Un inizio d’anno senza inverno
Il mese di gennaio si sta rivelando deludente per gli amanti dell’inverno, con un’alta pressione persistente e solo qualche rapida perturbazione atlantica a movimentare la situazione. Il freddo intenso e la neve sono rimasti confinati nell’Est Europa, bloccati da una serie di fattori che hanno impedito il loro avanzamento verso le latitudini più basse.
Scarsa probabilità di freddo e neve
Nei prossimi giorni, e per almeno altre due settimane, le possibilità di assistere a freddo e neve in Italia sono molto basse. La colpa è di potenti depressioni nord atlantiche che comprimono l’alta pressione sul Mediterraneo e spingono verso di noi aria più mite proveniente dal Nord Africa.
Persistenza delle alte temperature
Da qui all’inizio di febbraio non si prevedono cambiamenti significativi nel clima, anzi, si assisterà a un incremento delle temperature, in particolare al Nord, lungo le coste tirreniche e sulle isole maggiori. Le temperature più elevate si registreranno in montagna, come spesso accade durante le fasi anticicloniche invernali, mentre nelle zone di pianura e nelle valli si avranno valori notturni leggermente più bassi, talvolta sotto lo zero. Tuttavia, questo non può essere considerato un vero freddo, ma piuttosto un fenomeno di inversione termica, che porta temperature più alte in quota, dove si verificheranno le vere anomalie termiche, dannose sia per l’ambiente montano sia per la neve presente in alta quota.
L’attesa di un cambiamento
Per assistere a un ritorno dell’inverno bisognerà pazientare almeno altri 10 giorni. I modelli meteorologici prevedono scenari più interessanti solo dopo il 5 febbraio, mentre fino a quella data l’anticiclone sarà il dominatore incontrastato del panorama meteorologico italiano e dell’Europa occidentale.
Attesa per una possibile svolta
Per un ritorno delle perturbazioni e, soprattutto, delle ondate di freddo artico, sarà necessario un netto indebolimento del vortice polare e una svolta nell’indice che regola l’inverno nel Sud Europa, la NAO (North Atlantic Oscillation). Attualmente, la NAO si trova in territorio positivo, e questo rappresenta il principale ostacolo alla presenza dell’alta pressione su tutto il Mediterraneo.
Fattori chiave per il cambiamento
Per assistere a un cambiamento significativo del clima, con il ritorno di perturbazioni e freddo artico, è fondamentale che si verifichi un indebolimento del vortice polare e una variazione positiva della NAO, che al momento ostacola l’arrivo dell’inverno vero e proprio sul Mediterraneo.