Un’insolita minaccia climatica
Un fenomeno meteorologico anomalo e potenzialmente pericoloso si sta avvicinando all’Italia: una goccia d’aria fredda proveniente dalla Francia si dirigerà verso le regioni tirreniche e la Sardegna nei prossimi giorni. Nonostante questa anomalia, non ci sarà un calo significativo delle temperature nel nostro Paese, poiché l’aria tropicale continuerà a fluire, con un’intensificazione prevista nei giorni successivi. Queste previsioni sono state confermate dal Centro Meteo Europeo.
Questa goccia d’aria fredda potrebbe causare diversi problemi meteorologici. È infatti insolito che un fenomeno del genere si verifichi nell’ultima decade di luglio, durante un’ondata di calore, e potrebbe portare a eventi meteo estremi, come temporali di eccezionale intensità.
Intanto, l’Oceano Atlantico continuerà a spingere correnti fresche e umide verso le Isole Britanniche, che potrebbero risultare minacciose per l’arco alpino e le regioni settentrionali italiane, dove si prevedono intensi temporali con tempeste elettriche, nubifragi, raffiche di vento violentissime e grandinate isolate. Nel resto d’Italia, le temperature rimarranno elevate, con un breve periodo di refrigerio, ma con valori termici ancora decisamente sopra la media.
Per fare un confronto, la media di riferimento è quella del periodo 1980-2010, che vedeva temperature medie massime in Italia in questo periodo dell’anno raramente sopra i 30 °C. Oggi, queste temperature sono considerate un refrigerio. In passato, il refrigerio era ben altra cosa. Erano inusuali anche tassi di umidità altissimi, che non vanno confusi con il valore percentuale, poiché questo numero varia tanto nel corso della giornata sulla base della temperatura. Ciò che è importante considerare è il punto di rugiada, da cui poi andremo a conoscere anche un altro valore importante chiamato bulbo umido, per comprendere gli indici di calore percepito.
L’indice di calore percepito non è una fantasia come alcuni sostengono, bensì un valore calcolato con criteri approvati dall’ente meteorologico mondiale e che danno la sensazione della temperatura mediamente percepibile dal corpo umano. Questo valore si differenzia dalla temperatura reale.
Secondo il modello matematico europeo, l’anticiclone africano sarà continuamente insidiato, in Italia soprattutto, e decisamente nei Balcani. Questo nella seconda parte della settimana, quando un cuneo anticiclonico rovente andrà a interessare tutta la Penisola iberica, innalzando a dismisura la temperatura. Un caldo che andrà a interessare anche il Nord-Ovest italiano, le regioni tirreniche e la Sardegna, dove è prevista un’ulteriore ondata di calore per fine mese.
Una nuova goccia d’aria fredda si dirigerà verso l’Italia, centrando la regione balcanica e innescando temporali intensi nel settore adriatico, dove giungerà aria fresca in quota che contrasterà con le altissime temperature registrate sia al suolo che nel mare. Avremo anche temporali marittimi con tempeste elettriche su tutto l’Adriatico e forse anche su parte del Mar Ionio. È possibile che i temporali si sposteranno anche verso la Campania, il basso Tirreno e il nord della Sicilia. Questi fenomeni sono solitamente apportatori di eventi meteo estremi in questo periodo dell’anno, e le cronache del passato ci insegnano che possono causare anche alluvioni lampo.
Alla fine di luglio, passata la fase delle gocce fredde, l’anticiclone africano tenderà a spingersi sensibilmente verso nord-est, e andrà a centrare in pieno l’Italia, impedendo il transito di fronti perturbati oceanici e di masse d’aria instabile persino sulla regione alpina. Avremo un’ondata di calore di forte intensità su tutta la fascia alpina e prealpina, sulla Sardegna e nelle regioni settentrionali italiane. Al momento, però niente da record per l’Italia.
Per quanto riguarda agosto, con le rapide e intense onde di calore, la marcata variabilità dell’Oceano Atlantico rispetto all’anno scorso e l’avvento di La Niña, potremmo avere un’influenza anche sull’Europa già ad agosto, complicando il nostro meteo locale.
Molti si chiedono quando avremo un refrigerio con temperature in rapida discesa. Insomma, la fine del caldo africano. Al momento, ci sono troppe complicazioni in vista: il crollo termico si verificherà soprattutto nelle aree interessate dai forti temporali, dove la diminuzione della temperatura rispetto al giorno precedente sarà anche di 15 °C, ma sarà un refrigerio di breve durata, considerando l’avvento di una fortissima ondata di calore.
Un’insolita minaccia climatica
Un fenomeno meteorologico anomalo e potenzialmente pericoloso si sta avvicinando all’Italia: una goccia d’aria fredda proveniente dalla Francia si dirigerà verso le regioni tirreniche e la Sardegna nei prossimi giorni. Nonostante questa anomalia, non ci sarà un calo significativo delle temperature nel nostro Paese, poiché l’aria tropicale continuerà a fluire, con un’intensificazione prevista nei giorni successivi. Queste previsioni sono state confermate dal Centro Meteo Europeo.
Questa goccia d’aria fredda potrebbe causare diversi problemi meteorologici. È infatti insolito che un fenomeno del genere si verifichi nell’ultima decade di luglio, durante un’ondata di calore, e potrebbe portare a eventi meteo estremi, come temporali di eccezionale intensità.
Intanto, l’Oceano Atlantico continuerà a spingere correnti fresche e umide verso le Isole Britanniche, che potrebbero risultare minacciose per l’arco alpino e le regioni settentrionali italiane, dove si prevedono intensi temporali con tempeste elettriche, nubifragi, raffiche di vento violentissime e grandinate isolate. Nel resto d’Italia, le temperature rimarranno elevate, con un breve periodo di refrigerio, ma con valori termici ancora decisamente sopra la media.
Per fare un confronto, la media di riferimento è quella del periodo 1980-2010, che vedeva temperature medie massime in Italia in questo periodo dell’anno raramente sopra i 30 °C. Oggi, queste temperature sono considerate un refrigerio. In passato, il refrigerio era ben altra cosa. Erano inusuali anche tassi di umidità altissimi, che non vanno confusi con il valore percentuale, poiché questo numero varia tanto nel corso della giornata sulla base della temperatura. Ciò che è importante considerare è il punto di rugiada, da cui poi andremo a conoscere anche un altro valore importante chiamato bulbo umido, per comprendere gli indici di calore percepito.
L’indice di calore percepito non è una fantasia come alcuni sostengono, bensì un valore calcolato con criteri approvati dall’ente meteorologico mondiale e che danno la sensazione della temperatura mediamente percepibile dal corpo umano. Questo valore si differenzia dalla temperatura reale.
Secondo il modello matematico europeo, l’anticiclone africano sarà continuamente insidiato, in Italia soprattutto, e decisamente nei Balcani. Questo nella seconda parte della settimana, quando un cuneo anticiclonico rovente andrà a interessare tutta la Penisola iberica, innalzando a dismisura la temperatura. Un caldo che andrà a interessare anche il Nord-Ovest italiano, le regioni tirreniche e la Sardegna, dove è prevista un’ulteriore ondata di calore per fine mese.
Una nuova goccia d’aria fredda si dirigerà verso l’Italia, centrando la regione balcanica e innescando temporali intensi nel settore adriatico, dove giungerà aria fresca in quota che contrasterà con le altissime temperature registrate sia al suolo che nel mare. Avremo anche temporali marittimi con tempeste elettriche su tutto l’Adriatico e forse anche su parte del Mar Ionio. È possibile che i temporali si sposteranno anche verso la Campania, il basso Tirreno e il nord della Sicilia. Questi fenomeni sono solitamente apportatori di eventi meteo estremi in questo periodo dell’anno, e le cronache del passato ci insegnano che possono causare anche alluvioni lampo.
Alla fine di luglio, passata la fase delle gocce fredde, l’anticiclone africano tenderà a spingersi sensibilmente verso nord-est, e andrà a centrare in pieno l’Italia, impedendo il transito di fronti perturbati oceanici e di masse d’aria instabile persino sulla regione alpina. Avremo un’ondata di calore di forte intensità su tutta la fascia alpina e prealpina, sulla Sardegna e nelle regioni settentrionali italiane. Al momento, però niente da record per l’Italia.
Per quanto riguarda agosto, con le rapide e intense onde di calore, la marcata variabilità dell’Oceano Atlantico rispetto all’anno scorso e l’avvento di La Niña, potremmo avere un’influenza anche sull’Europa già ad agosto, complicando il nostro meteo locale.
Molti si chiedono quando avremo un refrigerio con temperature in rapida discesa. Insomma, la fine del caldo africano. Al momento, ci sono troppe complicazioni in vista: il crollo termico si verificherà soprattutto nelle aree interessate dai forti temporali, dove la diminuzione della temperatura rispetto al giorno precedente sarà anche di 15 °C, ma sarà un refrigerio di breve durata, considerando l’avvento di una fortissima ondata di calore.
Un’insolita minaccia climatica
Un fenomeno meteorologico anomalo e potenzialmente pericoloso si sta avvicinando all’Italia: una goccia d’aria fredda proveniente dalla Francia si dirigerà verso le regioni tirreniche e la Sardegna nei prossimi giorni. Nonostante questa anomalia, non ci sarà un calo significativo delle temperature nel nostro Paese, poiché l’aria tropicale continuerà a fluire, con un’intensificazione prevista nei giorni successivi. Queste previsioni sono state confermate dal Centro Meteo Europeo.
Questa goccia d’aria fredda potrebbe causare diversi problemi meteorologici. È infatti insolito che un fenomeno del genere si verifichi nell’ultima decade di luglio, durante un’ondata di calore, e potrebbe portare a eventi meteo estremi, come temporali di eccezionale intensità.
Intanto, l’Oceano Atlantico continuerà a spingere correnti fresche e umide verso le Isole Britanniche, che potrebbero risultare minacciose per l’arco alpino e le regioni settentrionali italiane, dove si prevedono intensi temporali con tempeste elettriche, nubifragi, raffiche di vento violentissime e grandinate isolate. Nel resto d’Italia, le temperature rimarranno elevate, con un breve periodo di refrigerio, ma con valori termici ancora decisamente sopra la media.
Per fare un confronto, la media di riferimento è quella del periodo 1980-2010, che vedeva temperature medie massime in Italia in questo periodo dell’anno raramente sopra i 30 °C. Oggi, queste temperature sono considerate un refrigerio. In passato, il refrigerio era ben altra cosa. Erano inusuali anche tassi di umidità altissimi, che non vanno confusi con il valore percentuale, poiché questo numero varia tanto nel corso della giornata sulla base della temperatura. Ciò che è importante considerare è il punto di rugiada, da cui poi andremo a conoscere anche un altro valore importante chiamato bulbo umido, per comprendere gli indici di calore percepito.
L’indice di calore percepito non è una fantasia come alcuni sostengono, bensì un valore calcolato con criteri approvati dall’ente meteorologico mondiale e che danno la sensazione della temperatura mediamente percepibile dal corpo umano. Questo valore si differenzia dalla temperatura reale.
Secondo il modello matematico europeo, l’anticiclone africano sarà continuamente insidiato, in Italia soprattutto, e decisamente nei Balcani. Questo nella seconda parte della settimana, quando un cuneo anticiclonico rovente andrà a interessare tutta la Penisola iberica, innalzando a dismisura la temperatura. Un caldo che andrà a interessare anche il Nord-Ovest italiano, le regioni tirreniche e la Sardegna, dove è prevista un’ulteriore ondata di calore per fine mese.
Una nuova goccia d’aria fredda si dirigerà verso l’Italia, centrando la regione balcanica e innescando temporali intensi nel settore adriatico, dove giungerà aria fresca in quota che contrasterà con le altissime temperature registrate sia al suolo che nel mare. Avremo anche temporali marittimi con tempeste elettriche su tutto l’Adriatico e forse anche su parte del Mar Ionio. È possibile che i temporali si sposteranno anche verso la Campania, il basso Tirreno e il nord della Sicilia. Questi fenomeni sono solitamente apportatori di eventi meteo estremi in questo periodo dell’anno, e le cronache del passato ci insegnano che possono causare anche alluvioni lampo.
Alla fine di luglio, passata la fase delle gocce fredde, l’anticiclone africano tenderà a spingersi sensibilmente verso nord-est, e andrà a centrare in pieno l’Italia, impedendo il transito di fronti perturbati oceanici e di masse d’aria instabile persino sulla regione alpina. Avremo un’ondata di calore di forte intensità su tutta la fascia alpina e prealpina, sulla Sardegna e nelle regioni settentrionali italiane. Al momento, però niente da record per l’Italia.
Per quanto riguarda agosto, con le rapide e intense onde di calore, la marcata variabilità dell’Oceano Atlantico rispetto all’anno scorso e l’avvento di La Niña, potremmo avere un’influenza anche sull’Europa già ad agosto, complicando il nostro meteo locale.
Molti si chiedono quando avremo un refrigerio con temperature in rapida discesa. Insomma, la fine del caldo africano. Al momento, ci sono troppe complicazioni in vista: il crollo termico si verificherà soprattutto nelle aree interessate dai forti temporali, dove la diminuzione della temperatura rispetto al giorno precedente sarà anche di 15 °C, ma sarà un refrigerio di breve durata, considerando l’avvento di una fortissima ondata di calore.
Un’insolita minaccia climatica
Un fenomeno meteorologico anomalo e potenzialmente pericoloso si sta avvicinando all’Italia: una goccia d’aria fredda proveniente dalla Francia si dirigerà verso le regioni tirreniche e la Sardegna nei prossimi giorni. Nonostante questa anomalia, non ci sarà un calo significativo delle temperature nel nostro Paese, poiché l’aria tropicale continuerà a fluire, con un’intensificazione prevista nei giorni successivi. Queste previsioni sono state confermate dal Centro Meteo Europeo.
Questa goccia d’aria fredda potrebbe causare diversi problemi meteorologici. È infatti insolito che un fenomeno del genere si verifichi nell’ultima decade di luglio, durante un’ondata di calore, e potrebbe portare a eventi meteo estremi, come temporali di eccezionale intensità.
Intanto, l’Oceano Atlantico continuerà a spingere correnti fresche e umide verso le Isole Britanniche, che potrebbero risultare minacciose per l’arco alpino e le regioni settentrionali italiane, dove si prevedono intensi temporali con tempeste elettriche, nubifragi, raffiche di vento violentissime e grandinate isolate. Nel resto d’Italia, le temperature rimarranno elevate, con un breve periodo di refrigerio, ma con valori termici ancora decisamente sopra la media.
Per fare un confronto, la media di riferimento è quella del periodo 1980-2010, che vedeva temperature medie massime in Italia in questo periodo dell’anno raramente sopra i 30 °C. Oggi, queste temperature sono considerate un refrigerio. In passato, il refrigerio era ben altra cosa. Erano inusuali anche tassi di umidità altissimi, che non vanno confusi con il valore percentuale, poiché questo numero varia tanto nel corso della giornata sulla base della temperatura. Ciò che è importante considerare è il punto di rugiada, da cui poi andremo a conoscere anche un altro valore importante chiamato bulbo umido, per comprendere gli indici di calore percepito.
L’indice di calore percepito non è una fantasia come alcuni sostengono, bensì un valore calcolato con criteri approvati dall’ente meteorologico mondiale e che danno la sensazione della temperatura mediamente percepibile dal corpo umano. Questo valore si differenzia dalla temperatura reale.
Secondo il modello matematico europeo, l’anticiclone africano sarà continuamente insidiato, in Italia soprattutto, e decisamente nei Balcani. Questo nella seconda parte della settimana, quando un cuneo anticiclonico rovente andrà a interessare tutta la Penisola iberica, innalzando a dismisura la temperatura. Un caldo che andrà a interessare anche il Nord-Ovest italiano, le regioni tirreniche e la Sardegna, dove è prevista un’ulteriore ondata di calore per fine mese.
Una nuova goccia d’aria fredda si dirigerà verso l’Italia, centrando la regione balcanica e innescando temporali intensi nel settore adriatico, dove giungerà aria fresca in quota che contrasterà con le altissime temperature registrate sia al suolo che nel mare. Avremo anche temporali marittimi con tempeste elettriche su tutto l’Adriatico e forse anche su parte del Mar Ionio. È possibile che i temporali si sposteranno anche verso la Campania, il basso Tirreno e il nord della Sicilia. Questi fenomeni sono solitamente apportatori di eventi meteo estremi in questo periodo dell’anno, e le cronache del passato ci insegnano che possono causare anche alluvioni lampo.
Alla fine di luglio, passata la fase delle gocce fredde, l’anticiclone africano tenderà a spingersi sensibilmente verso nord-est, e andrà a centrare in pieno l’Italia, impedendo il transito di fronti perturbati oceanici e di masse d’aria instabile persino sulla regione alpina. Avremo un’ondata di calore di forte intensità su tutta la fascia alpina e prealpina, sulla Sardegna e nelle regioni settentrionali italiane. Al momento, però niente da record per l’Italia.
Per quanto riguarda agosto, con le rapide e intense onde di calore, la marcata variabilità dell’Oceano Atlantico rispetto all’anno scorso e l’avvento di La Niña, potremmo avere un’influenza anche sull’Europa già ad agosto, complicando il nostro meteo locale.
Molti si chiedono quando avremo un refrigerio con temperature in rapida discesa. Insomma, la fine del caldo africano. Al momento, ci sono troppe complicazioni in vista: il crollo termico si verificherà soprattutto nelle aree interessate dai forti temporali, dove la diminuzione della temperatura rispetto al giorno precedente sarà anche di 15 °C, ma sarà un refrigerio di breve durata, considerando l’avvento di una fortissima ondata di calore.
Un’insolita minaccia climatica
Un fenomeno meteorologico anomalo e potenzialmente pericoloso si sta avvicinando all’Italia: una goccia d’aria fredda proveniente dalla Francia si dirigerà verso le regioni tirreniche e la Sardegna nei prossimi giorni. Nonostante questa anomalia, non ci sarà un calo significativo delle temperature nel nostro Paese, poiché l’aria tropicale continuerà a fluire, con un’intensificazione prevista nei giorni successivi. Queste previsioni sono state confermate dal Centro Meteo Europeo.
Questa goccia d’aria fredda potrebbe causare diversi problemi meteorologici. È infatti insolito che un fenomeno del genere si verifichi nell’ultima decade di luglio, durante un’ondata di calore, e potrebbe portare a eventi meteo estremi, come temporali di eccezionale intensità.
Intanto, l’Oceano Atlantico continuerà a spingere correnti fresche e umide verso le Isole Britanniche, che potrebbero risultare minacciose per l’arco alpino e le regioni settentrionali italiane, dove si prevedono intensi temporali con tempeste elettriche, nubifragi, raffiche di vento violentissime e grandinate isolate. Nel resto d’Italia, le temperature rimarranno elevate, con un breve periodo di refrigerio, ma con valori termici ancora decisamente sopra la media.
Per fare un confronto, la media di riferimento è quella del periodo 1980-2010, che vedeva temperature medie massime in Italia in questo periodo dell’anno raramente sopra i 30 °C. Oggi, queste temperature sono considerate un refrigerio. In passato, il refrigerio era ben altra cosa. Erano inusuali anche tassi di umidità altissimi, che non vanno confusi con il valore percentuale, poiché questo numero varia tanto nel corso della giornata sulla base della temperatura. Ciò che è importante considerare è il punto di rugiada, da cui poi andremo a conoscere anche un altro valore importante chiamato bulbo umido, per comprendere gli indici di calore percepito.
L’indice di calore percepito non è una fantasia come alcuni sostengono, bensì un valore calcolato con criteri approvati dall’ente meteorologico mondiale e che danno la sensazione della temperatura mediamente percepibile dal corpo umano. Questo valore si differenzia dalla temperatura reale.
Secondo il modello matematico europeo, l’anticiclone africano sarà continuamente insidiato, in Italia soprattutto, e decisamente nei Balcani. Questo nella seconda parte della settimana, quando un cuneo anticiclonico rovente andrà a interessare tutta la Penisola iberica, innalzando a dismisura la temperatura. Un caldo che andrà a interessare anche il Nord-Ovest italiano, le regioni tirreniche e la Sardegna, dove è prevista un’ulteriore ondata di calore per fine mese.
Una nuova goccia d’aria fredda si dirigerà verso l’Italia, centrando la regione balcanica e innescando temporali intensi nel settore adriatico, dove giungerà aria fresca in quota che contrasterà con le altissime temperature registrate sia al suolo che nel mare. Avremo anche temporali marittimi con tempeste elettriche su tutto l’Adriatico e forse anche su parte del Mar Ionio. È possibile che i temporali si sposteranno anche verso la Campania, il basso Tirreno e il nord della Sicilia. Questi fenomeni sono solitamente apportatori di eventi meteo estremi in questo periodo dell’anno, e le cronache del passato ci insegnano che possono causare anche alluvioni lampo.
Alla fine di luglio, passata la fase delle gocce fredde, l’anticiclone africano tenderà a spingersi sensibilmente verso nord-est, e andrà a centrare in pieno l’Italia, impedendo il transito di fronti perturbati oceanici e di masse d’aria instabile persino sulla regione alpina. Avremo un’ondata di calore di forte intensità su tutta la fascia alpina e prealpina, sulla Sardegna e nelle regioni settentrionali italiane. Al momento, però niente da record per l’Italia.
Per quanto riguarda agosto, con le rapide e intense onde di calore, la marcata variabilità dell’Oceano Atlantico rispetto all’anno scorso e l’avvento di La Niña, potremmo avere un’influenza anche sull’Europa già ad agosto, complicando il nostro meteo locale.
Molti si chiedono quando avremo un refrigerio con temperature in rapida discesa. Insomma, la fine del caldo africano. Al momento, ci sono troppe complicazioni in vista: il crollo termico si verificherà soprattutto nelle aree interessate dai forti temporali, dove la diminuzione della temperatura rispetto al giorno precedente sarà anche di 15 °C, ma sarà un refrigerio di breve durata, considerando l’avvento di una fortissima ondata di calore.
Un’insolita minaccia climatica
Un fenomeno meteorologico anomalo e potenzialmente pericoloso si sta avvicinando all’Italia: una goccia d’aria fredda proveniente dalla Francia si dirigerà verso le regioni tirreniche e la Sardegna nei prossimi giorni. Nonostante questa anomalia, non ci sarà un calo significativo delle temperature nel nostro Paese, poiché l’aria tropicale continuerà a fluire, con un’intensificazione prevista nei giorni successivi. Queste previsioni sono state confermate dal Centro Meteo Europeo.
Questa goccia d’aria fredda potrebbe causare diversi problemi meteorologici. È infatti insolito che un fenomeno del genere si verifichi nell’ultima decade di luglio, durante un’ondata di calore, e potrebbe portare a eventi meteo estremi, come temporali di eccezionale intensità.
Intanto, l’Oceano Atlantico continuerà a spingere correnti fresche e umide verso le Isole Britanniche, che potrebbero risultare minacciose per l’arco alpino e le regioni settentrionali italiane, dove si prevedono intensi temporali con tempeste elettriche, nubifragi, raffiche di vento violentissime e grandinate isolate. Nel resto d’Italia, le temperature rimarranno elevate, con un breve periodo di refrigerio, ma con valori termici ancora decisamente sopra la media.
Per fare un confronto, la media di riferimento è quella del periodo 1980-2010, che vedeva temperature medie massime in Italia in questo periodo dell’anno raramente sopra i 30 °C. Oggi, queste temperature sono considerate un refrigerio. In passato, il refrigerio era ben altra cosa. Erano inusuali anche tassi di umidità altissimi, che non vanno confusi con il valore percentuale, poiché questo numero varia tanto nel corso della giornata sulla base della temperatura. Ciò che è importante considerare è il punto di rugiada, da cui poi andremo a conoscere anche un altro valore importante chiamato bulbo umido, per comprendere gli indici di calore percepito.
L’indice di calore percepito non è una fantasia come alcuni sostengono, bensì un valore calcolato con criteri approvati dall’ente meteorologico mondiale e che danno la sensazione della temperatura mediamente percepibile dal corpo umano. Questo valore si differenzia dalla temperatura reale.
Secondo il modello matematico europeo, l’anticiclone africano sarà continuamente insidiato, in Italia soprattutto, e decisamente nei Balcani. Questo nella seconda parte della settimana, quando un cuneo anticiclonico rovente andrà a interessare tutta la Penisola iberica, innalzando a dismisura la temperatura. Un caldo che andrà a interessare anche il Nord-Ovest italiano, le regioni tirreniche e la Sardegna, dove è prevista un’ulteriore ondata di calore per fine mese.
Una nuova goccia d’aria fredda si dirigerà verso l’Italia, centrando la regione balcanica e innescando temporali intensi nel settore adriatico, dove giungerà aria fresca in quota che contrasterà con le altissime temperature registrate sia al suolo che nel mare. Avremo anche temporali marittimi con tempeste elettriche su tutto l’Adriatico e forse anche su parte del Mar Ionio. È possibile che i temporali si sposteranno anche verso la Campania, il basso Tirreno e il nord della Sicilia. Questi fenomeni sono solitamente apportatori di eventi meteo estremi in questo periodo dell’anno, e le cronache del passato ci insegnano che possono causare anche alluvioni lampo.
Alla fine di luglio, passata la fase delle gocce fredde, l’anticiclone africano tenderà a spingersi sensibilmente verso nord-est, e andrà a centrare in pieno l’Italia, impedendo il transito di fronti perturbati oceanici e di masse d’aria instabile persino sulla regione alpina. Avremo un’ondata di calore di forte intensità su tutta la fascia alpina e prealpina, sulla Sardegna e nelle regioni settentrionali italiane. Al momento, però niente da record per l’Italia.
Per quanto riguarda agosto, con le rapide e intense onde di calore, la marcata variabilità dell’Oceano Atlantico rispetto all’anno scorso e l’avvento di La Niña, potremmo avere un’influenza anche sull’Europa già ad agosto, complicando il nostro meteo locale.
Molti si chiedono quando avremo un refrigerio con temperature in rapida discesa. Insomma, la fine del caldo africano. Al momento, ci sono troppe complicazioni in vista: il crollo termico si verificherà soprattutto nelle aree interessate dai forti temporali, dove la diminuzione della temperatura rispetto al giorno precedente sarà anche di 15 °C, ma sarà un refrigerio di breve durata, considerando l’avvento di una fortissima ondata di calore.
Un’insolita minaccia climatica
Un fenomeno meteorologico anomalo e potenzialmente pericoloso si sta avvicinando all’Italia: una goccia d’aria fredda proveniente dalla Francia si dirigerà verso le regioni tirreniche e la Sardegna nei prossimi giorni. Nonostante questa anomalia, non ci sarà un calo significativo delle temperature nel nostro Paese, poiché l’aria tropicale continuerà a fluire, con un’intensificazione prevista nei giorni successivi. Queste previsioni sono state confermate dal Centro Meteo Europeo.
Questa goccia d’aria fredda potrebbe causare diversi problemi meteorologici. È infatti insolito che un fenomeno del genere si verifichi nell’ultima decade di luglio, durante un’ondata di calore, e potrebbe portare a eventi meteo estremi, come temporali di eccezionale intensità.
Intanto, l’Oceano Atlantico continuerà a spingere correnti fresche e umide verso le Isole Britanniche, che potrebbero risultare minacciose per l’arco alpino e le regioni settentrionali italiane, dove si prevedono intensi temporali con tempeste elettriche, nubifragi, raffiche di vento violentissime e grandinate isolate. Nel resto d’Italia, le temperature rimarranno elevate, con un breve periodo di refrigerio, ma con valori termici ancora decisamente sopra la media.
Per fare un confronto, la media di riferimento è quella del periodo 1980-2010, che vedeva temperature medie massime in Italia in questo periodo dell’anno raramente sopra i 30 °C. Oggi, queste temperature sono considerate un refrigerio. In passato, il refrigerio era ben altra cosa. Erano inusuali anche tassi di umidità altissimi, che non vanno confusi con il valore percentuale, poiché questo numero varia tanto nel corso della giornata sulla base della temperatura. Ciò che è importante considerare è il punto di rugiada, da cui poi andremo a conoscere anche un altro valore importante chiamato bulbo umido, per comprendere gli indici di calore percepito.
L’indice di calore percepito non è una fantasia come alcuni sostengono, bensì un valore calcolato con criteri approvati dall’ente meteorologico mondiale e che danno la sensazione della temperatura mediamente percepibile dal corpo umano. Questo valore si differenzia dalla temperatura reale.
Secondo il modello matematico europeo, l’anticiclone africano sarà continuamente insidiato, in Italia soprattutto, e decisamente nei Balcani. Questo nella seconda parte della settimana, quando un cuneo anticiclonico rovente andrà a interessare tutta la Penisola iberica, innalzando a dismisura la temperatura. Un caldo che andrà a interessare anche il Nord-Ovest italiano, le regioni tirreniche e la Sardegna, dove è prevista un’ulteriore ondata di calore per fine mese.
Una nuova goccia d’aria fredda si dirigerà verso l’Italia, centrando la regione balcanica e innescando temporali intensi nel settore adriatico, dove giungerà aria fresca in quota che contrasterà con le altissime temperature registrate sia al suolo che nel mare. Avremo anche temporali marittimi con tempeste elettriche su tutto l’Adriatico e forse anche su parte del Mar Ionio. È possibile che i temporali si sposteranno anche verso la Campania, il basso Tirreno e il nord della Sicilia. Questi fenomeni sono solitamente apportatori di eventi meteo estremi in questo periodo dell’anno, e le cronache del passato ci insegnano che possono causare anche alluvioni lampo.
Alla fine di luglio, passata la fase delle gocce fredde, l’anticiclone africano tenderà a spingersi sensibilmente verso nord-est, e andrà a centrare in pieno l’Italia, impedendo il transito di fronti perturbati oceanici e di masse d’aria instabile persino sulla regione alpina. Avremo un’ondata di calore di forte intensità su tutta la fascia alpina e prealpina, sulla Sardegna e nelle regioni settentrionali italiane. Al momento, però niente da record per l’Italia.
Per quanto riguarda agosto, con le rapide e intense onde di calore, la marcata variabilità dell’Oceano Atlantico rispetto all’anno scorso e l’avvento di La Niña, potremmo avere un’influenza anche sull’Europa già ad agosto, complicando il nostro meteo locale.
Molti si chiedono quando avremo un refrigerio con temperature in rapida discesa. Insomma, la fine del caldo africano. Al momento, ci sono troppe complicazioni in vista: il crollo termico si verificherà soprattutto nelle aree interessate dai forti temporali, dove la diminuzione della temperatura rispetto al giorno precedente sarà anche di 15 °C, ma sarà un refrigerio di breve durata, considerando l’avvento di una fortissima ondata di calore.
Un’insolita minaccia climatica
Un fenomeno meteorologico anomalo e potenzialmente pericoloso si sta avvicinando all’Italia: una goccia d’aria fredda proveniente dalla Francia si dirigerà verso le regioni tirreniche e la Sardegna nei prossimi giorni. Nonostante questa anomalia, non ci sarà un calo significativo delle temperature nel nostro Paese, poiché l’aria tropicale continuerà a fluire, con un’intensificazione prevista nei giorni successivi. Queste previsioni sono state confermate dal Centro Meteo Europeo.
Questa goccia d’aria fredda potrebbe causare diversi problemi meteorologici. È infatti insolito che un fenomeno del genere si verifichi nell’ultima decade di luglio, durante un’ondata di calore, e potrebbe portare a eventi meteo estremi, come temporali di eccezionale intensità.
Intanto, l’Oceano Atlantico continuerà a spingere correnti fresche e umide verso le Isole Britanniche, che potrebbero risultare minacciose per l’arco alpino e le regioni settentrionali italiane, dove si prevedono intensi temporali con tempeste elettriche, nubifragi, raffiche di vento violentissime e grandinate isolate. Nel resto d’Italia, le temperature rimarranno elevate, con un breve periodo di refrigerio, ma con valori termici ancora decisamente sopra la media.
Per fare un confronto, la media di riferimento è quella del periodo 1980-2010, che vedeva temperature medie massime in Italia in questo periodo dell’anno raramente sopra i 30 °C. Oggi, queste temperature sono considerate un refrigerio. In passato, il refrigerio era ben altra cosa. Erano inusuali anche tassi di umidità altissimi, che non vanno confusi con il valore percentuale, poiché questo numero varia tanto nel corso della giornata sulla base della temperatura. Ciò che è importante considerare è il punto di rugiada, da cui poi andremo a conoscere anche un altro valore importante chiamato bulbo umido, per comprendere gli indici di calore percepito.
L’indice di calore percepito non è una fantasia come alcuni sostengono, bensì un valore calcolato con criteri approvati dall’ente meteorologico mondiale e che danno la sensazione della temperatura mediamente percepibile dal corpo umano. Questo valore si differenzia dalla temperatura reale.
Secondo il modello matematico europeo, l’anticiclone africano sarà continuamente insidiato, in Italia soprattutto, e decisamente nei Balcani. Questo nella seconda parte della settimana, quando un cuneo anticiclonico rovente andrà a interessare tutta la Penisola iberica, innalzando a dismisura la temperatura. Un caldo che andrà a interessare anche il Nord-Ovest italiano, le regioni tirreniche e la Sardegna, dove è prevista un’ulteriore ondata di calore per fine mese.
Una nuova goccia d’aria fredda si dirigerà verso l’Italia, centrando la regione balcanica e innescando temporali intensi nel settore adriatico, dove giungerà aria fresca in quota che contrasterà con le altissime temperature registrate sia al suolo che nel mare. Avremo anche temporali marittimi con tempeste elettriche su tutto l’Adriatico e forse anche su parte del Mar Ionio. È possibile che i temporali si sposteranno anche verso la Campania, il basso Tirreno e il nord della Sicilia. Questi fenomeni sono solitamente apportatori di eventi meteo estremi in questo periodo dell’anno, e le cronache del passato ci insegnano che possono causare anche alluvioni lampo.
Alla fine di luglio, passata la fase delle gocce fredde, l’anticiclone africano tenderà a spingersi sensibilmente verso nord-est, e andrà a centrare in pieno l’Italia, impedendo il transito di fronti perturbati oceanici e di masse d’aria instabile persino sulla regione alpina. Avremo un’ondata di calore di forte intensità su tutta la fascia alpina e prealpina, sulla Sardegna e nelle regioni settentrionali italiane. Al momento, però niente da record per l’Italia.
Per quanto riguarda agosto, con le rapide e intense onde di calore, la marcata variabilità dell’Oceano Atlantico rispetto all’anno scorso e l’avvento di La Niña, potremmo avere un’influenza anche sull’Europa già ad agosto, complicando il nostro meteo locale.
Molti si chiedono quando avremo un refrigerio con temperature in rapida discesa. Insomma, la fine del caldo africano. Al momento, ci sono troppe complicazioni in vista: il crollo termico si verificherà soprattutto nelle aree interessate dai forti temporali, dove la diminuzione della temperatura rispetto al giorno precedente sarà anche di 15 °C, ma sarà un refrigerio di breve durata, considerando l’avvento di una fortissima ondata di calore.
Un’insolita minaccia climatica
Un fenomeno meteorologico anomalo e potenzialmente pericoloso si sta avvicinando all’Italia: una goccia d’aria fredda proveniente dalla Francia si dirigerà verso le regioni tirreniche e la Sardegna nei prossimi giorni. Nonostante questa anomalia, non ci sarà un calo significativo delle temperature nel nostro Paese, poiché l’aria tropicale continuerà a fluire, con un’intensificazione prevista nei giorni successivi. Queste previsioni sono state confermate dal Centro Meteo Europeo.
Questa goccia d’aria fredda potrebbe causare diversi problemi meteorologici. È infatti insolito che un fenomeno del genere si verifichi nell’ultima decade di luglio, durante un’ondata di calore, e potrebbe portare a eventi meteo estremi, come temporali di eccezionale intensità.
Intanto, l’Oceano Atlantico continuerà a spingere correnti fresche e umide verso le Isole Britanniche, che potrebbero risultare minacciose per l’arco alpino e le regioni settentrionali italiane, dove si prevedono intensi temporali con tempeste elettriche, nubifragi, raffiche di vento violentissime e grandinate isolate. Nel resto d’Italia, le temperature rimarranno elevate, con un breve periodo di refrigerio, ma con valori termici ancora decisamente sopra la media.
Per fare un confronto, la media di riferimento è quella del periodo 1980-2010, che vedeva temperature medie massime in Italia in questo periodo dell’anno raramente sopra i 30 °C. Oggi, queste temperature sono considerate un refrigerio. In passato, il refrigerio era ben altra cosa. Erano inusuali anche tassi di umidità altissimi, che non vanno confusi con il valore percentuale, poiché questo numero varia tanto nel corso della giornata sulla base della temperatura. Ciò che è importante considerare è il punto di rugiada, da cui poi andremo a conoscere anche un altro valore importante chiamato bulbo umido, per comprendere gli indici di calore percepito.
L’indice di calore percepito non è una fantasia come alcuni sostengono, bensì un valore calcolato con criteri approvati dall’ente meteorologico mondiale e che danno la sensazione della temperatura mediamente percepibile dal corpo umano. Questo valore si differenzia dalla temperatura reale.
Secondo il modello matematico europeo, l’anticiclone africano sarà continuamente insidiato, in Italia soprattutto, e decisamente nei Balcani. Questo nella seconda parte della settimana, quando un cuneo anticiclonico rovente andrà a interessare tutta la Penisola iberica, innalzando a dismisura la temperatura. Un caldo che andrà a interessare anche il Nord-Ovest italiano, le regioni tirreniche e la Sardegna, dove è prevista un’ulteriore ondata di calore per fine mese.
Una nuova goccia d’aria fredda si dirigerà verso l’Italia, centrando la regione balcanica e innescando temporali intensi nel settore adriatico, dove giungerà aria fresca in quota che contrasterà con le altissime temperature registrate sia al suolo che nel mare. Avremo anche temporali marittimi con tempeste elettriche su tutto l’Adriatico e forse anche su parte del Mar Ionio. È possibile che i temporali si sposteranno anche verso la Campania, il basso Tirreno e il nord della Sicilia. Questi fenomeni sono solitamente apportatori di eventi meteo estremi in questo periodo dell’anno, e le cronache del passato ci insegnano che possono causare anche alluvioni lampo.
Alla fine di luglio, passata la fase delle gocce fredde, l’anticiclone africano tenderà a spingersi sensibilmente verso nord-est, e andrà a centrare in pieno l’Italia, impedendo il transito di fronti perturbati oceanici e di masse d’aria instabile persino sulla regione alpina. Avremo un’ondata di calore di forte intensità su tutta la fascia alpina e prealpina, sulla Sardegna e nelle regioni settentrionali italiane. Al momento, però niente da record per l’Italia.
Per quanto riguarda agosto, con le rapide e intense onde di calore, la marcata variabilità dell’Oceano Atlantico rispetto all’anno scorso e l’avvento di La Niña, potremmo avere un’influenza anche sull’Europa già ad agosto, complicando il nostro meteo locale.
Molti si chiedono quando avremo un refrigerio con temperature in rapida discesa. Insomma, la fine del caldo africano. Al momento, ci sono troppe complicazioni in vista: il crollo termico si verificherà soprattutto nelle aree interessate dai forti temporali, dove la diminuzione della temperatura rispetto al giorno precedente sarà anche di 15 °C, ma sarà un refrigerio di breve durata, considerando l’avvento di una fortissima ondata di calore.
Un’insolita minaccia climatica
Un fenomeno meteorologico anomalo e potenzialmente pericoloso si sta avvicinando all’Italia: una goccia d’aria fredda proveniente dalla Francia si dirigerà verso le regioni tirreniche e la Sardegna nei prossimi giorni. Nonostante questa anomalia, non ci sarà un calo significativo delle temperature nel nostro Paese, poiché l’aria tropicale continuerà a fluire, con un’intensificazione prevista nei giorni successivi. Queste previsioni sono state confermate dal Centro Meteo Europeo.
Questa goccia d’aria fredda potrebbe causare diversi problemi meteorologici. È infatti insolito che un fenomeno del genere si verifichi nell’ultima decade di luglio, durante un’ondata di calore, e potrebbe portare a eventi meteo estremi, come temporali di eccezionale intensità.
Intanto, l’Oceano Atlantico continuerà a spingere correnti fresche e umide verso le Isole Britanniche, che potrebbero risultare minacciose per l’arco alpino e le regioni settentrionali italiane, dove si prevedono intensi temporali con tempeste elettriche, nubifragi, raffiche di vento violentissime e grandinate isolate. Nel resto d’Italia, le temperature rimarranno elevate, con un breve periodo di refrigerio, ma con valori termici ancora decisamente sopra la media.
Per fare un confronto, la media di riferimento è quella del periodo 1980-2010, che vedeva temperature medie massime in Italia in questo periodo dell’anno raramente sopra i 30 °C. Oggi, queste temperature sono considerate un refrigerio. In passato, il refrigerio era ben altra cosa. Erano inusuali anche tassi di umidità altissimi, che non vanno confusi con il valore percentuale, poiché questo numero varia tanto nel corso della giornata sulla base della temperatura. Ciò che è importante considerare è il punto di rugiada, da cui poi andremo a conoscere anche un altro valore importante chiamato bulbo umido, per comprendere gli indici di calore percepito.
L’indice di calore percepito non è una fantasia come alcuni sostengono, bensì un valore calcolato con criteri approvati dall’ente meteorologico mondiale e che danno la sensazione della temperatura mediamente percepibile dal corpo umano. Questo valore si differenzia dalla temperatura reale.
Secondo il modello matematico europeo, l’anticiclone africano sarà continuamente insidiato, in Italia soprattutto, e decisamente nei Balcani. Questo nella seconda parte della settimana, quando un cuneo anticiclonico rovente andrà a interessare tutta la Penisola iberica, innalzando a dismisura la temperatura. Un caldo che andrà a interessare anche il Nord-Ovest italiano, le regioni tirreniche e la Sardegna, dove è prevista un’ulteriore ondata di calore per fine mese.
Una nuova goccia d’aria fredda si dirigerà verso l’Italia, centrando la regione balcanica e innescando temporali intensi nel settore adriatico, dove giungerà aria fresca in quota che contrasterà con le altissime temperature registrate sia al suolo che nel mare. Avremo anche temporali marittimi con tempeste elettriche su tutto l’Adriatico e forse anche su parte del Mar Ionio. È possibile che i temporali si sposteranno anche verso la Campania, il basso Tirreno e il nord della Sicilia. Questi fenomeni sono solitamente apportatori di eventi meteo estremi in questo periodo dell’anno, e le cronache del passato ci insegnano che possono causare anche alluvioni lampo.
Alla fine di luglio, passata la fase delle gocce fredde, l’anticiclone africano tenderà a spingersi sensibilmente verso nord-est, e andrà a centrare in pieno l’Italia, impedendo il transito di fronti perturbati oceanici e di masse d’aria instabile persino sulla regione alpina. Avremo un’ondata di calore di forte intensità su tutta la fascia alpina e prealpina, sulla Sardegna e nelle regioni settentrionali italiane. Al momento, però niente da record per l’Italia.
Per quanto riguarda agosto, con le rapide e intense onde di calore, la marcata variabilità dell’Oceano Atlantico rispetto all’anno scorso e l’avvento di La Niña, potremmo avere un’influenza anche sull’Europa già ad agosto, complicando il nostro meteo locale.
Molti si chiedono quando avremo un refrigerio con temperature in rapida discesa. Insomma, la fine del caldo africano. Al momento, ci sono troppe complicazioni in vista: il crollo termico si verificherà soprattutto nelle aree interessate dai forti temporali, dove la diminuzione della temperatura rispetto al giorno precedente sarà anche di 15 °C, ma sarà un refrigerio di breve durata, considerando l’avvento di una fortissima ondata di calore.
Un’insolita minaccia climatica
Un fenomeno meteorologico anomalo e potenzialmente pericoloso si sta avvicinando all’Italia: una goccia d’aria fredda proveniente dalla Francia si dirigerà verso le regioni tirreniche e la Sardegna nei prossimi giorni. Nonostante questa anomalia, non ci sarà un calo significativo delle temperature nel nostro Paese, poiché l’aria tropicale continuerà a fluire, con un’intensificazione prevista nei giorni successivi. Queste previsioni sono state confermate dal Centro Meteo Europeo.
Questa goccia d’aria fredda potrebbe causare diversi problemi meteorologici. È infatti insolito che un fenomeno del genere si verifichi nell’ultima decade di luglio, durante un’ondata di calore, e potrebbe portare a eventi meteo estremi, come temporali di eccezionale intensità.
Intanto, l’Oceano Atlantico continuerà a spingere correnti fresche e umide verso le Isole Britanniche, che potrebbero risultare minacciose per l’arco alpino e le regioni settentrionali italiane, dove si prevedono intensi temporali con tempeste elettriche, nubifragi, raffiche di vento violentissime e grandinate isolate. Nel resto d’Italia, le temperature rimarranno elevate, con un breve periodo di refrigerio, ma con valori termici ancora decisamente sopra la media.
Per fare un confronto, la media di riferimento è quella del periodo 1980-2010, che vedeva temperature medie massime in Italia in questo periodo dell’anno raramente sopra i 30 °C. Oggi, queste temperature sono considerate un refrigerio. In passato, il refrigerio era ben altra cosa. Erano inusuali anche tassi di umidità altissimi, che non vanno confusi con il valore percentuale, poiché questo numero varia tanto nel corso della giornata sulla base della temperatura. Ciò che è importante considerare è il punto di rugiada, da cui poi andremo a conoscere anche un altro valore importante chiamato bulbo umido, per comprendere gli indici di calore percepito.
L’indice di calore percepito non è una fantasia come alcuni sostengono, bensì un valore calcolato con criteri approvati dall’ente meteorologico mondiale e che danno la sensazione della temperatura mediamente percepibile dal corpo umano. Questo valore si differenzia dalla temperatura reale.
Secondo il modello matematico europeo, l’anticiclone africano sarà continuamente insidiato, in Italia soprattutto, e decisamente nei Balcani. Questo nella seconda parte della settimana, quando un cuneo anticiclonico rovente andrà a interessare tutta la Penisola iberica, innalzando a dismisura la temperatura. Un caldo che andrà a interessare anche il Nord-Ovest italiano, le regioni tirreniche e la Sardegna, dove è prevista un’ulteriore ondata di calore per fine mese.
Una nuova goccia d’aria fredda si dirigerà verso l’Italia, centrando la regione balcanica e innescando temporali intensi nel settore adriatico, dove giungerà aria fresca in quota che contrasterà con le altissime temperature registrate sia al suolo che nel mare. Avremo anche temporali marittimi con tempeste elettriche su tutto l’Adriatico e forse anche su parte del Mar Ionio. È possibile che i temporali si sposteranno anche verso la Campania, il basso Tirreno e il nord della Sicilia. Questi fenomeni sono solitamente apportatori di eventi meteo estremi in questo periodo dell’anno, e le cronache del passato ci insegnano che possono causare anche alluvioni lampo.
Alla fine di luglio, passata la fase delle gocce fredde, l’anticiclone africano tenderà a spingersi sensibilmente verso nord-est, e andrà a centrare in pieno l’Italia, impedendo il transito di fronti perturbati oceanici e di masse d’aria instabile persino sulla regione alpina. Avremo un’ondata di calore di forte intensità su tutta la fascia alpina e prealpina, sulla Sardegna e nelle regioni settentrionali italiane. Al momento, però niente da record per l’Italia.
Per quanto riguarda agosto, con le rapide e intense onde di calore, la marcata variabilità dell’Oceano Atlantico rispetto all’anno scorso e l’avvento di La Niña, potremmo avere un’influenza anche sull’Europa già ad agosto, complicando il nostro meteo locale.
Molti si chiedono quando avremo un refrigerio con temperature in rapida discesa. Insomma, la fine del caldo africano. Al momento, ci sono troppe complicazioni in vista: il crollo termico si verificherà soprattutto nelle aree interessate dai forti temporali, dove la diminuzione della temperatura rispetto al giorno precedente sarà anche di 15 °C, ma sarà un refrigerio di breve durata, considerando l’avvento di una fortissima ondata di calore.
Un’insolita minaccia climatica
Un fenomeno meteorologico anomalo e potenzialmente pericoloso si sta avvicinando all’Italia: una goccia d’aria fredda proveniente dalla Francia si dirigerà verso le regioni tirreniche e la Sardegna nei prossimi giorni. Nonostante questa anomalia, non ci sarà un calo significativo delle temperature nel nostro Paese, poiché l’aria tropicale continuerà a fluire, con un’intensificazione prevista nei giorni successivi. Queste previsioni sono state confermate dal Centro Meteo Europeo.
Questa goccia d’aria fredda potrebbe causare diversi problemi meteorologici. È infatti insolito che un fenomeno del genere si verifichi nell’ultima decade di luglio, durante un’ondata di calore, e potrebbe portare a eventi meteo estremi, come temporali di eccezionale intensità.
Intanto, l’Oceano Atlantico continuerà a spingere correnti fresche e umide verso le Isole Britanniche, che potrebbero risultare minacciose per l’arco alpino e le regioni settentrionali italiane, dove si prevedono intensi temporali con tempeste elettriche, nubifragi, raffiche di vento violentissime e grandinate isolate. Nel resto d’Italia, le temperature rimarranno elevate, con un breve periodo di refrigerio, ma con valori termici ancora decisamente sopra la media.
Per fare un confronto, la media di riferimento è quella del periodo 1980-2010, che vedeva temperature medie massime in Italia in questo periodo dell’anno raramente sopra i 30 °C. Oggi, queste temperature sono considerate un refrigerio. In passato, il refrigerio era ben altra cosa. Erano inusuali anche tassi di umidità altissimi, che non vanno confusi con il valore percentuale, poiché questo numero varia tanto nel corso della giornata sulla base della temperatura. Ciò che è importante considerare è il punto di rugiada, da cui poi andremo a conoscere anche un altro valore importante chiamato bulbo umido, per comprendere gli indici di calore percepito.
L’indice di calore percepito non è una fantasia come alcuni sostengono, bensì un valore calcolato con criteri approvati dall’ente meteorologico mondiale e che danno la sensazione della temperatura mediamente percepibile dal corpo umano. Questo valore si differenzia dalla temperatura reale.
Secondo il modello matematico europeo, l’anticiclone africano sarà continuamente insidiato, in Italia soprattutto, e decisamente nei Balcani. Questo nella seconda parte della settimana, quando un cuneo anticiclonico rovente andrà a interessare tutta la Penisola iberica, innalzando a dismisura la temperatura. Un caldo che andrà a interessare anche il Nord-Ovest italiano, le regioni tirreniche e la Sardegna, dove è prevista un’ulteriore ondata di calore per fine mese.
Una nuova goccia d’aria fredda si dirigerà verso l’Italia, centrando la regione balcanica e innescando temporali intensi nel settore adriatico, dove giungerà aria fresca in quota che contrasterà con le altissime temperature registrate sia al suolo che nel mare. Avremo anche temporali marittimi con tempeste elettriche su tutto l’Adriatico e forse anche su parte del Mar Ionio. È possibile che i temporali si sposteranno anche verso la Campania, il basso Tirreno e il nord della Sicilia. Questi fenomeni sono solitamente apportatori di eventi meteo estremi in questo periodo dell’anno, e le cronache del passato ci insegnano che possono causare anche alluvioni lampo.
Alla fine di luglio, passata la fase delle gocce fredde, l’anticiclone africano tenderà a spingersi sensibilmente verso nord-est, e andrà a centrare in pieno l’Italia, impedendo il transito di fronti perturbati oceanici e di masse d’aria instabile persino sulla regione alpina. Avremo un’ondata di calore di forte intensità su tutta la fascia alpina e prealpina, sulla Sardegna e nelle regioni settentrionali italiane. Al momento, però niente da record per l’Italia.
Per quanto riguarda agosto, con le rapide e intense onde di calore, la marcata variabilità dell’Oceano Atlantico rispetto all’anno scorso e l’avvento di La Niña, potremmo avere un’influenza anche sull’Europa già ad agosto, complicando il nostro meteo locale.
Molti si chiedono quando avremo un refrigerio con temperature in rapida discesa. Insomma, la fine del caldo africano. Al momento, ci sono troppe complicazioni in vista: il crollo termico si verificherà soprattutto nelle aree interessate dai forti temporali, dove la diminuzione della temperatura rispetto al giorno precedente sarà anche di 15 °C, ma sarà un refrigerio di breve durata, considerando l’avvento di una fortissima ondata di calore.
Un’insolita minaccia climatica
Un fenomeno meteorologico anomalo e potenzialmente pericoloso si sta avvicinando all’Italia: una goccia d’aria fredda proveniente dalla Francia si dirigerà verso le regioni tirreniche e la Sardegna nei prossimi giorni. Nonostante questa anomalia, non ci sarà un calo significativo delle temperature nel nostro Paese, poiché l’aria tropicale continuerà a fluire, con un’intensificazione prevista nei giorni successivi. Queste previsioni sono state confermate dal Centro Meteo Europeo.
Questa goccia d’aria fredda potrebbe causare diversi problemi meteorologici. È infatti insolito che un fenomeno del genere si verifichi nell’ultima decade di luglio, durante un’ondata di calore, e potrebbe portare a eventi meteo estremi, come temporali di eccezionale intensità.
Intanto, l’Oceano Atlantico continuerà a spingere correnti fresche e umide verso le Isole Britanniche, che potrebbero risultare minacciose per l’arco alpino e le regioni settentrionali italiane, dove si prevedono intensi temporali con tempeste elettriche, nubifragi, raffiche di vento violentissime e grandinate isolate. Nel resto d’Italia, le temperature rimarranno elevate, con un breve periodo di refrigerio, ma con valori termici ancora decisamente sopra la media.
Per fare un confronto, la media di riferimento è quella del periodo 1980-2010, che vedeva temperature medie massime in Italia in questo periodo dell’anno raramente sopra i 30 °C. Oggi, queste temperature sono considerate un refrigerio. In passato, il refrigerio era ben altra cosa. Erano inusuali anche tassi di umidità altissimi, che non vanno confusi con il valore percentuale, poiché questo numero varia tanto nel corso della giornata sulla base della temperatura. Ciò che è importante considerare è il punto di rugiada, da cui poi andremo a conoscere anche un altro valore importante chiamato bulbo umido, per comprendere gli indici di calore percepito.
L’indice di calore percepito non è una fantasia come alcuni sostengono, bensì un valore calcolato con criteri approvati dall’ente meteorologico mondiale e che danno la sensazione della temperatura mediamente percepibile dal corpo umano. Questo valore si differenzia dalla temperatura reale.
Secondo il modello matematico europeo, l’anticiclone africano sarà continuamente insidiato, in Italia soprattutto, e decisamente nei Balcani. Questo nella seconda parte della settimana, quando un cuneo anticiclonico rovente andrà a interessare tutta la Penisola iberica, innalzando a dismisura la temperatura. Un caldo che andrà a interessare anche il Nord-Ovest italiano, le regioni tirreniche e la Sardegna, dove è prevista un’ulteriore ondata di calore per fine mese.
Una nuova goccia d’aria fredda si dirigerà verso l’Italia, centrando la regione balcanica e innescando temporali intensi nel settore adriatico, dove giungerà aria fresca in quota che contrasterà con le altissime temperature registrate sia al suolo che nel mare. Avremo anche temporali marittimi con tempeste elettriche su tutto l’Adriatico e forse anche su parte del Mar Ionio. È possibile che i temporali si sposteranno anche verso la Campania, il basso Tirreno e il nord della Sicilia. Questi fenomeni sono solitamente apportatori di eventi meteo estremi in questo periodo dell’anno, e le cronache del passato ci insegnano che possono causare anche alluvioni lampo.
Alla fine di luglio, passata la fase delle gocce fredde, l’anticiclone africano tenderà a spingersi sensibilmente verso nord-est, e andrà a centrare in pieno l’Italia, impedendo il transito di fronti perturbati oceanici e di masse d’aria instabile persino sulla regione alpina. Avremo un’ondata di calore di forte intensità su tutta la fascia alpina e prealpina, sulla Sardegna e nelle regioni settentrionali italiane. Al momento, però niente da record per l’Italia.
Per quanto riguarda agosto, con le rapide e intense onde di calore, la marcata variabilità dell’Oceano Atlantico rispetto all’anno scorso e l’avvento di La Niña, potremmo avere un’influenza anche sull’Europa già ad agosto, complicando il nostro meteo locale.
Molti si chiedono quando avremo un refrigerio con temperature in rapida discesa. Insomma, la fine del caldo africano. Al momento, ci sono troppe complicazioni in vista: il crollo termico si verificherà soprattutto nelle aree interessate dai forti temporali, dove la diminuzione della temperatura rispetto al giorno precedente sarà anche di 15 °C, ma sarà un refrigerio di breve durata, considerando l’avvento di una fortissima ondata di calore.
Un’insolita minaccia climatica
Un fenomeno meteorologico anomalo e potenzialmente pericoloso si sta avvicinando all’Italia: una goccia d’aria fredda proveniente dalla Francia si dirigerà verso le regioni tirreniche e la Sardegna nei prossimi giorni. Nonostante questa anomalia, non ci sarà un calo significativo delle temperature nel nostro Paese, poiché l’aria tropicale continuerà a fluire, con un’intensificazione prevista nei giorni successivi. Queste previsioni sono state confermate dal Centro Meteo Europeo.
Questa goccia d’aria fredda potrebbe causare diversi problemi meteorologici. È infatti insolito che un fenomeno del genere si verifichi nell’ultima decade di luglio, durante un’ondata di calore, e potrebbe portare a eventi meteo estremi, come temporali di eccezionale intensità.
Intanto, l’Oceano Atlantico continuerà a spingere correnti fresche e umide verso le Isole Britanniche, che potrebbero risultare minacciose per l’arco alpino e le regioni settentrionali italiane, dove si prevedono intensi temporali con tempeste elettriche, nubifragi, raffiche di vento violentissime e grandinate isolate. Nel resto d’Italia, le temperature rimarranno elevate, con un breve periodo di refrigerio, ma con valori termici ancora decisamente sopra la media.
Per fare un confronto, la media di riferimento è quella del periodo 1980-2010, che vedeva temperature medie massime in Italia in questo periodo dell’anno raramente sopra i 30 °C. Oggi, queste temperature sono considerate un refrigerio. In passato, il refrigerio era ben altra cosa. Erano inusuali anche tassi di umidità altissimi, che non vanno confusi con il valore percentuale, poiché questo numero varia tanto nel corso della giornata sulla base della temperatura. Ciò che è importante considerare è il punto di rugiada, da cui poi andremo a conoscere anche un altro valore importante chiamato bulbo umido, per comprendere gli indici di calore percepito.
L’indice di calore percepito non è una fantasia come alcuni sostengono, bensì un valore calcolato con criteri approvati dall’ente meteorologico mondiale e che danno la sensazione della temperatura mediamente percepibile dal corpo umano. Questo valore si differenzia dalla temperatura reale.
Secondo il modello matematico europeo, l’anticiclone africano sarà continuamente insidiato, in Italia soprattutto, e decisamente nei Balcani. Questo nella seconda parte della settimana, quando un cuneo anticiclonico rovente andrà a interessare tutta la Penisola iberica, innalzando a dismisura la temperatura. Un caldo che andrà a interessare anche il Nord-Ovest italiano, le regioni tirreniche e la Sardegna, dove è prevista un’ulteriore ondata di calore per fine mese.
Una nuova goccia d’aria fredda si dirigerà verso l’Italia, centrando la regione balcanica e innescando temporali intensi nel settore adriatico, dove giungerà aria fresca in quota che contrasterà con le altissime temperature registrate sia al suolo che nel mare. Avremo anche temporali marittimi con tempeste elettriche su tutto l’Adriatico e forse anche su parte del Mar Ionio. È possibile che i temporali si sposteranno anche verso la Campania, il basso Tirreno e il nord della Sicilia. Questi fenomeni sono solitamente apportatori di eventi meteo estremi in questo periodo dell’anno, e le cronache del passato ci insegnano che possono causare anche alluvioni lampo.
Alla fine di luglio, passata la fase delle gocce fredde, l’anticiclone africano tenderà a spingersi sensibilmente verso nord-est, e andrà a centrare in pieno l’Italia, impedendo il transito di fronti perturbati oceanici e di masse d’aria instabile persino sulla regione alpina. Avremo un’ondata di calore di forte intensità su tutta la fascia alpina e prealpina, sulla Sardegna e nelle regioni settentrionali italiane. Al momento, però niente da record per l’Italia.
Per quanto riguarda agosto, con le rapide e intense onde di calore, la marcata variabilità dell’Oceano Atlantico rispetto all’anno scorso e l’avvento di La Niña, potremmo avere un’influenza anche sull’Europa già ad agosto, complicando il nostro meteo locale.
Molti si chiedono quando avremo un refrigerio con temperature in rapida discesa. Insomma, la fine del caldo africano. Al momento, ci sono troppe complicazioni in vista: il crollo termico si verificherà soprattutto nelle aree interessate dai forti temporali, dove la diminuzione della temperatura rispetto al giorno precedente sarà anche di 15 °C, ma sarà un refrigerio di breve durata, considerando l’avvento di una fortissima ondata di calore.
Un’insolita minaccia climatica
Un fenomeno meteorologico anomalo e potenzialmente pericoloso si sta avvicinando all’Italia: una goccia d’aria fredda proveniente dalla Francia si dirigerà verso le regioni tirreniche e la Sardegna nei prossimi giorni. Nonostante questa anomalia, non ci sarà un calo significativo delle temperature nel nostro Paese, poiché l’aria tropicale continuerà a fluire, con un’intensificazione prevista nei giorni successivi. Queste previsioni sono state confermate dal Centro Meteo Europeo.
Questa goccia d’aria fredda potrebbe causare diversi problemi meteorologici. È infatti insolito che un fenomeno del genere si verifichi nell’ultima decade di luglio, durante un’ondata di calore, e potrebbe portare a eventi meteo estremi, come temporali di eccezionale intensità.
Intanto, l’Oceano Atlantico continuerà a spingere correnti fresche e umide verso le Isole Britanniche, che potrebbero risultare minacciose per l’arco alpino e le regioni settentrionali italiane, dove si prevedono intensi temporali con tempeste elettriche, nubifragi, raffiche di vento violentissime e grandinate isolate. Nel resto d’Italia, le temperature rimarranno elevate, con un breve periodo di refrigerio, ma con valori termici ancora decisamente sopra la media.
Per fare un confronto, la media di riferimento è quella del periodo 1980-2010, che vedeva temperature medie massime in Italia in questo periodo dell’anno raramente sopra i 30 °C. Oggi, queste temperature sono considerate un refrigerio. In passato, il refrigerio era ben altra cosa. Erano inusuali anche tassi di umidità altissimi, che non vanno confusi con il valore percentuale, poiché questo numero varia tanto nel corso della giornata sulla base della temperatura. Ciò che è importante considerare è il punto di rugiada, da cui poi andremo a conoscere anche un altro valore importante chiamato bulbo umido, per comprendere gli indici di calore percepito.
L’indice di calore percepito non è una fantasia come alcuni sostengono, bensì un valore calcolato con criteri approvati dall’ente meteorologico mondiale e che danno la sensazione della temperatura mediamente percepibile dal corpo umano. Questo valore si differenzia dalla temperatura reale.
Secondo il modello matematico europeo, l’anticiclone africano sarà continuamente insidiato, in Italia soprattutto, e decisamente nei Balcani. Questo nella seconda parte della settimana, quando un cuneo anticiclonico rovente andrà a interessare tutta la Penisola iberica, innalzando a dismisura la temperatura. Un caldo che andrà a interessare anche il Nord-Ovest italiano, le regioni tirreniche e la Sardegna, dove è prevista un’ulteriore ondata di calore per fine mese.
Una nuova goccia d’aria fredda si dirigerà verso l’Italia, centrando la regione balcanica e innescando temporali intensi nel settore adriatico, dove giungerà aria fresca in quota che contrasterà con le altissime temperature registrate sia al suolo che nel mare. Avremo anche temporali marittimi con tempeste elettriche su tutto l’Adriatico e forse anche su parte del Mar Ionio. È possibile che i temporali si sposteranno anche verso la Campania, il basso Tirreno e il nord della Sicilia. Questi fenomeni sono solitamente apportatori di eventi meteo estremi in questo periodo dell’anno, e le cronache del passato ci insegnano che possono causare anche alluvioni lampo.
Alla fine di luglio, passata la fase delle gocce fredde, l’anticiclone africano tenderà a spingersi sensibilmente verso nord-est, e andrà a centrare in pieno l’Italia, impedendo il transito di fronti perturbati oceanici e di masse d’aria instabile persino sulla regione alpina. Avremo un’ondata di calore di forte intensità su tutta la fascia alpina e prealpina, sulla Sardegna e nelle regioni settentrionali italiane. Al momento, però niente da record per l’Italia.
Per quanto riguarda agosto, con le rapide e intense onde di calore, la marcata variabilità dell’Oceano Atlantico rispetto all’anno scorso e l’avvento di La Niña, potremmo avere un’influenza anche sull’Europa già ad agosto, complicando il nostro meteo locale.
Molti si chiedono quando avremo un refrigerio con temperature in rapida discesa. Insomma, la fine del caldo africano. Al momento, ci sono troppe complicazioni in vista: il crollo termico si verificherà soprattutto nelle aree interessate dai forti temporali, dove la diminuzione della temperatura rispetto al giorno precedente sarà anche di 15 °C, ma sarà un refrigerio di breve durata, considerando l’avvento di una fortissima ondata di calore.
Un’insolita minaccia climatica
Un fenomeno meteorologico anomalo e potenzialmente pericoloso si sta avvicinando all’Italia: una goccia d’aria fredda proveniente dalla Francia si dirigerà verso le regioni tirreniche e la Sardegna nei prossimi giorni. Nonostante questa anomalia, non ci sarà un calo significativo delle temperature nel nostro Paese, poiché l’aria tropicale continuerà a fluire, con un’intensificazione prevista nei giorni successivi. Queste previsioni sono state confermate dal Centro Meteo Europeo.
Questa goccia d’aria fredda potrebbe causare diversi problemi meteorologici. È infatti insolito che un fenomeno del genere si verifichi nell’ultima decade di luglio, durante un’ondata di calore, e potrebbe portare a eventi meteo estremi, come temporali di eccezionale intensità.
Intanto, l’Oceano Atlantico continuerà a spingere correnti fresche e umide verso le Isole Britanniche, che potrebbero risultare minacciose per l’arco alpino e le regioni settentrionali italiane, dove si prevedono intensi temporali con tempeste elettriche, nubifragi, raffiche di vento violentissime e grandinate isolate. Nel resto d’Italia, le temperature rimarranno elevate, con un breve periodo di refrigerio, ma con valori termici ancora decisamente sopra la media.
Per fare un confronto, la media di riferimento è quella del periodo 1980-2010, che vedeva temperature medie massime in Italia in questo periodo dell’anno raramente sopra i 30 °C. Oggi, queste temperature sono considerate un refrigerio. In passato, il refrigerio era ben altra cosa. Erano inusuali anche tassi di umidità altissimi, che non vanno confusi con il valore percentuale, poiché questo numero varia tanto nel corso della giornata sulla base della temperatura. Ciò che è importante considerare è il punto di rugiada, da cui poi andremo a conoscere anche un altro valore importante chiamato bulbo umido, per comprendere gli indici di calore percepito.
L’indice di calore percepito non è una fantasia come alcuni sostengono, bensì un valore calcolato con criteri approvati dall’ente meteorologico mondiale e che danno la sensazione della temperatura mediamente percepibile dal corpo umano. Questo valore si differenzia dalla temperatura reale.
Secondo il modello matematico europeo, l’anticiclone africano sarà continuamente insidiato, in Italia soprattutto, e decisamente nei Balcani. Questo nella seconda parte della settimana, quando un cuneo anticiclonico rovente andrà a interessare tutta la Penisola iberica, innalzando a dismisura la temperatura. Un caldo che andrà a interessare anche il Nord-Ovest italiano, le regioni tirreniche e la Sardegna, dove è prevista un’ulteriore ondata di calore per fine mese.
Una nuova goccia d’aria fredda si dirigerà verso l’Italia, centrando la regione balcanica e innescando temporali intensi nel settore adriatico, dove giungerà aria fresca in quota che contrasterà con le altissime temperature registrate sia al suolo che nel mare. Avremo anche temporali marittimi con tempeste elettriche su tutto l’Adriatico e forse anche su parte del Mar Ionio. È possibile che i temporali si sposteranno anche verso la Campania, il basso Tirreno e il nord della Sicilia. Questi fenomeni sono solitamente apportatori di eventi meteo estremi in questo periodo dell’anno, e le cronache del passato ci insegnano che possono causare anche alluvioni lampo.
Alla fine di luglio, passata la fase delle gocce fredde, l’anticiclone africano tenderà a spingersi sensibilmente verso nord-est, e andrà a centrare in pieno l’Italia, impedendo il transito di fronti perturbati oceanici e di masse d’aria instabile persino sulla regione alpina. Avremo un’ondata di calore di forte intensità su tutta la fascia alpina e prealpina, sulla Sardegna e nelle regioni settentrionali italiane. Al momento, però niente da record per l’Italia.
Per quanto riguarda agosto, con le rapide e intense onde di calore, la marcata variabilità dell’Oceano Atlantico rispetto all’anno scorso e l’avvento di La Niña, potremmo avere un’influenza anche sull’Europa già ad agosto, complicando il nostro meteo locale.
Molti si chiedono quando avremo un refrigerio con temperature in rapida discesa. Insomma, la fine del caldo africano. Al momento, ci sono troppe complicazioni in vista: il crollo termico si verificherà soprattutto nelle aree interessate dai forti temporali, dove la diminuzione della temperatura rispetto al giorno precedente sarà anche di 15 °C, ma sarà un refrigerio di breve durata, considerando l’avvento di una fortissima ondata di calore.