La depressione semipermanente e il suo ruolo nel meteo
La depressione semipermanente, così definita nei manuali di meteorologia, è un fenomeno che si manifesta con una maggiore intensità durante i mesi autunnali e invernali, per poi attenuarsi nel periodo estivo. Questa particolare condizione meteorologica si distingue per la sua struttura ciclonica, indipendente e di forma rotondeggiante, che rimane quasi stazionaria nelle vicinanze dell’Isola da cui prende il nome. La sua estensione varia tra i 2.000 e i 3.000 km, oscillando in tutte le direzioni, come se seguisse il modello della rosa dei venti. Non si tratta di un fenomeno multicentrico, ovvero non presenta più minimi barici, come invece accade nel caso del ciclone multicomplesso come il VP.
Un cambiamento nel meteo: l’inibizione della depressione semipermanente
Negli ultimi anni, sembra che l’attività di questa depressione sia stata in gran parte inibita. Questo cambiamento è dovuto a continue infiltrazioni fredde che interrompono la circolazione antioraria tipica di questo fenomeno, trasformandolo in un ciclone che viene spesso identificato o classificato come vortice polare o pseudo tale.
Le conseguenze sul meteo: l’assenza della forza ciclonica
Questo cambiamento nella configurazione della depressione semipermanente ha come conseguenza la mancanza della forza ciclonica che era in grado di piegare “la corda atlantica”, facendola distendere ”regolarmente” lungo i paralleli. A causa di questo, sono diventate molto più frequenti le saccature atlantiche che, originando dalla depressione islandese, si “occludono” rapidamente, dando origine a depressioni secondarie o cut-off.
Il ruolo degli anticicloni continentali nel meteo
A causa di questa nuova configurazione meteorologica, gli anticicloni continentali di blocco sono diventati molto più frequenti. Questi agiscono come veri e propri muri di cemento, bloccando le già deboli ingerenze atlantiche. Solo infiltrazioni parziali riescono a raggiungere il Mediterraneo, ma vengono successivamente bloccate ad occidente dalla presenza sempre “vigile” dell’HP delle Azzorre, un’altra figura semipermanente nel meteo.
Il futuro del meteo: una nuova configurazione pressoria
Riteniamo che questa sarà la nuova configurazione pressoria che caratterizzerà il meteo nel nostro Continente in un futuro non troppo lontano. Di conseguenza, molte aree dell’Europa centrale e mediterranea potrebbero essere soggette a lunghi periodi di siccità, seguiti da brevi fasi di instabilità molto marcata, con effetti potenzialmente devastanti, come alluvioni.