Il suriscaldamento del pianeta non smette di allarmare, con l’ottenimento di nuovi picchi di temperatura. Secondo il servizio europeo per le variazioni climatiche Copernicus, l’altro ieri si è verificato il giorno più torrido nella storia del meteo mondiale, battendo il record fissato solo il giorno precedente. Questa circostanza, identificata come un evento meteo estremo, mette in luce la serietà del meteo attuale.
La temperatura media mondiale ha toccato un nuovo massimo, con Carlo Buontempo, responsabile del servizio Copernicus, che ha evidenziato: “Domenica e poi lunedì, la temperatura media mondiale ha fissato un nuovo record, superando quello dell’anno record del 2023. Ci troviamo in un territorio inesplorato”. Le informazioni preliminari indicano che lunedì è stato più caldo di 0,06 gradi Celsius rispetto a domenica, suscitando grande allarme tra i meteorologi.
Secondo le valutazioni, la temperatura media mondiale di lunedì ha toccato i 17,15 gradi Celsius, un dato senza precedenti. Questo supera il record precedente fissato solo un anno fa, e lascia alle spalle il record del 2016, quando la temperatura media toccò i 16,8 gradi Celsius. Gli scienziati sostengono che è possibile che stiamo vivendo le temperature più alte degli ultimi 120mila anni, attribuendo gran parte della colpa ai cambiamenti climatici causati dall’uomo.
Le origini del suriscaldamento del pianeta
L’incremento delle temperature mondiali è in linea con le previsioni sugli effetti dell’uso dei combustibili fossili. Questo sottolinea l’urgenza di affrontare il cambiamento climatico e ridurre le emissioni di gas serra. Un inverno antartico insolitamente caldo ha contribuito a queste temperature estreme. Buontempo ha spiegato: “Un elemento chiave è l’oceano, che rimane molto caldo, con anomalie positive nel Nord Atlantico, nel Mediterraneo e nell’Oceano Indiano. Inoltre, l’Antartide sta sperimentando temperature insolitamente alte per questo periodo dell’anno”.
È importante sottolineare che i dati di Copernicus risalgono al 1940, ma altre misurazioni da parte di governi come quelli degli Stati Uniti e del Regno Unito risalgono al 1880. Questi dati, insieme a studi sugli anelli degli alberi e le carote di ghiaccio, indicano che le temperature record dell’ultimo anno potrebbero essere le più alte degli ultimi 120mila anni.
Gli esperti evidenziano che senza l’intervento umano, i record di temperature estreme non sarebbero stati così frequenti. Il fatto che giorni così caldi si siano verificati per due anni consecutivi è considerato “straordinario”, soprattutto considerando che il fenomeno di riscaldamento naturale El Niño si è concluso all’inizio di quest’anno.
Effetti e necessità di intervento
Il raggiungimento di un nuovo record di temperatura mondiale rappresenta un campanello d’allarme per la comunità internazionale. Buontempo ha avvertito che, se l’obiettivo è mantenere l’aumento della temperatura mondiale al di sotto dei due gradi, come previsto dagli accordi di Parigi, le notizie non sono buone. Negli ultimi 12 mesi, le temperature hanno superato il limite di 1,5 gradi, avvicinandoci pericolosamente al limite stabilito.
È fondamentale che i governi e i cittadini riconoscano la serietà della situazione e agiscano per limitare le emissioni di gas serra. Solo attraverso sforzi globali e locali possiamo sperare di rallentare il suriscaldamento del pianeta e proteggere il pianeta per le future generazioni.
Buontempo ha sottolineato l’importanza di considerare gli effetti locali del cambiamento climatico, affermando: “È utile capire quanto e quanto velocemente il clima sta cambiando, ma ciò che conta davvero è quello che accade localmente, nei nostri giardini, fiumi e montagne”. Questa prospettiva sottolinea la necessità di azioni concertate a livello locale e globale per affrontare le sfide del cambiamento climatico.
Il suriscaldamento del pianeta non smette di allarmare, con l’ottenimento di nuovi picchi di temperatura. Secondo il servizio europeo per le variazioni climatiche Copernicus, l’altro ieri si è verificato il giorno più torrido nella storia del meteo mondiale, battendo il record fissato solo il giorno precedente. Questa circostanza, identificata come un evento meteo estremo, mette in luce la serietà del meteo attuale.
La temperatura media mondiale ha toccato un nuovo massimo, con Carlo Buontempo, responsabile del servizio Copernicus, che ha evidenziato: “Domenica e poi lunedì, la temperatura media mondiale ha fissato un nuovo record, superando quello dell’anno record del 2023. Ci troviamo in un territorio inesplorato”. Le informazioni preliminari indicano che lunedì è stato più caldo di 0,06 gradi Celsius rispetto a domenica, suscitando grande allarme tra i meteorologi.
Secondo le valutazioni, la temperatura media mondiale di lunedì ha toccato i 17,15 gradi Celsius, un dato senza precedenti. Questo supera il record precedente fissato solo un anno fa, e lascia alle spalle il record del 2016, quando la temperatura media toccò i 16,8 gradi Celsius. Gli scienziati sostengono che è possibile che stiamo vivendo le temperature più alte degli ultimi 120mila anni, attribuendo gran parte della colpa ai cambiamenti climatici causati dall’uomo.
Le origini del suriscaldamento del pianeta
L’incremento delle temperature mondiali è in linea con le previsioni sugli effetti dell’uso dei combustibili fossili. Questo sottolinea l’urgenza di affrontare il cambiamento climatico e ridurre le emissioni di gas serra. Un inverno antartico insolitamente caldo ha contribuito a queste temperature estreme. Buontempo ha spiegato: “Un elemento chiave è l’oceano, che rimane molto caldo, con anomalie positive nel Nord Atlantico, nel Mediterraneo e nell’Oceano Indiano. Inoltre, l’Antartide sta sperimentando temperature insolitamente alte per questo periodo dell’anno”.
È importante sottolineare che i dati di Copernicus risalgono al 1940, ma altre misurazioni da parte di governi come quelli degli Stati Uniti e del Regno Unito risalgono al 1880. Questi dati, insieme a studi sugli anelli degli alberi e le carote di ghiaccio, indicano che le temperature record dell’ultimo anno potrebbero essere le più alte degli ultimi 120mila anni.
Gli esperti evidenziano che senza l’intervento umano, i record di temperature estreme non sarebbero stati così frequenti. Il fatto che giorni così caldi si siano verificati per due anni consecutivi è considerato “straordinario”, soprattutto considerando che il fenomeno di riscaldamento naturale El Niño si è concluso all’inizio di quest’anno.
Effetti e necessità di intervento
Il raggiungimento di un nuovo record di temperatura mondiale rappresenta un campanello d’allarme per la comunità internazionale. Buontempo ha avvertito che, se l’obiettivo è mantenere l’aumento della temperatura mondiale al di sotto dei due gradi, come previsto dagli accordi di Parigi, le notizie non sono buone. Negli ultimi 12 mesi, le temperature hanno superato il limite di 1,5 gradi, avvicinandoci pericolosamente al limite stabilito.
È fondamentale che i governi e i cittadini riconoscano la serietà della situazione e agiscano per limitare le emissioni di gas serra. Solo attraverso sforzi globali e locali possiamo sperare di rallentare il suriscaldamento del pianeta e proteggere il pianeta per le future generazioni.
Buontempo ha sottolineato l’importanza di considerare gli effetti locali del cambiamento climatico, affermando: “È utile capire quanto e quanto velocemente il clima sta cambiando, ma ciò che conta davvero è quello che accade localmente, nei nostri giardini, fiumi e montagne”. Questa prospettiva sottolinea la necessità di azioni concertate a livello locale e globale per affrontare le sfide del cambiamento climatico.
Il suriscaldamento del pianeta non smette di allarmare, con l’ottenimento di nuovi picchi di temperatura. Secondo il servizio europeo per le variazioni climatiche Copernicus, l’altro ieri si è verificato il giorno più torrido nella storia del meteo mondiale, battendo il record fissato solo il giorno precedente. Questa circostanza, identificata come un evento meteo estremo, mette in luce la serietà del meteo attuale.
La temperatura media mondiale ha toccato un nuovo massimo, con Carlo Buontempo, responsabile del servizio Copernicus, che ha evidenziato: “Domenica e poi lunedì, la temperatura media mondiale ha fissato un nuovo record, superando quello dell’anno record del 2023. Ci troviamo in un territorio inesplorato”. Le informazioni preliminari indicano che lunedì è stato più caldo di 0,06 gradi Celsius rispetto a domenica, suscitando grande allarme tra i meteorologi.
Secondo le valutazioni, la temperatura media mondiale di lunedì ha toccato i 17,15 gradi Celsius, un dato senza precedenti. Questo supera il record precedente fissato solo un anno fa, e lascia alle spalle il record del 2016, quando la temperatura media toccò i 16,8 gradi Celsius. Gli scienziati sostengono che è possibile che stiamo vivendo le temperature più alte degli ultimi 120mila anni, attribuendo gran parte della colpa ai cambiamenti climatici causati dall’uomo.
Le origini del suriscaldamento del pianeta
L’incremento delle temperature mondiali è in linea con le previsioni sugli effetti dell’uso dei combustibili fossili. Questo sottolinea l’urgenza di affrontare il cambiamento climatico e ridurre le emissioni di gas serra. Un inverno antartico insolitamente caldo ha contribuito a queste temperature estreme. Buontempo ha spiegato: “Un elemento chiave è l’oceano, che rimane molto caldo, con anomalie positive nel Nord Atlantico, nel Mediterraneo e nell’Oceano Indiano. Inoltre, l’Antartide sta sperimentando temperature insolitamente alte per questo periodo dell’anno”.
È importante sottolineare che i dati di Copernicus risalgono al 1940, ma altre misurazioni da parte di governi come quelli degli Stati Uniti e del Regno Unito risalgono al 1880. Questi dati, insieme a studi sugli anelli degli alberi e le carote di ghiaccio, indicano che le temperature record dell’ultimo anno potrebbero essere le più alte degli ultimi 120mila anni.
Gli esperti evidenziano che senza l’intervento umano, i record di temperature estreme non sarebbero stati così frequenti. Il fatto che giorni così caldi si siano verificati per due anni consecutivi è considerato “straordinario”, soprattutto considerando che il fenomeno di riscaldamento naturale El Niño si è concluso all’inizio di quest’anno.
Effetti e necessità di intervento
Il raggiungimento di un nuovo record di temperatura mondiale rappresenta un campanello d’allarme per la comunità internazionale. Buontempo ha avvertito che, se l’obiettivo è mantenere l’aumento della temperatura mondiale al di sotto dei due gradi, come previsto dagli accordi di Parigi, le notizie non sono buone. Negli ultimi 12 mesi, le temperature hanno superato il limite di 1,5 gradi, avvicinandoci pericolosamente al limite stabilito.
È fondamentale che i governi e i cittadini riconoscano la serietà della situazione e agiscano per limitare le emissioni di gas serra. Solo attraverso sforzi globali e locali possiamo sperare di rallentare il suriscaldamento del pianeta e proteggere il pianeta per le future generazioni.
Buontempo ha sottolineato l’importanza di considerare gli effetti locali del cambiamento climatico, affermando: “È utile capire quanto e quanto velocemente il clima sta cambiando, ma ciò che conta davvero è quello che accade localmente, nei nostri giardini, fiumi e montagne”. Questa prospettiva sottolinea la necessità di azioni concertate a livello locale e globale per affrontare le sfide del cambiamento climatico.
Il suriscaldamento del pianeta non smette di allarmare, con l’ottenimento di nuovi picchi di temperatura. Secondo il servizio europeo per le variazioni climatiche Copernicus, l’altro ieri si è verificato il giorno più torrido nella storia del meteo mondiale, battendo il record fissato solo il giorno precedente. Questa circostanza, identificata come un evento meteo estremo, mette in luce la serietà del meteo attuale.
La temperatura media mondiale ha toccato un nuovo massimo, con Carlo Buontempo, responsabile del servizio Copernicus, che ha evidenziato: “Domenica e poi lunedì, la temperatura media mondiale ha fissato un nuovo record, superando quello dell’anno record del 2023. Ci troviamo in un territorio inesplorato”. Le informazioni preliminari indicano che lunedì è stato più caldo di 0,06 gradi Celsius rispetto a domenica, suscitando grande allarme tra i meteorologi.
Secondo le valutazioni, la temperatura media mondiale di lunedì ha toccato i 17,15 gradi Celsius, un dato senza precedenti. Questo supera il record precedente fissato solo un anno fa, e lascia alle spalle il record del 2016, quando la temperatura media toccò i 16,8 gradi Celsius. Gli scienziati sostengono che è possibile che stiamo vivendo le temperature più alte degli ultimi 120mila anni, attribuendo gran parte della colpa ai cambiamenti climatici causati dall’uomo.
Le origini del suriscaldamento del pianeta
L’incremento delle temperature mondiali è in linea con le previsioni sugli effetti dell’uso dei combustibili fossili. Questo sottolinea l’urgenza di affrontare il cambiamento climatico e ridurre le emissioni di gas serra. Un inverno antartico insolitamente caldo ha contribuito a queste temperature estreme. Buontempo ha spiegato: “Un elemento chiave è l’oceano, che rimane molto caldo, con anomalie positive nel Nord Atlantico, nel Mediterraneo e nell’Oceano Indiano. Inoltre, l’Antartide sta sperimentando temperature insolitamente alte per questo periodo dell’anno”.
È importante sottolineare che i dati di Copernicus risalgono al 1940, ma altre misurazioni da parte di governi come quelli degli Stati Uniti e del Regno Unito risalgono al 1880. Questi dati, insieme a studi sugli anelli degli alberi e le carote di ghiaccio, indicano che le temperature record dell’ultimo anno potrebbero essere le più alte degli ultimi 120mila anni.
Gli esperti evidenziano che senza l’intervento umano, i record di temperature estreme non sarebbero stati così frequenti. Il fatto che giorni così caldi si siano verificati per due anni consecutivi è considerato “straordinario”, soprattutto considerando che il fenomeno di riscaldamento naturale El Niño si è concluso all’inizio di quest’anno.
Effetti e necessità di intervento
Il raggiungimento di un nuovo record di temperatura mondiale rappresenta un campanello d’allarme per la comunità internazionale. Buontempo ha avvertito che, se l’obiettivo è mantenere l’aumento della temperatura mondiale al di sotto dei due gradi, come previsto dagli accordi di Parigi, le notizie non sono buone. Negli ultimi 12 mesi, le temperature hanno superato il limite di 1,5 gradi, avvicinandoci pericolosamente al limite stabilito.
È fondamentale che i governi e i cittadini riconoscano la serietà della situazione e agiscano per limitare le emissioni di gas serra. Solo attraverso sforzi globali e locali possiamo sperare di rallentare il suriscaldamento del pianeta e proteggere il pianeta per le future generazioni.
Buontempo ha sottolineato l’importanza di considerare gli effetti locali del cambiamento climatico, affermando: “È utile capire quanto e quanto velocemente il clima sta cambiando, ma ciò che conta davvero è quello che accade localmente, nei nostri giardini, fiumi e montagne”. Questa prospettiva sottolinea la necessità di azioni concertate a livello locale e globale per affrontare le sfide del cambiamento climatico.
Il suriscaldamento del pianeta non smette di allarmare, con l’ottenimento di nuovi picchi di temperatura. Secondo il servizio europeo per le variazioni climatiche Copernicus, l’altro ieri si è verificato il giorno più torrido nella storia del meteo mondiale, battendo il record fissato solo il giorno precedente. Questa circostanza, identificata come un evento meteo estremo, mette in luce la serietà del meteo attuale.
La temperatura media mondiale ha toccato un nuovo massimo, con Carlo Buontempo, responsabile del servizio Copernicus, che ha evidenziato: “Domenica e poi lunedì, la temperatura media mondiale ha fissato un nuovo record, superando quello dell’anno record del 2023. Ci troviamo in un territorio inesplorato”. Le informazioni preliminari indicano che lunedì è stato più caldo di 0,06 gradi Celsius rispetto a domenica, suscitando grande allarme tra i meteorologi.
Secondo le valutazioni, la temperatura media mondiale di lunedì ha toccato i 17,15 gradi Celsius, un dato senza precedenti. Questo supera il record precedente fissato solo un anno fa, e lascia alle spalle il record del 2016, quando la temperatura media toccò i 16,8 gradi Celsius. Gli scienziati sostengono che è possibile che stiamo vivendo le temperature più alte degli ultimi 120mila anni, attribuendo gran parte della colpa ai cambiamenti climatici causati dall’uomo.
Le origini del suriscaldamento del pianeta
L’incremento delle temperature mondiali è in linea con le previsioni sugli effetti dell’uso dei combustibili fossili. Questo sottolinea l’urgenza di affrontare il cambiamento climatico e ridurre le emissioni di gas serra. Un inverno antartico insolitamente caldo ha contribuito a queste temperature estreme. Buontempo ha spiegato: “Un elemento chiave è l’oceano, che rimane molto caldo, con anomalie positive nel Nord Atlantico, nel Mediterraneo e nell’Oceano Indiano. Inoltre, l’Antartide sta sperimentando temperature insolitamente alte per questo periodo dell’anno”.
È importante sottolineare che i dati di Copernicus risalgono al 1940, ma altre misurazioni da parte di governi come quelli degli Stati Uniti e del Regno Unito risalgono al 1880. Questi dati, insieme a studi sugli anelli degli alberi e le carote di ghiaccio, indicano che le temperature record dell’ultimo anno potrebbero essere le più alte degli ultimi 120mila anni.
Gli esperti evidenziano che senza l’intervento umano, i record di temperature estreme non sarebbero stati così frequenti. Il fatto che giorni così caldi si siano verificati per due anni consecutivi è considerato “straordinario”, soprattutto considerando che il fenomeno di riscaldamento naturale El Niño si è concluso all’inizio di quest’anno.
Effetti e necessità di intervento
Il raggiungimento di un nuovo record di temperatura mondiale rappresenta un campanello d’allarme per la comunità internazionale. Buontempo ha avvertito che, se l’obiettivo è mantenere l’aumento della temperatura mondiale al di sotto dei due gradi, come previsto dagli accordi di Parigi, le notizie non sono buone. Negli ultimi 12 mesi, le temperature hanno superato il limite di 1,5 gradi, avvicinandoci pericolosamente al limite stabilito.
È fondamentale che i governi e i cittadini riconoscano la serietà della situazione e agiscano per limitare le emissioni di gas serra. Solo attraverso sforzi globali e locali possiamo sperare di rallentare il suriscaldamento del pianeta e proteggere il pianeta per le future generazioni.
Buontempo ha sottolineato l’importanza di considerare gli effetti locali del cambiamento climatico, affermando: “È utile capire quanto e quanto velocemente il clima sta cambiando, ma ciò che conta davvero è quello che accade localmente, nei nostri giardini, fiumi e montagne”. Questa prospettiva sottolinea la necessità di azioni concertate a livello locale e globale per affrontare le sfide del cambiamento climatico.
Il suriscaldamento del pianeta non smette di allarmare, con l’ottenimento di nuovi picchi di temperatura. Secondo il servizio europeo per le variazioni climatiche Copernicus, l’altro ieri si è verificato il giorno più torrido nella storia del meteo mondiale, battendo il record fissato solo il giorno precedente. Questa circostanza, identificata come un evento meteo estremo, mette in luce la serietà del meteo attuale.
La temperatura media mondiale ha toccato un nuovo massimo, con Carlo Buontempo, responsabile del servizio Copernicus, che ha evidenziato: “Domenica e poi lunedì, la temperatura media mondiale ha fissato un nuovo record, superando quello dell’anno record del 2023. Ci troviamo in un territorio inesplorato”. Le informazioni preliminari indicano che lunedì è stato più caldo di 0,06 gradi Celsius rispetto a domenica, suscitando grande allarme tra i meteorologi.
Secondo le valutazioni, la temperatura media mondiale di lunedì ha toccato i 17,15 gradi Celsius, un dato senza precedenti. Questo supera il record precedente fissato solo un anno fa, e lascia alle spalle il record del 2016, quando la temperatura media toccò i 16,8 gradi Celsius. Gli scienziati sostengono che è possibile che stiamo vivendo le temperature più alte degli ultimi 120mila anni, attribuendo gran parte della colpa ai cambiamenti climatici causati dall’uomo.
Le origini del suriscaldamento del pianeta
L’incremento delle temperature mondiali è in linea con le previsioni sugli effetti dell’uso dei combustibili fossili. Questo sottolinea l’urgenza di affrontare il cambiamento climatico e ridurre le emissioni di gas serra. Un inverno antartico insolitamente caldo ha contribuito a queste temperature estreme. Buontempo ha spiegato: “Un elemento chiave è l’oceano, che rimane molto caldo, con anomalie positive nel Nord Atlantico, nel Mediterraneo e nell’Oceano Indiano. Inoltre, l’Antartide sta sperimentando temperature insolitamente alte per questo periodo dell’anno”.
È importante sottolineare che i dati di Copernicus risalgono al 1940, ma altre misurazioni da parte di governi come quelli degli Stati Uniti e del Regno Unito risalgono al 1880. Questi dati, insieme a studi sugli anelli degli alberi e le carote di ghiaccio, indicano che le temperature record dell’ultimo anno potrebbero essere le più alte degli ultimi 120mila anni.
Gli esperti evidenziano che senza l’intervento umano, i record di temperature estreme non sarebbero stati così frequenti. Il fatto che giorni così caldi si siano verificati per due anni consecutivi è considerato “straordinario”, soprattutto considerando che il fenomeno di riscaldamento naturale El Niño si è concluso all’inizio di quest’anno.
Effetti e necessità di intervento
Il raggiungimento di un nuovo record di temperatura mondiale rappresenta un campanello d’allarme per la comunità internazionale. Buontempo ha avvertito che, se l’obiettivo è mantenere l’aumento della temperatura mondiale al di sotto dei due gradi, come previsto dagli accordi di Parigi, le notizie non sono buone. Negli ultimi 12 mesi, le temperature hanno superato il limite di 1,5 gradi, avvicinandoci pericolosamente al limite stabilito.
È fondamentale che i governi e i cittadini riconoscano la serietà della situazione e agiscano per limitare le emissioni di gas serra. Solo attraverso sforzi globali e locali possiamo sperare di rallentare il suriscaldamento del pianeta e proteggere il pianeta per le future generazioni.
Buontempo ha sottolineato l’importanza di considerare gli effetti locali del cambiamento climatico, affermando: “È utile capire quanto e quanto velocemente il clima sta cambiando, ma ciò che conta davvero è quello che accade localmente, nei nostri giardini, fiumi e montagne”. Questa prospettiva sottolinea la necessità di azioni concertate a livello locale e globale per affrontare le sfide del cambiamento climatico.
Il suriscaldamento del pianeta non smette di allarmare, con l’ottenimento di nuovi picchi di temperatura. Secondo il servizio europeo per le variazioni climatiche Copernicus, l’altro ieri si è verificato il giorno più torrido nella storia del meteo mondiale, battendo il record fissato solo il giorno precedente. Questa circostanza, identificata come un evento meteo estremo, mette in luce la serietà del meteo attuale.
La temperatura media mondiale ha toccato un nuovo massimo, con Carlo Buontempo, responsabile del servizio Copernicus, che ha evidenziato: “Domenica e poi lunedì, la temperatura media mondiale ha fissato un nuovo record, superando quello dell’anno record del 2023. Ci troviamo in un territorio inesplorato”. Le informazioni preliminari indicano che lunedì è stato più caldo di 0,06 gradi Celsius rispetto a domenica, suscitando grande allarme tra i meteorologi.
Secondo le valutazioni, la temperatura media mondiale di lunedì ha toccato i 17,15 gradi Celsius, un dato senza precedenti. Questo supera il record precedente fissato solo un anno fa, e lascia alle spalle il record del 2016, quando la temperatura media toccò i 16,8 gradi Celsius. Gli scienziati sostengono che è possibile che stiamo vivendo le temperature più alte degli ultimi 120mila anni, attribuendo gran parte della colpa ai cambiamenti climatici causati dall’uomo.
Le origini del suriscaldamento del pianeta
L’incremento delle temperature mondiali è in linea con le previsioni sugli effetti dell’uso dei combustibili fossili. Questo sottolinea l’urgenza di affrontare il cambiamento climatico e ridurre le emissioni di gas serra. Un inverno antartico insolitamente caldo ha contribuito a queste temperature estreme. Buontempo ha spiegato: “Un elemento chiave è l’oceano, che rimane molto caldo, con anomalie positive nel Nord Atlantico, nel Mediterraneo e nell’Oceano Indiano. Inoltre, l’Antartide sta sperimentando temperature insolitamente alte per questo periodo dell’anno”.
È importante sottolineare che i dati di Copernicus risalgono al 1940, ma altre misurazioni da parte di governi come quelli degli Stati Uniti e del Regno Unito risalgono al 1880. Questi dati, insieme a studi sugli anelli degli alberi e le carote di ghiaccio, indicano che le temperature record dell’ultimo anno potrebbero essere le più alte degli ultimi 120mila anni.
Gli esperti evidenziano che senza l’intervento umano, i record di temperature estreme non sarebbero stati così frequenti. Il fatto che giorni così caldi si siano verificati per due anni consecutivi è considerato “straordinario”, soprattutto considerando che il fenomeno di riscaldamento naturale El Niño si è concluso all’inizio di quest’anno.
Effetti e necessità di intervento
Il raggiungimento di un nuovo record di temperatura mondiale rappresenta un campanello d’allarme per la comunità internazionale. Buontempo ha avvertito che, se l’obiettivo è mantenere l’aumento della temperatura mondiale al di sotto dei due gradi, come previsto dagli accordi di Parigi, le notizie non sono buone. Negli ultimi 12 mesi, le temperature hanno superato il limite di 1,5 gradi, avvicinandoci pericolosamente al limite stabilito.
È fondamentale che i governi e i cittadini riconoscano la serietà della situazione e agiscano per limitare le emissioni di gas serra. Solo attraverso sforzi globali e locali possiamo sperare di rallentare il suriscaldamento del pianeta e proteggere il pianeta per le future generazioni.
Buontempo ha sottolineato l’importanza di considerare gli effetti locali del cambiamento climatico, affermando: “È utile capire quanto e quanto velocemente il clima sta cambiando, ma ciò che conta davvero è quello che accade localmente, nei nostri giardini, fiumi e montagne”. Questa prospettiva sottolinea la necessità di azioni concertate a livello locale e globale per affrontare le sfide del cambiamento climatico.
Il suriscaldamento del pianeta non smette di allarmare, con l’ottenimento di nuovi picchi di temperatura. Secondo il servizio europeo per le variazioni climatiche Copernicus, l’altro ieri si è verificato il giorno più torrido nella storia del meteo mondiale, battendo il record fissato solo il giorno precedente. Questa circostanza, identificata come un evento meteo estremo, mette in luce la serietà del meteo attuale.
La temperatura media mondiale ha toccato un nuovo massimo, con Carlo Buontempo, responsabile del servizio Copernicus, che ha evidenziato: “Domenica e poi lunedì, la temperatura media mondiale ha fissato un nuovo record, superando quello dell’anno record del 2023. Ci troviamo in un territorio inesplorato”. Le informazioni preliminari indicano che lunedì è stato più caldo di 0,06 gradi Celsius rispetto a domenica, suscitando grande allarme tra i meteorologi.
Secondo le valutazioni, la temperatura media mondiale di lunedì ha toccato i 17,15 gradi Celsius, un dato senza precedenti. Questo supera il record precedente fissato solo un anno fa, e lascia alle spalle il record del 2016, quando la temperatura media toccò i 16,8 gradi Celsius. Gli scienziati sostengono che è possibile che stiamo vivendo le temperature più alte degli ultimi 120mila anni, attribuendo gran parte della colpa ai cambiamenti climatici causati dall’uomo.
Le origini del suriscaldamento del pianeta
L’incremento delle temperature mondiali è in linea con le previsioni sugli effetti dell’uso dei combustibili fossili. Questo sottolinea l’urgenza di affrontare il cambiamento climatico e ridurre le emissioni di gas serra. Un inverno antartico insolitamente caldo ha contribuito a queste temperature estreme. Buontempo ha spiegato: “Un elemento chiave è l’oceano, che rimane molto caldo, con anomalie positive nel Nord Atlantico, nel Mediterraneo e nell’Oceano Indiano. Inoltre, l’Antartide sta sperimentando temperature insolitamente alte per questo periodo dell’anno”.
È importante sottolineare che i dati di Copernicus risalgono al 1940, ma altre misurazioni da parte di governi come quelli degli Stati Uniti e del Regno Unito risalgono al 1880. Questi dati, insieme a studi sugli anelli degli alberi e le carote di ghiaccio, indicano che le temperature record dell’ultimo anno potrebbero essere le più alte degli ultimi 120mila anni.
Gli esperti evidenziano che senza l’intervento umano, i record di temperature estreme non sarebbero stati così frequenti. Il fatto che giorni così caldi si siano verificati per due anni consecutivi è considerato “straordinario”, soprattutto considerando che il fenomeno di riscaldamento naturale El Niño si è concluso all’inizio di quest’anno.
Effetti e necessità di intervento
Il raggiungimento di un nuovo record di temperatura mondiale rappresenta un campanello d’allarme per la comunità internazionale. Buontempo ha avvertito che, se l’obiettivo è mantenere l’aumento della temperatura mondiale al di sotto dei due gradi, come previsto dagli accordi di Parigi, le notizie non sono buone. Negli ultimi 12 mesi, le temperature hanno superato il limite di 1,5 gradi, avvicinandoci pericolosamente al limite stabilito.
È fondamentale che i governi e i cittadini riconoscano la serietà della situazione e agiscano per limitare le emissioni di gas serra. Solo attraverso sforzi globali e locali possiamo sperare di rallentare il suriscaldamento del pianeta e proteggere il pianeta per le future generazioni.
Buontempo ha sottolineato l’importanza di considerare gli effetti locali del cambiamento climatico, affermando: “È utile capire quanto e quanto velocemente il clima sta cambiando, ma ciò che conta davvero è quello che accade localmente, nei nostri giardini, fiumi e montagne”. Questa prospettiva sottolinea la necessità di azioni concertate a livello locale e globale per affrontare le sfide del cambiamento climatico.
Il suriscaldamento del pianeta non smette di allarmare, con l’ottenimento di nuovi picchi di temperatura. Secondo il servizio europeo per le variazioni climatiche Copernicus, l’altro ieri si è verificato il giorno più torrido nella storia del meteo mondiale, battendo il record fissato solo il giorno precedente. Questa circostanza, identificata come un evento meteo estremo, mette in luce la serietà del meteo attuale.
La temperatura media mondiale ha toccato un nuovo massimo, con Carlo Buontempo, responsabile del servizio Copernicus, che ha evidenziato: “Domenica e poi lunedì, la temperatura media mondiale ha fissato un nuovo record, superando quello dell’anno record del 2023. Ci troviamo in un territorio inesplorato”. Le informazioni preliminari indicano che lunedì è stato più caldo di 0,06 gradi Celsius rispetto a domenica, suscitando grande allarme tra i meteorologi.
Secondo le valutazioni, la temperatura media mondiale di lunedì ha toccato i 17,15 gradi Celsius, un dato senza precedenti. Questo supera il record precedente fissato solo un anno fa, e lascia alle spalle il record del 2016, quando la temperatura media toccò i 16,8 gradi Celsius. Gli scienziati sostengono che è possibile che stiamo vivendo le temperature più alte degli ultimi 120mila anni, attribuendo gran parte della colpa ai cambiamenti climatici causati dall’uomo.
Le origini del suriscaldamento del pianeta
L’incremento delle temperature mondiali è in linea con le previsioni sugli effetti dell’uso dei combustibili fossili. Questo sottolinea l’urgenza di affrontare il cambiamento climatico e ridurre le emissioni di gas serra. Un inverno antartico insolitamente caldo ha contribuito a queste temperature estreme. Buontempo ha spiegato: “Un elemento chiave è l’oceano, che rimane molto caldo, con anomalie positive nel Nord Atlantico, nel Mediterraneo e nell’Oceano Indiano. Inoltre, l’Antartide sta sperimentando temperature insolitamente alte per questo periodo dell’anno”.
È importante sottolineare che i dati di Copernicus risalgono al 1940, ma altre misurazioni da parte di governi come quelli degli Stati Uniti e del Regno Unito risalgono al 1880. Questi dati, insieme a studi sugli anelli degli alberi e le carote di ghiaccio, indicano che le temperature record dell’ultimo anno potrebbero essere le più alte degli ultimi 120mila anni.
Gli esperti evidenziano che senza l’intervento umano, i record di temperature estreme non sarebbero stati così frequenti. Il fatto che giorni così caldi si siano verificati per due anni consecutivi è considerato “straordinario”, soprattutto considerando che il fenomeno di riscaldamento naturale El Niño si è concluso all’inizio di quest’anno.
Effetti e necessità di intervento
Il raggiungimento di un nuovo record di temperatura mondiale rappresenta un campanello d’allarme per la comunità internazionale. Buontempo ha avvertito che, se l’obiettivo è mantenere l’aumento della temperatura mondiale al di sotto dei due gradi, come previsto dagli accordi di Parigi, le notizie non sono buone. Negli ultimi 12 mesi, le temperature hanno superato il limite di 1,5 gradi, avvicinandoci pericolosamente al limite stabilito.
È fondamentale che i governi e i cittadini riconoscano la serietà della situazione e agiscano per limitare le emissioni di gas serra. Solo attraverso sforzi globali e locali possiamo sperare di rallentare il suriscaldamento del pianeta e proteggere il pianeta per le future generazioni.
Buontempo ha sottolineato l’importanza di considerare gli effetti locali del cambiamento climatico, affermando: “È utile capire quanto e quanto velocemente il clima sta cambiando, ma ciò che conta davvero è quello che accade localmente, nei nostri giardini, fiumi e montagne”. Questa prospettiva sottolinea la necessità di azioni concertate a livello locale e globale per affrontare le sfide del cambiamento climatico.
Il suriscaldamento del pianeta non smette di allarmare, con l’ottenimento di nuovi picchi di temperatura. Secondo il servizio europeo per le variazioni climatiche Copernicus, l’altro ieri si è verificato il giorno più torrido nella storia del meteo mondiale, battendo il record fissato solo il giorno precedente. Questa circostanza, identificata come un evento meteo estremo, mette in luce la serietà del meteo attuale.
La temperatura media mondiale ha toccato un nuovo massimo, con Carlo Buontempo, responsabile del servizio Copernicus, che ha evidenziato: “Domenica e poi lunedì, la temperatura media mondiale ha fissato un nuovo record, superando quello dell’anno record del 2023. Ci troviamo in un territorio inesplorato”. Le informazioni preliminari indicano che lunedì è stato più caldo di 0,06 gradi Celsius rispetto a domenica, suscitando grande allarme tra i meteorologi.
Secondo le valutazioni, la temperatura media mondiale di lunedì ha toccato i 17,15 gradi Celsius, un dato senza precedenti. Questo supera il record precedente fissato solo un anno fa, e lascia alle spalle il record del 2016, quando la temperatura media toccò i 16,8 gradi Celsius. Gli scienziati sostengono che è possibile che stiamo vivendo le temperature più alte degli ultimi 120mila anni, attribuendo gran parte della colpa ai cambiamenti climatici causati dall’uomo.
Le origini del suriscaldamento del pianeta
L’incremento delle temperature mondiali è in linea con le previsioni sugli effetti dell’uso dei combustibili fossili. Questo sottolinea l’urgenza di affrontare il cambiamento climatico e ridurre le emissioni di gas serra. Un inverno antartico insolitamente caldo ha contribuito a queste temperature estreme. Buontempo ha spiegato: “Un elemento chiave è l’oceano, che rimane molto caldo, con anomalie positive nel Nord Atlantico, nel Mediterraneo e nell’Oceano Indiano. Inoltre, l’Antartide sta sperimentando temperature insolitamente alte per questo periodo dell’anno”.
È importante sottolineare che i dati di Copernicus risalgono al 1940, ma altre misurazioni da parte di governi come quelli degli Stati Uniti e del Regno Unito risalgono al 1880. Questi dati, insieme a studi sugli anelli degli alberi e le carote di ghiaccio, indicano che le temperature record dell’ultimo anno potrebbero essere le più alte degli ultimi 120mila anni.
Gli esperti evidenziano che senza l’intervento umano, i record di temperature estreme non sarebbero stati così frequenti. Il fatto che giorni così caldi si siano verificati per due anni consecutivi è considerato “straordinario”, soprattutto considerando che il fenomeno di riscaldamento naturale El Niño si è concluso all’inizio di quest’anno.
Effetti e necessità di intervento
Il raggiungimento di un nuovo record di temperatura mondiale rappresenta un campanello d’allarme per la comunità internazionale. Buontempo ha avvertito che, se l’obiettivo è mantenere l’aumento della temperatura mondiale al di sotto dei due gradi, come previsto dagli accordi di Parigi, le notizie non sono buone. Negli ultimi 12 mesi, le temperature hanno superato il limite di 1,5 gradi, avvicinandoci pericolosamente al limite stabilito.
È fondamentale che i governi e i cittadini riconoscano la serietà della situazione e agiscano per limitare le emissioni di gas serra. Solo attraverso sforzi globali e locali possiamo sperare di rallentare il suriscaldamento del pianeta e proteggere il pianeta per le future generazioni.
Buontempo ha sottolineato l’importanza di considerare gli effetti locali del cambiamento climatico, affermando: “È utile capire quanto e quanto velocemente il clima sta cambiando, ma ciò che conta davvero è quello che accade localmente, nei nostri giardini, fiumi e montagne”. Questa prospettiva sottolinea la necessità di azioni concertate a livello locale e globale per affrontare le sfide del cambiamento climatico.
Il suriscaldamento del pianeta non smette di allarmare, con l’ottenimento di nuovi picchi di temperatura. Secondo il servizio europeo per le variazioni climatiche Copernicus, l’altro ieri si è verificato il giorno più torrido nella storia del meteo mondiale, battendo il record fissato solo il giorno precedente. Questa circostanza, identificata come un evento meteo estremo, mette in luce la serietà del meteo attuale.
La temperatura media mondiale ha toccato un nuovo massimo, con Carlo Buontempo, responsabile del servizio Copernicus, che ha evidenziato: “Domenica e poi lunedì, la temperatura media mondiale ha fissato un nuovo record, superando quello dell’anno record del 2023. Ci troviamo in un territorio inesplorato”. Le informazioni preliminari indicano che lunedì è stato più caldo di 0,06 gradi Celsius rispetto a domenica, suscitando grande allarme tra i meteorologi.
Secondo le valutazioni, la temperatura media mondiale di lunedì ha toccato i 17,15 gradi Celsius, un dato senza precedenti. Questo supera il record precedente fissato solo un anno fa, e lascia alle spalle il record del 2016, quando la temperatura media toccò i 16,8 gradi Celsius. Gli scienziati sostengono che è possibile che stiamo vivendo le temperature più alte degli ultimi 120mila anni, attribuendo gran parte della colpa ai cambiamenti climatici causati dall’uomo.
Le origini del suriscaldamento del pianeta
L’incremento delle temperature mondiali è in linea con le previsioni sugli effetti dell’uso dei combustibili fossili. Questo sottolinea l’urgenza di affrontare il cambiamento climatico e ridurre le emissioni di gas serra. Un inverno antartico insolitamente caldo ha contribuito a queste temperature estreme. Buontempo ha spiegato: “Un elemento chiave è l’oceano, che rimane molto caldo, con anomalie positive nel Nord Atlantico, nel Mediterraneo e nell’Oceano Indiano. Inoltre, l’Antartide sta sperimentando temperature insolitamente alte per questo periodo dell’anno”.
È importante sottolineare che i dati di Copernicus risalgono al 1940, ma altre misurazioni da parte di governi come quelli degli Stati Uniti e del Regno Unito risalgono al 1880. Questi dati, insieme a studi sugli anelli degli alberi e le carote di ghiaccio, indicano che le temperature record dell’ultimo anno potrebbero essere le più alte degli ultimi 120mila anni.
Gli esperti evidenziano che senza l’intervento umano, i record di temperature estreme non sarebbero stati così frequenti. Il fatto che giorni così caldi si siano verificati per due anni consecutivi è considerato “straordinario”, soprattutto considerando che il fenomeno di riscaldamento naturale El Niño si è concluso all’inizio di quest’anno.
Effetti e necessità di intervento
Il raggiungimento di un nuovo record di temperatura mondiale rappresenta un campanello d’allarme per la comunità internazionale. Buontempo ha avvertito che, se l’obiettivo è mantenere l’aumento della temperatura mondiale al di sotto dei due gradi, come previsto dagli accordi di Parigi, le notizie non sono buone. Negli ultimi 12 mesi, le temperature hanno superato il limite di 1,5 gradi, avvicinandoci pericolosamente al limite stabilito.
È fondamentale che i governi e i cittadini riconoscano la serietà della situazione e agiscano per limitare le emissioni di gas serra. Solo attraverso sforzi globali e locali possiamo sperare di rallentare il suriscaldamento del pianeta e proteggere il pianeta per le future generazioni.
Buontempo ha sottolineato l’importanza di considerare gli effetti locali del cambiamento climatico, affermando: “È utile capire quanto e quanto velocemente il clima sta cambiando, ma ciò che conta davvero è quello che accade localmente, nei nostri giardini, fiumi e montagne”. Questa prospettiva sottolinea la necessità di azioni concertate a livello locale e globale per affrontare le sfide del cambiamento climatico.
Il suriscaldamento del pianeta non smette di allarmare, con l’ottenimento di nuovi picchi di temperatura. Secondo il servizio europeo per le variazioni climatiche Copernicus, l’altro ieri si è verificato il giorno più torrido nella storia del meteo mondiale, battendo il record fissato solo il giorno precedente. Questa circostanza, identificata come un evento meteo estremo, mette in luce la serietà del meteo attuale.
La temperatura media mondiale ha toccato un nuovo massimo, con Carlo Buontempo, responsabile del servizio Copernicus, che ha evidenziato: “Domenica e poi lunedì, la temperatura media mondiale ha fissato un nuovo record, superando quello dell’anno record del 2023. Ci troviamo in un territorio inesplorato”. Le informazioni preliminari indicano che lunedì è stato più caldo di 0,06 gradi Celsius rispetto a domenica, suscitando grande allarme tra i meteorologi.
Secondo le valutazioni, la temperatura media mondiale di lunedì ha toccato i 17,15 gradi Celsius, un dato senza precedenti. Questo supera il record precedente fissato solo un anno fa, e lascia alle spalle il record del 2016, quando la temperatura media toccò i 16,8 gradi Celsius. Gli scienziati sostengono che è possibile che stiamo vivendo le temperature più alte degli ultimi 120mila anni, attribuendo gran parte della colpa ai cambiamenti climatici causati dall’uomo.
Le origini del suriscaldamento del pianeta
L’incremento delle temperature mondiali è in linea con le previsioni sugli effetti dell’uso dei combustibili fossili. Questo sottolinea l’urgenza di affrontare il cambiamento climatico e ridurre le emissioni di gas serra. Un inverno antartico insolitamente caldo ha contribuito a queste temperature estreme. Buontempo ha spiegato: “Un elemento chiave è l’oceano, che rimane molto caldo, con anomalie positive nel Nord Atlantico, nel Mediterraneo e nell’Oceano Indiano. Inoltre, l’Antartide sta sperimentando temperature insolitamente alte per questo periodo dell’anno”.
È importante sottolineare che i dati di Copernicus risalgono al 1940, ma altre misurazioni da parte di governi come quelli degli Stati Uniti e del Regno Unito risalgono al 1880. Questi dati, insieme a studi sugli anelli degli alberi e le carote di ghiaccio, indicano che le temperature record dell’ultimo anno potrebbero essere le più alte degli ultimi 120mila anni.
Gli esperti evidenziano che senza l’intervento umano, i record di temperature estreme non sarebbero stati così frequenti. Il fatto che giorni così caldi si siano verificati per due anni consecutivi è considerato “straordinario”, soprattutto considerando che il fenomeno di riscaldamento naturale El Niño si è concluso all’inizio di quest’anno.
Effetti e necessità di intervento
Il raggiungimento di un nuovo record di temperatura mondiale rappresenta un campanello d’allarme per la comunità internazionale. Buontempo ha avvertito che, se l’obiettivo è mantenere l’aumento della temperatura mondiale al di sotto dei due gradi, come previsto dagli accordi di Parigi, le notizie non sono buone. Negli ultimi 12 mesi, le temperature hanno superato il limite di 1,5 gradi, avvicinandoci pericolosamente al limite stabilito.
È fondamentale che i governi e i cittadini riconoscano la serietà della situazione e agiscano per limitare le emissioni di gas serra. Solo attraverso sforzi globali e locali possiamo sperare di rallentare il suriscaldamento del pianeta e proteggere il pianeta per le future generazioni.
Buontempo ha sottolineato l’importanza di considerare gli effetti locali del cambiamento climatico, affermando: “È utile capire quanto e quanto velocemente il clima sta cambiando, ma ciò che conta davvero è quello che accade localmente, nei nostri giardini, fiumi e montagne”. Questa prospettiva sottolinea la necessità di azioni concertate a livello locale e globale per affrontare le sfide del cambiamento climatico.
Il suriscaldamento del pianeta non smette di allarmare, con l’ottenimento di nuovi picchi di temperatura. Secondo il servizio europeo per le variazioni climatiche Copernicus, l’altro ieri si è verificato il giorno più torrido nella storia del meteo mondiale, battendo il record fissato solo il giorno precedente. Questa circostanza, identificata come un evento meteo estremo, mette in luce la serietà del meteo attuale.
La temperatura media mondiale ha toccato un nuovo massimo, con Carlo Buontempo, responsabile del servizio Copernicus, che ha evidenziato: “Domenica e poi lunedì, la temperatura media mondiale ha fissato un nuovo record, superando quello dell’anno record del 2023. Ci troviamo in un territorio inesplorato”. Le informazioni preliminari indicano che lunedì è stato più caldo di 0,06 gradi Celsius rispetto a domenica, suscitando grande allarme tra i meteorologi.
Secondo le valutazioni, la temperatura media mondiale di lunedì ha toccato i 17,15 gradi Celsius, un dato senza precedenti. Questo supera il record precedente fissato solo un anno fa, e lascia alle spalle il record del 2016, quando la temperatura media toccò i 16,8 gradi Celsius. Gli scienziati sostengono che è possibile che stiamo vivendo le temperature più alte degli ultimi 120mila anni, attribuendo gran parte della colpa ai cambiamenti climatici causati dall’uomo.
Le origini del suriscaldamento del pianeta
L’incremento delle temperature mondiali è in linea con le previsioni sugli effetti dell’uso dei combustibili fossili. Questo sottolinea l’urgenza di affrontare il cambiamento climatico e ridurre le emissioni di gas serra. Un inverno antartico insolitamente caldo ha contribuito a queste temperature estreme. Buontempo ha spiegato: “Un elemento chiave è l’oceano, che rimane molto caldo, con anomalie positive nel Nord Atlantico, nel Mediterraneo e nell’Oceano Indiano. Inoltre, l’Antartide sta sperimentando temperature insolitamente alte per questo periodo dell’anno”.
È importante sottolineare che i dati di Copernicus risalgono al 1940, ma altre misurazioni da parte di governi come quelli degli Stati Uniti e del Regno Unito risalgono al 1880. Questi dati, insieme a studi sugli anelli degli alberi e le carote di ghiaccio, indicano che le temperature record dell’ultimo anno potrebbero essere le più alte degli ultimi 120mila anni.
Gli esperti evidenziano che senza l’intervento umano, i record di temperature estreme non sarebbero stati così frequenti. Il fatto che giorni così caldi si siano verificati per due anni consecutivi è considerato “straordinario”, soprattutto considerando che il fenomeno di riscaldamento naturale El Niño si è concluso all’inizio di quest’anno.
Effetti e necessità di intervento
Il raggiungimento di un nuovo record di temperatura mondiale rappresenta un campanello d’allarme per la comunità internazionale. Buontempo ha avvertito che, se l’obiettivo è mantenere l’aumento della temperatura mondiale al di sotto dei due gradi, come previsto dagli accordi di Parigi, le notizie non sono buone. Negli ultimi 12 mesi, le temperature hanno superato il limite di 1,5 gradi, avvicinandoci pericolosamente al limite stabilito.
È fondamentale che i governi e i cittadini riconoscano la serietà della situazione e agiscano per limitare le emissioni di gas serra. Solo attraverso sforzi globali e locali possiamo sperare di rallentare il suriscaldamento del pianeta e proteggere il pianeta per le future generazioni.
Buontempo ha sottolineato l’importanza di considerare gli effetti locali del cambiamento climatico, affermando: “È utile capire quanto e quanto velocemente il clima sta cambiando, ma ciò che conta davvero è quello che accade localmente, nei nostri giardini, fiumi e montagne”. Questa prospettiva sottolinea la necessità di azioni concertate a livello locale e globale per affrontare le sfide del cambiamento climatico.
Il suriscaldamento del pianeta non smette di allarmare, con l’ottenimento di nuovi picchi di temperatura. Secondo il servizio europeo per le variazioni climatiche Copernicus, l’altro ieri si è verificato il giorno più torrido nella storia del meteo mondiale, battendo il record fissato solo il giorno precedente. Questa circostanza, identificata come un evento meteo estremo, mette in luce la serietà del meteo attuale.
La temperatura media mondiale ha toccato un nuovo massimo, con Carlo Buontempo, responsabile del servizio Copernicus, che ha evidenziato: “Domenica e poi lunedì, la temperatura media mondiale ha fissato un nuovo record, superando quello dell’anno record del 2023. Ci troviamo in un territorio inesplorato”. Le informazioni preliminari indicano che lunedì è stato più caldo di 0,06 gradi Celsius rispetto a domenica, suscitando grande allarme tra i meteorologi.
Secondo le valutazioni, la temperatura media mondiale di lunedì ha toccato i 17,15 gradi Celsius, un dato senza precedenti. Questo supera il record precedente fissato solo un anno fa, e lascia alle spalle il record del 2016, quando la temperatura media toccò i 16,8 gradi Celsius. Gli scienziati sostengono che è possibile che stiamo vivendo le temperature più alte degli ultimi 120mila anni, attribuendo gran parte della colpa ai cambiamenti climatici causati dall’uomo.
Le origini del suriscaldamento del pianeta
L’incremento delle temperature mondiali è in linea con le previsioni sugli effetti dell’uso dei combustibili fossili. Questo sottolinea l’urgenza di affrontare il cambiamento climatico e ridurre le emissioni di gas serra. Un inverno antartico insolitamente caldo ha contribuito a queste temperature estreme. Buontempo ha spiegato: “Un elemento chiave è l’oceano, che rimane molto caldo, con anomalie positive nel Nord Atlantico, nel Mediterraneo e nell’Oceano Indiano. Inoltre, l’Antartide sta sperimentando temperature insolitamente alte per questo periodo dell’anno”.
È importante sottolineare che i dati di Copernicus risalgono al 1940, ma altre misurazioni da parte di governi come quelli degli Stati Uniti e del Regno Unito risalgono al 1880. Questi dati, insieme a studi sugli anelli degli alberi e le carote di ghiaccio, indicano che le temperature record dell’ultimo anno potrebbero essere le più alte degli ultimi 120mila anni.
Gli esperti evidenziano che senza l’intervento umano, i record di temperature estreme non sarebbero stati così frequenti. Il fatto che giorni così caldi si siano verificati per due anni consecutivi è considerato “straordinario”, soprattutto considerando che il fenomeno di riscaldamento naturale El Niño si è concluso all’inizio di quest’anno.
Effetti e necessità di intervento
Il raggiungimento di un nuovo record di temperatura mondiale rappresenta un campanello d’allarme per la comunità internazionale. Buontempo ha avvertito che, se l’obiettivo è mantenere l’aumento della temperatura mondiale al di sotto dei due gradi, come previsto dagli accordi di Parigi, le notizie non sono buone. Negli ultimi 12 mesi, le temperature hanno superato il limite di 1,5 gradi, avvicinandoci pericolosamente al limite stabilito.
È fondamentale che i governi e i cittadini riconoscano la serietà della situazione e agiscano per limitare le emissioni di gas serra. Solo attraverso sforzi globali e locali possiamo sperare di rallentare il suriscaldamento del pianeta e proteggere il pianeta per le future generazioni.
Buontempo ha sottolineato l’importanza di considerare gli effetti locali del cambiamento climatico, affermando: “È utile capire quanto e quanto velocemente il clima sta cambiando, ma ciò che conta davvero è quello che accade localmente, nei nostri giardini, fiumi e montagne”. Questa prospettiva sottolinea la necessità di azioni concertate a livello locale e globale per affrontare le sfide del cambiamento climatico.
Il suriscaldamento del pianeta non smette di allarmare, con l’ottenimento di nuovi picchi di temperatura. Secondo il servizio europeo per le variazioni climatiche Copernicus, l’altro ieri si è verificato il giorno più torrido nella storia del meteo mondiale, battendo il record fissato solo il giorno precedente. Questa circostanza, identificata come un evento meteo estremo, mette in luce la serietà del meteo attuale.
La temperatura media mondiale ha toccato un nuovo massimo, con Carlo Buontempo, responsabile del servizio Copernicus, che ha evidenziato: “Domenica e poi lunedì, la temperatura media mondiale ha fissato un nuovo record, superando quello dell’anno record del 2023. Ci troviamo in un territorio inesplorato”. Le informazioni preliminari indicano che lunedì è stato più caldo di 0,06 gradi Celsius rispetto a domenica, suscitando grande allarme tra i meteorologi.
Secondo le valutazioni, la temperatura media mondiale di lunedì ha toccato i 17,15 gradi Celsius, un dato senza precedenti. Questo supera il record precedente fissato solo un anno fa, e lascia alle spalle il record del 2016, quando la temperatura media toccò i 16,8 gradi Celsius. Gli scienziati sostengono che è possibile che stiamo vivendo le temperature più alte degli ultimi 120mila anni, attribuendo gran parte della colpa ai cambiamenti climatici causati dall’uomo.
Le origini del suriscaldamento del pianeta
L’incremento delle temperature mondiali è in linea con le previsioni sugli effetti dell’uso dei combustibili fossili. Questo sottolinea l’urgenza di affrontare il cambiamento climatico e ridurre le emissioni di gas serra. Un inverno antartico insolitamente caldo ha contribuito a queste temperature estreme. Buontempo ha spiegato: “Un elemento chiave è l’oceano, che rimane molto caldo, con anomalie positive nel Nord Atlantico, nel Mediterraneo e nell’Oceano Indiano. Inoltre, l’Antartide sta sperimentando temperature insolitamente alte per questo periodo dell’anno”.
È importante sottolineare che i dati di Copernicus risalgono al 1940, ma altre misurazioni da parte di governi come quelli degli Stati Uniti e del Regno Unito risalgono al 1880. Questi dati, insieme a studi sugli anelli degli alberi e le carote di ghiaccio, indicano che le temperature record dell’ultimo anno potrebbero essere le più alte degli ultimi 120mila anni.
Gli esperti evidenziano che senza l’intervento umano, i record di temperature estreme non sarebbero stati così frequenti. Il fatto che giorni così caldi si siano verificati per due anni consecutivi è considerato “straordinario”, soprattutto considerando che il fenomeno di riscaldamento naturale El Niño si è concluso all’inizio di quest’anno.
Effetti e necessità di intervento
Il raggiungimento di un nuovo record di temperatura mondiale rappresenta un campanello d’allarme per la comunità internazionale. Buontempo ha avvertito che, se l’obiettivo è mantenere l’aumento della temperatura mondiale al di sotto dei due gradi, come previsto dagli accordi di Parigi, le notizie non sono buone. Negli ultimi 12 mesi, le temperature hanno superato il limite di 1,5 gradi, avvicinandoci pericolosamente al limite stabilito.
È fondamentale che i governi e i cittadini riconoscano la serietà della situazione e agiscano per limitare le emissioni di gas serra. Solo attraverso sforzi globali e locali possiamo sperare di rallentare il suriscaldamento del pianeta e proteggere il pianeta per le future generazioni.
Buontempo ha sottolineato l’importanza di considerare gli effetti locali del cambiamento climatico, affermando: “È utile capire quanto e quanto velocemente il clima sta cambiando, ma ciò che conta davvero è quello che accade localmente, nei nostri giardini, fiumi e montagne”. Questa prospettiva sottolinea la necessità di azioni concertate a livello locale e globale per affrontare le sfide del cambiamento climatico.
Il suriscaldamento del pianeta non smette di allarmare, con l’ottenimento di nuovi picchi di temperatura. Secondo il servizio europeo per le variazioni climatiche Copernicus, l’altro ieri si è verificato il giorno più torrido nella storia del meteo mondiale, battendo il record fissato solo il giorno precedente. Questa circostanza, identificata come un evento meteo estremo, mette in luce la serietà del meteo attuale.
La temperatura media mondiale ha toccato un nuovo massimo, con Carlo Buontempo, responsabile del servizio Copernicus, che ha evidenziato: “Domenica e poi lunedì, la temperatura media mondiale ha fissato un nuovo record, superando quello dell’anno record del 2023. Ci troviamo in un territorio inesplorato”. Le informazioni preliminari indicano che lunedì è stato più caldo di 0,06 gradi Celsius rispetto a domenica, suscitando grande allarme tra i meteorologi.
Secondo le valutazioni, la temperatura media mondiale di lunedì ha toccato i 17,15 gradi Celsius, un dato senza precedenti. Questo supera il record precedente fissato solo un anno fa, e lascia alle spalle il record del 2016, quando la temperatura media toccò i 16,8 gradi Celsius. Gli scienziati sostengono che è possibile che stiamo vivendo le temperature più alte degli ultimi 120mila anni, attribuendo gran parte della colpa ai cambiamenti climatici causati dall’uomo.
Le origini del suriscaldamento del pianeta
L’incremento delle temperature mondiali è in linea con le previsioni sugli effetti dell’uso dei combustibili fossili. Questo sottolinea l’urgenza di affrontare il cambiamento climatico e ridurre le emissioni di gas serra. Un inverno antartico insolitamente caldo ha contribuito a queste temperature estreme. Buontempo ha spiegato: “Un elemento chiave è l’oceano, che rimane molto caldo, con anomalie positive nel Nord Atlantico, nel Mediterraneo e nell’Oceano Indiano. Inoltre, l’Antartide sta sperimentando temperature insolitamente alte per questo periodo dell’anno”.
È importante sottolineare che i dati di Copernicus risalgono al 1940, ma altre misurazioni da parte di governi come quelli degli Stati Uniti e del Regno Unito risalgono al 1880. Questi dati, insieme a studi sugli anelli degli alberi e le carote di ghiaccio, indicano che le temperature record dell’ultimo anno potrebbero essere le più alte degli ultimi 120mila anni.
Gli esperti evidenziano che senza l’intervento umano, i record di temperature estreme non sarebbero stati così frequenti. Il fatto che giorni così caldi si siano verificati per due anni consecutivi è considerato “straordinario”, soprattutto considerando che il fenomeno di riscaldamento naturale El Niño si è concluso all’inizio di quest’anno.
Effetti e necessità di intervento
Il raggiungimento di un nuovo record di temperatura mondiale rappresenta un campanello d’allarme per la comunità internazionale. Buontempo ha avvertito che, se l’obiettivo è mantenere l’aumento della temperatura mondiale al di sotto dei due gradi, come previsto dagli accordi di Parigi, le notizie non sono buone. Negli ultimi 12 mesi, le temperature hanno superato il limite di 1,5 gradi, avvicinandoci pericolosamente al limite stabilito.
È fondamentale che i governi e i cittadini riconoscano la serietà della situazione e agiscano per limitare le emissioni di gas serra. Solo attraverso sforzi globali e locali possiamo sperare di rallentare il suriscaldamento del pianeta e proteggere il pianeta per le future generazioni.
Buontempo ha sottolineato l’importanza di considerare gli effetti locali del cambiamento climatico, affermando: “È utile capire quanto e quanto velocemente il clima sta cambiando, ma ciò che conta davvero è quello che accade localmente, nei nostri giardini, fiumi e montagne”. Questa prospettiva sottolinea la necessità di azioni concertate a livello locale e globale per affrontare le sfide del cambiamento climatico.