Recentemente, ho ascoltato diverse opinioni riguardo al calore attuale. Tuttavia, è fondamentale che tali opinioni, soprattutto da parte di coloro che si occupano di meteo, siano accompagnate obbligatoriamente da una spiegazione, altrimenti il messaggio rischia di essere completamente frainteso, anche da coloro che si occupano di meteo e clima quotidianamente.
Ho sentito affermare che il calore di questo periodo non è straordinario. Sinceramente, mi ha sorpreso sentire tale affermazione da alcune persone che si occupano di meteo in modo professionale. Alcuni, ma solo in alcuni casi, hanno fornito una spiegazione di questa affermazione, sostenendo che il calore attuale non è da considerare straordinario poiché da circa un decennio si verificano estati così calde. Tuttavia, nonostante questo possa essere un ragionamento condivisibile, tecnicamente è errato, in quanto le medie di riferimento non contemplano temperature elevate come quelle che stiamo registrando, poiché il più evidente aumento di temperatura estiva si è verificato soprattutto nell’ultimo decennio, e l’impatto sulla temperatura media di riferimento, che mediamente è quella del periodo 1980-2010, ovviamente non è stato registrato.
Se volessimo aggiornare le medie climatiche dell’ultimo trentennio fino al 2020, quindi per il periodo 1990-2020, avremmo un aumento della temperatura media sicuramente in tutte le località italiane e all’estero. Il pianeta si sta riscaldando rapidamente, e lo fa con una velocità crescente decennio dopo decennio.
Ma queste informazioni sono piuttosto tecniche e non facilmente comprensibili dal grande pubblico; pertanto, affermare che un calore di 35°C per una località di pianura italiana non è straordinario, e nemmeno un record un calore di 40°C per molte località del Centro e del Sud Italia, è un giudizio probabilmente scientifico in ambiente accademico, ma non certamente divulgativo se non accompagnato da tabelle e spiegazioni dettagliate.
Solo se si parla di cambiamento climatico in modo molto chiaro e deciso, drammatizzando come si dovrebbe fare, potremmo dire che le temperature attuali sono la diretta conseguenza del cambiamento climatico e che tutto sommato sono quasi normali, perché in futuro saranno ancora più alte.
Ma in Italia manca, per varie ragioni, la divulgazione del cambiamento climatico. Se ne parla troppo poco; anche i siti di meteo sono piuttosto riservati su questo, e non ne parlano le istituzioni che dovrebbero invece farlo.
Alcuni divulgatori molto qualificati e noti ne parlano in alcuni programmi televisivi e sui social network, in alcuni articoli sparsi nei vari quotidiani. Tutto ciò non è sufficiente, in quanto è necessario inondare il grande pubblico di parole al fine di renderlo partecipe e consapevole che il cambiamento climatico comporterà un calore torrido durante la stagione estiva e la graduale attenuazione delle condizioni meteo invernali in Italia.
Ovvero, durante la stagione invernale la quota neve sarà sempre più alta; le stazioni sciistiche di altitudini medie sono destinate alla chiusura. Probabilmente nei prossimi cinque anni, forse, ancora sopra 2000 metri cadranno enormi quantità di neve, ma ciò non significa che stiamo uscendo dal riscaldamento globale. E non stiamo uscendo dal riscaldamento globale per le forti nevicate che ci sono state nella regione alpina quest’anno; per altro sono state tardive, e tutte a quote medio alte, tanto che alcune stazioni sciistiche hanno chiuso dopo Natale.
I 40 gradi a Roma sono un calore straordinario, da record, e stanno diventando un valore sempre più frequente. In questo periodo, ad esempio, questi due mesi molto spesso la colonnina di mercurio è salita a 38°C, un valore che in passato era considerato torrido, straordinario. Ma ci stiamo abituando al calore, e questo porta anche a modificare le considerazioni, quindi anche la percezione.
Ma deve prevalere un’analisi basata solo sulle medie statistiche ufficiali, ovvero quel punto di riferimento necessario per capire come va il clima e il tempo atmosferico, perché altrimenti faremo solo una grande confusione.
Recentemente, ho ascoltato diverse opinioni riguardo al calore attuale. Tuttavia, è fondamentale che tali opinioni, soprattutto da parte di coloro che si occupano di meteo, siano accompagnate obbligatoriamente da una spiegazione, altrimenti il messaggio rischia di essere completamente frainteso, anche da coloro che si occupano di meteo e clima quotidianamente.
Ho sentito affermare che il calore di questo periodo non è straordinario. Sinceramente, mi ha sorpreso sentire tale affermazione da alcune persone che si occupano di meteo in modo professionale. Alcuni, ma solo in alcuni casi, hanno fornito una spiegazione di questa affermazione, sostenendo che il calore attuale non è da considerare straordinario poiché da circa un decennio si verificano estati così calde. Tuttavia, nonostante questo possa essere un ragionamento condivisibile, tecnicamente è errato, in quanto le medie di riferimento non contemplano temperature elevate come quelle che stiamo registrando, poiché il più evidente aumento di temperatura estiva si è verificato soprattutto nell’ultimo decennio, e l’impatto sulla temperatura media di riferimento, che mediamente è quella del periodo 1980-2010, ovviamente non è stato registrato.
Se volessimo aggiornare le medie climatiche dell’ultimo trentennio fino al 2020, quindi per il periodo 1990-2020, avremmo un aumento della temperatura media sicuramente in tutte le località italiane e all’estero. Il pianeta si sta riscaldando rapidamente, e lo fa con una velocità crescente decennio dopo decennio.
Ma queste informazioni sono piuttosto tecniche e non facilmente comprensibili dal grande pubblico; pertanto, affermare che un calore di 35°C per una località di pianura italiana non è straordinario, e nemmeno un record un calore di 40°C per molte località del Centro e del Sud Italia, è un giudizio probabilmente scientifico in ambiente accademico, ma non certamente divulgativo se non accompagnato da tabelle e spiegazioni dettagliate.
Solo se si parla di cambiamento climatico in modo molto chiaro e deciso, drammatizzando come si dovrebbe fare, potremmo dire che le temperature attuali sono la diretta conseguenza del cambiamento climatico e che tutto sommato sono quasi normali, perché in futuro saranno ancora più alte.
Ma in Italia manca, per varie ragioni, la divulgazione del cambiamento climatico. Se ne parla troppo poco; anche i siti di meteo sono piuttosto riservati su questo, e non ne parlano le istituzioni che dovrebbero invece farlo.
Alcuni divulgatori molto qualificati e noti ne parlano in alcuni programmi televisivi e sui social network, in alcuni articoli sparsi nei vari quotidiani. Tutto ciò non è sufficiente, in quanto è necessario inondare il grande pubblico di parole al fine di renderlo partecipe e consapevole che il cambiamento climatico comporterà un calore torrido durante la stagione estiva e la graduale attenuazione delle condizioni meteo invernali in Italia.
Ovvero, durante la stagione invernale la quota neve sarà sempre più alta; le stazioni sciistiche di altitudini medie sono destinate alla chiusura. Probabilmente nei prossimi cinque anni, forse, ancora sopra 2000 metri cadranno enormi quantità di neve, ma ciò non significa che stiamo uscendo dal riscaldamento globale. E non stiamo uscendo dal riscaldamento globale per le forti nevicate che ci sono state nella regione alpina quest’anno; per altro sono state tardive, e tutte a quote medio alte, tanto che alcune stazioni sciistiche hanno chiuso dopo Natale.
I 40 gradi a Roma sono un calore straordinario, da record, e stanno diventando un valore sempre più frequente. In questo periodo, ad esempio, questi due mesi molto spesso la colonnina di mercurio è salita a 38°C, un valore che in passato era considerato torrido, straordinario. Ma ci stiamo abituando al calore, e questo porta anche a modificare le considerazioni, quindi anche la percezione.
Ma deve prevalere un’analisi basata solo sulle medie statistiche ufficiali, ovvero quel punto di riferimento necessario per capire come va il clima e il tempo atmosferico, perché altrimenti faremo solo una grande confusione.
Recentemente, ho ascoltato diverse opinioni riguardo al calore attuale. Tuttavia, è fondamentale che tali opinioni, soprattutto da parte di coloro che si occupano di meteo, siano accompagnate obbligatoriamente da una spiegazione, altrimenti il messaggio rischia di essere completamente frainteso, anche da coloro che si occupano di meteo e clima quotidianamente.
Ho sentito affermare che il calore di questo periodo non è straordinario. Sinceramente, mi ha sorpreso sentire tale affermazione da alcune persone che si occupano di meteo in modo professionale. Alcuni, ma solo in alcuni casi, hanno fornito una spiegazione di questa affermazione, sostenendo che il calore attuale non è da considerare straordinario poiché da circa un decennio si verificano estati così calde. Tuttavia, nonostante questo possa essere un ragionamento condivisibile, tecnicamente è errato, in quanto le medie di riferimento non contemplano temperature elevate come quelle che stiamo registrando, poiché il più evidente aumento di temperatura estiva si è verificato soprattutto nell’ultimo decennio, e l’impatto sulla temperatura media di riferimento, che mediamente è quella del periodo 1980-2010, ovviamente non è stato registrato.
Se volessimo aggiornare le medie climatiche dell’ultimo trentennio fino al 2020, quindi per il periodo 1990-2020, avremmo un aumento della temperatura media sicuramente in tutte le località italiane e all’estero. Il pianeta si sta riscaldando rapidamente, e lo fa con una velocità crescente decennio dopo decennio.
Ma queste informazioni sono piuttosto tecniche e non facilmente comprensibili dal grande pubblico; pertanto, affermare che un calore di 35°C per una località di pianura italiana non è straordinario, e nemmeno un record un calore di 40°C per molte località del Centro e del Sud Italia, è un giudizio probabilmente scientifico in ambiente accademico, ma non certamente divulgativo se non accompagnato da tabelle e spiegazioni dettagliate.
Solo se si parla di cambiamento climatico in modo molto chiaro e deciso, drammatizzando come si dovrebbe fare, potremmo dire che le temperature attuali sono la diretta conseguenza del cambiamento climatico e che tutto sommato sono quasi normali, perché in futuro saranno ancora più alte.
Ma in Italia manca, per varie ragioni, la divulgazione del cambiamento climatico. Se ne parla troppo poco; anche i siti di meteo sono piuttosto riservati su questo, e non ne parlano le istituzioni che dovrebbero invece farlo.
Alcuni divulgatori molto qualificati e noti ne parlano in alcuni programmi televisivi e sui social network, in alcuni articoli sparsi nei vari quotidiani. Tutto ciò non è sufficiente, in quanto è necessario inondare il grande pubblico di parole al fine di renderlo partecipe e consapevole che il cambiamento climatico comporterà un calore torrido durante la stagione estiva e la graduale attenuazione delle condizioni meteo invernali in Italia.
Ovvero, durante la stagione invernale la quota neve sarà sempre più alta; le stazioni sciistiche di altitudini medie sono destinate alla chiusura. Probabilmente nei prossimi cinque anni, forse, ancora sopra 2000 metri cadranno enormi quantità di neve, ma ciò non significa che stiamo uscendo dal riscaldamento globale. E non stiamo uscendo dal riscaldamento globale per le forti nevicate che ci sono state nella regione alpina quest’anno; per altro sono state tardive, e tutte a quote medio alte, tanto che alcune stazioni sciistiche hanno chiuso dopo Natale.
I 40 gradi a Roma sono un calore straordinario, da record, e stanno diventando un valore sempre più frequente. In questo periodo, ad esempio, questi due mesi molto spesso la colonnina di mercurio è salita a 38°C, un valore che in passato era considerato torrido, straordinario. Ma ci stiamo abituando al calore, e questo porta anche a modificare le considerazioni, quindi anche la percezione.
Ma deve prevalere un’analisi basata solo sulle medie statistiche ufficiali, ovvero quel punto di riferimento necessario per capire come va il clima e il tempo atmosferico, perché altrimenti faremo solo una grande confusione.
Recentemente, ho ascoltato diverse opinioni riguardo al calore attuale. Tuttavia, è fondamentale che tali opinioni, soprattutto da parte di coloro che si occupano di meteo, siano accompagnate obbligatoriamente da una spiegazione, altrimenti il messaggio rischia di essere completamente frainteso, anche da coloro che si occupano di meteo e clima quotidianamente.
Ho sentito affermare che il calore di questo periodo non è straordinario. Sinceramente, mi ha sorpreso sentire tale affermazione da alcune persone che si occupano di meteo in modo professionale. Alcuni, ma solo in alcuni casi, hanno fornito una spiegazione di questa affermazione, sostenendo che il calore attuale non è da considerare straordinario poiché da circa un decennio si verificano estati così calde. Tuttavia, nonostante questo possa essere un ragionamento condivisibile, tecnicamente è errato, in quanto le medie di riferimento non contemplano temperature elevate come quelle che stiamo registrando, poiché il più evidente aumento di temperatura estiva si è verificato soprattutto nell’ultimo decennio, e l’impatto sulla temperatura media di riferimento, che mediamente è quella del periodo 1980-2010, ovviamente non è stato registrato.
Se volessimo aggiornare le medie climatiche dell’ultimo trentennio fino al 2020, quindi per il periodo 1990-2020, avremmo un aumento della temperatura media sicuramente in tutte le località italiane e all’estero. Il pianeta si sta riscaldando rapidamente, e lo fa con una velocità crescente decennio dopo decennio.
Ma queste informazioni sono piuttosto tecniche e non facilmente comprensibili dal grande pubblico; pertanto, affermare che un calore di 35°C per una località di pianura italiana non è straordinario, e nemmeno un record un calore di 40°C per molte località del Centro e del Sud Italia, è un giudizio probabilmente scientifico in ambiente accademico, ma non certamente divulgativo se non accompagnato da tabelle e spiegazioni dettagliate.
Solo se si parla di cambiamento climatico in modo molto chiaro e deciso, drammatizzando come si dovrebbe fare, potremmo dire che le temperature attuali sono la diretta conseguenza del cambiamento climatico e che tutto sommato sono quasi normali, perché in futuro saranno ancora più alte.
Ma in Italia manca, per varie ragioni, la divulgazione del cambiamento climatico. Se ne parla troppo poco; anche i siti di meteo sono piuttosto riservati su questo, e non ne parlano le istituzioni che dovrebbero invece farlo.
Alcuni divulgatori molto qualificati e noti ne parlano in alcuni programmi televisivi e sui social network, in alcuni articoli sparsi nei vari quotidiani. Tutto ciò non è sufficiente, in quanto è necessario inondare il grande pubblico di parole al fine di renderlo partecipe e consapevole che il cambiamento climatico comporterà un calore torrido durante la stagione estiva e la graduale attenuazione delle condizioni meteo invernali in Italia.
Ovvero, durante la stagione invernale la quota neve sarà sempre più alta; le stazioni sciistiche di altitudini medie sono destinate alla chiusura. Probabilmente nei prossimi cinque anni, forse, ancora sopra 2000 metri cadranno enormi quantità di neve, ma ciò non significa che stiamo uscendo dal riscaldamento globale. E non stiamo uscendo dal riscaldamento globale per le forti nevicate che ci sono state nella regione alpina quest’anno; per altro sono state tardive, e tutte a quote medio alte, tanto che alcune stazioni sciistiche hanno chiuso dopo Natale.
I 40 gradi a Roma sono un calore straordinario, da record, e stanno diventando un valore sempre più frequente. In questo periodo, ad esempio, questi due mesi molto spesso la colonnina di mercurio è salita a 38°C, un valore che in passato era considerato torrido, straordinario. Ma ci stiamo abituando al calore, e questo porta anche a modificare le considerazioni, quindi anche la percezione.
Ma deve prevalere un’analisi basata solo sulle medie statistiche ufficiali, ovvero quel punto di riferimento necessario per capire come va il clima e il tempo atmosferico, perché altrimenti faremo solo una grande confusione.
Recentemente, ho ascoltato diverse opinioni riguardo al calore attuale. Tuttavia, è fondamentale che tali opinioni, soprattutto da parte di coloro che si occupano di meteo, siano accompagnate obbligatoriamente da una spiegazione, altrimenti il messaggio rischia di essere completamente frainteso, anche da coloro che si occupano di meteo e clima quotidianamente.
Ho sentito affermare che il calore di questo periodo non è straordinario. Sinceramente, mi ha sorpreso sentire tale affermazione da alcune persone che si occupano di meteo in modo professionale. Alcuni, ma solo in alcuni casi, hanno fornito una spiegazione di questa affermazione, sostenendo che il calore attuale non è da considerare straordinario poiché da circa un decennio si verificano estati così calde. Tuttavia, nonostante questo possa essere un ragionamento condivisibile, tecnicamente è errato, in quanto le medie di riferimento non contemplano temperature elevate come quelle che stiamo registrando, poiché il più evidente aumento di temperatura estiva si è verificato soprattutto nell’ultimo decennio, e l’impatto sulla temperatura media di riferimento, che mediamente è quella del periodo 1980-2010, ovviamente non è stato registrato.
Se volessimo aggiornare le medie climatiche dell’ultimo trentennio fino al 2020, quindi per il periodo 1990-2020, avremmo un aumento della temperatura media sicuramente in tutte le località italiane e all’estero. Il pianeta si sta riscaldando rapidamente, e lo fa con una velocità crescente decennio dopo decennio.
Ma queste informazioni sono piuttosto tecniche e non facilmente comprensibili dal grande pubblico; pertanto, affermare che un calore di 35°C per una località di pianura italiana non è straordinario, e nemmeno un record un calore di 40°C per molte località del Centro e del Sud Italia, è un giudizio probabilmente scientifico in ambiente accademico, ma non certamente divulgativo se non accompagnato da tabelle e spiegazioni dettagliate.
Solo se si parla di cambiamento climatico in modo molto chiaro e deciso, drammatizzando come si dovrebbe fare, potremmo dire che le temperature attuali sono la diretta conseguenza del cambiamento climatico e che tutto sommato sono quasi normali, perché in futuro saranno ancora più alte.
Ma in Italia manca, per varie ragioni, la divulgazione del cambiamento climatico. Se ne parla troppo poco; anche i siti di meteo sono piuttosto riservati su questo, e non ne parlano le istituzioni che dovrebbero invece farlo.
Alcuni divulgatori molto qualificati e noti ne parlano in alcuni programmi televisivi e sui social network, in alcuni articoli sparsi nei vari quotidiani. Tutto ciò non è sufficiente, in quanto è necessario inondare il grande pubblico di parole al fine di renderlo partecipe e consapevole che il cambiamento climatico comporterà un calore torrido durante la stagione estiva e la graduale attenuazione delle condizioni meteo invernali in Italia.
Ovvero, durante la stagione invernale la quota neve sarà sempre più alta; le stazioni sciistiche di altitudini medie sono destinate alla chiusura. Probabilmente nei prossimi cinque anni, forse, ancora sopra 2000 metri cadranno enormi quantità di neve, ma ciò non significa che stiamo uscendo dal riscaldamento globale. E non stiamo uscendo dal riscaldamento globale per le forti nevicate che ci sono state nella regione alpina quest’anno; per altro sono state tardive, e tutte a quote medio alte, tanto che alcune stazioni sciistiche hanno chiuso dopo Natale.
I 40 gradi a Roma sono un calore straordinario, da record, e stanno diventando un valore sempre più frequente. In questo periodo, ad esempio, questi due mesi molto spesso la colonnina di mercurio è salita a 38°C, un valore che in passato era considerato torrido, straordinario. Ma ci stiamo abituando al calore, e questo porta anche a modificare le considerazioni, quindi anche la percezione.
Ma deve prevalere un’analisi basata solo sulle medie statistiche ufficiali, ovvero quel punto di riferimento necessario per capire come va il clima e il tempo atmosferico, perché altrimenti faremo solo una grande confusione.
Recentemente, ho ascoltato diverse opinioni riguardo al calore attuale. Tuttavia, è fondamentale che tali opinioni, soprattutto da parte di coloro che si occupano di meteo, siano accompagnate obbligatoriamente da una spiegazione, altrimenti il messaggio rischia di essere completamente frainteso, anche da coloro che si occupano di meteo e clima quotidianamente.
Ho sentito affermare che il calore di questo periodo non è straordinario. Sinceramente, mi ha sorpreso sentire tale affermazione da alcune persone che si occupano di meteo in modo professionale. Alcuni, ma solo in alcuni casi, hanno fornito una spiegazione di questa affermazione, sostenendo che il calore attuale non è da considerare straordinario poiché da circa un decennio si verificano estati così calde. Tuttavia, nonostante questo possa essere un ragionamento condivisibile, tecnicamente è errato, in quanto le medie di riferimento non contemplano temperature elevate come quelle che stiamo registrando, poiché il più evidente aumento di temperatura estiva si è verificato soprattutto nell’ultimo decennio, e l’impatto sulla temperatura media di riferimento, che mediamente è quella del periodo 1980-2010, ovviamente non è stato registrato.
Se volessimo aggiornare le medie climatiche dell’ultimo trentennio fino al 2020, quindi per il periodo 1990-2020, avremmo un aumento della temperatura media sicuramente in tutte le località italiane e all’estero. Il pianeta si sta riscaldando rapidamente, e lo fa con una velocità crescente decennio dopo decennio.
Ma queste informazioni sono piuttosto tecniche e non facilmente comprensibili dal grande pubblico; pertanto, affermare che un calore di 35°C per una località di pianura italiana non è straordinario, e nemmeno un record un calore di 40°C per molte località del Centro e del Sud Italia, è un giudizio probabilmente scientifico in ambiente accademico, ma non certamente divulgativo se non accompagnato da tabelle e spiegazioni dettagliate.
Solo se si parla di cambiamento climatico in modo molto chiaro e deciso, drammatizzando come si dovrebbe fare, potremmo dire che le temperature attuali sono la diretta conseguenza del cambiamento climatico e che tutto sommato sono quasi normali, perché in futuro saranno ancora più alte.
Ma in Italia manca, per varie ragioni, la divulgazione del cambiamento climatico. Se ne parla troppo poco; anche i siti di meteo sono piuttosto riservati su questo, e non ne parlano le istituzioni che dovrebbero invece farlo.
Alcuni divulgatori molto qualificati e noti ne parlano in alcuni programmi televisivi e sui social network, in alcuni articoli sparsi nei vari quotidiani. Tutto ciò non è sufficiente, in quanto è necessario inondare il grande pubblico di parole al fine di renderlo partecipe e consapevole che il cambiamento climatico comporterà un calore torrido durante la stagione estiva e la graduale attenuazione delle condizioni meteo invernali in Italia.
Ovvero, durante la stagione invernale la quota neve sarà sempre più alta; le stazioni sciistiche di altitudini medie sono destinate alla chiusura. Probabilmente nei prossimi cinque anni, forse, ancora sopra 2000 metri cadranno enormi quantità di neve, ma ciò non significa che stiamo uscendo dal riscaldamento globale. E non stiamo uscendo dal riscaldamento globale per le forti nevicate che ci sono state nella regione alpina quest’anno; per altro sono state tardive, e tutte a quote medio alte, tanto che alcune stazioni sciistiche hanno chiuso dopo Natale.
I 40 gradi a Roma sono un calore straordinario, da record, e stanno diventando un valore sempre più frequente. In questo periodo, ad esempio, questi due mesi molto spesso la colonnina di mercurio è salita a 38°C, un valore che in passato era considerato torrido, straordinario. Ma ci stiamo abituando al calore, e questo porta anche a modificare le considerazioni, quindi anche la percezione.
Ma deve prevalere un’analisi basata solo sulle medie statistiche ufficiali, ovvero quel punto di riferimento necessario per capire come va il clima e il tempo atmosferico, perché altrimenti faremo solo una grande confusione.
Recentemente, ho ascoltato diverse opinioni riguardo al calore attuale. Tuttavia, è fondamentale che tali opinioni, soprattutto da parte di coloro che si occupano di meteo, siano accompagnate obbligatoriamente da una spiegazione, altrimenti il messaggio rischia di essere completamente frainteso, anche da coloro che si occupano di meteo e clima quotidianamente.
Ho sentito affermare che il calore di questo periodo non è straordinario. Sinceramente, mi ha sorpreso sentire tale affermazione da alcune persone che si occupano di meteo in modo professionale. Alcuni, ma solo in alcuni casi, hanno fornito una spiegazione di questa affermazione, sostenendo che il calore attuale non è da considerare straordinario poiché da circa un decennio si verificano estati così calde. Tuttavia, nonostante questo possa essere un ragionamento condivisibile, tecnicamente è errato, in quanto le medie di riferimento non contemplano temperature elevate come quelle che stiamo registrando, poiché il più evidente aumento di temperatura estiva si è verificato soprattutto nell’ultimo decennio, e l’impatto sulla temperatura media di riferimento, che mediamente è quella del periodo 1980-2010, ovviamente non è stato registrato.
Se volessimo aggiornare le medie climatiche dell’ultimo trentennio fino al 2020, quindi per il periodo 1990-2020, avremmo un aumento della temperatura media sicuramente in tutte le località italiane e all’estero. Il pianeta si sta riscaldando rapidamente, e lo fa con una velocità crescente decennio dopo decennio.
Ma queste informazioni sono piuttosto tecniche e non facilmente comprensibili dal grande pubblico; pertanto, affermare che un calore di 35°C per una località di pianura italiana non è straordinario, e nemmeno un record un calore di 40°C per molte località del Centro e del Sud Italia, è un giudizio probabilmente scientifico in ambiente accademico, ma non certamente divulgativo se non accompagnato da tabelle e spiegazioni dettagliate.
Solo se si parla di cambiamento climatico in modo molto chiaro e deciso, drammatizzando come si dovrebbe fare, potremmo dire che le temperature attuali sono la diretta conseguenza del cambiamento climatico e che tutto sommato sono quasi normali, perché in futuro saranno ancora più alte.
Ma in Italia manca, per varie ragioni, la divulgazione del cambiamento climatico. Se ne parla troppo poco; anche i siti di meteo sono piuttosto riservati su questo, e non ne parlano le istituzioni che dovrebbero invece farlo.
Alcuni divulgatori molto qualificati e noti ne parlano in alcuni programmi televisivi e sui social network, in alcuni articoli sparsi nei vari quotidiani. Tutto ciò non è sufficiente, in quanto è necessario inondare il grande pubblico di parole al fine di renderlo partecipe e consapevole che il cambiamento climatico comporterà un calore torrido durante la stagione estiva e la graduale attenuazione delle condizioni meteo invernali in Italia.
Ovvero, durante la stagione invernale la quota neve sarà sempre più alta; le stazioni sciistiche di altitudini medie sono destinate alla chiusura. Probabilmente nei prossimi cinque anni, forse, ancora sopra 2000 metri cadranno enormi quantità di neve, ma ciò non significa che stiamo uscendo dal riscaldamento globale. E non stiamo uscendo dal riscaldamento globale per le forti nevicate che ci sono state nella regione alpina quest’anno; per altro sono state tardive, e tutte a quote medio alte, tanto che alcune stazioni sciistiche hanno chiuso dopo Natale.
I 40 gradi a Roma sono un calore straordinario, da record, e stanno diventando un valore sempre più frequente. In questo periodo, ad esempio, questi due mesi molto spesso la colonnina di mercurio è salita a 38°C, un valore che in passato era considerato torrido, straordinario. Ma ci stiamo abituando al calore, e questo porta anche a modificare le considerazioni, quindi anche la percezione.
Ma deve prevalere un’analisi basata solo sulle medie statistiche ufficiali, ovvero quel punto di riferimento necessario per capire come va il clima e il tempo atmosferico, perché altrimenti faremo solo una grande confusione.
Recentemente, ho ascoltato diverse opinioni riguardo al calore attuale. Tuttavia, è fondamentale che tali opinioni, soprattutto da parte di coloro che si occupano di meteo, siano accompagnate obbligatoriamente da una spiegazione, altrimenti il messaggio rischia di essere completamente frainteso, anche da coloro che si occupano di meteo e clima quotidianamente.
Ho sentito affermare che il calore di questo periodo non è straordinario. Sinceramente, mi ha sorpreso sentire tale affermazione da alcune persone che si occupano di meteo in modo professionale. Alcuni, ma solo in alcuni casi, hanno fornito una spiegazione di questa affermazione, sostenendo che il calore attuale non è da considerare straordinario poiché da circa un decennio si verificano estati così calde. Tuttavia, nonostante questo possa essere un ragionamento condivisibile, tecnicamente è errato, in quanto le medie di riferimento non contemplano temperature elevate come quelle che stiamo registrando, poiché il più evidente aumento di temperatura estiva si è verificato soprattutto nell’ultimo decennio, e l’impatto sulla temperatura media di riferimento, che mediamente è quella del periodo 1980-2010, ovviamente non è stato registrato.
Se volessimo aggiornare le medie climatiche dell’ultimo trentennio fino al 2020, quindi per il periodo 1990-2020, avremmo un aumento della temperatura media sicuramente in tutte le località italiane e all’estero. Il pianeta si sta riscaldando rapidamente, e lo fa con una velocità crescente decennio dopo decennio.
Ma queste informazioni sono piuttosto tecniche e non facilmente comprensibili dal grande pubblico; pertanto, affermare che un calore di 35°C per una località di pianura italiana non è straordinario, e nemmeno un record un calore di 40°C per molte località del Centro e del Sud Italia, è un giudizio probabilmente scientifico in ambiente accademico, ma non certamente divulgativo se non accompagnato da tabelle e spiegazioni dettagliate.
Solo se si parla di cambiamento climatico in modo molto chiaro e deciso, drammatizzando come si dovrebbe fare, potremmo dire che le temperature attuali sono la diretta conseguenza del cambiamento climatico e che tutto sommato sono quasi normali, perché in futuro saranno ancora più alte.
Ma in Italia manca, per varie ragioni, la divulgazione del cambiamento climatico. Se ne parla troppo poco; anche i siti di meteo sono piuttosto riservati su questo, e non ne parlano le istituzioni che dovrebbero invece farlo.
Alcuni divulgatori molto qualificati e noti ne parlano in alcuni programmi televisivi e sui social network, in alcuni articoli sparsi nei vari quotidiani. Tutto ciò non è sufficiente, in quanto è necessario inondare il grande pubblico di parole al fine di renderlo partecipe e consapevole che il cambiamento climatico comporterà un calore torrido durante la stagione estiva e la graduale attenuazione delle condizioni meteo invernali in Italia.
Ovvero, durante la stagione invernale la quota neve sarà sempre più alta; le stazioni sciistiche di altitudini medie sono destinate alla chiusura. Probabilmente nei prossimi cinque anni, forse, ancora sopra 2000 metri cadranno enormi quantità di neve, ma ciò non significa che stiamo uscendo dal riscaldamento globale. E non stiamo uscendo dal riscaldamento globale per le forti nevicate che ci sono state nella regione alpina quest’anno; per altro sono state tardive, e tutte a quote medio alte, tanto che alcune stazioni sciistiche hanno chiuso dopo Natale.
I 40 gradi a Roma sono un calore straordinario, da record, e stanno diventando un valore sempre più frequente. In questo periodo, ad esempio, questi due mesi molto spesso la colonnina di mercurio è salita a 38°C, un valore che in passato era considerato torrido, straordinario. Ma ci stiamo abituando al calore, e questo porta anche a modificare le considerazioni, quindi anche la percezione.
Ma deve prevalere un’analisi basata solo sulle medie statistiche ufficiali, ovvero quel punto di riferimento necessario per capire come va il clima e il tempo atmosferico, perché altrimenti faremo solo una grande confusione.
Recentemente, ho ascoltato diverse opinioni riguardo al calore attuale. Tuttavia, è fondamentale che tali opinioni, soprattutto da parte di coloro che si occupano di meteo, siano accompagnate obbligatoriamente da una spiegazione, altrimenti il messaggio rischia di essere completamente frainteso, anche da coloro che si occupano di meteo e clima quotidianamente.
Ho sentito affermare che il calore di questo periodo non è straordinario. Sinceramente, mi ha sorpreso sentire tale affermazione da alcune persone che si occupano di meteo in modo professionale. Alcuni, ma solo in alcuni casi, hanno fornito una spiegazione di questa affermazione, sostenendo che il calore attuale non è da considerare straordinario poiché da circa un decennio si verificano estati così calde. Tuttavia, nonostante questo possa essere un ragionamento condivisibile, tecnicamente è errato, in quanto le medie di riferimento non contemplano temperature elevate come quelle che stiamo registrando, poiché il più evidente aumento di temperatura estiva si è verificato soprattutto nell’ultimo decennio, e l’impatto sulla temperatura media di riferimento, che mediamente è quella del periodo 1980-2010, ovviamente non è stato registrato.
Se volessimo aggiornare le medie climatiche dell’ultimo trentennio fino al 2020, quindi per il periodo 1990-2020, avremmo un aumento della temperatura media sicuramente in tutte le località italiane e all’estero. Il pianeta si sta riscaldando rapidamente, e lo fa con una velocità crescente decennio dopo decennio.
Ma queste informazioni sono piuttosto tecniche e non facilmente comprensibili dal grande pubblico; pertanto, affermare che un calore di 35°C per una località di pianura italiana non è straordinario, e nemmeno un record un calore di 40°C per molte località del Centro e del Sud Italia, è un giudizio probabilmente scientifico in ambiente accademico, ma non certamente divulgativo se non accompagnato da tabelle e spiegazioni dettagliate.
Solo se si parla di cambiamento climatico in modo molto chiaro e deciso, drammatizzando come si dovrebbe fare, potremmo dire che le temperature attuali sono la diretta conseguenza del cambiamento climatico e che tutto sommato sono quasi normali, perché in futuro saranno ancora più alte.
Ma in Italia manca, per varie ragioni, la divulgazione del cambiamento climatico. Se ne parla troppo poco; anche i siti di meteo sono piuttosto riservati su questo, e non ne parlano le istituzioni che dovrebbero invece farlo.
Alcuni divulgatori molto qualificati e noti ne parlano in alcuni programmi televisivi e sui social network, in alcuni articoli sparsi nei vari quotidiani. Tutto ciò non è sufficiente, in quanto è necessario inondare il grande pubblico di parole al fine di renderlo partecipe e consapevole che il cambiamento climatico comporterà un calore torrido durante la stagione estiva e la graduale attenuazione delle condizioni meteo invernali in Italia.
Ovvero, durante la stagione invernale la quota neve sarà sempre più alta; le stazioni sciistiche di altitudini medie sono destinate alla chiusura. Probabilmente nei prossimi cinque anni, forse, ancora sopra 2000 metri cadranno enormi quantità di neve, ma ciò non significa che stiamo uscendo dal riscaldamento globale. E non stiamo uscendo dal riscaldamento globale per le forti nevicate che ci sono state nella regione alpina quest’anno; per altro sono state tardive, e tutte a quote medio alte, tanto che alcune stazioni sciistiche hanno chiuso dopo Natale.
I 40 gradi a Roma sono un calore straordinario, da record, e stanno diventando un valore sempre più frequente. In questo periodo, ad esempio, questi due mesi molto spesso la colonnina di mercurio è salita a 38°C, un valore che in passato era considerato torrido, straordinario. Ma ci stiamo abituando al calore, e questo porta anche a modificare le considerazioni, quindi anche la percezione.
Ma deve prevalere un’analisi basata solo sulle medie statistiche ufficiali, ovvero quel punto di riferimento necessario per capire come va il clima e il tempo atmosferico, perché altrimenti faremo solo una grande confusione.
Recentemente, ho ascoltato diverse opinioni riguardo al calore attuale. Tuttavia, è fondamentale che tali opinioni, soprattutto da parte di coloro che si occupano di meteo, siano accompagnate obbligatoriamente da una spiegazione, altrimenti il messaggio rischia di essere completamente frainteso, anche da coloro che si occupano di meteo e clima quotidianamente.
Ho sentito affermare che il calore di questo periodo non è straordinario. Sinceramente, mi ha sorpreso sentire tale affermazione da alcune persone che si occupano di meteo in modo professionale. Alcuni, ma solo in alcuni casi, hanno fornito una spiegazione di questa affermazione, sostenendo che il calore attuale non è da considerare straordinario poiché da circa un decennio si verificano estati così calde. Tuttavia, nonostante questo possa essere un ragionamento condivisibile, tecnicamente è errato, in quanto le medie di riferimento non contemplano temperature elevate come quelle che stiamo registrando, poiché il più evidente aumento di temperatura estiva si è verificato soprattutto nell’ultimo decennio, e l’impatto sulla temperatura media di riferimento, che mediamente è quella del periodo 1980-2010, ovviamente non è stato registrato.
Se volessimo aggiornare le medie climatiche dell’ultimo trentennio fino al 2020, quindi per il periodo 1990-2020, avremmo un aumento della temperatura media sicuramente in tutte le località italiane e all’estero. Il pianeta si sta riscaldando rapidamente, e lo fa con una velocità crescente decennio dopo decennio.
Ma queste informazioni sono piuttosto tecniche e non facilmente comprensibili dal grande pubblico; pertanto, affermare che un calore di 35°C per una località di pianura italiana non è straordinario, e nemmeno un record un calore di 40°C per molte località del Centro e del Sud Italia, è un giudizio probabilmente scientifico in ambiente accademico, ma non certamente divulgativo se non accompagnato da tabelle e spiegazioni dettagliate.
Solo se si parla di cambiamento climatico in modo molto chiaro e deciso, drammatizzando come si dovrebbe fare, potremmo dire che le temperature attuali sono la diretta conseguenza del cambiamento climatico e che tutto sommato sono quasi normali, perché in futuro saranno ancora più alte.
Ma in Italia manca, per varie ragioni, la divulgazione del cambiamento climatico. Se ne parla troppo poco; anche i siti di meteo sono piuttosto riservati su questo, e non ne parlano le istituzioni che dovrebbero invece farlo.
Alcuni divulgatori molto qualificati e noti ne parlano in alcuni programmi televisivi e sui social network, in alcuni articoli sparsi nei vari quotidiani. Tutto ciò non è sufficiente, in quanto è necessario inondare il grande pubblico di parole al fine di renderlo partecipe e consapevole che il cambiamento climatico comporterà un calore torrido durante la stagione estiva e la graduale attenuazione delle condizioni meteo invernali in Italia.
Ovvero, durante la stagione invernale la quota neve sarà sempre più alta; le stazioni sciistiche di altitudini medie sono destinate alla chiusura. Probabilmente nei prossimi cinque anni, forse, ancora sopra 2000 metri cadranno enormi quantità di neve, ma ciò non significa che stiamo uscendo dal riscaldamento globale. E non stiamo uscendo dal riscaldamento globale per le forti nevicate che ci sono state nella regione alpina quest’anno; per altro sono state tardive, e tutte a quote medio alte, tanto che alcune stazioni sciistiche hanno chiuso dopo Natale.
I 40 gradi a Roma sono un calore straordinario, da record, e stanno diventando un valore sempre più frequente. In questo periodo, ad esempio, questi due mesi molto spesso la colonnina di mercurio è salita a 38°C, un valore che in passato era considerato torrido, straordinario. Ma ci stiamo abituando al calore, e questo porta anche a modificare le considerazioni, quindi anche la percezione.
Ma deve prevalere un’analisi basata solo sulle medie statistiche ufficiali, ovvero quel punto di riferimento necessario per capire come va il clima e il tempo atmosferico, perché altrimenti faremo solo una grande confusione.
Recentemente, ho ascoltato diverse opinioni riguardo al calore attuale. Tuttavia, è fondamentale che tali opinioni, soprattutto da parte di coloro che si occupano di meteo, siano accompagnate obbligatoriamente da una spiegazione, altrimenti il messaggio rischia di essere completamente frainteso, anche da coloro che si occupano di meteo e clima quotidianamente.
Ho sentito affermare che il calore di questo periodo non è straordinario. Sinceramente, mi ha sorpreso sentire tale affermazione da alcune persone che si occupano di meteo in modo professionale. Alcuni, ma solo in alcuni casi, hanno fornito una spiegazione di questa affermazione, sostenendo che il calore attuale non è da considerare straordinario poiché da circa un decennio si verificano estati così calde. Tuttavia, nonostante questo possa essere un ragionamento condivisibile, tecnicamente è errato, in quanto le medie di riferimento non contemplano temperature elevate come quelle che stiamo registrando, poiché il più evidente aumento di temperatura estiva si è verificato soprattutto nell’ultimo decennio, e l’impatto sulla temperatura media di riferimento, che mediamente è quella del periodo 1980-2010, ovviamente non è stato registrato.
Se volessimo aggiornare le medie climatiche dell’ultimo trentennio fino al 2020, quindi per il periodo 1990-2020, avremmo un aumento della temperatura media sicuramente in tutte le località italiane e all’estero. Il pianeta si sta riscaldando rapidamente, e lo fa con una velocità crescente decennio dopo decennio.
Ma queste informazioni sono piuttosto tecniche e non facilmente comprensibili dal grande pubblico; pertanto, affermare che un calore di 35°C per una località di pianura italiana non è straordinario, e nemmeno un record un calore di 40°C per molte località del Centro e del Sud Italia, è un giudizio probabilmente scientifico in ambiente accademico, ma non certamente divulgativo se non accompagnato da tabelle e spiegazioni dettagliate.
Solo se si parla di cambiamento climatico in modo molto chiaro e deciso, drammatizzando come si dovrebbe fare, potremmo dire che le temperature attuali sono la diretta conseguenza del cambiamento climatico e che tutto sommato sono quasi normali, perché in futuro saranno ancora più alte.
Ma in Italia manca, per varie ragioni, la divulgazione del cambiamento climatico. Se ne parla troppo poco; anche i siti di meteo sono piuttosto riservati su questo, e non ne parlano le istituzioni che dovrebbero invece farlo.
Alcuni divulgatori molto qualificati e noti ne parlano in alcuni programmi televisivi e sui social network, in alcuni articoli sparsi nei vari quotidiani. Tutto ciò non è sufficiente, in quanto è necessario inondare il grande pubblico di parole al fine di renderlo partecipe e consapevole che il cambiamento climatico comporterà un calore torrido durante la stagione estiva e la graduale attenuazione delle condizioni meteo invernali in Italia.
Ovvero, durante la stagione invernale la quota neve sarà sempre più alta; le stazioni sciistiche di altitudini medie sono destinate alla chiusura. Probabilmente nei prossimi cinque anni, forse, ancora sopra 2000 metri cadranno enormi quantità di neve, ma ciò non significa che stiamo uscendo dal riscaldamento globale. E non stiamo uscendo dal riscaldamento globale per le forti nevicate che ci sono state nella regione alpina quest’anno; per altro sono state tardive, e tutte a quote medio alte, tanto che alcune stazioni sciistiche hanno chiuso dopo Natale.
I 40 gradi a Roma sono un calore straordinario, da record, e stanno diventando un valore sempre più frequente. In questo periodo, ad esempio, questi due mesi molto spesso la colonnina di mercurio è salita a 38°C, un valore che in passato era considerato torrido, straordinario. Ma ci stiamo abituando al calore, e questo porta anche a modificare le considerazioni, quindi anche la percezione.
Ma deve prevalere un’analisi basata solo sulle medie statistiche ufficiali, ovvero quel punto di riferimento necessario per capire come va il clima e il tempo atmosferico, perché altrimenti faremo solo una grande confusione.
Recentemente, ho ascoltato diverse opinioni riguardo al calore attuale. Tuttavia, è fondamentale che tali opinioni, soprattutto da parte di coloro che si occupano di meteo, siano accompagnate obbligatoriamente da una spiegazione, altrimenti il messaggio rischia di essere completamente frainteso, anche da coloro che si occupano di meteo e clima quotidianamente.
Ho sentito affermare che il calore di questo periodo non è straordinario. Sinceramente, mi ha sorpreso sentire tale affermazione da alcune persone che si occupano di meteo in modo professionale. Alcuni, ma solo in alcuni casi, hanno fornito una spiegazione di questa affermazione, sostenendo che il calore attuale non è da considerare straordinario poiché da circa un decennio si verificano estati così calde. Tuttavia, nonostante questo possa essere un ragionamento condivisibile, tecnicamente è errato, in quanto le medie di riferimento non contemplano temperature elevate come quelle che stiamo registrando, poiché il più evidente aumento di temperatura estiva si è verificato soprattutto nell’ultimo decennio, e l’impatto sulla temperatura media di riferimento, che mediamente è quella del periodo 1980-2010, ovviamente non è stato registrato.
Se volessimo aggiornare le medie climatiche dell’ultimo trentennio fino al 2020, quindi per il periodo 1990-2020, avremmo un aumento della temperatura media sicuramente in tutte le località italiane e all’estero. Il pianeta si sta riscaldando rapidamente, e lo fa con una velocità crescente decennio dopo decennio.
Ma queste informazioni sono piuttosto tecniche e non facilmente comprensibili dal grande pubblico; pertanto, affermare che un calore di 35°C per una località di pianura italiana non è straordinario, e nemmeno un record un calore di 40°C per molte località del Centro e del Sud Italia, è un giudizio probabilmente scientifico in ambiente accademico, ma non certamente divulgativo se non accompagnato da tabelle e spiegazioni dettagliate.
Solo se si parla di cambiamento climatico in modo molto chiaro e deciso, drammatizzando come si dovrebbe fare, potremmo dire che le temperature attuali sono la diretta conseguenza del cambiamento climatico e che tutto sommato sono quasi normali, perché in futuro saranno ancora più alte.
Ma in Italia manca, per varie ragioni, la divulgazione del cambiamento climatico. Se ne parla troppo poco; anche i siti di meteo sono piuttosto riservati su questo, e non ne parlano le istituzioni che dovrebbero invece farlo.
Alcuni divulgatori molto qualificati e noti ne parlano in alcuni programmi televisivi e sui social network, in alcuni articoli sparsi nei vari quotidiani. Tutto ciò non è sufficiente, in quanto è necessario inondare il grande pubblico di parole al fine di renderlo partecipe e consapevole che il cambiamento climatico comporterà un calore torrido durante la stagione estiva e la graduale attenuazione delle condizioni meteo invernali in Italia.
Ovvero, durante la stagione invernale la quota neve sarà sempre più alta; le stazioni sciistiche di altitudini medie sono destinate alla chiusura. Probabilmente nei prossimi cinque anni, forse, ancora sopra 2000 metri cadranno enormi quantità di neve, ma ciò non significa che stiamo uscendo dal riscaldamento globale. E non stiamo uscendo dal riscaldamento globale per le forti nevicate che ci sono state nella regione alpina quest’anno; per altro sono state tardive, e tutte a quote medio alte, tanto che alcune stazioni sciistiche hanno chiuso dopo Natale.
I 40 gradi a Roma sono un calore straordinario, da record, e stanno diventando un valore sempre più frequente. In questo periodo, ad esempio, questi due mesi molto spesso la colonnina di mercurio è salita a 38°C, un valore che in passato era considerato torrido, straordinario. Ma ci stiamo abituando al calore, e questo porta anche a modificare le considerazioni, quindi anche la percezione.
Ma deve prevalere un’analisi basata solo sulle medie statistiche ufficiali, ovvero quel punto di riferimento necessario per capire come va il clima e il tempo atmosferico, perché altrimenti faremo solo una grande confusione.
Recentemente, ho ascoltato diverse opinioni riguardo al calore attuale. Tuttavia, è fondamentale che tali opinioni, soprattutto da parte di coloro che si occupano di meteo, siano accompagnate obbligatoriamente da una spiegazione, altrimenti il messaggio rischia di essere completamente frainteso, anche da coloro che si occupano di meteo e clima quotidianamente.
Ho sentito affermare che il calore di questo periodo non è straordinario. Sinceramente, mi ha sorpreso sentire tale affermazione da alcune persone che si occupano di meteo in modo professionale. Alcuni, ma solo in alcuni casi, hanno fornito una spiegazione di questa affermazione, sostenendo che il calore attuale non è da considerare straordinario poiché da circa un decennio si verificano estati così calde. Tuttavia, nonostante questo possa essere un ragionamento condivisibile, tecnicamente è errato, in quanto le medie di riferimento non contemplano temperature elevate come quelle che stiamo registrando, poiché il più evidente aumento di temperatura estiva si è verificato soprattutto nell’ultimo decennio, e l’impatto sulla temperatura media di riferimento, che mediamente è quella del periodo 1980-2010, ovviamente non è stato registrato.
Se volessimo aggiornare le medie climatiche dell’ultimo trentennio fino al 2020, quindi per il periodo 1990-2020, avremmo un aumento della temperatura media sicuramente in tutte le località italiane e all’estero. Il pianeta si sta riscaldando rapidamente, e lo fa con una velocità crescente decennio dopo decennio.
Ma queste informazioni sono piuttosto tecniche e non facilmente comprensibili dal grande pubblico; pertanto, affermare che un calore di 35°C per una località di pianura italiana non è straordinario, e nemmeno un record un calore di 40°C per molte località del Centro e del Sud Italia, è un giudizio probabilmente scientifico in ambiente accademico, ma non certamente divulgativo se non accompagnato da tabelle e spiegazioni dettagliate.
Solo se si parla di cambiamento climatico in modo molto chiaro e deciso, drammatizzando come si dovrebbe fare, potremmo dire che le temperature attuali sono la diretta conseguenza del cambiamento climatico e che tutto sommato sono quasi normali, perché in futuro saranno ancora più alte.
Ma in Italia manca, per varie ragioni, la divulgazione del cambiamento climatico. Se ne parla troppo poco; anche i siti di meteo sono piuttosto riservati su questo, e non ne parlano le istituzioni che dovrebbero invece farlo.
Alcuni divulgatori molto qualificati e noti ne parlano in alcuni programmi televisivi e sui social network, in alcuni articoli sparsi nei vari quotidiani. Tutto ciò non è sufficiente, in quanto è necessario inondare il grande pubblico di parole al fine di renderlo partecipe e consapevole che il cambiamento climatico comporterà un calore torrido durante la stagione estiva e la graduale attenuazione delle condizioni meteo invernali in Italia.
Ovvero, durante la stagione invernale la quota neve sarà sempre più alta; le stazioni sciistiche di altitudini medie sono destinate alla chiusura. Probabilmente nei prossimi cinque anni, forse, ancora sopra 2000 metri cadranno enormi quantità di neve, ma ciò non significa che stiamo uscendo dal riscaldamento globale. E non stiamo uscendo dal riscaldamento globale per le forti nevicate che ci sono state nella regione alpina quest’anno; per altro sono state tardive, e tutte a quote medio alte, tanto che alcune stazioni sciistiche hanno chiuso dopo Natale.
I 40 gradi a Roma sono un calore straordinario, da record, e stanno diventando un valore sempre più frequente. In questo periodo, ad esempio, questi due mesi molto spesso la colonnina di mercurio è salita a 38°C, un valore che in passato era considerato torrido, straordinario. Ma ci stiamo abituando al calore, e questo porta anche a modificare le considerazioni, quindi anche la percezione.
Ma deve prevalere un’analisi basata solo sulle medie statistiche ufficiali, ovvero quel punto di riferimento necessario per capire come va il clima e il tempo atmosferico, perché altrimenti faremo solo una grande confusione.
Recentemente, ho ascoltato diverse opinioni riguardo al calore attuale. Tuttavia, è fondamentale che tali opinioni, soprattutto da parte di coloro che si occupano di meteo, siano accompagnate obbligatoriamente da una spiegazione, altrimenti il messaggio rischia di essere completamente frainteso, anche da coloro che si occupano di meteo e clima quotidianamente.
Ho sentito affermare che il calore di questo periodo non è straordinario. Sinceramente, mi ha sorpreso sentire tale affermazione da alcune persone che si occupano di meteo in modo professionale. Alcuni, ma solo in alcuni casi, hanno fornito una spiegazione di questa affermazione, sostenendo che il calore attuale non è da considerare straordinario poiché da circa un decennio si verificano estati così calde. Tuttavia, nonostante questo possa essere un ragionamento condivisibile, tecnicamente è errato, in quanto le medie di riferimento non contemplano temperature elevate come quelle che stiamo registrando, poiché il più evidente aumento di temperatura estiva si è verificato soprattutto nell’ultimo decennio, e l’impatto sulla temperatura media di riferimento, che mediamente è quella del periodo 1980-2010, ovviamente non è stato registrato.
Se volessimo aggiornare le medie climatiche dell’ultimo trentennio fino al 2020, quindi per il periodo 1990-2020, avremmo un aumento della temperatura media sicuramente in tutte le località italiane e all’estero. Il pianeta si sta riscaldando rapidamente, e lo fa con una velocità crescente decennio dopo decennio.
Ma queste informazioni sono piuttosto tecniche e non facilmente comprensibili dal grande pubblico; pertanto, affermare che un calore di 35°C per una località di pianura italiana non è straordinario, e nemmeno un record un calore di 40°C per molte località del Centro e del Sud Italia, è un giudizio probabilmente scientifico in ambiente accademico, ma non certamente divulgativo se non accompagnato da tabelle e spiegazioni dettagliate.
Solo se si parla di cambiamento climatico in modo molto chiaro e deciso, drammatizzando come si dovrebbe fare, potremmo dire che le temperature attuali sono la diretta conseguenza del cambiamento climatico e che tutto sommato sono quasi normali, perché in futuro saranno ancora più alte.
Ma in Italia manca, per varie ragioni, la divulgazione del cambiamento climatico. Se ne parla troppo poco; anche i siti di meteo sono piuttosto riservati su questo, e non ne parlano le istituzioni che dovrebbero invece farlo.
Alcuni divulgatori molto qualificati e noti ne parlano in alcuni programmi televisivi e sui social network, in alcuni articoli sparsi nei vari quotidiani. Tutto ciò non è sufficiente, in quanto è necessario inondare il grande pubblico di parole al fine di renderlo partecipe e consapevole che il cambiamento climatico comporterà un calore torrido durante la stagione estiva e la graduale attenuazione delle condizioni meteo invernali in Italia.
Ovvero, durante la stagione invernale la quota neve sarà sempre più alta; le stazioni sciistiche di altitudini medie sono destinate alla chiusura. Probabilmente nei prossimi cinque anni, forse, ancora sopra 2000 metri cadranno enormi quantità di neve, ma ciò non significa che stiamo uscendo dal riscaldamento globale. E non stiamo uscendo dal riscaldamento globale per le forti nevicate che ci sono state nella regione alpina quest’anno; per altro sono state tardive, e tutte a quote medio alte, tanto che alcune stazioni sciistiche hanno chiuso dopo Natale.
I 40 gradi a Roma sono un calore straordinario, da record, e stanno diventando un valore sempre più frequente. In questo periodo, ad esempio, questi due mesi molto spesso la colonnina di mercurio è salita a 38°C, un valore che in passato era considerato torrido, straordinario. Ma ci stiamo abituando al calore, e questo porta anche a modificare le considerazioni, quindi anche la percezione.
Ma deve prevalere un’analisi basata solo sulle medie statistiche ufficiali, ovvero quel punto di riferimento necessario per capire come va il clima e il tempo atmosferico, perché altrimenti faremo solo una grande confusione.
Recentemente, ho ascoltato diverse opinioni riguardo al calore attuale. Tuttavia, è fondamentale che tali opinioni, soprattutto da parte di coloro che si occupano di meteo, siano accompagnate obbligatoriamente da una spiegazione, altrimenti il messaggio rischia di essere completamente frainteso, anche da coloro che si occupano di meteo e clima quotidianamente.
Ho sentito affermare che il calore di questo periodo non è straordinario. Sinceramente, mi ha sorpreso sentire tale affermazione da alcune persone che si occupano di meteo in modo professionale. Alcuni, ma solo in alcuni casi, hanno fornito una spiegazione di questa affermazione, sostenendo che il calore attuale non è da considerare straordinario poiché da circa un decennio si verificano estati così calde. Tuttavia, nonostante questo possa essere un ragionamento condivisibile, tecnicamente è errato, in quanto le medie di riferimento non contemplano temperature elevate come quelle che stiamo registrando, poiché il più evidente aumento di temperatura estiva si è verificato soprattutto nell’ultimo decennio, e l’impatto sulla temperatura media di riferimento, che mediamente è quella del periodo 1980-2010, ovviamente non è stato registrato.
Se volessimo aggiornare le medie climatiche dell’ultimo trentennio fino al 2020, quindi per il periodo 1990-2020, avremmo un aumento della temperatura media sicuramente in tutte le località italiane e all’estero. Il pianeta si sta riscaldando rapidamente, e lo fa con una velocità crescente decennio dopo decennio.
Ma queste informazioni sono piuttosto tecniche e non facilmente comprensibili dal grande pubblico; pertanto, affermare che un calore di 35°C per una località di pianura italiana non è straordinario, e nemmeno un record un calore di 40°C per molte località del Centro e del Sud Italia, è un giudizio probabilmente scientifico in ambiente accademico, ma non certamente divulgativo se non accompagnato da tabelle e spiegazioni dettagliate.
Solo se si parla di cambiamento climatico in modo molto chiaro e deciso, drammatizzando come si dovrebbe fare, potremmo dire che le temperature attuali sono la diretta conseguenza del cambiamento climatico e che tutto sommato sono quasi normali, perché in futuro saranno ancora più alte.
Ma in Italia manca, per varie ragioni, la divulgazione del cambiamento climatico. Se ne parla troppo poco; anche i siti di meteo sono piuttosto riservati su questo, e non ne parlano le istituzioni che dovrebbero invece farlo.
Alcuni divulgatori molto qualificati e noti ne parlano in alcuni programmi televisivi e sui social network, in alcuni articoli sparsi nei vari quotidiani. Tutto ciò non è sufficiente, in quanto è necessario inondare il grande pubblico di parole al fine di renderlo partecipe e consapevole che il cambiamento climatico comporterà un calore torrido durante la stagione estiva e la graduale attenuazione delle condizioni meteo invernali in Italia.
Ovvero, durante la stagione invernale la quota neve sarà sempre più alta; le stazioni sciistiche di altitudini medie sono destinate alla chiusura. Probabilmente nei prossimi cinque anni, forse, ancora sopra 2000 metri cadranno enormi quantità di neve, ma ciò non significa che stiamo uscendo dal riscaldamento globale. E non stiamo uscendo dal riscaldamento globale per le forti nevicate che ci sono state nella regione alpina quest’anno; per altro sono state tardive, e tutte a quote medio alte, tanto che alcune stazioni sciistiche hanno chiuso dopo Natale.
I 40 gradi a Roma sono un calore straordinario, da record, e stanno diventando un valore sempre più frequente. In questo periodo, ad esempio, questi due mesi molto spesso la colonnina di mercurio è salita a 38°C, un valore che in passato era considerato torrido, straordinario. Ma ci stiamo abituando al calore, e questo porta anche a modificare le considerazioni, quindi anche la percezione.
Ma deve prevalere un’analisi basata solo sulle medie statistiche ufficiali, ovvero quel punto di riferimento necessario per capire come va il clima e il tempo atmosferico, perché altrimenti faremo solo una grande confusione.
Recentemente, ho ascoltato diverse opinioni riguardo al calore attuale. Tuttavia, è fondamentale che tali opinioni, soprattutto da parte di coloro che si occupano di meteo, siano accompagnate obbligatoriamente da una spiegazione, altrimenti il messaggio rischia di essere completamente frainteso, anche da coloro che si occupano di meteo e clima quotidianamente.
Ho sentito affermare che il calore di questo periodo non è straordinario. Sinceramente, mi ha sorpreso sentire tale affermazione da alcune persone che si occupano di meteo in modo professionale. Alcuni, ma solo in alcuni casi, hanno fornito una spiegazione di questa affermazione, sostenendo che il calore attuale non è da considerare straordinario poiché da circa un decennio si verificano estati così calde. Tuttavia, nonostante questo possa essere un ragionamento condivisibile, tecnicamente è errato, in quanto le medie di riferimento non contemplano temperature elevate come quelle che stiamo registrando, poiché il più evidente aumento di temperatura estiva si è verificato soprattutto nell’ultimo decennio, e l’impatto sulla temperatura media di riferimento, che mediamente è quella del periodo 1980-2010, ovviamente non è stato registrato.
Se volessimo aggiornare le medie climatiche dell’ultimo trentennio fino al 2020, quindi per il periodo 1990-2020, avremmo un aumento della temperatura media sicuramente in tutte le località italiane e all’estero. Il pianeta si sta riscaldando rapidamente, e lo fa con una velocità crescente decennio dopo decennio.
Ma queste informazioni sono piuttosto tecniche e non facilmente comprensibili dal grande pubblico; pertanto, affermare che un calore di 35°C per una località di pianura italiana non è straordinario, e nemmeno un record un calore di 40°C per molte località del Centro e del Sud Italia, è un giudizio probabilmente scientifico in ambiente accademico, ma non certamente divulgativo se non accompagnato da tabelle e spiegazioni dettagliate.
Solo se si parla di cambiamento climatico in modo molto chiaro e deciso, drammatizzando come si dovrebbe fare, potremmo dire che le temperature attuali sono la diretta conseguenza del cambiamento climatico e che tutto sommato sono quasi normali, perché in futuro saranno ancora più alte.
Ma in Italia manca, per varie ragioni, la divulgazione del cambiamento climatico. Se ne parla troppo poco; anche i siti di meteo sono piuttosto riservati su questo, e non ne parlano le istituzioni che dovrebbero invece farlo.
Alcuni divulgatori molto qualificati e noti ne parlano in alcuni programmi televisivi e sui social network, in alcuni articoli sparsi nei vari quotidiani. Tutto ciò non è sufficiente, in quanto è necessario inondare il grande pubblico di parole al fine di renderlo partecipe e consapevole che il cambiamento climatico comporterà un calore torrido durante la stagione estiva e la graduale attenuazione delle condizioni meteo invernali in Italia.
Ovvero, durante la stagione invernale la quota neve sarà sempre più alta; le stazioni sciistiche di altitudini medie sono destinate alla chiusura. Probabilmente nei prossimi cinque anni, forse, ancora sopra 2000 metri cadranno enormi quantità di neve, ma ciò non significa che stiamo uscendo dal riscaldamento globale. E non stiamo uscendo dal riscaldamento globale per le forti nevicate che ci sono state nella regione alpina quest’anno; per altro sono state tardive, e tutte a quote medio alte, tanto che alcune stazioni sciistiche hanno chiuso dopo Natale.
I 40 gradi a Roma sono un calore straordinario, da record, e stanno diventando un valore sempre più frequente. In questo periodo, ad esempio, questi due mesi molto spesso la colonnina di mercurio è salita a 38°C, un valore che in passato era considerato torrido, straordinario. Ma ci stiamo abituando al calore, e questo porta anche a modificare le considerazioni, quindi anche la percezione.
Ma deve prevalere un’analisi basata solo sulle medie statistiche ufficiali, ovvero quel punto di riferimento necessario per capire come va il clima e il tempo atmosferico, perché altrimenti faremo solo una grande confusione.