Da fine febbraio, il maltempo ha colpito ripetutamente, con una serie di perturbazioni che hanno portato condizioni meteorologiche difficili. Abbiamo perso il conto di quanti attacchi perturbati abbiamo subito, che si sono rivelati veri e propri assalti depressionari, capaci di innescare l’approfondimento di vortici ciclonici secondari. Il Mediterraneo ha risposto come ci si aspettava, soprattutto dopo aver vissuto mesi invernali particolarmente difficili.
L’inverno appena trascorso è stato così insolito da stravolgere la nostra percezione del tempo. Se avessimo avuto un inverno diverso, ora potremmo desiderare qualche giorno di sole. Invece, i giorni di sole sono stati molti, forse troppi, e la maggior parte dei circa 90 giorni stagionali sono stati caratterizzati dall’Anticiclone.
Poi, a fine febbraio, c’è stato un cambiamento nella circolazione atmosferica. Da quel momento, le perturbazioni nord atlantiche si sono susseguite senza sosta, arrivando fino a marzo. La prima settimana di marzo si è conclusa lasciando dietro di sé un pesante strascico perturbato, con piogge, neve, vento e un po’ di freddo. E non è ancora finita: nelle prossime ore, un altro violento assalto perturbato causerà severo maltempo in molte zone d’Italia.
Tuttavia, ciò che conta non è il numero di ondate di maltempo, ma il risultato finale. E il risultato parla di un graduale ritorno alla normalità pluviometrica. Ciò che è andato perso non torna indietro, ma l’inizio della primavera meteorologica si sta impegnando per recuperare.