Analisi del meteo: previsioni per la metà del mese
Nell’ambito della meteorologia, l’analisi dei fluidi, inclusi quelli gassosi, può fornire indicazioni preziose sulle possibili variazioni del meteo. Da una recente osservazione, si può ipotizzare che, a partire da oggi e fino alla metà del mese in corso, potrebbero verificarsi cambiamenti significativi nella circolazione atmosferica del nostro emisfero. Questa previsione è il risultato di un’attenta valutazione di ogni minima variazione barica a tutti i livelli.
Indicazioni meteorologiche per il Mediterraneo
Alcuni indici atmosferici sembrano suggerire un progressivo e costante indebolimento dei geopotenziali nel Mediterraneo. Questo è un fenomeno tipico delle cronache meteorologiche invernali o di fine autunno. Senza voler approfondire eccessivamente queste tendenze, si può prevedere che ci saranno diversi “attacchi” del vortice polare (tra est e ovest) che potrebbero darci un primo assaggio dell’inverno.
Il ruolo del vortice polare
Non credo nei modelli stagionali “massimalisti”, ma piuttosto nelle opzioni atmosferiche che possono fare la differenza, anche a breve termine, tra situazioni possibili e situazioni non praticabili. Al momento, l’unica “sfera” percorribile sembra essere quella, del tutto casuale e progressiva, legata a un congruo aumento del vortice polare (VP) in sede polare. Analizzando idealmente il comportamento di quest’ultimo, si nota che è attualmente molto forte nell’Europa nord-occidentale, ma lascia spazi temporali significativi.
Depressioni fredde e avvezioni fredde
Il VP è una complessa azione delle depressioni fredde che, attraverso gli indici atmosferici, potrebbe essere più o meno incisiva. Da un’ispezione globale, si percepisce che la parte iniziale del nostro inverno meteo potrebbe essere caratterizzata da irregolari, anche pesanti, avvezioni fredde, che potrebbero essere proiettate, in modo casuale, tra est e ovest del continente.
Il meteo sul bacino del Mediterraneo
Ora possiamo concludere che la prossima fase, sebbene non propriamente invernale, potrebbe essere più centrata sul bacino del Mediterraneo. Cerchiamo solo di capire che l’atmosfera, simile a una placenta umana, può avere delle regolarità più o meno verosimili e delle incertezze anche controllabili.
Il mese di novembre: la chiave del prossimo inverno
Detto questo, anche analizzando l’antefatto a noi sfavorevole (marcato west-shift), possiamo supporre che il mese di novembre sarà o potrebbe essere la vera chiave del prossimo inverno.