Il potere “devastante” erosivo dell’aria artica

Antonio Pallucca
4 Min Leggere

Analisi del meteo: l’aria fredda artico-continentale

L’aria fredda di origini artico-continentali‍ ha ​una peculiarità che abbiamo già avuto modo di menzionare: grazie alla‍ sua maggiore concentrazione molecolare, essa erode gradualmente ⁢e lentamente le ‍situazioni di alta pressione, partendo dal basso e ⁢risalendo verso l’alto. Un esempio​ lampante ​di questo fenomeno si può osservare nelle attuali condizioni ⁤meteorologiche​ del settore russo-europeo, dove le temperature al suolo, a causa del forte peso specifico dell’aria, sono notevolmente più fredde rispetto a quelle registrate ​ad altitudini superiori. In alcuni ‍casi, la temperatura a 200 ‍metri di altezza è addirittura inferiore a quella di tutte le quote sovrastanti,⁢ per poi ⁣tornare a scendere solo intorno ai 3000 metri. Questo fenomeno è dovuto all’aria pellicolare, che fatica a contrastare la forza di gravità terrestre.

Il meteo e l’effetto del‍ massimo riscaldamento stratosferico

Considerando le attuali ‌condizioni di massimo riscaldamento stratosferico ⁤(MW), già in atto e in progressiva estensione nei medi strati dell’atmosfera, è possibile ipotizzare che nei prossimi giorni il nucleo artico continui a guadagnare terreno, ‌estendendosi verso l’Europa centrale. In questo contesto, l’orografia potrebbe giocare un ruolo significativo, data la particolare natura dell’aria‌ in questione.

Il meteo e le avvezioni

Le avvezioni non si verificano in maniera immediata nelle zone periferiche,‌ ma iniziano a manifestarsi ‌solo quando le correnti e i venti, generati da un netto differenziale barico tra ⁤zone di alta e bassa pressione, spostano questo “lago gelido” verso direzioni più meridionali e sud-occidentali.

Il meteo e l’effetto dell’aria fredda

Teoricamente, analizzando l’effetto⁣ dell’aria fredda nei bassi strati dell’atmosfera, non dovrebbero esserci ostacoli orografici né nel settore dei Balcani né in quello dell’Europa‍ centrale. Tuttavia, l’aria fredda avrebbe molte ‌più ‌difficoltà a manifestarsi tramite un getto diretto, NE/SW, in direzione‌ della nostra Penisola, senza intermediazioni.

Il⁣ meteo e ⁤il futuro flusso artico

Di conseguenza, è plausibile che il futuro flusso⁤ artico⁣ possa scegliere la via dell’Europa ‌centrale per poi riapparire sul‍ bacino settentrionale del Mediterraneo. Questo percorso​ potrebbe comportare una perdita di molte‌ delle caratteristiche originarie dell’aria (qualità) e coinvolgere in maniera più marcata le nostre regioni settentrionali e, al massimo, quelle centrali. Molto dipenderà dalla velocità con cui i venti al suolo‌ o nei medi e bassi ⁣strati condurranno tale flusso. Se esso si svilupperà in un debole gradiente barico, gli effetti sulla nostra ⁣Penisola potrebbero essere ⁤molto​ marginali; al contrario, potremmo assistere a una significativa ondata di gelo e neve.

Il⁣ meteo e‌ le previsioni⁣ a lungo termine

Al momento, ⁢non possiamo affermare con certezza che la nostra⁤ Penisola sarà colpita da un “grande gelo”, e tutto potrebbe risolversi con una semplice perturbazione invernale. Le condizioni sono molto “critiche” per avere delle “pseudo certezze”: o grande “abbuffata” di‍ freddo o semplice “pasto”. Questa evoluzione, descritta sopra,⁤ riguarda ancora un periodo temporale molto lungo e ipotizzabile a partire dalle date del 25/26 del corrente mese.

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