Il gelo record in Scandinavia e la questione del riscaldamento globale
Da alcuni giorni, la Svezia e gran parte della Scandinavia stanno vivendo una fase meteorologica caratterizzata da un gelo record, con temperature che hanno raggiunto valori estremi, scendendo anche al di sotto dei -40°C. Questo fenomeno ha coinvolto anche una parte della Russia, portando molti a interrogarsi sul destino del riscaldamento globale.
Non confondiamo clima e meteo
È fondamentale non confondere il clima con il meteo. Mentre il primo ci fornisce indicazioni su come vestirci, il secondo ci mostra quanto ci discostiamo dalla media a livello mondiale. Se osserviamo l’emisfero settentrionale, notiamo che le anomalie calde sono più estese di quelle fredde su gran parte del continente euro-asiatico. Questo fenomeno si verifica anche a livello mondiale. Pertanto, non dobbiamo lasciarci sorprendere da un episodio locale di gelo, per quanto estremo possa essere, poiché non rappresenta una tendenza a livello planetario e non interrompe un percorso climatico che prosegue da oltre un secolo.
Guardiamo il quadro globale
Quando si valutano eventi meteorologici locali, è cruciale considerare il contesto più ampio. Anche se una parte della Svezia, della Scandinavia e della Russia è colpita da temperature estreme sotto i -40°C, molte altre regioni dell’emisfero settentrionale stanno sperimentando anomalie di calore significative. Questo schema si ripete su scala globale. Di conseguenza, un’area specifica può sperimentare un freddo estremo, ma a livello mondiale potrebbe essere in corso un periodo più caldo.
È essenziale sottolineare che un singolo evento meteorologico non può negare il trend generale di aumento delle temperature a lungo termine, causato principalmente dall’attività umana che produce gas serra. Il riscaldamento globale non esclude la possibilità di ondate di gelo, ma tende a renderle meno frequenti, più brevi e meno intense rispetto agli eventi di calore. La direzione complessiva del cambiamento climatico è chiara da decenni, e la sua causa principale è quasi interamente legata all’attività umana.
Il riscaldamento globale e gli eventi estremi
La frequenza degli eventi estremi
Il riscaldamento globale, causato dall’emissione di gas serra, ha un impatto diretto sulla frequenza degli eventi meteorologici estremi. Sebbene possano ancora verificarsi ondate di gelo, come quella che sta colpendo la Scandinavia, il riscaldamento globale tende a ridurne la frequenza e l’intensità. Gli eventi di calore, al contrario, diventano più frequenti e intensi, come dimostrato dalle ondate di calore che hanno colpito diverse parti del mondo negli ultimi anni.
L’impatto dell’attività umana
L’attività umana è la principale responsabile del riscaldamento globale. L’emissione di gas serra, derivante dall’uso di combustibili fossili, deforestazione e altre attività industriali, ha alterato la composizione dell’atmosfera, trattenendo più calore e modificando i modelli climatici. Questo ha portato a un aumento delle temperature globali, con conseguenze che vanno oltre la semplice variazione delle temperature estreme.
In conclusione, mentre la Scandinavia sta vivendo un periodo di gelo record, è importante non perdere di vista il quadro più ampio del riscaldamento globale. Eventi locali estremi non possono essere presi come prova contro il cambiamento climatico, che è un fenomeno complesso e a lungo termine, guidato principalmente dall’attività umana. La sfida è riconoscere e affrontare le cause alla radice del riscaldamento globale, per mitigare i suoi effetti e garantire un futuro sostenibile per il nostro pianeta.