Analisi del meteo: un’onda fredda in arrivo
Un’ondata di aria fredda si farà sentire tra il 27/28 febbraio e il 1° marzo, ma non manifesterà tutto il suo potenziale. Questo fenomeno meteorologico sarà principalmente avvertito nelle nostre regioni del centro-nord.
Il ruolo della depressione mediterranea
La ragione per cui abbiamo dovuto rivedere la nostra previsione meteorologica precedente è legata a una depressione proveniente dal Mediterraneo centro-occidentale che si dirigerà verso le nostre regioni centro-meridionali. Dalla disposizione dei centri di pressione, con una bassa pressione che attraversa le aree medio-basse italiane, si prevede una risposta più marcata di aria mite e antefrontale verso le nostre regioni centrali. Questa linea di demarcazione, un fronte occluso rielaborato nella mappa delle ECMWF, indica la linea di “confine” dell’aria decisamente più fredda rispetto a quella “mite” del basso Mediterraneo.
Il fronte freddo e le sue limitazioni
Da ciò possiamo dedurre che il fronte freddo non riuscirà a procedere completamente oltre questa linea e verrà bloccato, forzatamente, tra il Lazio centrale e gli Abruzzi centro-meridionali.
Una nuova proiezione previsionale
Da questo scenario meteorologico ricaviamo una parziale, ma significativa, nuova proiezione previsionale. La quota neve, prevista per le date sopra citate, non sarà più in grado di raggiungere le aree collinari medio-basse nelle seguenti aree: Lazio/basse Marche. La situazione sarà diversa per quelle regioni interne e centrali che, a quote variabili tra i 300/400 mt., potrebbero essere coperte da un discreto manto nevoso, come ad esempio la zona dell’Aquilano. Inoltre, solo in una fase iniziale (e breve), la Toscana centro-settentrionale potrebbe avere delle deboli occasioni per neve a quote intorno ai 200 mt. circa.
Le previsioni per il primo di marzo
Considerando il successivo e rapido spostamento della depressione verso ESE, previsto per il primo di marzo, le temperature subiranno un ulteriore e lieve calo termico. Tuttavia, molte regioni, ad eccezione di quelle del medio ed alto Adriatico, saranno quasi prive di precipitazioni. Possiamo solo confermare deboli nevicate, intorno ai 300 mt circa, per le regioni centrali di levante e quelle più estreme dell’ovest padano (quote pianeggianti). Sembra quasi certa, fatta eccezione per la bassa Emilia-Romagna, la possibilità di assistere a manifestazioni nevose a quote prossime agli 0 mt..
Un passaggio freddo di breve durata
Non possiamo negare che questo immediato futuro presenti alcuni “caratteri invernali tipici”, ma sarà un rapido passaggio freddo che, in termini di fenomenologia meteorologica, non produrrà le “auspicabili” e ipotizzabili precipitazioni nevose diagnosticate in precedenza. Una “normale” sfuriata “fine stagione” alla quale seguirà, entro la prima decade del mese di marzo, una nuova disposizione delle correnti di origini atlantica, cariche di miti “umori” primaverili.