Il motivo di una quasi mancata ondata di freddo e possibilità di neve al centro/nord

Daniele Rossi
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Analisi del meteo: un’onda fredda in arrivo

Un’ondata di aria​ fredda si farà sentire tra il 27/28 febbraio e il 1° marzo, ma non ‌manifesterà tutto il suo potenziale. Questo fenomeno⁢ meteorologico sarà principalmente⁢ avvertito nelle‌ nostre regioni del centro-nord.

Il⁣ ruolo della depressione mediterranea

La ragione per cui abbiamo dovuto rivedere ⁢la nostra previsione meteorologica ⁣precedente è legata a una depressione proveniente dal Mediterraneo⁣ centro-occidentale che si dirigerà verso le nostre regioni centro-meridionali. Dalla disposizione dei centri di pressione, con una bassa pressione che attraversa le ‍aree medio-basse​ italiane, si prevede una risposta più marcata di aria ⁣mite e antefrontale​ verso le nostre regioni centrali. Questa linea di demarcazione, un fronte occluso rielaborato nella mappa delle ECMWF,⁤ indica la linea di‌ “confine” dell’aria decisamente più fredda rispetto a quella “mite” del basso Mediterraneo.

Il fronte freddo e le sue limitazioni

Da ciò possiamo dedurre che il fronte freddo non riuscirà a procedere completamente oltre questa linea e verrà bloccato, forzatamente, tra‍ il ​Lazio‌ centrale e gli Abruzzi centro-meridionali.

Una nuova proiezione previsionale

Da questo scenario meteorologico ricaviamo una parziale, ma significativa, nuova proiezione previsionale. La quota neve, prevista per le date sopra citate, non sarà⁤ più in grado di raggiungere le aree collinari medio-basse nelle seguenti aree: Lazio/basse Marche. La situazione sarà diversa per quelle regioni interne e ‍centrali che, a quote ⁤variabili tra⁣ i 300/400 mt., potrebbero essere coperte da un discreto manto nevoso, come⁣ ad ⁢esempio la zona dell’Aquilano. Inoltre, solo in una fase iniziale (e breve), la Toscana centro-settentrionale ⁢potrebbe ‍avere delle deboli occasioni per neve⁤ a ⁣quote ‍intorno ai 200​ mt. circa.

Le previsioni per il ⁤primo di marzo

Considerando il successivo e rapido spostamento della ⁣depressione verso ‍ESE, previsto per il primo di ​marzo, le temperature subiranno un ulteriore e lieve calo termico.⁣ Tuttavia, molte regioni, ad ⁣eccezione di quelle del medio ed alto Adriatico, ⁤saranno quasi prive​ di precipitazioni. Possiamo solo confermare deboli nevicate, intorno ai 300 mt circa, per ⁢le regioni centrali di levante​ e⁢ quelle più estreme dell’ovest padano (quote pianeggianti). Sembra quasi certa, fatta eccezione⁤ per la ‍bassa Emilia-Romagna, la possibilità ⁢di⁤ assistere a manifestazioni nevose a quote prossime⁤ agli 0 mt..

Un passaggio ​freddo⁤ di breve durata

Non possiamo negare che questo​ immediato ⁢futuro presenti ⁣alcuni “caratteri invernali tipici”, ma sarà un rapido passaggio freddo ⁢che, in termini‍ di fenomenologia meteorologica, non produrrà le “auspicabili” e ipotizzabili precipitazioni nevose diagnosticate in precedenza. Una⁣ “normale” sfuriata​ “fine stagione” alla quale seguirà, ⁤entro la prima⁣ decade del mese di marzo, una nuova ⁢disposizione delle ‍correnti‌ di origini atlantica, cariche di miti “umori” primaverili.

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