Il nostro Paese è attualmente avvolto da un vero e proprio incendio africano, con le ondate di calore che caratterizzano le estati del XXI secolo in Italia, manifestandosi non solo come calore intenso, ma anche come fenomeni di violenza inaudita.
Tempeste violente e ritorno del caldo torrido
Recentemente, temporali potenti hanno portato grandine di dimensioni considerevoli, colpendo anche grandi città come Milano. Questi eventi, sebbene di breve durata, hanno avuto un impatto notevole, ma distribuito in modo disomogeneo. Dopo questa breve pausa, l’intensificazione dell’Anticiclone Africano segna il ritorno di condizioni meteo estreme, con un’ondata di calore destinata a diventare eccezionale sia per durata che per intensità.
Il calore opprimente si farà nuovamente sentire anche nelle pianure del Nord Italia. A partire dal 18 luglio, le temperature sono previste in ulteriore aumento, con picchi di afa che raggiungeranno livelli stratosferici. L’aria sahariana, ancora più rovente, verrà spinta verso il basso da un potente anticiclone posizionato in quota, intensificando ulteriormente il calore su tutto il territorio nazionale.
Un calore estenuante senza tregua
L’azione di subsidenza dell’aria calda nei bassi strati atmosferici contribuirà a un ulteriore aumento delle temperature. Le aree più colpite saranno il Centro-Sud e le Isole Maggiori, ma anche il Basso Veneto e l’Emilia Romagna sentiranno gli effetti di questo calore estremo. Nonostante temperature leggermente più basse, il resto del Nord Italia non sarà risparmiato dal disagio causato dall’afa.
Si prevede che la colonnina di mercurio superi localmente i 40 gradi, arrivando in alcuni punti fino a 42-43 gradi, non solo nelle aree interne del Sud, ma anche nelle valli tra Toscana, Umbria e Lazio. In queste zone, il caldo sarà particolarmente torrido a causa dell’umidità molto bassa.
Le previsioni a lungo termine
La domanda che tutti si pongono è: quando terminerà questa fase di calore insopportabile? Non sono previsti cambiamenti significativi per tutta la prossima settimana. Solo a partire dal 22-23 luglio, l’anticiclone africano potrebbe iniziare a cedere, a seguito di un cambiamento nella circolazione atmosferica dovuto all’avanzata di una saccatura atlantica.
Con l’arrivo di aria più fresca, si prevedono condizioni molto insidiose per lo sviluppo di fenomeni temporaleschi violenti, causati dai grandi contrasti termici. Le regioni del saranno le più esposte a rischio di nuovi nubifragi. Il refrigerio atteso non sarà quindi privo di conseguenze.