La nuova mappatura delle zone a rischio dei Campi Flegrei
Il 3 aprile 2015, la Regione Campania ha approvato, con la delibera n. 175, la nuova mappatura delle zone a rischio dei Campi Flegrei. Questa nuova delimitazione include sia la zona rossa, ovvero l’area da evacuare in caso di eruzione, sia la zona gialla, che rappresenta l’area esterna alla zona rossa, potenzialmente esposta a una significativa caduta di cenere vulcanica. Queste nuove aree di rischio sono state formalizzate attraverso una direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri, proprio come è avvenuto per il Vesuvio.
Il ruolo del Dipartimento della Protezione Civile e della comunità scientifica
Il Dipartimento della Protezione Civile, in collaborazione con la Regione Campania, ha individuato queste aree sulla base delle indicazioni fornite dalla comunità scientifica. Il punto di partenza per l’aggiornamento di queste aree è stato il rapporto finale elaborato dal “Gruppo di lavoro incaricato della definizione dello scenario di riferimento per il piano di emergenza dei Campi Flegrei per il rischio vulcanico”, istituito nel 2009. Questo documento è stato sottoposto alla valutazione della Commissione Grandi Rischi – Settore Rischio Vulcanico che ne ha discusso in diverse sedute per fornire proprie indicazioni al Dipartimento.
La nuova zona rossa e la sua pericolosità
La nuova zona rossa comprende l’area esposta all’invasione di flussi piroclastici, che consistono in una miscela di gas e materiale solido ad alta temperatura che si muove ad elevata velocità. Questo fenomeno vulcanico rappresenta il più pericoloso per la vita umana e l’unica misura di salvaguardia per la popolazione è l’evacuazione preventiva. Rispetto alla zona rossa tracciata nel 2001, la nuova area da evacuare preventivamente comprende anche alcune aree dei comuni di Giugliano in Campania, Quarto, Marano e, a Napoli, i quartieri di Chiaiano e San Ferdinando.
La zona gialla e la caduta di ceneri vulcaniche
La definizione della zona gialla si basa su recenti studi e simulazioni della distribuzione a terra di ceneri vulcaniche e tiene conto delle statistiche storiche del vento in quota. In particolare, sulla base delle mappe di probabilità ottenute, sono state individuate le aree dove l’accumulo di ceneri è in grado di causare il collasso di tetti con resistenza medio-bassa. La zona gialla comprende 6 Comuni e 24 quartieri del Comune di Napoli.
Le conseguenze della caduta delle ceneri vulcaniche
La caduta delle ceneri vulcaniche può produrre, a livello locale, sia effetti sulla salute dell’uomo, sia impattare significativamente sulle attività quotidiane in ambiente rurale e nei centri abitati. Per contrastare tali effetti, anche i comuni esterni alla zona gialla dovranno provvedere ad aggiornare le proprie pianificazioni di emergenza individuando adeguate misure operative e di salvaguardia della popolazione.
Il futuro del Piano nazionale di emergenza per i Campi Flegrei
Questo dossier sarà costantemente modificato per raccontare tutte le fasi che porteranno all’aggiornamento del Piano nazionale di emergenza per i Campi Flegrei. La prima pagina ripercorre il percorso che ha portato alla revisione del Piano del 2001; la seconda spiega come sono stati individuati l’evento di riferimento e i livelli di allerta per l’aggiornamento della pianificazione di emergenza; la terza dettaglia la ridefinizione della zona rossa, la quarta descrive la zona gialla.