Il raffreddamento tanto desiderato, previsto come un decremento della torridità, ha finalmente fatto la sua comparsa. Tuttavia, si è manifestato in modo evidente nella Penisola solo durante i momenti di temporale, e diverse località registrano ancora temperature estreme. Ad esempio, nel pomeriggio del 23 luglio, abbiamo registrato 37°C a Napoli-Capodichino, Olbia-Costa Smeralda e Roma-Urbe, e 36°C a Roma-Ciampino. Il cambiamento ha riguardato un aspetto che in Italia non è molto gradito ai meteorologi: la sensazione termica, in quanto è diminuito diffusamente il tasso di umidità, ma nel complesso siamo in una onda di calore. L’umidità, tuttavia, sta rapidamente risalendo perché siamo in una fase di calore intenso.
A questa onda di calore se ne unirà un’altra, ormai è un dato di fatto, e come temevo sarà la più intensa e duratura dell’estate per l’Italia. Eppure, tutti speriamo in un cambiamento e non ne possiamo più di questo caldo soffocante che caratterizza il meteo di queste settimane. La canicola aumenterà, possiamo affermarlo con un’affidabilità molto alta per almeno una settimana. Mentre per previsioni fino a 15 giorni, ci sono alcune incertezze che è opportuno considerare.
Il raffreddamento? Ci proverà tra circa una settimana un flusso di correnti oceaniche verso l’Italia a ridurre parzialmente la torridità nel Nord Italia, ma sarà un’impresa molto difficile. Nel frattempo, il rischio è che un flusso più consistente d’aria rovente si insinui lungo la linea di confluenza dei temporali che potrebbero scoppiare nel Nord Italia, e incrementare la torridità al Centro e Sud, Sardegna e Sicilia, con un’onda di calore ormai eccessivamente prolungata e fastidiosa. L’egemonia dell’Anticiclone Africano raggiungerà il suo apice nella prima decade di agosto, questa è l’ipotesi che al momento mi sembra più affidabile tra tutte.
E in un contesto di caldo anomalo, il rischio inevitabile sarà quello di dover affrontare fenomeni violenti come nubifragi, raffiche di vento e grandine anche di grandi dimensioni, seppur isolati, nel Nord Italia nel periodo 30 luglio – 7 agosto. Ma siamo oltre il limite temporale di quello che può definirsi una previsione meteo. Quindi serviranno conferme.
Le temperature diminuiranno ma forse non troppo, in un contesto sempre estivo con valori superiori alla norma, verso il Ferragosto, difficilmente prima perché è imponente, massiccia, estrema la forza dell’alta pressione africana. Ma avremo un passaggio ad una fase estiva più tollerabile verso l’alta pressione delle Azzorre quale rottura dell’estate come avveniva un tempo nel dopo Ferragosto. Osservando il meteo degli anni recenti, proprio dopo la metà di agosto abbiamo notato un nuovo incremento della torridità. Ma dal meteo del passato non si fanno previsioni.
E allora direte, ma quando si esce da questa trappola ardente? Quando chi non ha l’aria condizionata in casa, al lavoro, o in vacanza sarà stanco, esausto potrà vivere senza questo caldo insopportabile? Bella domanda, diciamo che nel dopo Ferragosto nonostante il rischio di onde di calore anomale, queste se precedute da un caldo soffocante di lunga durata, dovrebbero lasciare spazio ad un cambiamento del tempo, che attenuerebbe la grande ed estrema fase di caldo.
Naturalmente l’evoluzione descritta, sebbene sempre più probabile, non è ancora da dare per certa. Il momento in cui tutta Italia godrà di un clima più fresco, o per meglio dire meno caldo, coincide sempre più tardi nelle nostre stagioni estive degli ultimi anni. Per avere un raffreddamento adeguato, incisivo, davvero liberatorio ci vorrebbe una variazione dell’Onda di Rossby per far affluire qui in Mediterraneo centrale aria oceanica. Allora sì che ci libereremo dell’incubo africano.
La causa di queste anomalie va ricercata anche nell’Alta Pressione delle Azzorre che ha lasciato durante l’estate l’Europa per stazionarsi in pieno Oceano, lasciando spazio all’anticiclone africano. Questo è il meteo che stiamo vivendo, che forse vivremo ancora a lungo, e forse per una ventina di giorni complessivamente, sempre che uno sconvolgimento non si diriga direttamente verso di noi, cosa possibile in un contesto di cambiamento climatico come quello che stiamo vivendo e che potrebbe smentire la durata del caldo in due settimane e oltre. Però, questo lo ricordo di nuovo, il Nord Italia dovrebbe uscire prima rispetto alle altre regioni da questa torridità. Non sottovaluterei affatto la forza delle Correnti Oceaniche.
Il raffreddamento tanto desiderato, previsto come un decremento della torridità, ha finalmente fatto la sua comparsa. Tuttavia, si è manifestato in modo evidente nella Penisola solo durante i momenti di temporale, e diverse località registrano ancora temperature estreme. Ad esempio, nel pomeriggio del 23 luglio, abbiamo registrato 37°C a Napoli-Capodichino, Olbia-Costa Smeralda e Roma-Urbe, e 36°C a Roma-Ciampino. Il cambiamento ha riguardato un aspetto che in Italia non è molto gradito ai meteorologi: la sensazione termica, in quanto è diminuito diffusamente il tasso di umidità, ma nel complesso siamo in una onda di calore. L’umidità, tuttavia, sta rapidamente risalendo perché siamo in una fase di calore intenso.
A questa onda di calore se ne unirà un’altra, ormai è un dato di fatto, e come temevo sarà la più intensa e duratura dell’estate per l’Italia. Eppure, tutti speriamo in un cambiamento e non ne possiamo più di questo caldo soffocante che caratterizza il meteo di queste settimane. La canicola aumenterà, possiamo affermarlo con un’affidabilità molto alta per almeno una settimana. Mentre per previsioni fino a 15 giorni, ci sono alcune incertezze che è opportuno considerare.
Il raffreddamento? Ci proverà tra circa una settimana un flusso di correnti oceaniche verso l’Italia a ridurre parzialmente la torridità nel Nord Italia, ma sarà un’impresa molto difficile. Nel frattempo, il rischio è che un flusso più consistente d’aria rovente si insinui lungo la linea di confluenza dei temporali che potrebbero scoppiare nel Nord Italia, e incrementare la torridità al Centro e Sud, Sardegna e Sicilia, con un’onda di calore ormai eccessivamente prolungata e fastidiosa. L’egemonia dell’Anticiclone Africano raggiungerà il suo apice nella prima decade di agosto, questa è l’ipotesi che al momento mi sembra più affidabile tra tutte.
E in un contesto di caldo anomalo, il rischio inevitabile sarà quello di dover affrontare fenomeni violenti come nubifragi, raffiche di vento e grandine anche di grandi dimensioni, seppur isolati, nel Nord Italia nel periodo 30 luglio – 7 agosto. Ma siamo oltre il limite temporale di quello che può definirsi una previsione meteo. Quindi serviranno conferme.
Le temperature diminuiranno ma forse non troppo, in un contesto sempre estivo con valori superiori alla norma, verso il Ferragosto, difficilmente prima perché è imponente, massiccia, estrema la forza dell’alta pressione africana. Ma avremo un passaggio ad una fase estiva più tollerabile verso l’alta pressione delle Azzorre quale rottura dell’estate come avveniva un tempo nel dopo Ferragosto. Osservando il meteo degli anni recenti, proprio dopo la metà di agosto abbiamo notato un nuovo incremento della torridità. Ma dal meteo del passato non si fanno previsioni.
E allora direte, ma quando si esce da questa trappola ardente? Quando chi non ha l’aria condizionata in casa, al lavoro, o in vacanza sarà stanco, esausto potrà vivere senza questo caldo insopportabile? Bella domanda, diciamo che nel dopo Ferragosto nonostante il rischio di onde di calore anomale, queste se precedute da un caldo soffocante di lunga durata, dovrebbero lasciare spazio ad un cambiamento del tempo, che attenuerebbe la grande ed estrema fase di caldo.
Naturalmente l’evoluzione descritta, sebbene sempre più probabile, non è ancora da dare per certa. Il momento in cui tutta Italia godrà di un clima più fresco, o per meglio dire meno caldo, coincide sempre più tardi nelle nostre stagioni estive degli ultimi anni. Per avere un raffreddamento adeguato, incisivo, davvero liberatorio ci vorrebbe una variazione dell’Onda di Rossby per far affluire qui in Mediterraneo centrale aria oceanica. Allora sì che ci libereremo dell’incubo africano.
La causa di queste anomalie va ricercata anche nell’Alta Pressione delle Azzorre che ha lasciato durante l’estate l’Europa per stazionarsi in pieno Oceano, lasciando spazio all’anticiclone africano. Questo è il meteo che stiamo vivendo, che forse vivremo ancora a lungo, e forse per una ventina di giorni complessivamente, sempre che uno sconvolgimento non si diriga direttamente verso di noi, cosa possibile in un contesto di cambiamento climatico come quello che stiamo vivendo e che potrebbe smentire la durata del caldo in due settimane e oltre. Però, questo lo ricordo di nuovo, il Nord Italia dovrebbe uscire prima rispetto alle altre regioni da questa torridità. Non sottovaluterei affatto la forza delle Correnti Oceaniche.
Il raffreddamento tanto desiderato, previsto come un decremento della torridità, ha finalmente fatto la sua comparsa. Tuttavia, si è manifestato in modo evidente nella Penisola solo durante i momenti di temporale, e diverse località registrano ancora temperature estreme. Ad esempio, nel pomeriggio del 23 luglio, abbiamo registrato 37°C a Napoli-Capodichino, Olbia-Costa Smeralda e Roma-Urbe, e 36°C a Roma-Ciampino. Il cambiamento ha riguardato un aspetto che in Italia non è molto gradito ai meteorologi: la sensazione termica, in quanto è diminuito diffusamente il tasso di umidità, ma nel complesso siamo in una onda di calore. L’umidità, tuttavia, sta rapidamente risalendo perché siamo in una fase di calore intenso.
A questa onda di calore se ne unirà un’altra, ormai è un dato di fatto, e come temevo sarà la più intensa e duratura dell’estate per l’Italia. Eppure, tutti speriamo in un cambiamento e non ne possiamo più di questo caldo soffocante che caratterizza il meteo di queste settimane. La canicola aumenterà, possiamo affermarlo con un’affidabilità molto alta per almeno una settimana. Mentre per previsioni fino a 15 giorni, ci sono alcune incertezze che è opportuno considerare.
Il raffreddamento? Ci proverà tra circa una settimana un flusso di correnti oceaniche verso l’Italia a ridurre parzialmente la torridità nel Nord Italia, ma sarà un’impresa molto difficile. Nel frattempo, il rischio è che un flusso più consistente d’aria rovente si insinui lungo la linea di confluenza dei temporali che potrebbero scoppiare nel Nord Italia, e incrementare la torridità al Centro e Sud, Sardegna e Sicilia, con un’onda di calore ormai eccessivamente prolungata e fastidiosa. L’egemonia dell’Anticiclone Africano raggiungerà il suo apice nella prima decade di agosto, questa è l’ipotesi che al momento mi sembra più affidabile tra tutte.
E in un contesto di caldo anomalo, il rischio inevitabile sarà quello di dover affrontare fenomeni violenti come nubifragi, raffiche di vento e grandine anche di grandi dimensioni, seppur isolati, nel Nord Italia nel periodo 30 luglio – 7 agosto. Ma siamo oltre il limite temporale di quello che può definirsi una previsione meteo. Quindi serviranno conferme.
Le temperature diminuiranno ma forse non troppo, in un contesto sempre estivo con valori superiori alla norma, verso il Ferragosto, difficilmente prima perché è imponente, massiccia, estrema la forza dell’alta pressione africana. Ma avremo un passaggio ad una fase estiva più tollerabile verso l’alta pressione delle Azzorre quale rottura dell’estate come avveniva un tempo nel dopo Ferragosto. Osservando il meteo degli anni recenti, proprio dopo la metà di agosto abbiamo notato un nuovo incremento della torridità. Ma dal meteo del passato non si fanno previsioni.
E allora direte, ma quando si esce da questa trappola ardente? Quando chi non ha l’aria condizionata in casa, al lavoro, o in vacanza sarà stanco, esausto potrà vivere senza questo caldo insopportabile? Bella domanda, diciamo che nel dopo Ferragosto nonostante il rischio di onde di calore anomale, queste se precedute da un caldo soffocante di lunga durata, dovrebbero lasciare spazio ad un cambiamento del tempo, che attenuerebbe la grande ed estrema fase di caldo.
Naturalmente l’evoluzione descritta, sebbene sempre più probabile, non è ancora da dare per certa. Il momento in cui tutta Italia godrà di un clima più fresco, o per meglio dire meno caldo, coincide sempre più tardi nelle nostre stagioni estive degli ultimi anni. Per avere un raffreddamento adeguato, incisivo, davvero liberatorio ci vorrebbe una variazione dell’Onda di Rossby per far affluire qui in Mediterraneo centrale aria oceanica. Allora sì che ci libereremo dell’incubo africano.
La causa di queste anomalie va ricercata anche nell’Alta Pressione delle Azzorre che ha lasciato durante l’estate l’Europa per stazionarsi in pieno Oceano, lasciando spazio all’anticiclone africano. Questo è il meteo che stiamo vivendo, che forse vivremo ancora a lungo, e forse per una ventina di giorni complessivamente, sempre che uno sconvolgimento non si diriga direttamente verso di noi, cosa possibile in un contesto di cambiamento climatico come quello che stiamo vivendo e che potrebbe smentire la durata del caldo in due settimane e oltre. Però, questo lo ricordo di nuovo, il Nord Italia dovrebbe uscire prima rispetto alle altre regioni da questa torridità. Non sottovaluterei affatto la forza delle Correnti Oceaniche.
Il raffreddamento tanto desiderato, previsto come un decremento della torridità, ha finalmente fatto la sua comparsa. Tuttavia, si è manifestato in modo evidente nella Penisola solo durante i momenti di temporale, e diverse località registrano ancora temperature estreme. Ad esempio, nel pomeriggio del 23 luglio, abbiamo registrato 37°C a Napoli-Capodichino, Olbia-Costa Smeralda e Roma-Urbe, e 36°C a Roma-Ciampino. Il cambiamento ha riguardato un aspetto che in Italia non è molto gradito ai meteorologi: la sensazione termica, in quanto è diminuito diffusamente il tasso di umidità, ma nel complesso siamo in una onda di calore. L’umidità, tuttavia, sta rapidamente risalendo perché siamo in una fase di calore intenso.
A questa onda di calore se ne unirà un’altra, ormai è un dato di fatto, e come temevo sarà la più intensa e duratura dell’estate per l’Italia. Eppure, tutti speriamo in un cambiamento e non ne possiamo più di questo caldo soffocante che caratterizza il meteo di queste settimane. La canicola aumenterà, possiamo affermarlo con un’affidabilità molto alta per almeno una settimana. Mentre per previsioni fino a 15 giorni, ci sono alcune incertezze che è opportuno considerare.
Il raffreddamento? Ci proverà tra circa una settimana un flusso di correnti oceaniche verso l’Italia a ridurre parzialmente la torridità nel Nord Italia, ma sarà un’impresa molto difficile. Nel frattempo, il rischio è che un flusso più consistente d’aria rovente si insinui lungo la linea di confluenza dei temporali che potrebbero scoppiare nel Nord Italia, e incrementare la torridità al Centro e Sud, Sardegna e Sicilia, con un’onda di calore ormai eccessivamente prolungata e fastidiosa. L’egemonia dell’Anticiclone Africano raggiungerà il suo apice nella prima decade di agosto, questa è l’ipotesi che al momento mi sembra più affidabile tra tutte.
E in un contesto di caldo anomalo, il rischio inevitabile sarà quello di dover affrontare fenomeni violenti come nubifragi, raffiche di vento e grandine anche di grandi dimensioni, seppur isolati, nel Nord Italia nel periodo 30 luglio – 7 agosto. Ma siamo oltre il limite temporale di quello che può definirsi una previsione meteo. Quindi serviranno conferme.
Le temperature diminuiranno ma forse non troppo, in un contesto sempre estivo con valori superiori alla norma, verso il Ferragosto, difficilmente prima perché è imponente, massiccia, estrema la forza dell’alta pressione africana. Ma avremo un passaggio ad una fase estiva più tollerabile verso l’alta pressione delle Azzorre quale rottura dell’estate come avveniva un tempo nel dopo Ferragosto. Osservando il meteo degli anni recenti, proprio dopo la metà di agosto abbiamo notato un nuovo incremento della torridità. Ma dal meteo del passato non si fanno previsioni.
E allora direte, ma quando si esce da questa trappola ardente? Quando chi non ha l’aria condizionata in casa, al lavoro, o in vacanza sarà stanco, esausto potrà vivere senza questo caldo insopportabile? Bella domanda, diciamo che nel dopo Ferragosto nonostante il rischio di onde di calore anomale, queste se precedute da un caldo soffocante di lunga durata, dovrebbero lasciare spazio ad un cambiamento del tempo, che attenuerebbe la grande ed estrema fase di caldo.
Naturalmente l’evoluzione descritta, sebbene sempre più probabile, non è ancora da dare per certa. Il momento in cui tutta Italia godrà di un clima più fresco, o per meglio dire meno caldo, coincide sempre più tardi nelle nostre stagioni estive degli ultimi anni. Per avere un raffreddamento adeguato, incisivo, davvero liberatorio ci vorrebbe una variazione dell’Onda di Rossby per far affluire qui in Mediterraneo centrale aria oceanica. Allora sì che ci libereremo dell’incubo africano.
La causa di queste anomalie va ricercata anche nell’Alta Pressione delle Azzorre che ha lasciato durante l’estate l’Europa per stazionarsi in pieno Oceano, lasciando spazio all’anticiclone africano. Questo è il meteo che stiamo vivendo, che forse vivremo ancora a lungo, e forse per una ventina di giorni complessivamente, sempre che uno sconvolgimento non si diriga direttamente verso di noi, cosa possibile in un contesto di cambiamento climatico come quello che stiamo vivendo e che potrebbe smentire la durata del caldo in due settimane e oltre. Però, questo lo ricordo di nuovo, il Nord Italia dovrebbe uscire prima rispetto alle altre regioni da questa torridità. Non sottovaluterei affatto la forza delle Correnti Oceaniche.
Il raffreddamento tanto desiderato, previsto come un decremento della torridità, ha finalmente fatto la sua comparsa. Tuttavia, si è manifestato in modo evidente nella Penisola solo durante i momenti di temporale, e diverse località registrano ancora temperature estreme. Ad esempio, nel pomeriggio del 23 luglio, abbiamo registrato 37°C a Napoli-Capodichino, Olbia-Costa Smeralda e Roma-Urbe, e 36°C a Roma-Ciampino. Il cambiamento ha riguardato un aspetto che in Italia non è molto gradito ai meteorologi: la sensazione termica, in quanto è diminuito diffusamente il tasso di umidità, ma nel complesso siamo in una onda di calore. L’umidità, tuttavia, sta rapidamente risalendo perché siamo in una fase di calore intenso.
A questa onda di calore se ne unirà un’altra, ormai è un dato di fatto, e come temevo sarà la più intensa e duratura dell’estate per l’Italia. Eppure, tutti speriamo in un cambiamento e non ne possiamo più di questo caldo soffocante che caratterizza il meteo di queste settimane. La canicola aumenterà, possiamo affermarlo con un’affidabilità molto alta per almeno una settimana. Mentre per previsioni fino a 15 giorni, ci sono alcune incertezze che è opportuno considerare.
Il raffreddamento? Ci proverà tra circa una settimana un flusso di correnti oceaniche verso l’Italia a ridurre parzialmente la torridità nel Nord Italia, ma sarà un’impresa molto difficile. Nel frattempo, il rischio è che un flusso più consistente d’aria rovente si insinui lungo la linea di confluenza dei temporali che potrebbero scoppiare nel Nord Italia, e incrementare la torridità al Centro e Sud, Sardegna e Sicilia, con un’onda di calore ormai eccessivamente prolungata e fastidiosa. L’egemonia dell’Anticiclone Africano raggiungerà il suo apice nella prima decade di agosto, questa è l’ipotesi che al momento mi sembra più affidabile tra tutte.
E in un contesto di caldo anomalo, il rischio inevitabile sarà quello di dover affrontare fenomeni violenti come nubifragi, raffiche di vento e grandine anche di grandi dimensioni, seppur isolati, nel Nord Italia nel periodo 30 luglio – 7 agosto. Ma siamo oltre il limite temporale di quello che può definirsi una previsione meteo. Quindi serviranno conferme.
Le temperature diminuiranno ma forse non troppo, in un contesto sempre estivo con valori superiori alla norma, verso il Ferragosto, difficilmente prima perché è imponente, massiccia, estrema la forza dell’alta pressione africana. Ma avremo un passaggio ad una fase estiva più tollerabile verso l’alta pressione delle Azzorre quale rottura dell’estate come avveniva un tempo nel dopo Ferragosto. Osservando il meteo degli anni recenti, proprio dopo la metà di agosto abbiamo notato un nuovo incremento della torridità. Ma dal meteo del passato non si fanno previsioni.
E allora direte, ma quando si esce da questa trappola ardente? Quando chi non ha l’aria condizionata in casa, al lavoro, o in vacanza sarà stanco, esausto potrà vivere senza questo caldo insopportabile? Bella domanda, diciamo che nel dopo Ferragosto nonostante il rischio di onde di calore anomale, queste se precedute da un caldo soffocante di lunga durata, dovrebbero lasciare spazio ad un cambiamento del tempo, che attenuerebbe la grande ed estrema fase di caldo.
Naturalmente l’evoluzione descritta, sebbene sempre più probabile, non è ancora da dare per certa. Il momento in cui tutta Italia godrà di un clima più fresco, o per meglio dire meno caldo, coincide sempre più tardi nelle nostre stagioni estive degli ultimi anni. Per avere un raffreddamento adeguato, incisivo, davvero liberatorio ci vorrebbe una variazione dell’Onda di Rossby per far affluire qui in Mediterraneo centrale aria oceanica. Allora sì che ci libereremo dell’incubo africano.
La causa di queste anomalie va ricercata anche nell’Alta Pressione delle Azzorre che ha lasciato durante l’estate l’Europa per stazionarsi in pieno Oceano, lasciando spazio all’anticiclone africano. Questo è il meteo che stiamo vivendo, che forse vivremo ancora a lungo, e forse per una ventina di giorni complessivamente, sempre che uno sconvolgimento non si diriga direttamente verso di noi, cosa possibile in un contesto di cambiamento climatico come quello che stiamo vivendo e che potrebbe smentire la durata del caldo in due settimane e oltre. Però, questo lo ricordo di nuovo, il Nord Italia dovrebbe uscire prima rispetto alle altre regioni da questa torridità. Non sottovaluterei affatto la forza delle Correnti Oceaniche.
Il raffreddamento tanto desiderato, previsto come un decremento della torridità, ha finalmente fatto la sua comparsa. Tuttavia, si è manifestato in modo evidente nella Penisola solo durante i momenti di temporale, e diverse località registrano ancora temperature estreme. Ad esempio, nel pomeriggio del 23 luglio, abbiamo registrato 37°C a Napoli-Capodichino, Olbia-Costa Smeralda e Roma-Urbe, e 36°C a Roma-Ciampino. Il cambiamento ha riguardato un aspetto che in Italia non è molto gradito ai meteorologi: la sensazione termica, in quanto è diminuito diffusamente il tasso di umidità, ma nel complesso siamo in una onda di calore. L’umidità, tuttavia, sta rapidamente risalendo perché siamo in una fase di calore intenso.
A questa onda di calore se ne unirà un’altra, ormai è un dato di fatto, e come temevo sarà la più intensa e duratura dell’estate per l’Italia. Eppure, tutti speriamo in un cambiamento e non ne possiamo più di questo caldo soffocante che caratterizza il meteo di queste settimane. La canicola aumenterà, possiamo affermarlo con un’affidabilità molto alta per almeno una settimana. Mentre per previsioni fino a 15 giorni, ci sono alcune incertezze che è opportuno considerare.
Il raffreddamento? Ci proverà tra circa una settimana un flusso di correnti oceaniche verso l’Italia a ridurre parzialmente la torridità nel Nord Italia, ma sarà un’impresa molto difficile. Nel frattempo, il rischio è che un flusso più consistente d’aria rovente si insinui lungo la linea di confluenza dei temporali che potrebbero scoppiare nel Nord Italia, e incrementare la torridità al Centro e Sud, Sardegna e Sicilia, con un’onda di calore ormai eccessivamente prolungata e fastidiosa. L’egemonia dell’Anticiclone Africano raggiungerà il suo apice nella prima decade di agosto, questa è l’ipotesi che al momento mi sembra più affidabile tra tutte.
E in un contesto di caldo anomalo, il rischio inevitabile sarà quello di dover affrontare fenomeni violenti come nubifragi, raffiche di vento e grandine anche di grandi dimensioni, seppur isolati, nel Nord Italia nel periodo 30 luglio – 7 agosto. Ma siamo oltre il limite temporale di quello che può definirsi una previsione meteo. Quindi serviranno conferme.
Le temperature diminuiranno ma forse non troppo, in un contesto sempre estivo con valori superiori alla norma, verso il Ferragosto, difficilmente prima perché è imponente, massiccia, estrema la forza dell’alta pressione africana. Ma avremo un passaggio ad una fase estiva più tollerabile verso l’alta pressione delle Azzorre quale rottura dell’estate come avveniva un tempo nel dopo Ferragosto. Osservando il meteo degli anni recenti, proprio dopo la metà di agosto abbiamo notato un nuovo incremento della torridità. Ma dal meteo del passato non si fanno previsioni.
E allora direte, ma quando si esce da questa trappola ardente? Quando chi non ha l’aria condizionata in casa, al lavoro, o in vacanza sarà stanco, esausto potrà vivere senza questo caldo insopportabile? Bella domanda, diciamo che nel dopo Ferragosto nonostante il rischio di onde di calore anomale, queste se precedute da un caldo soffocante di lunga durata, dovrebbero lasciare spazio ad un cambiamento del tempo, che attenuerebbe la grande ed estrema fase di caldo.
Naturalmente l’evoluzione descritta, sebbene sempre più probabile, non è ancora da dare per certa. Il momento in cui tutta Italia godrà di un clima più fresco, o per meglio dire meno caldo, coincide sempre più tardi nelle nostre stagioni estive degli ultimi anni. Per avere un raffreddamento adeguato, incisivo, davvero liberatorio ci vorrebbe una variazione dell’Onda di Rossby per far affluire qui in Mediterraneo centrale aria oceanica. Allora sì che ci libereremo dell’incubo africano.
La causa di queste anomalie va ricercata anche nell’Alta Pressione delle Azzorre che ha lasciato durante l’estate l’Europa per stazionarsi in pieno Oceano, lasciando spazio all’anticiclone africano. Questo è il meteo che stiamo vivendo, che forse vivremo ancora a lungo, e forse per una ventina di giorni complessivamente, sempre che uno sconvolgimento non si diriga direttamente verso di noi, cosa possibile in un contesto di cambiamento climatico come quello che stiamo vivendo e che potrebbe smentire la durata del caldo in due settimane e oltre. Però, questo lo ricordo di nuovo, il Nord Italia dovrebbe uscire prima rispetto alle altre regioni da questa torridità. Non sottovaluterei affatto la forza delle Correnti Oceaniche.
Il raffreddamento tanto desiderato, previsto come un decremento della torridità, ha finalmente fatto la sua comparsa. Tuttavia, si è manifestato in modo evidente nella Penisola solo durante i momenti di temporale, e diverse località registrano ancora temperature estreme. Ad esempio, nel pomeriggio del 23 luglio, abbiamo registrato 37°C a Napoli-Capodichino, Olbia-Costa Smeralda e Roma-Urbe, e 36°C a Roma-Ciampino. Il cambiamento ha riguardato un aspetto che in Italia non è molto gradito ai meteorologi: la sensazione termica, in quanto è diminuito diffusamente il tasso di umidità, ma nel complesso siamo in una onda di calore. L’umidità, tuttavia, sta rapidamente risalendo perché siamo in una fase di calore intenso.
A questa onda di calore se ne unirà un’altra, ormai è un dato di fatto, e come temevo sarà la più intensa e duratura dell’estate per l’Italia. Eppure, tutti speriamo in un cambiamento e non ne possiamo più di questo caldo soffocante che caratterizza il meteo di queste settimane. La canicola aumenterà, possiamo affermarlo con un’affidabilità molto alta per almeno una settimana. Mentre per previsioni fino a 15 giorni, ci sono alcune incertezze che è opportuno considerare.
Il raffreddamento? Ci proverà tra circa una settimana un flusso di correnti oceaniche verso l’Italia a ridurre parzialmente la torridità nel Nord Italia, ma sarà un’impresa molto difficile. Nel frattempo, il rischio è che un flusso più consistente d’aria rovente si insinui lungo la linea di confluenza dei temporali che potrebbero scoppiare nel Nord Italia, e incrementare la torridità al Centro e Sud, Sardegna e Sicilia, con un’onda di calore ormai eccessivamente prolungata e fastidiosa. L’egemonia dell’Anticiclone Africano raggiungerà il suo apice nella prima decade di agosto, questa è l’ipotesi che al momento mi sembra più affidabile tra tutte.
E in un contesto di caldo anomalo, il rischio inevitabile sarà quello di dover affrontare fenomeni violenti come nubifragi, raffiche di vento e grandine anche di grandi dimensioni, seppur isolati, nel Nord Italia nel periodo 30 luglio – 7 agosto. Ma siamo oltre il limite temporale di quello che può definirsi una previsione meteo. Quindi serviranno conferme.
Le temperature diminuiranno ma forse non troppo, in un contesto sempre estivo con valori superiori alla norma, verso il Ferragosto, difficilmente prima perché è imponente, massiccia, estrema la forza dell’alta pressione africana. Ma avremo un passaggio ad una fase estiva più tollerabile verso l’alta pressione delle Azzorre quale rottura dell’estate come avveniva un tempo nel dopo Ferragosto. Osservando il meteo degli anni recenti, proprio dopo la metà di agosto abbiamo notato un nuovo incremento della torridità. Ma dal meteo del passato non si fanno previsioni.
E allora direte, ma quando si esce da questa trappola ardente? Quando chi non ha l’aria condizionata in casa, al lavoro, o in vacanza sarà stanco, esausto potrà vivere senza questo caldo insopportabile? Bella domanda, diciamo che nel dopo Ferragosto nonostante il rischio di onde di calore anomale, queste se precedute da un caldo soffocante di lunga durata, dovrebbero lasciare spazio ad un cambiamento del tempo, che attenuerebbe la grande ed estrema fase di caldo.
Naturalmente l’evoluzione descritta, sebbene sempre più probabile, non è ancora da dare per certa. Il momento in cui tutta Italia godrà di un clima più fresco, o per meglio dire meno caldo, coincide sempre più tardi nelle nostre stagioni estive degli ultimi anni. Per avere un raffreddamento adeguato, incisivo, davvero liberatorio ci vorrebbe una variazione dell’Onda di Rossby per far affluire qui in Mediterraneo centrale aria oceanica. Allora sì che ci libereremo dell’incubo africano.
La causa di queste anomalie va ricercata anche nell’Alta Pressione delle Azzorre che ha lasciato durante l’estate l’Europa per stazionarsi in pieno Oceano, lasciando spazio all’anticiclone africano. Questo è il meteo che stiamo vivendo, che forse vivremo ancora a lungo, e forse per una ventina di giorni complessivamente, sempre che uno sconvolgimento non si diriga direttamente verso di noi, cosa possibile in un contesto di cambiamento climatico come quello che stiamo vivendo e che potrebbe smentire la durata del caldo in due settimane e oltre. Però, questo lo ricordo di nuovo, il Nord Italia dovrebbe uscire prima rispetto alle altre regioni da questa torridità. Non sottovaluterei affatto la forza delle Correnti Oceaniche.
Il raffreddamento tanto desiderato, previsto come un decremento della torridità, ha finalmente fatto la sua comparsa. Tuttavia, si è manifestato in modo evidente nella Penisola solo durante i momenti di temporale, e diverse località registrano ancora temperature estreme. Ad esempio, nel pomeriggio del 23 luglio, abbiamo registrato 37°C a Napoli-Capodichino, Olbia-Costa Smeralda e Roma-Urbe, e 36°C a Roma-Ciampino. Il cambiamento ha riguardato un aspetto che in Italia non è molto gradito ai meteorologi: la sensazione termica, in quanto è diminuito diffusamente il tasso di umidità, ma nel complesso siamo in una onda di calore. L’umidità, tuttavia, sta rapidamente risalendo perché siamo in una fase di calore intenso.
A questa onda di calore se ne unirà un’altra, ormai è un dato di fatto, e come temevo sarà la più intensa e duratura dell’estate per l’Italia. Eppure, tutti speriamo in un cambiamento e non ne possiamo più di questo caldo soffocante che caratterizza il meteo di queste settimane. La canicola aumenterà, possiamo affermarlo con un’affidabilità molto alta per almeno una settimana. Mentre per previsioni fino a 15 giorni, ci sono alcune incertezze che è opportuno considerare.
Il raffreddamento? Ci proverà tra circa una settimana un flusso di correnti oceaniche verso l’Italia a ridurre parzialmente la torridità nel Nord Italia, ma sarà un’impresa molto difficile. Nel frattempo, il rischio è che un flusso più consistente d’aria rovente si insinui lungo la linea di confluenza dei temporali che potrebbero scoppiare nel Nord Italia, e incrementare la torridità al Centro e Sud, Sardegna e Sicilia, con un’onda di calore ormai eccessivamente prolungata e fastidiosa. L’egemonia dell’Anticiclone Africano raggiungerà il suo apice nella prima decade di agosto, questa è l’ipotesi che al momento mi sembra più affidabile tra tutte.
E in un contesto di caldo anomalo, il rischio inevitabile sarà quello di dover affrontare fenomeni violenti come nubifragi, raffiche di vento e grandine anche di grandi dimensioni, seppur isolati, nel Nord Italia nel periodo 30 luglio – 7 agosto. Ma siamo oltre il limite temporale di quello che può definirsi una previsione meteo. Quindi serviranno conferme.
Le temperature diminuiranno ma forse non troppo, in un contesto sempre estivo con valori superiori alla norma, verso il Ferragosto, difficilmente prima perché è imponente, massiccia, estrema la forza dell’alta pressione africana. Ma avremo un passaggio ad una fase estiva più tollerabile verso l’alta pressione delle Azzorre quale rottura dell’estate come avveniva un tempo nel dopo Ferragosto. Osservando il meteo degli anni recenti, proprio dopo la metà di agosto abbiamo notato un nuovo incremento della torridità. Ma dal meteo del passato non si fanno previsioni.
E allora direte, ma quando si esce da questa trappola ardente? Quando chi non ha l’aria condizionata in casa, al lavoro, o in vacanza sarà stanco, esausto potrà vivere senza questo caldo insopportabile? Bella domanda, diciamo che nel dopo Ferragosto nonostante il rischio di onde di calore anomale, queste se precedute da un caldo soffocante di lunga durata, dovrebbero lasciare spazio ad un cambiamento del tempo, che attenuerebbe la grande ed estrema fase di caldo.
Naturalmente l’evoluzione descritta, sebbene sempre più probabile, non è ancora da dare per certa. Il momento in cui tutta Italia godrà di un clima più fresco, o per meglio dire meno caldo, coincide sempre più tardi nelle nostre stagioni estive degli ultimi anni. Per avere un raffreddamento adeguato, incisivo, davvero liberatorio ci vorrebbe una variazione dell’Onda di Rossby per far affluire qui in Mediterraneo centrale aria oceanica. Allora sì che ci libereremo dell’incubo africano.
La causa di queste anomalie va ricercata anche nell’Alta Pressione delle Azzorre che ha lasciato durante l’estate l’Europa per stazionarsi in pieno Oceano, lasciando spazio all’anticiclone africano. Questo è il meteo che stiamo vivendo, che forse vivremo ancora a lungo, e forse per una ventina di giorni complessivamente, sempre che uno sconvolgimento non si diriga direttamente verso di noi, cosa possibile in un contesto di cambiamento climatico come quello che stiamo vivendo e che potrebbe smentire la durata del caldo in due settimane e oltre. Però, questo lo ricordo di nuovo, il Nord Italia dovrebbe uscire prima rispetto alle altre regioni da questa torridità. Non sottovaluterei affatto la forza delle Correnti Oceaniche.
Il raffreddamento tanto desiderato, previsto come un decremento della torridità, ha finalmente fatto la sua comparsa. Tuttavia, si è manifestato in modo evidente nella Penisola solo durante i momenti di temporale, e diverse località registrano ancora temperature estreme. Ad esempio, nel pomeriggio del 23 luglio, abbiamo registrato 37°C a Napoli-Capodichino, Olbia-Costa Smeralda e Roma-Urbe, e 36°C a Roma-Ciampino. Il cambiamento ha riguardato un aspetto che in Italia non è molto gradito ai meteorologi: la sensazione termica, in quanto è diminuito diffusamente il tasso di umidità, ma nel complesso siamo in una onda di calore. L’umidità, tuttavia, sta rapidamente risalendo perché siamo in una fase di calore intenso.
A questa onda di calore se ne unirà un’altra, ormai è un dato di fatto, e come temevo sarà la più intensa e duratura dell’estate per l’Italia. Eppure, tutti speriamo in un cambiamento e non ne possiamo più di questo caldo soffocante che caratterizza il meteo di queste settimane. La canicola aumenterà, possiamo affermarlo con un’affidabilità molto alta per almeno una settimana. Mentre per previsioni fino a 15 giorni, ci sono alcune incertezze che è opportuno considerare.
Il raffreddamento? Ci proverà tra circa una settimana un flusso di correnti oceaniche verso l’Italia a ridurre parzialmente la torridità nel Nord Italia, ma sarà un’impresa molto difficile. Nel frattempo, il rischio è che un flusso più consistente d’aria rovente si insinui lungo la linea di confluenza dei temporali che potrebbero scoppiare nel Nord Italia, e incrementare la torridità al Centro e Sud, Sardegna e Sicilia, con un’onda di calore ormai eccessivamente prolungata e fastidiosa. L’egemonia dell’Anticiclone Africano raggiungerà il suo apice nella prima decade di agosto, questa è l’ipotesi che al momento mi sembra più affidabile tra tutte.
E in un contesto di caldo anomalo, il rischio inevitabile sarà quello di dover affrontare fenomeni violenti come nubifragi, raffiche di vento e grandine anche di grandi dimensioni, seppur isolati, nel Nord Italia nel periodo 30 luglio – 7 agosto. Ma siamo oltre il limite temporale di quello che può definirsi una previsione meteo. Quindi serviranno conferme.
Le temperature diminuiranno ma forse non troppo, in un contesto sempre estivo con valori superiori alla norma, verso il Ferragosto, difficilmente prima perché è imponente, massiccia, estrema la forza dell’alta pressione africana. Ma avremo un passaggio ad una fase estiva più tollerabile verso l’alta pressione delle Azzorre quale rottura dell’estate come avveniva un tempo nel dopo Ferragosto. Osservando il meteo degli anni recenti, proprio dopo la metà di agosto abbiamo notato un nuovo incremento della torridità. Ma dal meteo del passato non si fanno previsioni.
E allora direte, ma quando si esce da questa trappola ardente? Quando chi non ha l’aria condizionata in casa, al lavoro, o in vacanza sarà stanco, esausto potrà vivere senza questo caldo insopportabile? Bella domanda, diciamo che nel dopo Ferragosto nonostante il rischio di onde di calore anomale, queste se precedute da un caldo soffocante di lunga durata, dovrebbero lasciare spazio ad un cambiamento del tempo, che attenuerebbe la grande ed estrema fase di caldo.
Naturalmente l’evoluzione descritta, sebbene sempre più probabile, non è ancora da dare per certa. Il momento in cui tutta Italia godrà di un clima più fresco, o per meglio dire meno caldo, coincide sempre più tardi nelle nostre stagioni estive degli ultimi anni. Per avere un raffreddamento adeguato, incisivo, davvero liberatorio ci vorrebbe una variazione dell’Onda di Rossby per far affluire qui in Mediterraneo centrale aria oceanica. Allora sì che ci libereremo dell’incubo africano.
La causa di queste anomalie va ricercata anche nell’Alta Pressione delle Azzorre che ha lasciato durante l’estate l’Europa per stazionarsi in pieno Oceano, lasciando spazio all’anticiclone africano. Questo è il meteo che stiamo vivendo, che forse vivremo ancora a lungo, e forse per una ventina di giorni complessivamente, sempre che uno sconvolgimento non si diriga direttamente verso di noi, cosa possibile in un contesto di cambiamento climatico come quello che stiamo vivendo e che potrebbe smentire la durata del caldo in due settimane e oltre. Però, questo lo ricordo di nuovo, il Nord Italia dovrebbe uscire prima rispetto alle altre regioni da questa torridità. Non sottovaluterei affatto la forza delle Correnti Oceaniche.
Il raffreddamento tanto desiderato, previsto come un decremento della torridità, ha finalmente fatto la sua comparsa. Tuttavia, si è manifestato in modo evidente nella Penisola solo durante i momenti di temporale, e diverse località registrano ancora temperature estreme. Ad esempio, nel pomeriggio del 23 luglio, abbiamo registrato 37°C a Napoli-Capodichino, Olbia-Costa Smeralda e Roma-Urbe, e 36°C a Roma-Ciampino. Il cambiamento ha riguardato un aspetto che in Italia non è molto gradito ai meteorologi: la sensazione termica, in quanto è diminuito diffusamente il tasso di umidità, ma nel complesso siamo in una onda di calore. L’umidità, tuttavia, sta rapidamente risalendo perché siamo in una fase di calore intenso.
A questa onda di calore se ne unirà un’altra, ormai è un dato di fatto, e come temevo sarà la più intensa e duratura dell’estate per l’Italia. Eppure, tutti speriamo in un cambiamento e non ne possiamo più di questo caldo soffocante che caratterizza il meteo di queste settimane. La canicola aumenterà, possiamo affermarlo con un’affidabilità molto alta per almeno una settimana. Mentre per previsioni fino a 15 giorni, ci sono alcune incertezze che è opportuno considerare.
Il raffreddamento? Ci proverà tra circa una settimana un flusso di correnti oceaniche verso l’Italia a ridurre parzialmente la torridità nel Nord Italia, ma sarà un’impresa molto difficile. Nel frattempo, il rischio è che un flusso più consistente d’aria rovente si insinui lungo la linea di confluenza dei temporali che potrebbero scoppiare nel Nord Italia, e incrementare la torridità al Centro e Sud, Sardegna e Sicilia, con un’onda di calore ormai eccessivamente prolungata e fastidiosa. L’egemonia dell’Anticiclone Africano raggiungerà il suo apice nella prima decade di agosto, questa è l’ipotesi che al momento mi sembra più affidabile tra tutte.
E in un contesto di caldo anomalo, il rischio inevitabile sarà quello di dover affrontare fenomeni violenti come nubifragi, raffiche di vento e grandine anche di grandi dimensioni, seppur isolati, nel Nord Italia nel periodo 30 luglio – 7 agosto. Ma siamo oltre il limite temporale di quello che può definirsi una previsione meteo. Quindi serviranno conferme.
Le temperature diminuiranno ma forse non troppo, in un contesto sempre estivo con valori superiori alla norma, verso il Ferragosto, difficilmente prima perché è imponente, massiccia, estrema la forza dell’alta pressione africana. Ma avremo un passaggio ad una fase estiva più tollerabile verso l’alta pressione delle Azzorre quale rottura dell’estate come avveniva un tempo nel dopo Ferragosto. Osservando il meteo degli anni recenti, proprio dopo la metà di agosto abbiamo notato un nuovo incremento della torridità. Ma dal meteo del passato non si fanno previsioni.
E allora direte, ma quando si esce da questa trappola ardente? Quando chi non ha l’aria condizionata in casa, al lavoro, o in vacanza sarà stanco, esausto potrà vivere senza questo caldo insopportabile? Bella domanda, diciamo che nel dopo Ferragosto nonostante il rischio di onde di calore anomale, queste se precedute da un caldo soffocante di lunga durata, dovrebbero lasciare spazio ad un cambiamento del tempo, che attenuerebbe la grande ed estrema fase di caldo.
Naturalmente l’evoluzione descritta, sebbene sempre più probabile, non è ancora da dare per certa. Il momento in cui tutta Italia godrà di un clima più fresco, o per meglio dire meno caldo, coincide sempre più tardi nelle nostre stagioni estive degli ultimi anni. Per avere un raffreddamento adeguato, incisivo, davvero liberatorio ci vorrebbe una variazione dell’Onda di Rossby per far affluire qui in Mediterraneo centrale aria oceanica. Allora sì che ci libereremo dell’incubo africano.
La causa di queste anomalie va ricercata anche nell’Alta Pressione delle Azzorre che ha lasciato durante l’estate l’Europa per stazionarsi in pieno Oceano, lasciando spazio all’anticiclone africano. Questo è il meteo che stiamo vivendo, che forse vivremo ancora a lungo, e forse per una ventina di giorni complessivamente, sempre che uno sconvolgimento non si diriga direttamente verso di noi, cosa possibile in un contesto di cambiamento climatico come quello che stiamo vivendo e che potrebbe smentire la durata del caldo in due settimane e oltre. Però, questo lo ricordo di nuovo, il Nord Italia dovrebbe uscire prima rispetto alle altre regioni da questa torridità. Non sottovaluterei affatto la forza delle Correnti Oceaniche.
Il raffreddamento tanto desiderato, previsto come un decremento della torridità, ha finalmente fatto la sua comparsa. Tuttavia, si è manifestato in modo evidente nella Penisola solo durante i momenti di temporale, e diverse località registrano ancora temperature estreme. Ad esempio, nel pomeriggio del 23 luglio, abbiamo registrato 37°C a Napoli-Capodichino, Olbia-Costa Smeralda e Roma-Urbe, e 36°C a Roma-Ciampino. Il cambiamento ha riguardato un aspetto che in Italia non è molto gradito ai meteorologi: la sensazione termica, in quanto è diminuito diffusamente il tasso di umidità, ma nel complesso siamo in una onda di calore. L’umidità, tuttavia, sta rapidamente risalendo perché siamo in una fase di calore intenso.
A questa onda di calore se ne unirà un’altra, ormai è un dato di fatto, e come temevo sarà la più intensa e duratura dell’estate per l’Italia. Eppure, tutti speriamo in un cambiamento e non ne possiamo più di questo caldo soffocante che caratterizza il meteo di queste settimane. La canicola aumenterà, possiamo affermarlo con un’affidabilità molto alta per almeno una settimana. Mentre per previsioni fino a 15 giorni, ci sono alcune incertezze che è opportuno considerare.
Il raffreddamento? Ci proverà tra circa una settimana un flusso di correnti oceaniche verso l’Italia a ridurre parzialmente la torridità nel Nord Italia, ma sarà un’impresa molto difficile. Nel frattempo, il rischio è che un flusso più consistente d’aria rovente si insinui lungo la linea di confluenza dei temporali che potrebbero scoppiare nel Nord Italia, e incrementare la torridità al Centro e Sud, Sardegna e Sicilia, con un’onda di calore ormai eccessivamente prolungata e fastidiosa. L’egemonia dell’Anticiclone Africano raggiungerà il suo apice nella prima decade di agosto, questa è l’ipotesi che al momento mi sembra più affidabile tra tutte.
E in un contesto di caldo anomalo, il rischio inevitabile sarà quello di dover affrontare fenomeni violenti come nubifragi, raffiche di vento e grandine anche di grandi dimensioni, seppur isolati, nel Nord Italia nel periodo 30 luglio – 7 agosto. Ma siamo oltre il limite temporale di quello che può definirsi una previsione meteo. Quindi serviranno conferme.
Le temperature diminuiranno ma forse non troppo, in un contesto sempre estivo con valori superiori alla norma, verso il Ferragosto, difficilmente prima perché è imponente, massiccia, estrema la forza dell’alta pressione africana. Ma avremo un passaggio ad una fase estiva più tollerabile verso l’alta pressione delle Azzorre quale rottura dell’estate come avveniva un tempo nel dopo Ferragosto. Osservando il meteo degli anni recenti, proprio dopo la metà di agosto abbiamo notato un nuovo incremento della torridità. Ma dal meteo del passato non si fanno previsioni.
E allora direte, ma quando si esce da questa trappola ardente? Quando chi non ha l’aria condizionata in casa, al lavoro, o in vacanza sarà stanco, esausto potrà vivere senza questo caldo insopportabile? Bella domanda, diciamo che nel dopo Ferragosto nonostante il rischio di onde di calore anomale, queste se precedute da un caldo soffocante di lunga durata, dovrebbero lasciare spazio ad un cambiamento del tempo, che attenuerebbe la grande ed estrema fase di caldo.
Naturalmente l’evoluzione descritta, sebbene sempre più probabile, non è ancora da dare per certa. Il momento in cui tutta Italia godrà di un clima più fresco, o per meglio dire meno caldo, coincide sempre più tardi nelle nostre stagioni estive degli ultimi anni. Per avere un raffreddamento adeguato, incisivo, davvero liberatorio ci vorrebbe una variazione dell’Onda di Rossby per far affluire qui in Mediterraneo centrale aria oceanica. Allora sì che ci libereremo dell’incubo africano.
La causa di queste anomalie va ricercata anche nell’Alta Pressione delle Azzorre che ha lasciato durante l’estate l’Europa per stazionarsi in pieno Oceano, lasciando spazio all’anticiclone africano. Questo è il meteo che stiamo vivendo, che forse vivremo ancora a lungo, e forse per una ventina di giorni complessivamente, sempre che uno sconvolgimento non si diriga direttamente verso di noi, cosa possibile in un contesto di cambiamento climatico come quello che stiamo vivendo e che potrebbe smentire la durata del caldo in due settimane e oltre. Però, questo lo ricordo di nuovo, il Nord Italia dovrebbe uscire prima rispetto alle altre regioni da questa torridità. Non sottovaluterei affatto la forza delle Correnti Oceaniche.
Il raffreddamento tanto desiderato, previsto come un decremento della torridità, ha finalmente fatto la sua comparsa. Tuttavia, si è manifestato in modo evidente nella Penisola solo durante i momenti di temporale, e diverse località registrano ancora temperature estreme. Ad esempio, nel pomeriggio del 23 luglio, abbiamo registrato 37°C a Napoli-Capodichino, Olbia-Costa Smeralda e Roma-Urbe, e 36°C a Roma-Ciampino. Il cambiamento ha riguardato un aspetto che in Italia non è molto gradito ai meteorologi: la sensazione termica, in quanto è diminuito diffusamente il tasso di umidità, ma nel complesso siamo in una onda di calore. L’umidità, tuttavia, sta rapidamente risalendo perché siamo in una fase di calore intenso.
A questa onda di calore se ne unirà un’altra, ormai è un dato di fatto, e come temevo sarà la più intensa e duratura dell’estate per l’Italia. Eppure, tutti speriamo in un cambiamento e non ne possiamo più di questo caldo soffocante che caratterizza il meteo di queste settimane. La canicola aumenterà, possiamo affermarlo con un’affidabilità molto alta per almeno una settimana. Mentre per previsioni fino a 15 giorni, ci sono alcune incertezze che è opportuno considerare.
Il raffreddamento? Ci proverà tra circa una settimana un flusso di correnti oceaniche verso l’Italia a ridurre parzialmente la torridità nel Nord Italia, ma sarà un’impresa molto difficile. Nel frattempo, il rischio è che un flusso più consistente d’aria rovente si insinui lungo la linea di confluenza dei temporali che potrebbero scoppiare nel Nord Italia, e incrementare la torridità al Centro e Sud, Sardegna e Sicilia, con un’onda di calore ormai eccessivamente prolungata e fastidiosa. L’egemonia dell’Anticiclone Africano raggiungerà il suo apice nella prima decade di agosto, questa è l’ipotesi che al momento mi sembra più affidabile tra tutte.
E in un contesto di caldo anomalo, il rischio inevitabile sarà quello di dover affrontare fenomeni violenti come nubifragi, raffiche di vento e grandine anche di grandi dimensioni, seppur isolati, nel Nord Italia nel periodo 30 luglio – 7 agosto. Ma siamo oltre il limite temporale di quello che può definirsi una previsione meteo. Quindi serviranno conferme.
Le temperature diminuiranno ma forse non troppo, in un contesto sempre estivo con valori superiori alla norma, verso il Ferragosto, difficilmente prima perché è imponente, massiccia, estrema la forza dell’alta pressione africana. Ma avremo un passaggio ad una fase estiva più tollerabile verso l’alta pressione delle Azzorre quale rottura dell’estate come avveniva un tempo nel dopo Ferragosto. Osservando il meteo degli anni recenti, proprio dopo la metà di agosto abbiamo notato un nuovo incremento della torridità. Ma dal meteo del passato non si fanno previsioni.
E allora direte, ma quando si esce da questa trappola ardente? Quando chi non ha l’aria condizionata in casa, al lavoro, o in vacanza sarà stanco, esausto potrà vivere senza questo caldo insopportabile? Bella domanda, diciamo che nel dopo Ferragosto nonostante il rischio di onde di calore anomale, queste se precedute da un caldo soffocante di lunga durata, dovrebbero lasciare spazio ad un cambiamento del tempo, che attenuerebbe la grande ed estrema fase di caldo.
Naturalmente l’evoluzione descritta, sebbene sempre più probabile, non è ancora da dare per certa. Il momento in cui tutta Italia godrà di un clima più fresco, o per meglio dire meno caldo, coincide sempre più tardi nelle nostre stagioni estive degli ultimi anni. Per avere un raffreddamento adeguato, incisivo, davvero liberatorio ci vorrebbe una variazione dell’Onda di Rossby per far affluire qui in Mediterraneo centrale aria oceanica. Allora sì che ci libereremo dell’incubo africano.
La causa di queste anomalie va ricercata anche nell’Alta Pressione delle Azzorre che ha lasciato durante l’estate l’Europa per stazionarsi in pieno Oceano, lasciando spazio all’anticiclone africano. Questo è il meteo che stiamo vivendo, che forse vivremo ancora a lungo, e forse per una ventina di giorni complessivamente, sempre che uno sconvolgimento non si diriga direttamente verso di noi, cosa possibile in un contesto di cambiamento climatico come quello che stiamo vivendo e che potrebbe smentire la durata del caldo in due settimane e oltre. Però, questo lo ricordo di nuovo, il Nord Italia dovrebbe uscire prima rispetto alle altre regioni da questa torridità. Non sottovaluterei affatto la forza delle Correnti Oceaniche.
Il raffreddamento tanto desiderato, previsto come un decremento della torridità, ha finalmente fatto la sua comparsa. Tuttavia, si è manifestato in modo evidente nella Penisola solo durante i momenti di temporale, e diverse località registrano ancora temperature estreme. Ad esempio, nel pomeriggio del 23 luglio, abbiamo registrato 37°C a Napoli-Capodichino, Olbia-Costa Smeralda e Roma-Urbe, e 36°C a Roma-Ciampino. Il cambiamento ha riguardato un aspetto che in Italia non è molto gradito ai meteorologi: la sensazione termica, in quanto è diminuito diffusamente il tasso di umidità, ma nel complesso siamo in una onda di calore. L’umidità, tuttavia, sta rapidamente risalendo perché siamo in una fase di calore intenso.
A questa onda di calore se ne unirà un’altra, ormai è un dato di fatto, e come temevo sarà la più intensa e duratura dell’estate per l’Italia. Eppure, tutti speriamo in un cambiamento e non ne possiamo più di questo caldo soffocante che caratterizza il meteo di queste settimane. La canicola aumenterà, possiamo affermarlo con un’affidabilità molto alta per almeno una settimana. Mentre per previsioni fino a 15 giorni, ci sono alcune incertezze che è opportuno considerare.
Il raffreddamento? Ci proverà tra circa una settimana un flusso di correnti oceaniche verso l’Italia a ridurre parzialmente la torridità nel Nord Italia, ma sarà un’impresa molto difficile. Nel frattempo, il rischio è che un flusso più consistente d’aria rovente si insinui lungo la linea di confluenza dei temporali che potrebbero scoppiare nel Nord Italia, e incrementare la torridità al Centro e Sud, Sardegna e Sicilia, con un’onda di calore ormai eccessivamente prolungata e fastidiosa. L’egemonia dell’Anticiclone Africano raggiungerà il suo apice nella prima decade di agosto, questa è l’ipotesi che al momento mi sembra più affidabile tra tutte.
E in un contesto di caldo anomalo, il rischio inevitabile sarà quello di dover affrontare fenomeni violenti come nubifragi, raffiche di vento e grandine anche di grandi dimensioni, seppur isolati, nel Nord Italia nel periodo 30 luglio – 7 agosto. Ma siamo oltre il limite temporale di quello che può definirsi una previsione meteo. Quindi serviranno conferme.
Le temperature diminuiranno ma forse non troppo, in un contesto sempre estivo con valori superiori alla norma, verso il Ferragosto, difficilmente prima perché è imponente, massiccia, estrema la forza dell’alta pressione africana. Ma avremo un passaggio ad una fase estiva più tollerabile verso l’alta pressione delle Azzorre quale rottura dell’estate come avveniva un tempo nel dopo Ferragosto. Osservando il meteo degli anni recenti, proprio dopo la metà di agosto abbiamo notato un nuovo incremento della torridità. Ma dal meteo del passato non si fanno previsioni.
E allora direte, ma quando si esce da questa trappola ardente? Quando chi non ha l’aria condizionata in casa, al lavoro, o in vacanza sarà stanco, esausto potrà vivere senza questo caldo insopportabile? Bella domanda, diciamo che nel dopo Ferragosto nonostante il rischio di onde di calore anomale, queste se precedute da un caldo soffocante di lunga durata, dovrebbero lasciare spazio ad un cambiamento del tempo, che attenuerebbe la grande ed estrema fase di caldo.
Naturalmente l’evoluzione descritta, sebbene sempre più probabile, non è ancora da dare per certa. Il momento in cui tutta Italia godrà di un clima più fresco, o per meglio dire meno caldo, coincide sempre più tardi nelle nostre stagioni estive degli ultimi anni. Per avere un raffreddamento adeguato, incisivo, davvero liberatorio ci vorrebbe una variazione dell’Onda di Rossby per far affluire qui in Mediterraneo centrale aria oceanica. Allora sì che ci libereremo dell’incubo africano.
La causa di queste anomalie va ricercata anche nell’Alta Pressione delle Azzorre che ha lasciato durante l’estate l’Europa per stazionarsi in pieno Oceano, lasciando spazio all’anticiclone africano. Questo è il meteo che stiamo vivendo, che forse vivremo ancora a lungo, e forse per una ventina di giorni complessivamente, sempre che uno sconvolgimento non si diriga direttamente verso di noi, cosa possibile in un contesto di cambiamento climatico come quello che stiamo vivendo e che potrebbe smentire la durata del caldo in due settimane e oltre. Però, questo lo ricordo di nuovo, il Nord Italia dovrebbe uscire prima rispetto alle altre regioni da questa torridità. Non sottovaluterei affatto la forza delle Correnti Oceaniche.
Il raffreddamento tanto desiderato, previsto come un decremento della torridità, ha finalmente fatto la sua comparsa. Tuttavia, si è manifestato in modo evidente nella Penisola solo durante i momenti di temporale, e diverse località registrano ancora temperature estreme. Ad esempio, nel pomeriggio del 23 luglio, abbiamo registrato 37°C a Napoli-Capodichino, Olbia-Costa Smeralda e Roma-Urbe, e 36°C a Roma-Ciampino. Il cambiamento ha riguardato un aspetto che in Italia non è molto gradito ai meteorologi: la sensazione termica, in quanto è diminuito diffusamente il tasso di umidità, ma nel complesso siamo in una onda di calore. L’umidità, tuttavia, sta rapidamente risalendo perché siamo in una fase di calore intenso.
A questa onda di calore se ne unirà un’altra, ormai è un dato di fatto, e come temevo sarà la più intensa e duratura dell’estate per l’Italia. Eppure, tutti speriamo in un cambiamento e non ne possiamo più di questo caldo soffocante che caratterizza il meteo di queste settimane. La canicola aumenterà, possiamo affermarlo con un’affidabilità molto alta per almeno una settimana. Mentre per previsioni fino a 15 giorni, ci sono alcune incertezze che è opportuno considerare.
Il raffreddamento? Ci proverà tra circa una settimana un flusso di correnti oceaniche verso l’Italia a ridurre parzialmente la torridità nel Nord Italia, ma sarà un’impresa molto difficile. Nel frattempo, il rischio è che un flusso più consistente d’aria rovente si insinui lungo la linea di confluenza dei temporali che potrebbero scoppiare nel Nord Italia, e incrementare la torridità al Centro e Sud, Sardegna e Sicilia, con un’onda di calore ormai eccessivamente prolungata e fastidiosa. L’egemonia dell’Anticiclone Africano raggiungerà il suo apice nella prima decade di agosto, questa è l’ipotesi che al momento mi sembra più affidabile tra tutte.
E in un contesto di caldo anomalo, il rischio inevitabile sarà quello di dover affrontare fenomeni violenti come nubifragi, raffiche di vento e grandine anche di grandi dimensioni, seppur isolati, nel Nord Italia nel periodo 30 luglio – 7 agosto. Ma siamo oltre il limite temporale di quello che può definirsi una previsione meteo. Quindi serviranno conferme.
Le temperature diminuiranno ma forse non troppo, in un contesto sempre estivo con valori superiori alla norma, verso il Ferragosto, difficilmente prima perché è imponente, massiccia, estrema la forza dell’alta pressione africana. Ma avremo un passaggio ad una fase estiva più tollerabile verso l’alta pressione delle Azzorre quale rottura dell’estate come avveniva un tempo nel dopo Ferragosto. Osservando il meteo degli anni recenti, proprio dopo la metà di agosto abbiamo notato un nuovo incremento della torridità. Ma dal meteo del passato non si fanno previsioni.
E allora direte, ma quando si esce da questa trappola ardente? Quando chi non ha l’aria condizionata in casa, al lavoro, o in vacanza sarà stanco, esausto potrà vivere senza questo caldo insopportabile? Bella domanda, diciamo che nel dopo Ferragosto nonostante il rischio di onde di calore anomale, queste se precedute da un caldo soffocante di lunga durata, dovrebbero lasciare spazio ad un cambiamento del tempo, che attenuerebbe la grande ed estrema fase di caldo.
Naturalmente l’evoluzione descritta, sebbene sempre più probabile, non è ancora da dare per certa. Il momento in cui tutta Italia godrà di un clima più fresco, o per meglio dire meno caldo, coincide sempre più tardi nelle nostre stagioni estive degli ultimi anni. Per avere un raffreddamento adeguato, incisivo, davvero liberatorio ci vorrebbe una variazione dell’Onda di Rossby per far affluire qui in Mediterraneo centrale aria oceanica. Allora sì che ci libereremo dell’incubo africano.
La causa di queste anomalie va ricercata anche nell’Alta Pressione delle Azzorre che ha lasciato durante l’estate l’Europa per stazionarsi in pieno Oceano, lasciando spazio all’anticiclone africano. Questo è il meteo che stiamo vivendo, che forse vivremo ancora a lungo, e forse per una ventina di giorni complessivamente, sempre che uno sconvolgimento non si diriga direttamente verso di noi, cosa possibile in un contesto di cambiamento climatico come quello che stiamo vivendo e che potrebbe smentire la durata del caldo in due settimane e oltre. Però, questo lo ricordo di nuovo, il Nord Italia dovrebbe uscire prima rispetto alle altre regioni da questa torridità. Non sottovaluterei affatto la forza delle Correnti Oceaniche.
Il raffreddamento tanto desiderato, previsto come un decremento della torridità, ha finalmente fatto la sua comparsa. Tuttavia, si è manifestato in modo evidente nella Penisola solo durante i momenti di temporale, e diverse località registrano ancora temperature estreme. Ad esempio, nel pomeriggio del 23 luglio, abbiamo registrato 37°C a Napoli-Capodichino, Olbia-Costa Smeralda e Roma-Urbe, e 36°C a Roma-Ciampino. Il cambiamento ha riguardato un aspetto che in Italia non è molto gradito ai meteorologi: la sensazione termica, in quanto è diminuito diffusamente il tasso di umidità, ma nel complesso siamo in una onda di calore. L’umidità, tuttavia, sta rapidamente risalendo perché siamo in una fase di calore intenso.
A questa onda di calore se ne unirà un’altra, ormai è un dato di fatto, e come temevo sarà la più intensa e duratura dell’estate per l’Italia. Eppure, tutti speriamo in un cambiamento e non ne possiamo più di questo caldo soffocante che caratterizza il meteo di queste settimane. La canicola aumenterà, possiamo affermarlo con un’affidabilità molto alta per almeno una settimana. Mentre per previsioni fino a 15 giorni, ci sono alcune incertezze che è opportuno considerare.
Il raffreddamento? Ci proverà tra circa una settimana un flusso di correnti oceaniche verso l’Italia a ridurre parzialmente la torridità nel Nord Italia, ma sarà un’impresa molto difficile. Nel frattempo, il rischio è che un flusso più consistente d’aria rovente si insinui lungo la linea di confluenza dei temporali che potrebbero scoppiare nel Nord Italia, e incrementare la torridità al Centro e Sud, Sardegna e Sicilia, con un’onda di calore ormai eccessivamente prolungata e fastidiosa. L’egemonia dell’Anticiclone Africano raggiungerà il suo apice nella prima decade di agosto, questa è l’ipotesi che al momento mi sembra più affidabile tra tutte.
E in un contesto di caldo anomalo, il rischio inevitabile sarà quello di dover affrontare fenomeni violenti come nubifragi, raffiche di vento e grandine anche di grandi dimensioni, seppur isolati, nel Nord Italia nel periodo 30 luglio – 7 agosto. Ma siamo oltre il limite temporale di quello che può definirsi una previsione meteo. Quindi serviranno conferme.
Le temperature diminuiranno ma forse non troppo, in un contesto sempre estivo con valori superiori alla norma, verso il Ferragosto, difficilmente prima perché è imponente, massiccia, estrema la forza dell’alta pressione africana. Ma avremo un passaggio ad una fase estiva più tollerabile verso l’alta pressione delle Azzorre quale rottura dell’estate come avveniva un tempo nel dopo Ferragosto. Osservando il meteo degli anni recenti, proprio dopo la metà di agosto abbiamo notato un nuovo incremento della torridità. Ma dal meteo del passato non si fanno previsioni.
E allora direte, ma quando si esce da questa trappola ardente? Quando chi non ha l’aria condizionata in casa, al lavoro, o in vacanza sarà stanco, esausto potrà vivere senza questo caldo insopportabile? Bella domanda, diciamo che nel dopo Ferragosto nonostante il rischio di onde di calore anomale, queste se precedute da un caldo soffocante di lunga durata, dovrebbero lasciare spazio ad un cambiamento del tempo, che attenuerebbe la grande ed estrema fase di caldo.
Naturalmente l’evoluzione descritta, sebbene sempre più probabile, non è ancora da dare per certa. Il momento in cui tutta Italia godrà di un clima più fresco, o per meglio dire meno caldo, coincide sempre più tardi nelle nostre stagioni estive degli ultimi anni. Per avere un raffreddamento adeguato, incisivo, davvero liberatorio ci vorrebbe una variazione dell’Onda di Rossby per far affluire qui in Mediterraneo centrale aria oceanica. Allora sì che ci libereremo dell’incubo africano.
La causa di queste anomalie va ricercata anche nell’Alta Pressione delle Azzorre che ha lasciato durante l’estate l’Europa per stazionarsi in pieno Oceano, lasciando spazio all’anticiclone africano. Questo è il meteo che stiamo vivendo, che forse vivremo ancora a lungo, e forse per una ventina di giorni complessivamente, sempre che uno sconvolgimento non si diriga direttamente verso di noi, cosa possibile in un contesto di cambiamento climatico come quello che stiamo vivendo e che potrebbe smentire la durata del caldo in due settimane e oltre. Però, questo lo ricordo di nuovo, il Nord Italia dovrebbe uscire prima rispetto alle altre regioni da questa torridità. Non sottovaluterei affatto la forza delle Correnti Oceaniche.
Il raffreddamento tanto desiderato, previsto come un decremento della torridità, ha finalmente fatto la sua comparsa. Tuttavia, si è manifestato in modo evidente nella Penisola solo durante i momenti di temporale, e diverse località registrano ancora temperature estreme. Ad esempio, nel pomeriggio del 23 luglio, abbiamo registrato 37°C a Napoli-Capodichino, Olbia-Costa Smeralda e Roma-Urbe, e 36°C a Roma-Ciampino. Il cambiamento ha riguardato un aspetto che in Italia non è molto gradito ai meteorologi: la sensazione termica, in quanto è diminuito diffusamente il tasso di umidità, ma nel complesso siamo in una onda di calore. L’umidità, tuttavia, sta rapidamente risalendo perché siamo in una fase di calore intenso.
A questa onda di calore se ne unirà un’altra, ormai è un dato di fatto, e come temevo sarà la più intensa e duratura dell’estate per l’Italia. Eppure, tutti speriamo in un cambiamento e non ne possiamo più di questo caldo soffocante che caratterizza il meteo di queste settimane. La canicola aumenterà, possiamo affermarlo con un’affidabilità molto alta per almeno una settimana. Mentre per previsioni fino a 15 giorni, ci sono alcune incertezze che è opportuno considerare.
Il raffreddamento? Ci proverà tra circa una settimana un flusso di correnti oceaniche verso l’Italia a ridurre parzialmente la torridità nel Nord Italia, ma sarà un’impresa molto difficile. Nel frattempo, il rischio è che un flusso più consistente d’aria rovente si insinui lungo la linea di confluenza dei temporali che potrebbero scoppiare nel Nord Italia, e incrementare la torridità al Centro e Sud, Sardegna e Sicilia, con un’onda di calore ormai eccessivamente prolungata e fastidiosa. L’egemonia dell’Anticiclone Africano raggiungerà il suo apice nella prima decade di agosto, questa è l’ipotesi che al momento mi sembra più affidabile tra tutte.
E in un contesto di caldo anomalo, il rischio inevitabile sarà quello di dover affrontare fenomeni violenti come nubifragi, raffiche di vento e grandine anche di grandi dimensioni, seppur isolati, nel Nord Italia nel periodo 30 luglio – 7 agosto. Ma siamo oltre il limite temporale di quello che può definirsi una previsione meteo. Quindi serviranno conferme.
Le temperature diminuiranno ma forse non troppo, in un contesto sempre estivo con valori superiori alla norma, verso il Ferragosto, difficilmente prima perché è imponente, massiccia, estrema la forza dell’alta pressione africana. Ma avremo un passaggio ad una fase estiva più tollerabile verso l’alta pressione delle Azzorre quale rottura dell’estate come avveniva un tempo nel dopo Ferragosto. Osservando il meteo degli anni recenti, proprio dopo la metà di agosto abbiamo notato un nuovo incremento della torridità. Ma dal meteo del passato non si fanno previsioni.
E allora direte, ma quando si esce da questa trappola ardente? Quando chi non ha l’aria condizionata in casa, al lavoro, o in vacanza sarà stanco, esausto potrà vivere senza questo caldo insopportabile? Bella domanda, diciamo che nel dopo Ferragosto nonostante il rischio di onde di calore anomale, queste se precedute da un caldo soffocante di lunga durata, dovrebbero lasciare spazio ad un cambiamento del tempo, che attenuerebbe la grande ed estrema fase di caldo.
Naturalmente l’evoluzione descritta, sebbene sempre più probabile, non è ancora da dare per certa. Il momento in cui tutta Italia godrà di un clima più fresco, o per meglio dire meno caldo, coincide sempre più tardi nelle nostre stagioni estive degli ultimi anni. Per avere un raffreddamento adeguato, incisivo, davvero liberatorio ci vorrebbe una variazione dell’Onda di Rossby per far affluire qui in Mediterraneo centrale aria oceanica. Allora sì che ci libereremo dell’incubo africano.
La causa di queste anomalie va ricercata anche nell’Alta Pressione delle Azzorre che ha lasciato durante l’estate l’Europa per stazionarsi in pieno Oceano, lasciando spazio all’anticiclone africano. Questo è il meteo che stiamo vivendo, che forse vivremo ancora a lungo, e forse per una ventina di giorni complessivamente, sempre che uno sconvolgimento non si diriga direttamente verso di noi, cosa possibile in un contesto di cambiamento climatico come quello che stiamo vivendo e che potrebbe smentire la durata del caldo in due settimane e oltre. Però, questo lo ricordo di nuovo, il Nord Italia dovrebbe uscire prima rispetto alle altre regioni da questa torridità. Non sottovaluterei affatto la forza delle Correnti Oceaniche.