Un nuovo Anticiclone in arrivo sull’Italia
Un potente Anticiclone sta per fare il suo ingresso in Italia, spazzando via le condizioni meteorologiche tipiche dell’inverno. Questo fenomeno, ormai divenuto una consuetudine, si preannuncia di lunga durata. Le previsioni meteo indicano che l’alta pressione potrebbe persistere per più di una settimana, mantenendo il clima stabile fino alla fine di Gennaio e forse anche all’inizio di Febbraio.
Il cambiamento climatico previsto per Febbraio
Nonostante la stabilità atmosferica attuale, le proiezioni per il prossimo mese suggeriscono un possibile cambiamento. Un eventuale riscaldamento della stratosfera potrebbe avere un impatto significativo sul Vortice Polare, portando condizioni invernali finora assenti. Sebbene i dettagli siano ancora incerti, le previsioni del Centro Meteo Europeo prevedono un’inversione di tendenza intorno al 10-15 Febbraio, con un ritorno a condizioni più tipicamente invernali per l’Italia, comprese precipitazioni abbondanti nelle regioni centrali e meridionali.
Febbraio 1956: un mese storico
La possibilità di nevicate, anche a quote basse e nelle aree pianeggianti, riporta alla memoria eventi storici come il Febbraio del 1956, il mese più freddo del XX secolo in Italia e in molte parti d’Europa. Quell’anno, dopo un Dicembre e un Gennaio relativamente miti e piovosi, le temperature scesero ben al di sotto della media, con punte di -10 gradi rispetto alla norma stagionale. In Pianura Padana si registrarono valori fino a -26 gradi, con un freddo che durò circa 25 giorni, talvolta accompagnato da intense bufere di neve.
La gestione di un evento simile oggi
Questo evento storico ci spinge a riflettere su come potremmo affrontare una situazione analoga al giorno d’oggi. Nonostante il riscaldamento globale stia portando a inverni mediamente più miti, gli studi climatici evidenziano un incremento di eventi estremi, sia di caldo che di freddo. Negli ultimi dieci anni, non sono mancati episodi di gelo eccezionali, come l’ondata di freddo del Febbraio 2012, avvenuta nonostante il riscaldamento globale.
Ondate di gelo eccezionali nell’ultimo decennio
Il gelo e la neve hanno caratterizzato anche la prima parte di Gennaio del 2017. Nel 2018, l’Europa ha sperimentato un gelo tardivo eccezionale, con un’intensa ondata di freddo siberiano che si è protratta fino ai primi giorni di Marzo. La complessità di questi fenomeni è stata analizzata dettagliatamente, utilizzando dati della NOAA e le competenze di esperti meteorologi.
In Italia, l’inverno è caratterizzato da una notevole variabilità e prevedere le ondate di freddo risulta complesso a causa dei numerosi fattori coinvolti. Negli ultimi dieci anni, si è osservata una tendenza crescente verso la formazione di anticicloni invernali più intensi. La domanda che sorge spontanea è se potremmo assistere a un altro evento come quello del 1956. Le condizioni climatiche di Febbraio 2012 e dell’inverno 2009-2010 in alcune parti d’Europa mostrano somiglianze con l’inverno 1962-63, uno dei più freddi e lunghi del secolo scorso.
In un periodo di tensioni globali e potenziali problemi energetici come quello attuale, è fondamentale chiedersi se siamo preparati ad affrontare un’emergenza simile. Sebbene il cambiamento climatico abbia ridotto la frequenza delle grandi ondate di gelo in Europa, la possibilità di eventi climatici estremi rimane. Se un tempo questi episodi erano rari in Italia, oggi sono considerati sempre più eccezionali, ma non certo impossibili.