Il clima in Italia e in Europa centro-occidentale
Nelle ultime settimane, l’Italia e l’Europa centro-occidentale hanno sperimentato un periodo di alta pressione atmosferica che ha portato a condizioni meteorologiche stabili. Questo fenomeno ha avuto inizio a metà gennaio e, nonostante sia stato interrotto da alcune brevi perturbazioni, ha causato un abbassamento temporaneo delle temperature.
Il freddo che si percepisce nelle città italiane al mattino, tuttavia, non è il tipico freddo invernale, poiché mancano le ondate di freddo provenienti dall’Artico.
L’inversione termica
Il freddo che si avverte, specialmente all’alba in Val Padana, nelle valli alpine e prealpine, e nelle zone interne dell’Appennino, è dovuto all’alta pressione che favorisce il fenomeno dell’inversione termica. In condizioni di cielo sereno e assenza di vento, il suolo perde calore rapidamente durante la notte a causa dell’irraggiamento.
Contrasto tra Val Padana e zone montuose
In Val Padana, si registrano spesso temperature notturne sotto lo zero, con formazione di brina e gelate, mentre in collina e in montagna le temperature notturne difficilmente scendono sotto i 10 gradi. Di giorno, con il sole che illumina le montagne delle Alpi e dell’Appennino, le temperature possono superare anche i 15 gradi, simulando un clima di tarda primavera.
Questa è la vera anomalia climatica che sta interessando la nostra penisola e l’Europa centro-occidentale da diverse settimane! Non dobbiamo limitarci a osservare il nostro “orto”, ma dobbiamo cercare di comprendere cosa sta accadendo e quali sono le dinamiche in gioco.
Freddo “indotto”?
Il freddo in Val Padana può essere considerato “indotto”, nel senso che non è il risultato di vere irruzioni fredde dal nord, ma è causato dalla perdita di calore notturna dovuta all’alta pressione. Questo tipo di freddo non corrisponde al vero freddo invernale, che dovrebbe essere caratterizzato da aria più pura e secca proveniente dai quadranti settentrionali.
Invece, in questo caso, l’aria fredda che si accumula nei bassi strati, specialmente al settentrione, favorisce la formazione di nebbie, con conseguente aria pessima e decisamente insalubre.