Dopo la “tempesta oceanica”, l’anticiclone avrà la giusta spinta dinamica?

Daniele Rossi
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Analisi del meteo: tra cicloni invernali e rimonte dinamiche

Il modello di Reading ci suggerisce un interessante scenario meteorologico tra il 20 e il 22 febbraio. Dopo il passaggio del primo vero ciclone invernale di questa stagione, che per molti aspetti può essere considerato normale, si profila la possibilità di una risalita dinamica dell’alta pressione oceanica verso il nord/nord-est del continente europeo. La domanda che sorge spontanea è: si tratterà di un tentativo timido o di una decisa resistenza alle oscillazioni dell’Atlantico medio e alto?

Prospettive meteorologiche per la terza decade di febbraio

Se consideriamo la tendenza delineata da una prospettiva multimodelli, potremmo prevedere, entro la terza decade del mese in corso, un certo intervento di questo anticiclone nel settore centro-occidentale del nostro continente. L’intero “asse di saccatura” sarebbe costretto a spostarsi verso l’Europa centrale con una componente delle correnti, inizialmente di matrice medio-alto atlantica e successivamente, a causa della rotazione dell’asse di alta pressione, di origini decisamente più continentali.

Un periodo caratterizzato da “gocce fredde”

Nonostante non possiamo prevedere “gelide avvezioni” in vista, potrebbe manifestarsi un periodo caratterizzato non da gelide irruzioni artiche, ma da una fase “naturale” in cui una o più “gocce fredde” potrebbero penetrare nell’area mediterranea. Questo potrebbe essere un primo segnale di un graduale cambio stagionale. L’inverno dai “forti toni” sta lentamente svanendo e il “gelido respiro russo” verrà spazzato via dalla medio-alta zonalità oceanica.

Un inverno “spettacolare” per alcuni, meno per altri

Voglio chiaramente distanziarmi dai “clamori” dell’inverno appena trascorso; una stagione molto “spettacolare” per alcune regioni, molto meno per altre. La nostra intera penisola, per le diffuse occasioni di abbondanti nevicate, spesso non ha bisogno di temperature “storiche”. La meteora, tanto desiderata da tutti noi, non può interagire con il freddo dei tre quarti dell’Europa (situazione passata). Il nostro mare ha bisogno e avrà sempre bisogno di depressioni organizzate che non abbiamo mai visto durante questa stagione fredda.

Il “canto del cigno” mediterraneo

Il “canto del cigno” mediterraneo, quasi certamente, avrà la sua ultima rappresentazione; ma sarà caratterizzato da un epilogo che non sarà in grado di aggiungere o togliere nulla a quanto mai “è stato”. Si prevede una “parziale” recrudescenza dell’inverno entro la fine del mese, ma a “capitolo quasi chiuso”.

Un inverno “vanaglorioso”

Questo inverno, se dovessi descriverlo in termini meteorologici, mi è sembrato in alcuni aspetti “vanaglorioso”. Con questo non voglio sminuire le manifestazioni “record e nevose” per alcune zone, ma sottolineare quanto poteva essere destinato a noi. Quindi, riconosciamo la “gloria” di certe “zone” e neghiamo quella di altre. Una stagione invernale finalmente nei “canoni”, ma lontana dal trend ventennale e oltre.

Un addio all’inverno

Speriamo in una buona fine, purché essa sia in grado di regalarci “un saluto dignitoso”.

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