Il gelo siberiano potrebbe fare il suo ritorno quest’inverno
Con l’avvicinarsi delle festività natalizie, l’attenzione si sposta inevitabilmente sulle previsioni meteorologiche per il periodo. Sebbene sia ancora presto per avanzare ipotesi concrete, alcuni segnali suggeriscono che l’inverno di quest’anno potrebbe deviare dal trend degli ultimi anni, regalandoci un assaggio di freddo continentale degno dei tempi passati.
Nonostante l’Italia abbia già sperimentato alcune ondate di freddo e neve a quote basse, ciò che abbiamo visto finora potrebbe essere solo l’inizio. Altre parti d’Europa hanno infatti già affrontato gelate ben più severe, con un manto nevoso che supera la norma.
La Siberia, in particolare, sta vivendo un’ondata di gelo estremo che ha sorpreso persino gli esperti, mettendo in discussione le previsioni stagionali che avevano anticipato un inverno mite e anticiclonico.
Cambia la tendenza delle Previsioni Stagionali
I modelli numerici stanno rivedendo le loro proiezioni per i mesi a venire, tenendo conto di nuovi fattori climatici che stanno emergendo. In Italia, dopo un breve periodo di clima più mite dovuto all’alta pressione, ci si aspetta un ritorno del freddo verso la fine di dicembre.
Il vero inverno, tuttavia, potrebbe colpire con forza nella seconda parte della stagione, nei mesi di gennaio e febbraio. Le proiezioni del Centro Meteo Europeo indicano una tendenza favorevole alle incursioni di aria gelida dall’est, piuttosto che ai soliti affondi dall’Artico.
Le anomalie previste per il periodo da gennaio a marzo suggeriscono che gli anticicloni si posizioneranno sulla Groenlandia, segno di una NAO negativa e di una circolazione più incline ai blocchi atmosferici. Di conseguenza, il freddo artico o il gelo russo potrebbero diventare protagonisti in Europa.
Sguardo alla stratosfera e al Vortice Polare
Un altro elemento che potrebbe influenzare l’arrivo del grande freddo è la stratosfera. I riscaldamenti previsti potrebbero indebolire il Vortice Polare, alterando la circolazione dei venti e favorendo le discese di aria fredda verso latitudini più basse, compresa l’Italia.
Un evento di Stratwarming di tipo major potrebbe avere conseguenze significative, mentre episodi minori non sarebbero in grado di modificare in modo duraturo la circolazione stratosferica.
Pericolo gelo che cresce per Gennaio e Febbraio
Di fronte a questi indizi, si prospetta un inverno potenzialmente freddo, non in contraddizione con il trend di riscaldamento globale, ma come evento singolo che può verificarsi in alcune zone del pianeta.
Tra gennaio e febbraio, potremmo assistere al ritorno del gelo siberiano, un fenomeno un tempo comune ma divenuto sempre più raro negli ultimi anni.
Le possibilità che arrivi il Buran
Il Buran, o “Gelo della Siberia”, è un fenomeno che simboleggia la severità del clima siberiano, con tempeste di neve e temperature estreme. Questo fenomeno può estendersi fino all’Italia, influenzando notevolmente il nostro clima.
Le nostre analisi si basano su tendenze osservate e tecniche scientifiche avanzate, non su previsioni a lungo termine. Il fenomeno El Niño, ad esempio, può portare inverni più freddi e asciutti nel nord Europa e condizioni più umide nel sud, aumentando il rischio di ondate di freddo anche in Italia.
L’Italia e gli inverni completamente cambiati
Negli ultimi anni, l’Italia ha sperimentato variazioni significative nelle sue condizioni invernali. La Pianura Padana, ad esempio, ha visto una riduzione delle nevicate, mentre altre regioni come Sicilia, Sardegna, Toscana, Lazio, Puglia, Calabria, Basilicata, Molise, Abruzzo, Marche e Umbria sembrano meno affette da queste anomalie.
Resta da vedere come si evolverà l’inverno, ma gli indicatori attuali suggeriscono che un grande gelo potrebbe essere alle porte. Una prospettiva da non sottovalutare, considerando che mai come quest’anno gli indizi sembrano convergere verso scenari favorevoli al freddo.