Le previsioni meteo indicano un significativo abbassamento delle temperature in arrivo. Nonostante il calore persista nel Meridione e in Sicilia, con temperature superiori alla media stagionale, si prevede una diminuzione dei gradi, accompagnata da una riduzione dell’umidità. Quest’ultima, infatti, è la principale causa del caldo soffocante, tipico di questa fase dell’anno, che si avverte in quasi tutte le regioni.
Abbiamo riportato in fondo alla pagina una serie di mappe che mostrano la variazione di temperatura rispetto a oggi a un’altitudine di circa 1500 metri (850 hPa). Questi dati, tuttavia, non rappresentano le temperature a livello del suolo, che sono fortemente influenzate dalla morfologia del territorio e dai microclimi.
Il mare contribuisce all’incremento del calore, soprattutto nelle zone del Tirreno, Ionio, Canale di Sicilia e Adriatico, dove le temperature sono sensibilmente superiori alla media, avvicinandosi ai 30°C. Queste sono le temperature che si registrano, ad esempio, nel Golfo del Messico in questo periodo dell’anno, che alimentano gli uragani. Fortunatamente, non abbiamo questo problema, grazie al vasto deserto a sud che non genera mai uragani, nonostante negli ultimi anni abbiamo assistito a due eventi ciclonici anomali, uno tra Algeria e Tunisia, l’altro in Libia proveniente dalla Grecia, che hanno causato alluvioni, con la catastrofe libica.
Ritornando al nostro abbassamento delle temperature, è probabile che entro metà settimana si avrà una diminuzione di fino a 5°C in gran parte dell’Italia. Tuttavia, le correnti che soffieranno da ovest riscalderanno le zone dell’Adriatico e Ionio, con venti di terra caldi, ma secchi.
Insomma, siamo nel pieno dell’estate, e per ora non si vede una via d’uscita dal caldo eccessivo. Il cambiamento che avremo sarà solo temporaneo, anche perché in seguito, probabilmente negli ultimi giorni di luglio e nella prima decade di agosto, l’anticiclone africano farà il suo ritorno.
Questa volta, la nuova ondata di alta pressione africana sembra essere più aggressiva verso la Spagna, mettendo a rischio anche la Francia meridionale, che finora è riuscita a evitare le terribili ondate di calore degli ultimi anni. In queste circostanze, il caldo potrebbe colpire in modo severo il Nord Italia.
Non ci resta che sperare nell’arrivo di aria oceanica, dato che quest’anno, come abbiamo già descritto, è particolarmente attiva verso la Francia settentrionale e le Isole Britanniche, e ha respinto verso sud le terribili ondate di calore record nel deserto del Sahara, e appena nell’entroterra delle coste mediterranee nord africane, dove la temperatura reale raggiunge quasi, se non addirittura, i 50°C.
È molto probabile che i 50°C siano stati raggiunti, in quanto le vaste aree del Sahara hanno una scarsa presenza di stazioni meteo, e dai satelliti si stimano valori al suolo molto elevati.
Le previsioni meteo indicano un significativo abbassamento delle temperature in arrivo. Nonostante il calore persista nel Meridione e in Sicilia, con temperature superiori alla media stagionale, si prevede una diminuzione dei gradi, accompagnata da una riduzione dell’umidità. Quest’ultima, infatti, è la principale causa del caldo soffocante, tipico di questa fase dell’anno, che si avverte in quasi tutte le regioni.
Abbiamo riportato in fondo alla pagina una serie di mappe che mostrano la variazione di temperatura rispetto a oggi a un’altitudine di circa 1500 metri (850 hPa). Questi dati, tuttavia, non rappresentano le temperature a livello del suolo, che sono fortemente influenzate dalla morfologia del territorio e dai microclimi.
Il mare contribuisce all’incremento del calore, soprattutto nelle zone del Tirreno, Ionio, Canale di Sicilia e Adriatico, dove le temperature sono sensibilmente superiori alla media, avvicinandosi ai 30°C. Queste sono le temperature che si registrano, ad esempio, nel Golfo del Messico in questo periodo dell’anno, che alimentano gli uragani. Fortunatamente, non abbiamo questo problema, grazie al vasto deserto a sud che non genera mai uragani, nonostante negli ultimi anni abbiamo assistito a due eventi ciclonici anomali, uno tra Algeria e Tunisia, l’altro in Libia proveniente dalla Grecia, che hanno causato alluvioni, con la catastrofe libica.
Ritornando al nostro abbassamento delle temperature, è probabile che entro metà settimana si avrà una diminuzione di fino a 5°C in gran parte dell’Italia. Tuttavia, le correnti che soffieranno da ovest riscalderanno le zone dell’Adriatico e Ionio, con venti di terra caldi, ma secchi.
Insomma, siamo nel pieno dell’estate, e per ora non si vede una via d’uscita dal caldo eccessivo. Il cambiamento che avremo sarà solo temporaneo, anche perché in seguito, probabilmente negli ultimi giorni di luglio e nella prima decade di agosto, l’anticiclone africano farà il suo ritorno.
Questa volta, la nuova ondata di alta pressione africana sembra essere più aggressiva verso la Spagna, mettendo a rischio anche la Francia meridionale, che finora è riuscita a evitare le terribili ondate di calore degli ultimi anni. In queste circostanze, il caldo potrebbe colpire in modo severo il Nord Italia.
Non ci resta che sperare nell’arrivo di aria oceanica, dato che quest’anno, come abbiamo già descritto, è particolarmente attiva verso la Francia settentrionale e le Isole Britanniche, e ha respinto verso sud le terribili ondate di calore record nel deserto del Sahara, e appena nell’entroterra delle coste mediterranee nord africane, dove la temperatura reale raggiunge quasi, se non addirittura, i 50°C.
È molto probabile che i 50°C siano stati raggiunti, in quanto le vaste aree del Sahara hanno una scarsa presenza di stazioni meteo, e dai satelliti si stimano valori al suolo molto elevati.
Le previsioni meteo indicano un significativo abbassamento delle temperature in arrivo. Nonostante il calore persista nel Meridione e in Sicilia, con temperature superiori alla media stagionale, si prevede una diminuzione dei gradi, accompagnata da una riduzione dell’umidità. Quest’ultima, infatti, è la principale causa del caldo soffocante, tipico di questa fase dell’anno, che si avverte in quasi tutte le regioni.
Abbiamo riportato in fondo alla pagina una serie di mappe che mostrano la variazione di temperatura rispetto a oggi a un’altitudine di circa 1500 metri (850 hPa). Questi dati, tuttavia, non rappresentano le temperature a livello del suolo, che sono fortemente influenzate dalla morfologia del territorio e dai microclimi.
Il mare contribuisce all’incremento del calore, soprattutto nelle zone del Tirreno, Ionio, Canale di Sicilia e Adriatico, dove le temperature sono sensibilmente superiori alla media, avvicinandosi ai 30°C. Queste sono le temperature che si registrano, ad esempio, nel Golfo del Messico in questo periodo dell’anno, che alimentano gli uragani. Fortunatamente, non abbiamo questo problema, grazie al vasto deserto a sud che non genera mai uragani, nonostante negli ultimi anni abbiamo assistito a due eventi ciclonici anomali, uno tra Algeria e Tunisia, l’altro in Libia proveniente dalla Grecia, che hanno causato alluvioni, con la catastrofe libica.
Ritornando al nostro abbassamento delle temperature, è probabile che entro metà settimana si avrà una diminuzione di fino a 5°C in gran parte dell’Italia. Tuttavia, le correnti che soffieranno da ovest riscalderanno le zone dell’Adriatico e Ionio, con venti di terra caldi, ma secchi.
Insomma, siamo nel pieno dell’estate, e per ora non si vede una via d’uscita dal caldo eccessivo. Il cambiamento che avremo sarà solo temporaneo, anche perché in seguito, probabilmente negli ultimi giorni di luglio e nella prima decade di agosto, l’anticiclone africano farà il suo ritorno.
Questa volta, la nuova ondata di alta pressione africana sembra essere più aggressiva verso la Spagna, mettendo a rischio anche la Francia meridionale, che finora è riuscita a evitare le terribili ondate di calore degli ultimi anni. In queste circostanze, il caldo potrebbe colpire in modo severo il Nord Italia.
Non ci resta che sperare nell’arrivo di aria oceanica, dato che quest’anno, come abbiamo già descritto, è particolarmente attiva verso la Francia settentrionale e le Isole Britanniche, e ha respinto verso sud le terribili ondate di calore record nel deserto del Sahara, e appena nell’entroterra delle coste mediterranee nord africane, dove la temperatura reale raggiunge quasi, se non addirittura, i 50°C.
È molto probabile che i 50°C siano stati raggiunti, in quanto le vaste aree del Sahara hanno una scarsa presenza di stazioni meteo, e dai satelliti si stimano valori al suolo molto elevati.
Le previsioni meteo indicano un significativo abbassamento delle temperature in arrivo. Nonostante il calore persista nel Meridione e in Sicilia, con temperature superiori alla media stagionale, si prevede una diminuzione dei gradi, accompagnata da una riduzione dell’umidità. Quest’ultima, infatti, è la principale causa del caldo soffocante, tipico di questa fase dell’anno, che si avverte in quasi tutte le regioni.
Abbiamo riportato in fondo alla pagina una serie di mappe che mostrano la variazione di temperatura rispetto a oggi a un’altitudine di circa 1500 metri (850 hPa). Questi dati, tuttavia, non rappresentano le temperature a livello del suolo, che sono fortemente influenzate dalla morfologia del territorio e dai microclimi.
Il mare contribuisce all’incremento del calore, soprattutto nelle zone del Tirreno, Ionio, Canale di Sicilia e Adriatico, dove le temperature sono sensibilmente superiori alla media, avvicinandosi ai 30°C. Queste sono le temperature che si registrano, ad esempio, nel Golfo del Messico in questo periodo dell’anno, che alimentano gli uragani. Fortunatamente, non abbiamo questo problema, grazie al vasto deserto a sud che non genera mai uragani, nonostante negli ultimi anni abbiamo assistito a due eventi ciclonici anomali, uno tra Algeria e Tunisia, l’altro in Libia proveniente dalla Grecia, che hanno causato alluvioni, con la catastrofe libica.
Ritornando al nostro abbassamento delle temperature, è probabile che entro metà settimana si avrà una diminuzione di fino a 5°C in gran parte dell’Italia. Tuttavia, le correnti che soffieranno da ovest riscalderanno le zone dell’Adriatico e Ionio, con venti di terra caldi, ma secchi.
Insomma, siamo nel pieno dell’estate, e per ora non si vede una via d’uscita dal caldo eccessivo. Il cambiamento che avremo sarà solo temporaneo, anche perché in seguito, probabilmente negli ultimi giorni di luglio e nella prima decade di agosto, l’anticiclone africano farà il suo ritorno.
Questa volta, la nuova ondata di alta pressione africana sembra essere più aggressiva verso la Spagna, mettendo a rischio anche la Francia meridionale, che finora è riuscita a evitare le terribili ondate di calore degli ultimi anni. In queste circostanze, il caldo potrebbe colpire in modo severo il Nord Italia.
Non ci resta che sperare nell’arrivo di aria oceanica, dato che quest’anno, come abbiamo già descritto, è particolarmente attiva verso la Francia settentrionale e le Isole Britanniche, e ha respinto verso sud le terribili ondate di calore record nel deserto del Sahara, e appena nell’entroterra delle coste mediterranee nord africane, dove la temperatura reale raggiunge quasi, se non addirittura, i 50°C.
È molto probabile che i 50°C siano stati raggiunti, in quanto le vaste aree del Sahara hanno una scarsa presenza di stazioni meteo, e dai satelliti si stimano valori al suolo molto elevati.
Le previsioni meteo indicano un significativo abbassamento delle temperature in arrivo. Nonostante il calore persista nel Meridione e in Sicilia, con temperature superiori alla media stagionale, si prevede una diminuzione dei gradi, accompagnata da una riduzione dell’umidità. Quest’ultima, infatti, è la principale causa del caldo soffocante, tipico di questa fase dell’anno, che si avverte in quasi tutte le regioni.
Abbiamo riportato in fondo alla pagina una serie di mappe che mostrano la variazione di temperatura rispetto a oggi a un’altitudine di circa 1500 metri (850 hPa). Questi dati, tuttavia, non rappresentano le temperature a livello del suolo, che sono fortemente influenzate dalla morfologia del territorio e dai microclimi.
Il mare contribuisce all’incremento del calore, soprattutto nelle zone del Tirreno, Ionio, Canale di Sicilia e Adriatico, dove le temperature sono sensibilmente superiori alla media, avvicinandosi ai 30°C. Queste sono le temperature che si registrano, ad esempio, nel Golfo del Messico in questo periodo dell’anno, che alimentano gli uragani. Fortunatamente, non abbiamo questo problema, grazie al vasto deserto a sud che non genera mai uragani, nonostante negli ultimi anni abbiamo assistito a due eventi ciclonici anomali, uno tra Algeria e Tunisia, l’altro in Libia proveniente dalla Grecia, che hanno causato alluvioni, con la catastrofe libica.
Ritornando al nostro abbassamento delle temperature, è probabile che entro metà settimana si avrà una diminuzione di fino a 5°C in gran parte dell’Italia. Tuttavia, le correnti che soffieranno da ovest riscalderanno le zone dell’Adriatico e Ionio, con venti di terra caldi, ma secchi.
Insomma, siamo nel pieno dell’estate, e per ora non si vede una via d’uscita dal caldo eccessivo. Il cambiamento che avremo sarà solo temporaneo, anche perché in seguito, probabilmente negli ultimi giorni di luglio e nella prima decade di agosto, l’anticiclone africano farà il suo ritorno.
Questa volta, la nuova ondata di alta pressione africana sembra essere più aggressiva verso la Spagna, mettendo a rischio anche la Francia meridionale, che finora è riuscita a evitare le terribili ondate di calore degli ultimi anni. In queste circostanze, il caldo potrebbe colpire in modo severo il Nord Italia.
Non ci resta che sperare nell’arrivo di aria oceanica, dato che quest’anno, come abbiamo già descritto, è particolarmente attiva verso la Francia settentrionale e le Isole Britanniche, e ha respinto verso sud le terribili ondate di calore record nel deserto del Sahara, e appena nell’entroterra delle coste mediterranee nord africane, dove la temperatura reale raggiunge quasi, se non addirittura, i 50°C.
È molto probabile che i 50°C siano stati raggiunti, in quanto le vaste aree del Sahara hanno una scarsa presenza di stazioni meteo, e dai satelliti si stimano valori al suolo molto elevati.
Le previsioni meteo indicano un significativo abbassamento delle temperature in arrivo. Nonostante il calore persista nel Meridione e in Sicilia, con temperature superiori alla media stagionale, si prevede una diminuzione dei gradi, accompagnata da una riduzione dell’umidità. Quest’ultima, infatti, è la principale causa del caldo soffocante, tipico di questa fase dell’anno, che si avverte in quasi tutte le regioni.
Abbiamo riportato in fondo alla pagina una serie di mappe che mostrano la variazione di temperatura rispetto a oggi a un’altitudine di circa 1500 metri (850 hPa). Questi dati, tuttavia, non rappresentano le temperature a livello del suolo, che sono fortemente influenzate dalla morfologia del territorio e dai microclimi.
Il mare contribuisce all’incremento del calore, soprattutto nelle zone del Tirreno, Ionio, Canale di Sicilia e Adriatico, dove le temperature sono sensibilmente superiori alla media, avvicinandosi ai 30°C. Queste sono le temperature che si registrano, ad esempio, nel Golfo del Messico in questo periodo dell’anno, che alimentano gli uragani. Fortunatamente, non abbiamo questo problema, grazie al vasto deserto a sud che non genera mai uragani, nonostante negli ultimi anni abbiamo assistito a due eventi ciclonici anomali, uno tra Algeria e Tunisia, l’altro in Libia proveniente dalla Grecia, che hanno causato alluvioni, con la catastrofe libica.
Ritornando al nostro abbassamento delle temperature, è probabile che entro metà settimana si avrà una diminuzione di fino a 5°C in gran parte dell’Italia. Tuttavia, le correnti che soffieranno da ovest riscalderanno le zone dell’Adriatico e Ionio, con venti di terra caldi, ma secchi.
Insomma, siamo nel pieno dell’estate, e per ora non si vede una via d’uscita dal caldo eccessivo. Il cambiamento che avremo sarà solo temporaneo, anche perché in seguito, probabilmente negli ultimi giorni di luglio e nella prima decade di agosto, l’anticiclone africano farà il suo ritorno.
Questa volta, la nuova ondata di alta pressione africana sembra essere più aggressiva verso la Spagna, mettendo a rischio anche la Francia meridionale, che finora è riuscita a evitare le terribili ondate di calore degli ultimi anni. In queste circostanze, il caldo potrebbe colpire in modo severo il Nord Italia.
Non ci resta che sperare nell’arrivo di aria oceanica, dato che quest’anno, come abbiamo già descritto, è particolarmente attiva verso la Francia settentrionale e le Isole Britanniche, e ha respinto verso sud le terribili ondate di calore record nel deserto del Sahara, e appena nell’entroterra delle coste mediterranee nord africane, dove la temperatura reale raggiunge quasi, se non addirittura, i 50°C.
È molto probabile che i 50°C siano stati raggiunti, in quanto le vaste aree del Sahara hanno una scarsa presenza di stazioni meteo, e dai satelliti si stimano valori al suolo molto elevati.
Le previsioni meteo indicano un significativo abbassamento delle temperature in arrivo. Nonostante il calore persista nel Meridione e in Sicilia, con temperature superiori alla media stagionale, si prevede una diminuzione dei gradi, accompagnata da una riduzione dell’umidità. Quest’ultima, infatti, è la principale causa del caldo soffocante, tipico di questa fase dell’anno, che si avverte in quasi tutte le regioni.
Abbiamo riportato in fondo alla pagina una serie di mappe che mostrano la variazione di temperatura rispetto a oggi a un’altitudine di circa 1500 metri (850 hPa). Questi dati, tuttavia, non rappresentano le temperature a livello del suolo, che sono fortemente influenzate dalla morfologia del territorio e dai microclimi.
Il mare contribuisce all’incremento del calore, soprattutto nelle zone del Tirreno, Ionio, Canale di Sicilia e Adriatico, dove le temperature sono sensibilmente superiori alla media, avvicinandosi ai 30°C. Queste sono le temperature che si registrano, ad esempio, nel Golfo del Messico in questo periodo dell’anno, che alimentano gli uragani. Fortunatamente, non abbiamo questo problema, grazie al vasto deserto a sud che non genera mai uragani, nonostante negli ultimi anni abbiamo assistito a due eventi ciclonici anomali, uno tra Algeria e Tunisia, l’altro in Libia proveniente dalla Grecia, che hanno causato alluvioni, con la catastrofe libica.
Ritornando al nostro abbassamento delle temperature, è probabile che entro metà settimana si avrà una diminuzione di fino a 5°C in gran parte dell’Italia. Tuttavia, le correnti che soffieranno da ovest riscalderanno le zone dell’Adriatico e Ionio, con venti di terra caldi, ma secchi.
Insomma, siamo nel pieno dell’estate, e per ora non si vede una via d’uscita dal caldo eccessivo. Il cambiamento che avremo sarà solo temporaneo, anche perché in seguito, probabilmente negli ultimi giorni di luglio e nella prima decade di agosto, l’anticiclone africano farà il suo ritorno.
Questa volta, la nuova ondata di alta pressione africana sembra essere più aggressiva verso la Spagna, mettendo a rischio anche la Francia meridionale, che finora è riuscita a evitare le terribili ondate di calore degli ultimi anni. In queste circostanze, il caldo potrebbe colpire in modo severo il Nord Italia.
Non ci resta che sperare nell’arrivo di aria oceanica, dato che quest’anno, come abbiamo già descritto, è particolarmente attiva verso la Francia settentrionale e le Isole Britanniche, e ha respinto verso sud le terribili ondate di calore record nel deserto del Sahara, e appena nell’entroterra delle coste mediterranee nord africane, dove la temperatura reale raggiunge quasi, se non addirittura, i 50°C.
È molto probabile che i 50°C siano stati raggiunti, in quanto le vaste aree del Sahara hanno una scarsa presenza di stazioni meteo, e dai satelliti si stimano valori al suolo molto elevati.
Le previsioni meteo indicano un significativo abbassamento delle temperature in arrivo. Nonostante il calore persista nel Meridione e in Sicilia, con temperature superiori alla media stagionale, si prevede una diminuzione dei gradi, accompagnata da una riduzione dell’umidità. Quest’ultima, infatti, è la principale causa del caldo soffocante, tipico di questa fase dell’anno, che si avverte in quasi tutte le regioni.
Abbiamo riportato in fondo alla pagina una serie di mappe che mostrano la variazione di temperatura rispetto a oggi a un’altitudine di circa 1500 metri (850 hPa). Questi dati, tuttavia, non rappresentano le temperature a livello del suolo, che sono fortemente influenzate dalla morfologia del territorio e dai microclimi.
Il mare contribuisce all’incremento del calore, soprattutto nelle zone del Tirreno, Ionio, Canale di Sicilia e Adriatico, dove le temperature sono sensibilmente superiori alla media, avvicinandosi ai 30°C. Queste sono le temperature che si registrano, ad esempio, nel Golfo del Messico in questo periodo dell’anno, che alimentano gli uragani. Fortunatamente, non abbiamo questo problema, grazie al vasto deserto a sud che non genera mai uragani, nonostante negli ultimi anni abbiamo assistito a due eventi ciclonici anomali, uno tra Algeria e Tunisia, l’altro in Libia proveniente dalla Grecia, che hanno causato alluvioni, con la catastrofe libica.
Ritornando al nostro abbassamento delle temperature, è probabile che entro metà settimana si avrà una diminuzione di fino a 5°C in gran parte dell’Italia. Tuttavia, le correnti che soffieranno da ovest riscalderanno le zone dell’Adriatico e Ionio, con venti di terra caldi, ma secchi.
Insomma, siamo nel pieno dell’estate, e per ora non si vede una via d’uscita dal caldo eccessivo. Il cambiamento che avremo sarà solo temporaneo, anche perché in seguito, probabilmente negli ultimi giorni di luglio e nella prima decade di agosto, l’anticiclone africano farà il suo ritorno.
Questa volta, la nuova ondata di alta pressione africana sembra essere più aggressiva verso la Spagna, mettendo a rischio anche la Francia meridionale, che finora è riuscita a evitare le terribili ondate di calore degli ultimi anni. In queste circostanze, il caldo potrebbe colpire in modo severo il Nord Italia.
Non ci resta che sperare nell’arrivo di aria oceanica, dato che quest’anno, come abbiamo già descritto, è particolarmente attiva verso la Francia settentrionale e le Isole Britanniche, e ha respinto verso sud le terribili ondate di calore record nel deserto del Sahara, e appena nell’entroterra delle coste mediterranee nord africane, dove la temperatura reale raggiunge quasi, se non addirittura, i 50°C.
È molto probabile che i 50°C siano stati raggiunti, in quanto le vaste aree del Sahara hanno una scarsa presenza di stazioni meteo, e dai satelliti si stimano valori al suolo molto elevati.
Le previsioni meteo indicano un significativo abbassamento delle temperature in arrivo. Nonostante il calore persista nel Meridione e in Sicilia, con temperature superiori alla media stagionale, si prevede una diminuzione dei gradi, accompagnata da una riduzione dell’umidità. Quest’ultima, infatti, è la principale causa del caldo soffocante, tipico di questa fase dell’anno, che si avverte in quasi tutte le regioni.
Abbiamo riportato in fondo alla pagina una serie di mappe che mostrano la variazione di temperatura rispetto a oggi a un’altitudine di circa 1500 metri (850 hPa). Questi dati, tuttavia, non rappresentano le temperature a livello del suolo, che sono fortemente influenzate dalla morfologia del territorio e dai microclimi.
Il mare contribuisce all’incremento del calore, soprattutto nelle zone del Tirreno, Ionio, Canale di Sicilia e Adriatico, dove le temperature sono sensibilmente superiori alla media, avvicinandosi ai 30°C. Queste sono le temperature che si registrano, ad esempio, nel Golfo del Messico in questo periodo dell’anno, che alimentano gli uragani. Fortunatamente, non abbiamo questo problema, grazie al vasto deserto a sud che non genera mai uragani, nonostante negli ultimi anni abbiamo assistito a due eventi ciclonici anomali, uno tra Algeria e Tunisia, l’altro in Libia proveniente dalla Grecia, che hanno causato alluvioni, con la catastrofe libica.
Ritornando al nostro abbassamento delle temperature, è probabile che entro metà settimana si avrà una diminuzione di fino a 5°C in gran parte dell’Italia. Tuttavia, le correnti che soffieranno da ovest riscalderanno le zone dell’Adriatico e Ionio, con venti di terra caldi, ma secchi.
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Questa volta, la nuova ondata di alta pressione africana sembra essere più aggressiva verso la Spagna, mettendo a rischio anche la Francia meridionale, che finora è riuscita a evitare le terribili ondate di calore degli ultimi anni. In queste circostanze, il caldo potrebbe colpire in modo severo il Nord Italia.
Non ci resta che sperare nell’arrivo di aria oceanica, dato che quest’anno, come abbiamo già descritto, è particolarmente attiva verso la Francia settentrionale e le Isole Britanniche, e ha respinto verso sud le terribili ondate di calore record nel deserto del Sahara, e appena nell’entroterra delle coste mediterranee nord africane, dove la temperatura reale raggiunge quasi, se non addirittura, i 50°C.
È molto probabile che i 50°C siano stati raggiunti, in quanto le vaste aree del Sahara hanno una scarsa presenza di stazioni meteo, e dai satelliti si stimano valori al suolo molto elevati.
Le previsioni meteo indicano un significativo abbassamento delle temperature in arrivo. Nonostante il calore persista nel Meridione e in Sicilia, con temperature superiori alla media stagionale, si prevede una diminuzione dei gradi, accompagnata da una riduzione dell’umidità. Quest’ultima, infatti, è la principale causa del caldo soffocante, tipico di questa fase dell’anno, che si avverte in quasi tutte le regioni.
Abbiamo riportato in fondo alla pagina una serie di mappe che mostrano la variazione di temperatura rispetto a oggi a un’altitudine di circa 1500 metri (850 hPa). Questi dati, tuttavia, non rappresentano le temperature a livello del suolo, che sono fortemente influenzate dalla morfologia del territorio e dai microclimi.
Il mare contribuisce all’incremento del calore, soprattutto nelle zone del Tirreno, Ionio, Canale di Sicilia e Adriatico, dove le temperature sono sensibilmente superiori alla media, avvicinandosi ai 30°C. Queste sono le temperature che si registrano, ad esempio, nel Golfo del Messico in questo periodo dell’anno, che alimentano gli uragani. Fortunatamente, non abbiamo questo problema, grazie al vasto deserto a sud che non genera mai uragani, nonostante negli ultimi anni abbiamo assistito a due eventi ciclonici anomali, uno tra Algeria e Tunisia, l’altro in Libia proveniente dalla Grecia, che hanno causato alluvioni, con la catastrofe libica.
Ritornando al nostro abbassamento delle temperature, è probabile che entro metà settimana si avrà una diminuzione di fino a 5°C in gran parte dell’Italia. Tuttavia, le correnti che soffieranno da ovest riscalderanno le zone dell’Adriatico e Ionio, con venti di terra caldi, ma secchi.
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Questa volta, la nuova ondata di alta pressione africana sembra essere più aggressiva verso la Spagna, mettendo a rischio anche la Francia meridionale, che finora è riuscita a evitare le terribili ondate di calore degli ultimi anni. In queste circostanze, il caldo potrebbe colpire in modo severo il Nord Italia.
Non ci resta che sperare nell’arrivo di aria oceanica, dato che quest’anno, come abbiamo già descritto, è particolarmente attiva verso la Francia settentrionale e le Isole Britanniche, e ha respinto verso sud le terribili ondate di calore record nel deserto del Sahara, e appena nell’entroterra delle coste mediterranee nord africane, dove la temperatura reale raggiunge quasi, se non addirittura, i 50°C.
È molto probabile che i 50°C siano stati raggiunti, in quanto le vaste aree del Sahara hanno una scarsa presenza di stazioni meteo, e dai satelliti si stimano valori al suolo molto elevati.
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Il mare contribuisce all’incremento del calore, soprattutto nelle zone del Tirreno, Ionio, Canale di Sicilia e Adriatico, dove le temperature sono sensibilmente superiori alla media, avvicinandosi ai 30°C. Queste sono le temperature che si registrano, ad esempio, nel Golfo del Messico in questo periodo dell’anno, che alimentano gli uragani. Fortunatamente, non abbiamo questo problema, grazie al vasto deserto a sud che non genera mai uragani, nonostante negli ultimi anni abbiamo assistito a due eventi ciclonici anomali, uno tra Algeria e Tunisia, l’altro in Libia proveniente dalla Grecia, che hanno causato alluvioni, con la catastrofe libica.
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Ritornando al nostro abbassamento delle temperature, è probabile che entro metà settimana si avrà una diminuzione di fino a 5°C in gran parte dell’Italia. Tuttavia, le correnti che soffieranno da ovest riscalderanno le zone dell’Adriatico e Ionio, con venti di terra caldi, ma secchi.
Insomma, siamo nel pieno dell’estate, e per ora non si vede una via d’uscita dal caldo eccessivo. Il cambiamento che avremo sarà solo temporaneo, anche perché in seguito, probabilmente negli ultimi giorni di luglio e nella prima decade di agosto, l’anticiclone africano farà il suo ritorno.
Questa volta, la nuova ondata di alta pressione africana sembra essere più aggressiva verso la Spagna, mettendo a rischio anche la Francia meridionale, che finora è riuscita a evitare le terribili ondate di calore degli ultimi anni. In queste circostanze, il caldo potrebbe colpire in modo severo il Nord Italia.
Non ci resta che sperare nell’arrivo di aria oceanica, dato che quest’anno, come abbiamo già descritto, è particolarmente attiva verso la Francia settentrionale e le Isole Britanniche, e ha respinto verso sud le terribili ondate di calore record nel deserto del Sahara, e appena nell’entroterra delle coste mediterranee nord africane, dove la temperatura reale raggiunge quasi, se non addirittura, i 50°C.
È molto probabile che i 50°C siano stati raggiunti, in quanto le vaste aree del Sahara hanno una scarsa presenza di stazioni meteo, e dai satelliti si stimano valori al suolo molto elevati.
Le previsioni meteo indicano un significativo abbassamento delle temperature in arrivo. Nonostante il calore persista nel Meridione e in Sicilia, con temperature superiori alla media stagionale, si prevede una diminuzione dei gradi, accompagnata da una riduzione dell’umidità. Quest’ultima, infatti, è la principale causa del caldo soffocante, tipico di questa fase dell’anno, che si avverte in quasi tutte le regioni.
Abbiamo riportato in fondo alla pagina una serie di mappe che mostrano la variazione di temperatura rispetto a oggi a un’altitudine di circa 1500 metri (850 hPa). Questi dati, tuttavia, non rappresentano le temperature a livello del suolo, che sono fortemente influenzate dalla morfologia del territorio e dai microclimi.
Il mare contribuisce all’incremento del calore, soprattutto nelle zone del Tirreno, Ionio, Canale di Sicilia e Adriatico, dove le temperature sono sensibilmente superiori alla media, avvicinandosi ai 30°C. Queste sono le temperature che si registrano, ad esempio, nel Golfo del Messico in questo periodo dell’anno, che alimentano gli uragani. Fortunatamente, non abbiamo questo problema, grazie al vasto deserto a sud che non genera mai uragani, nonostante negli ultimi anni abbiamo assistito a due eventi ciclonici anomali, uno tra Algeria e Tunisia, l’altro in Libia proveniente dalla Grecia, che hanno causato alluvioni, con la catastrofe libica.
Ritornando al nostro abbassamento delle temperature, è probabile che entro metà settimana si avrà una diminuzione di fino a 5°C in gran parte dell’Italia. Tuttavia, le correnti che soffieranno da ovest riscalderanno le zone dell’Adriatico e Ionio, con venti di terra caldi, ma secchi.
Insomma, siamo nel pieno dell’estate, e per ora non si vede una via d’uscita dal caldo eccessivo. Il cambiamento che avremo sarà solo temporaneo, anche perché in seguito, probabilmente negli ultimi giorni di luglio e nella prima decade di agosto, l’anticiclone africano farà il suo ritorno.
Questa volta, la nuova ondata di alta pressione africana sembra essere più aggressiva verso la Spagna, mettendo a rischio anche la Francia meridionale, che finora è riuscita a evitare le terribili ondate di calore degli ultimi anni. In queste circostanze, il caldo potrebbe colpire in modo severo il Nord Italia.
Non ci resta che sperare nell’arrivo di aria oceanica, dato che quest’anno, come abbiamo già descritto, è particolarmente attiva verso la Francia settentrionale e le Isole Britanniche, e ha respinto verso sud le terribili ondate di calore record nel deserto del Sahara, e appena nell’entroterra delle coste mediterranee nord africane, dove la temperatura reale raggiunge quasi, se non addirittura, i 50°C.
È molto probabile che i 50°C siano stati raggiunti, in quanto le vaste aree del Sahara hanno una scarsa presenza di stazioni meteo, e dai satelliti si stimano valori al suolo molto elevati.
Le previsioni meteo indicano un significativo abbassamento delle temperature in arrivo. Nonostante il calore persista nel Meridione e in Sicilia, con temperature superiori alla media stagionale, si prevede una diminuzione dei gradi, accompagnata da una riduzione dell’umidità. Quest’ultima, infatti, è la principale causa del caldo soffocante, tipico di questa fase dell’anno, che si avverte in quasi tutte le regioni.
Abbiamo riportato in fondo alla pagina una serie di mappe che mostrano la variazione di temperatura rispetto a oggi a un’altitudine di circa 1500 metri (850 hPa). Questi dati, tuttavia, non rappresentano le temperature a livello del suolo, che sono fortemente influenzate dalla morfologia del territorio e dai microclimi.
Il mare contribuisce all’incremento del calore, soprattutto nelle zone del Tirreno, Ionio, Canale di Sicilia e Adriatico, dove le temperature sono sensibilmente superiori alla media, avvicinandosi ai 30°C. Queste sono le temperature che si registrano, ad esempio, nel Golfo del Messico in questo periodo dell’anno, che alimentano gli uragani. Fortunatamente, non abbiamo questo problema, grazie al vasto deserto a sud che non genera mai uragani, nonostante negli ultimi anni abbiamo assistito a due eventi ciclonici anomali, uno tra Algeria e Tunisia, l’altro in Libia proveniente dalla Grecia, che hanno causato alluvioni, con la catastrofe libica.
Ritornando al nostro abbassamento delle temperature, è probabile che entro metà settimana si avrà una diminuzione di fino a 5°C in gran parte dell’Italia. Tuttavia, le correnti che soffieranno da ovest riscalderanno le zone dell’Adriatico e Ionio, con venti di terra caldi, ma secchi.
Insomma, siamo nel pieno dell’estate, e per ora non si vede una via d’uscita dal caldo eccessivo. Il cambiamento che avremo sarà solo temporaneo, anche perché in seguito, probabilmente negli ultimi giorni di luglio e nella prima decade di agosto, l’anticiclone africano farà il suo ritorno.
Questa volta, la nuova ondata di alta pressione africana sembra essere più aggressiva verso la Spagna, mettendo a rischio anche la Francia meridionale, che finora è riuscita a evitare le terribili ondate di calore degli ultimi anni. In queste circostanze, il caldo potrebbe colpire in modo severo il Nord Italia.
Non ci resta che sperare nell’arrivo di aria oceanica, dato che quest’anno, come abbiamo già descritto, è particolarmente attiva verso la Francia settentrionale e le Isole Britanniche, e ha respinto verso sud le terribili ondate di calore record nel deserto del Sahara, e appena nell’entroterra delle coste mediterranee nord africane, dove la temperatura reale raggiunge quasi, se non addirittura, i 50°C.
È molto probabile che i 50°C siano stati raggiunti, in quanto le vaste aree del Sahara hanno una scarsa presenza di stazioni meteo, e dai satelliti si stimano valori al suolo molto elevati.
Le previsioni meteo indicano un significativo abbassamento delle temperature in arrivo. Nonostante il calore persista nel Meridione e in Sicilia, con temperature superiori alla media stagionale, si prevede una diminuzione dei gradi, accompagnata da una riduzione dell’umidità. Quest’ultima, infatti, è la principale causa del caldo soffocante, tipico di questa fase dell’anno, che si avverte in quasi tutte le regioni.
Abbiamo riportato in fondo alla pagina una serie di mappe che mostrano la variazione di temperatura rispetto a oggi a un’altitudine di circa 1500 metri (850 hPa). Questi dati, tuttavia, non rappresentano le temperature a livello del suolo, che sono fortemente influenzate dalla morfologia del territorio e dai microclimi.
Il mare contribuisce all’incremento del calore, soprattutto nelle zone del Tirreno, Ionio, Canale di Sicilia e Adriatico, dove le temperature sono sensibilmente superiori alla media, avvicinandosi ai 30°C. Queste sono le temperature che si registrano, ad esempio, nel Golfo del Messico in questo periodo dell’anno, che alimentano gli uragani. Fortunatamente, non abbiamo questo problema, grazie al vasto deserto a sud che non genera mai uragani, nonostante negli ultimi anni abbiamo assistito a due eventi ciclonici anomali, uno tra Algeria e Tunisia, l’altro in Libia proveniente dalla Grecia, che hanno causato alluvioni, con la catastrofe libica.
Ritornando al nostro abbassamento delle temperature, è probabile che entro metà settimana si avrà una diminuzione di fino a 5°C in gran parte dell’Italia. Tuttavia, le correnti che soffieranno da ovest riscalderanno le zone dell’Adriatico e Ionio, con venti di terra caldi, ma secchi.
Insomma, siamo nel pieno dell’estate, e per ora non si vede una via d’uscita dal caldo eccessivo. Il cambiamento che avremo sarà solo temporaneo, anche perché in seguito, probabilmente negli ultimi giorni di luglio e nella prima decade di agosto, l’anticiclone africano farà il suo ritorno.
Questa volta, la nuova ondata di alta pressione africana sembra essere più aggressiva verso la Spagna, mettendo a rischio anche la Francia meridionale, che finora è riuscita a evitare le terribili ondate di calore degli ultimi anni. In queste circostanze, il caldo potrebbe colpire in modo severo il Nord Italia.
Non ci resta che sperare nell’arrivo di aria oceanica, dato che quest’anno, come abbiamo già descritto, è particolarmente attiva verso la Francia settentrionale e le Isole Britanniche, e ha respinto verso sud le terribili ondate di calore record nel deserto del Sahara, e appena nell’entroterra delle coste mediterranee nord africane, dove la temperatura reale raggiunge quasi, se non addirittura, i 50°C.
È molto probabile che i 50°C siano stati raggiunti, in quanto le vaste aree del Sahara hanno una scarsa presenza di stazioni meteo, e dai satelliti si stimano valori al suolo molto elevati.
Le previsioni meteo indicano un significativo abbassamento delle temperature in arrivo. Nonostante il calore persista nel Meridione e in Sicilia, con temperature superiori alla media stagionale, si prevede una diminuzione dei gradi, accompagnata da una riduzione dell’umidità. Quest’ultima, infatti, è la principale causa del caldo soffocante, tipico di questa fase dell’anno, che si avverte in quasi tutte le regioni.
Abbiamo riportato in fondo alla pagina una serie di mappe che mostrano la variazione di temperatura rispetto a oggi a un’altitudine di circa 1500 metri (850 hPa). Questi dati, tuttavia, non rappresentano le temperature a livello del suolo, che sono fortemente influenzate dalla morfologia del territorio e dai microclimi.
Il mare contribuisce all’incremento del calore, soprattutto nelle zone del Tirreno, Ionio, Canale di Sicilia e Adriatico, dove le temperature sono sensibilmente superiori alla media, avvicinandosi ai 30°C. Queste sono le temperature che si registrano, ad esempio, nel Golfo del Messico in questo periodo dell’anno, che alimentano gli uragani. Fortunatamente, non abbiamo questo problema, grazie al vasto deserto a sud che non genera mai uragani, nonostante negli ultimi anni abbiamo assistito a due eventi ciclonici anomali, uno tra Algeria e Tunisia, l’altro in Libia proveniente dalla Grecia, che hanno causato alluvioni, con la catastrofe libica.
Ritornando al nostro abbassamento delle temperature, è probabile che entro metà settimana si avrà una diminuzione di fino a 5°C in gran parte dell’Italia. Tuttavia, le correnti che soffieranno da ovest riscalderanno le zone dell’Adriatico e Ionio, con venti di terra caldi, ma secchi.
Insomma, siamo nel pieno dell’estate, e per ora non si vede una via d’uscita dal caldo eccessivo. Il cambiamento che avremo sarà solo temporaneo, anche perché in seguito, probabilmente negli ultimi giorni di luglio e nella prima decade di agosto, l’anticiclone africano farà il suo ritorno.
Questa volta, la nuova ondata di alta pressione africana sembra essere più aggressiva verso la Spagna, mettendo a rischio anche la Francia meridionale, che finora è riuscita a evitare le terribili ondate di calore degli ultimi anni. In queste circostanze, il caldo potrebbe colpire in modo severo il Nord Italia.
Non ci resta che sperare nell’arrivo di aria oceanica, dato che quest’anno, come abbiamo già descritto, è particolarmente attiva verso la Francia settentrionale e le Isole Britanniche, e ha respinto verso sud le terribili ondate di calore record nel deserto del Sahara, e appena nell’entroterra delle coste mediterranee nord africane, dove la temperatura reale raggiunge quasi, se non addirittura, i 50°C.
È molto probabile che i 50°C siano stati raggiunti, in quanto le vaste aree del Sahara hanno una scarsa presenza di stazioni meteo, e dai satelliti si stimano valori al suolo molto elevati.