Recentemente, la NASA ha annunciato una scoperta intrigante fatta dal rover Perseverance sul pianeta Marte. Durante la sua missione, il rover ha esaminato un campione di roccia chiamato “Cheyava Falls”, che mostra caratteristiche insolite come macchie e strutture venate. Questi dettagli potrebbero essere interpretati come segni di antica attività biologica, suggerendo la possibile presenza di vita microscopica in tempi lontani.
La scoperta è avvenuta nella Neretva Vallis, una valle fluviale marziana antica, che si pensa fosse un tempo ricca di acqua. Il campione analizzato è il ventiduesimo nucleo di roccia raccolto da Perseverance, che dal 2021 esplora il suolo marziano.
Il dottor Ken Farley, membro del team di Perseverance, ha descritto il campione di “Cheyava Falls” come il più misterioso e complesso mai studiato fino ad ora. Ha sottolineato la presenza di materiale organico, macchie colorate che indicano reazioni chimiche potenzialmente utilizzate da forme di vita microbica come fonte energetica, e prove indiscutibili che l’acqua, elemento essenziale per la vita, ha permeato quella roccia. Tuttavia, il processo di formazione della roccia e l’entità dell’influenza del calore delle rocce circostanti su queste caratteristiche rimangono incerti.
Marte è il pianeta più esplorato del sistema solare e si ritiene si sia formato circa 4,6 miliardi di anni fa. Le missioni della NASA hanno dimostrato che in passato Marte era molto più caldo e umido, con un’atmosfera più densa, ma ha subito profonde trasformazioni nel corso della sua storia.
Gli scienziati sottolineano che per comprendere appieno le reazioni chimiche che potrebbero essere avvenute, è necessario esaminare e testare i campioni, operazioni non realizzabili con i rover marziani. Farley ha affermato che, nonostante le numerose analisi effettuate su “Cheyava Falls” tramite laser, raggi X e immagini ad alta risoluzione, il vero significato di quanto accaduto nella valle fluviale di Jezero miliardi di anni fa potrà essere pienamente compreso solo riportando il campione sulla Terra per analizzarlo con strumentazioni avanzate.
La NASA, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea, sta lavorando a un piano per raccogliere i campioni di Perseverance e riportarli sulla Terra. Inizialmente, si prevedeva un lancio tra il 2027 e il 2028, ma le sfide di budget e progettuali hanno portato a rivedere i piani, posticipando la missione.