Il fenomeno dell’inversione termica
Il meteo è un argomento affascinante e complesso, e uno dei fenomeni più interessanti è senza dubbio l’inversione termica. Questo fenomeno si verifica quando, in pieno inverno, si sale in montagna e si scopre che, superato lo strato nebbioso e freddo dei bassi strati, si trova un clima più caldo in quota, talvolta anche di molto!
Che cos’è l’inversione termica? Una spiegazione
La stratificazione atmosferica
Quando in inverno l’anticiclone si estende dal Nord Africa o dall’Atlantico verso l’Europa, l’aria che scende si riscalda ma non raggiunge il suolo a causa di uno strato di aria fredda che si forma durante le lunghe notti serene. Questo strato di aria fredda rimane intrappolato sotto quello caldo, creando una stratificazione atmosferica stabile con la formazione di nebbie e nubi basse.
Il contrasto tra pianura e montagna
In pianura, l’anticiclone può portare un aspetto grigio e nebbioso, mentre in montagna si può godere di un clima più mite e soleggiato. Questo contrasto è particolarmente evidente quando si passa dalla città, dove è necessario indossare giacconi, a quote più elevate, dove basta un maglione o persino una maglietta.
Quando si verifica l’inversione termica?
La frequenza in Pianura Padana
L’inversione termica è un fenomeno comune in Pianura Padana e si verifica spesso tra Novembre e Febbraio. In casi eccezionali, può addirittura fare più caldo in località montane come Livigno rispetto a città come Milano.
Il massimo del contrasto
Il massimo del contrasto si verifica quando in montagna è presente una cupola africana e la pianura è coperta da dense nebbie. L’inversione termica può verificarsi anche in condizioni di sereno, ma in questo caso si percepisce di più nei valori minimi, con gelate più intense nelle zone di pianura o fondovalle durante il periodo dicembre-gennaio.
Con l’aumento della radiazione solare, a partire da marzo, l’inversione termica si spezza e non si forma più fino al successivo tardo-autunno.