Il meteo globale sta subendo un cambiamento drastico, con un aumento significativo delle temperature. Il mese di giugno 2024 ha registrato un calore notevolmente superiore rispetto a giugno 2023, come evidenziato dai dati del Climate Reanalyzer. Questo incremento è particolarmente impressionante, dato che non ci troviamo in un periodo di El Niño. Il meteo mensile continua a seguire un trend di crescita, senza mostrare alcun segno di rallentamento.
Il servizio di monitoraggio del meteo Copernicus ha rilevato che la temperatura media globale degli ultimi 12 mesi (da luglio 2023 a giugno 2024) è stata superiore di oltre 1,5°C rispetto alla media del periodo 1850-1900. Il Copernicus Climate Change Service (C3S) ha affermato: “Giugno segna il 13º mese consecutivo di temperature globali da record, e il 12º mese di fila con temperature superiori rispetto al periodo preindustriale. Questo non è solo un’anomalia statistica, ma evidenzia un cambiamento ampio e continuo del nostro meteo.” È fondamentale considerare che le anomalie rispetto a una base realmente preindustriale potrebbero essere ancora più elevate.
La situazione nell’Artico e il ghiaccio marino
Un fattore che potrebbe ulteriormente accelerare l’aumento delle temperature è lo stato del ghiaccio marino artico. Secondo il Danish Meteorological Institute, il volume del ghiaccio marino artico è a un livello minimo record per questo periodo dell’anno, come è stato per la maggior parte dell’anno. Allo stesso tempo, l’estensione del ghiaccio marino è ancora relativamente ampia; infatti, l’estensione del ghiaccio marino artico era del 3% inferiore alla media in giugno 2024, valori simili a quelli osservati nella maggior parte degli anni dal 2010. Questo indica che il ghiaccio marino è molto sottile.
Il ruolo del ghiaccio marino come buffer di calore latente
Il ghiaccio marino agisce come un buffer che assorbe il calore dell’oceano; la temperatura dell’acqua non aumenterà finché c’è ghiaccio, ma una volta che tutto il ghiaccio si sarà sciolto, il calore ulteriore farà aumentare la temperatura dell’acqua.
L’energia assorbita dal ghiaccio che si scioglie è equivalente a quella necessaria per riscaldare una massa di acqua equivalente da 0 a 80°C. La perdita del buffer di calore latente rischia di riscaldare fortemente l’Oceano Artico, aumentando il pericolo che ulteriore calore raggiunga gli idrati di metano sul fondo dell’Oceano Artico, causando la destabilizzazione degli stessi e l’eruzione di metano dagli idrati e dal gas libero sottostante che era precedentemente sigillato dagli idrati.