Un inverno insolito in Italia
L’inverno appena trascorso ha mostrato un volto inaspettato in Italia, con una distribuzione delle precipitazioni nevose che ha sorpreso molti. Mentre le Alpi sono state ricoperte da un manto bianco abbondante, altre zone montuose del Paese hanno vissuto una stagione insolitamente asciutta.
La neve sulle Alpi: un fenomeno abbondante
Le Alpi, imponente catena montuosa che attraversa l’Europa per più di 1.200 chilometri, hanno vissuto giorni di intensa nevicata. In alcune aree, le precipitazioni hanno portato a un accumulo di neve che ha superato i due metri di altezza, unendo la neve fresca a quella già esistente e creando paesaggi da cartolina invernale.
L’Appennino e le Isole Maggiori: un Inverno senza neve
Contrariamente a quanto accaduto sulle Alpi, l’Appennino e le isole maggiori, Sicilia e Sardegna, hanno mostrato un volto diverso. L’Appennino, che si snoda per circa 1.200 chilometri lungo la penisola italiana, ha registrato uno degli inverni più secchi della sua storia, con località elevate come Capracotta che hanno visto pochissima neve. Anche i monti delle isole maggiori hanno fatto a meno del loro tradizionale manto nevoso.
Le cause di un inverno atipico
Le cause di un Inverno atipico
Ma cosa ha determinato questa distribuzione così irregolare delle nevicate? Durante l’inverno, le perturbazioni che hanno colpito l’Italia sono state limitate e hanno interessato principalmente il Nord, favorendo l’accumulo di neve sulle Alpi a scapito di Appennino e isole maggiori.
Le temperature e le perturbazioni
Un altro elemento da considerare è rappresentato dalle temperature. L’inverno ha registrato anomalie termiche con valori più alti del normale, specialmente nelle regioni occidentali e tirreniche. Di conseguenza, la neve che cadeva a quote più basse tendeva a sciogliersi rapidamente, riducendo la possibilità di accumulo.
Le perturbazioni nord atlantiche
Le abbondanti nevicate sulle Alpi non sono state causate da perturbazioni di origine artica, ma da quelle nord atlantiche. L’Artico non ha avuto un impatto significativo durante l’inverno e nemmeno all’inizio della primavera. Al momento non è possibile prevedere se ci saranno significative ondate di freddo nei prossimi mesi, ma per ora l’arco alpino si distingue per la sua copiosa presenza di neve, a differenza dell’Appennino e dei rilievi delle isole maggiori.
In conclusione, l’inverno appena trascorso ha mostrato un volto insolito, con una distribuzione delle nevicate che ha favorito le Alpi a discapito di altre zone montuose italiane. Le cause di questa anomalia sono da ricercarsi nelle limitate perturbazioni che hanno colpito il Paese e nelle temperature più elevate del normale. Resta da vedere se questa tendenza si manterrà anche nei prossimi mesi o se assisteremo a un ritorno a condizioni più consuete.