Il meteo sta assumendo un carattere sempre più estremo, un fatto che non è sfuggito a nessuno. Le nostre estati si stanno trasformando in un vero e proprio inferno, caratterizzate da ondate di calore sempre più forti e durature, interrotte solo da brevi intervalli di violenti temporali. La paura si fa sentire ogni volta che piove per gli abitanti del Nord, mentre nel Centro e nel Sud si cerca invano un po’ di sollievo dal caldo, che sembra non voler mai cedere.
Un’estate tra caldo torrido e grandinate
Stiamo assistendo a un’estate di estremi e non è un’esagerazione. In passato, fenomeni di questo tipo erano considerati rari e sorprendenti, ora invece si verificano con una frequenza allarmante, settimana dopo settimana. È ancora corretto parlare di caldo estremo quando queste temperature si ripetono ogni mese dell’estate? O di temporali estremi quando si verificano ogni volta che la pressione atmosferica diminuisce leggermente? L’estate sta diventando ciò che gli scienziati avevano previsto molti anni fa: un mix pericoloso di caldo e rovesci intensi.
Un cambiamento radicale negli ultimi anni
Dal 2021, il meteo ha subito un cambiamento radicale. Ondate di caldo e temporali violenti sono sempre esistiti, ma negli ultimi quattro anni la loro frequenza è aumentata in modo impressionante. I record di temperature massime e minime vengono superati con facilità, mentre le grandinate e le raffiche di vento causano danni ingenti e devastano intere aree.
Un’estate diventata un incubo, a causa dell’assenza dell’Anticiclone Azzorriano
Non c’è più spazio per opinioni personali: questa stagione sta diventando un incubo. Per quanto riguarda il caldo, le persone aspettano con ansia un po’ di refrigerio e temono ogni previsione di temporale. Non si può stare tranquilli. Non ci sono più vie di mezzo: o fa caldo o ci sono temporali violenti. Il vero motivo di questo quadro è l’assenza del famoso anticiclone delle Azzorre. Un tempo, questa figura regolava sia gli eccessi di caldo sia la possibilità di fenomeni violenti, facendoli diventare rari e locali. Adesso invece il promontorio nord africano comporta altissime umidità e tanta energia in gioco da far esplodere ogniqualvolta arriva aria fredda da nord.