Analisi del meteo: previsioni e dinamiche atmosferiche
Il meteo, con le sue leggi termodinamiche, ha un ordine ben preciso, nonostante possa sembrare caotico. Le previsioni meteorologiche, infatti, si basano su queste leggi e, nonostante possano sembrare incerte, seguono un percorso ben definito.
Le previsioni per la fine del mese
Le previsioni meteo per la fine del mese indicano un possibile arrivo di freddo intenso. Questo è evidenziato dai diagrammi termici dell’Europa orientale, che mostrano un calo significativo della temperatura media a partire dal 18/20 del mese. Alcuni clusters mostrano addirittura valori incredibili, con temperature fino a oltre -30°C a 850 hPa. Questo possibile cambiamento del meteo è iniziato a essere delineato dal modello di Reading.
Le dinamiche atmosferiche
Secondo le leggi termodinamiche, il “muro” dinamico attualmente presente sul territorio russo europeo non verrà abbattuto da un vortice islandese, che è un “figlio” del vortice polare canadese-groenlandese. Quest’ultimo, infatti, tenderà a dissipare molta energia in questa “battaglia” meteorologica. Al contrario, il blocco continentale rimarrà fermo sul territorio russo, guadagnando sempre più forza e subendo un processo di “termicizzazione”, con massimi pressori fino a 1055 hPa.
Il ruolo dell’anticiclone oceanico
A queste dinamiche si aggiungerà una “nuova vita” dell’anticiclone oceanico. Con la progressiva perdita di potenza del vortice islandese e lo spostamento verso nord-ovest dei minimi del vortice canadese-groenlandese, l’anticiclone oceanico inizierà a seguire “strade nordiche”. Questo potrebbe preludere a un potente blocco bi-cellulare (o euro atlantico) tra l’anticiclone oceanico e l’anticiclone russo. Questo possibile connubio potrebbe iniziare a disegnare un percorso “gelido” verso l’Europa centro-meridionale e mediterranea.
L’Atlantico e le sue possibili influenze
L’Atlantico non potrà interferire con questa probabile linea evolutiva del meteo, se non con blande infiltrazioni “basse”. Questo è dovuto all’ineluttabilità delle leggi termodinamiche, che prevedono che solo l’aria molto fredda possa erodere e indebolire i fianchi di un potente anticiclone dinamico. Le “perle artiche”, di cui si era parlato in precedenza, sembrano essere le candidate ideali per portare a termine questo “compito”, anche se con tempi più lunghi.