apparentemente innocua, a ridisegnare le sorti meteorologiche sulla parte centrale del nostro continente. Come segnalato in un precedente editoriale, la situazione che si verrà a creare, anche attraverso una nuova diminuzione dei valori termici, non sembra favorire le regioni settentrionali, data la direttrice delle correnti. L’aria fredda questa volta, anche attraverso la formazione di minimi orografici, arriverà principalmente dalla porta del Rodano e interesserà prima le nostre regioni centrali, poi quelle del nostro meridione, dove si avranno i fenomeni più consistenti.
Un nuovo impulso freddo in arrivo
Stando ai modelli, un nuovo impulso freddo dovrebbe arrivare, ma non dovrebbe durare oltre il 18 di Dicembre. Oltre questa “soglia”, non c’è una tendenza netta e chiara che ci faccia pensare a un Natale freddo. Il modello d’Ensemble delle GFS (Global Forecast), al momento, indica una certa perdita di forza e incisività della saccatura del vortice freddo proprio in concomitanza delle festività. Tuttavia, sappiamo che questo modello può essere soggetto a ”importanti” variazioni dovute alle emissioni delle GFS, quindi sembra prematuro parlare del “meteo natalizio” già da oggi.