Il ventesimo Congresso Internazionale di Botanica: un passo avanti nella lotta al razzismo
Il 20° Congresso Internazionale di Botanica, svoltosi a Madrid tra il 21 e il 27 luglio, ha visto la partecipazione di un’ampia delegazione di botanici da ogni angolo del globo. Durante l’evento, è stata presa una decisione di grande rilevanza: la modifica di oltre 200 denominazioni di specie vegetali, alghe e funghi, considerate razziste. Con 351 voti a favore e 205 contrari, è stato deciso che tali cambiamenti entreranno in vigore a partire dal 2026.
Il motivo della riforma
La ragione di questa iniziativa risiede nelle connotazioni negative associate a certe denominazioni di specie, divenute particolarmente inaccettabili alla luce delle conoscenze storiche del XXI secolo. Un esempio emblematico è il termine “Caffra”, utilizzato durante l’apartheid in Sud Africa come insulto verso le persone di colore. Questa parola, intrisa di un retaggio razzista e di una presunta superiorità bianca, verrà sostituita con la radice “Afr”, per mantenere il riferimento all’origine africana delle specie, pur eliminando l’accezione razzista. Di conseguenza, specie come l’Erythrina Caffra e il Dovyalis Caffra saranno rinominate rispettivamente in Erythrina Afr e Dovyalis Afr.
Reazioni alla riforma
Questa riforma nomenclaturale è stata accolta con soddisfazione da più del 60% dei botanici presenti, che la considerano un progresso significativo. Tuttavia, non mancano critiche e preoccupazioni, poiché alcuni temono che tali cambiamenti possano generare confusione e complicazioni in vari settori, non solo in quello botanico.
Altre denominazioni sotto esame
Oltre ai nomi con connotazioni razziste, sono sotto esame anche denominazioni che rendono omaggio a figure storiche legate alla schiavitù o contrarie alla sua abolizione. Ad esempio, l’Hibbertia, un fiore giallo originario dell’Australia, deve il suo nome a George Hibbert, noto esponente del lobbyismo pro-schiavistico britannico.
La gestione della transizione
Per gestire efficacemente questa transizione, verrà istituita una commissione speciale incaricata di supervisionare l’assegnazione dei nuovi nomi a partire dal 1° gennaio 2026. Questo processo è visto da alcuni come un passo importante verso il riconoscimento e la risoluzione di problematiche storiche, sebbene la Commissione Internazionale di Nomenclatura Zoologica al momento si opponga a cambiamenti simili per i nomi degli animali.