La complessità delle preferenze meteorologiche – È difficile comprendere chi invoca con fervore l’arrivo dell’anticiclone africano. Sebbene le condizioni meteorologiche attuali non siano affatto favorevoli e non promettano miglioramenti nei prossimi giorni, c’è una differenza sostanziale tra sperare in un miglioramento del tempo e desiderare che tale miglioramento sia portato dall’anticiclone africano.
Il ricordo dell’anticiclone delle Azzorre – Forse ci si è dimenticati che in passato, anche in questo periodo dell’anno, i miglioramenti meteorologici erano spesso dovuti all’anticiclone delle Azzorre. Questo anticiclone era decisamente più gradito e piacevole, sebbene a volte portasse temperature superiori alle medie stagionali.
Le medie stagionali di ieri e di oggi – Le medie stagionali di qualche decennio fa non sono minimamente paragonabili a quelle attuali. Le temperature odierne sono evidentemente influenzate dal riscaldamento globale e dai conseguenti cambiamenti meteorologici. Tuttavia, questo editoriale non intende approfondire tali tematiche, ma piuttosto evidenziare quanto il tempo attuale sia comunque normale.
La normalità dell’instabilità atmosferica – È normale osservare instabilità o variabilità atmosferica, ma non è normale l’entità delle precipitazioni che si sono abbattute in alcune zone d’Italia. Anche in questo caso, è importante ricordare che le piogge torrenziali sono il risultato dell’estremizzazione meteorologica sul Mediterraneo.
L’estremizzazione dell’alta pressione - L’estremizzazione riguarda anche l’alta pressione. Infatti, non è più l’anticiclone delle Azzorre a farci visita, bensì quello africano, con tutte le conseguenze in termini di temperatura. Per questo motivo, è difficile comprendere chi desidera il meteo d’Africa; forse sarebbe meglio augurarsi qualcosa di diverso in termini di bel tempo, piuttosto che la solita canicola sahariana.
Comunque, chi spera nel caldo atroce può stare tranquillo: tra qualche settimana, molto probabilmente, ci ritroveremo a parlare proprio di quell’argomento.
La complessità delle preferenze meteorologiche – È difficile comprendere chi invoca con fervore l’arrivo dell’anticiclone africano. Sebbene le condizioni meteorologiche attuali non siano affatto favorevoli e non promettano miglioramenti nei prossimi giorni, c’è una differenza sostanziale tra sperare in un miglioramento del tempo e desiderare che tale miglioramento sia portato dall’anticiclone africano.
Il ricordo dell’anticiclone delle Azzorre – Forse ci si è dimenticati che in passato, anche in questo periodo dell’anno, i miglioramenti meteorologici erano spesso dovuti all’anticiclone delle Azzorre. Questo anticiclone era decisamente più gradito e piacevole, sebbene a volte portasse temperature superiori alle medie stagionali.
Le medie stagionali di ieri e di oggi – Le medie stagionali di qualche decennio fa non sono minimamente paragonabili a quelle attuali. Le temperature odierne sono evidentemente influenzate dal riscaldamento globale e dai conseguenti cambiamenti meteorologici. Tuttavia, questo editoriale non intende approfondire tali tematiche, ma piuttosto evidenziare quanto il tempo attuale sia comunque normale.
La normalità dell’instabilità atmosferica – È normale osservare instabilità o variabilità atmosferica, ma non è normale l’entità delle precipitazioni che si sono abbattute in alcune zone d’Italia. Anche in questo caso, è importante ricordare che le piogge torrenziali sono il risultato dell’estremizzazione meteorologica sul Mediterraneo.
L’estremizzazione dell’alta pressione - L’estremizzazione riguarda anche l’alta pressione. Infatti, non è più l’anticiclone delle Azzorre a farci visita, bensì quello africano, con tutte le conseguenze in termini di temperatura. Per questo motivo, è difficile comprendere chi desidera il meteo d’Africa; forse sarebbe meglio augurarsi qualcosa di diverso in termini di bel tempo, piuttosto che la solita canicola sahariana.
Comunque, chi spera nel caldo atroce può stare tranquillo: tra qualche settimana, molto probabilmente, ci ritroveremo a parlare proprio di quell’argomento.
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Il ricordo dell’anticiclone delle Azzorre – Forse ci si è dimenticati che in passato, anche in questo periodo dell’anno, i miglioramenti meteorologici erano spesso dovuti all’anticiclone delle Azzorre. Questo anticiclone era decisamente più gradito e piacevole, sebbene a volte portasse temperature superiori alle medie stagionali.
Le medie stagionali di ieri e di oggi – Le medie stagionali di qualche decennio fa non sono minimamente paragonabili a quelle attuali. Le temperature odierne sono evidentemente influenzate dal riscaldamento globale e dai conseguenti cambiamenti meteorologici. Tuttavia, questo editoriale non intende approfondire tali tematiche, ma piuttosto evidenziare quanto il tempo attuale sia comunque normale.
La normalità dell’instabilità atmosferica – È normale osservare instabilità o variabilità atmosferica, ma non è normale l’entità delle precipitazioni che si sono abbattute in alcune zone d’Italia. Anche in questo caso, è importante ricordare che le piogge torrenziali sono il risultato dell’estremizzazione meteorologica sul Mediterraneo.
L’estremizzazione dell’alta pressione - L’estremizzazione riguarda anche l’alta pressione. Infatti, non è più l’anticiclone delle Azzorre a farci visita, bensì quello africano, con tutte le conseguenze in termini di temperatura. Per questo motivo, è difficile comprendere chi desidera il meteo d’Africa; forse sarebbe meglio augurarsi qualcosa di diverso in termini di bel tempo, piuttosto che la solita canicola sahariana.
Comunque, chi spera nel caldo atroce può stare tranquillo: tra qualche settimana, molto probabilmente, ci ritroveremo a parlare proprio di quell’argomento.
La complessità delle preferenze meteorologiche – È difficile comprendere chi invoca con fervore l’arrivo dell’anticiclone africano. Sebbene le condizioni meteorologiche attuali non siano affatto favorevoli e non promettano miglioramenti nei prossimi giorni, c’è una differenza sostanziale tra sperare in un miglioramento del tempo e desiderare che tale miglioramento sia portato dall’anticiclone africano.
Il ricordo dell’anticiclone delle Azzorre – Forse ci si è dimenticati che in passato, anche in questo periodo dell’anno, i miglioramenti meteorologici erano spesso dovuti all’anticiclone delle Azzorre. Questo anticiclone era decisamente più gradito e piacevole, sebbene a volte portasse temperature superiori alle medie stagionali.
Le medie stagionali di ieri e di oggi – Le medie stagionali di qualche decennio fa non sono minimamente paragonabili a quelle attuali. Le temperature odierne sono evidentemente influenzate dal riscaldamento globale e dai conseguenti cambiamenti meteorologici. Tuttavia, questo editoriale non intende approfondire tali tematiche, ma piuttosto evidenziare quanto il tempo attuale sia comunque normale.
La normalità dell’instabilità atmosferica – È normale osservare instabilità o variabilità atmosferica, ma non è normale l’entità delle precipitazioni che si sono abbattute in alcune zone d’Italia. Anche in questo caso, è importante ricordare che le piogge torrenziali sono il risultato dell’estremizzazione meteorologica sul Mediterraneo.
L’estremizzazione dell’alta pressione - L’estremizzazione riguarda anche l’alta pressione. Infatti, non è più l’anticiclone delle Azzorre a farci visita, bensì quello africano, con tutte le conseguenze in termini di temperatura. Per questo motivo, è difficile comprendere chi desidera il meteo d’Africa; forse sarebbe meglio augurarsi qualcosa di diverso in termini di bel tempo, piuttosto che la solita canicola sahariana.
Comunque, chi spera nel caldo atroce può stare tranquillo: tra qualche settimana, molto probabilmente, ci ritroveremo a parlare proprio di quell’argomento.
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