Il meteo e l’insolita presenza di un pericoloso organismo marino in Catalogna
Recentemente, in Catalogna, l’insolita presenza di un organismo marino noto come Physalia physalis, o più comunemente come galère portugaise o vessie de mer, ha costretto le autorità locali a interdire l’accesso a diverse spiagge. Nonostante la sua somiglianza con le meduse, questo organismo appartiene a una categoria diversa e le sue caratteristiche lo rendono pericoloso per i bagnanti.
Caratteristiche e pericoli della galère portugaise
La galère portugaise si distingue per il suo colore brillante e la sua forma che ricorda un palloncino galleggiante. Tuttavia, la sua bellezza nasconde un pericolo: i suoi tentacoli, che possono raggiungere i 20 metri di lunghezza, sono dotati di cellule urticanti che rilasciano un veleno molto potente. Questo veleno è letale per i pesci e può causare un dolore intenso negli esseri umani.
Il contatto con i tentacoli di questo organismo provoca una reazione immediata e intensa, con sintomi che possono variare dal dolore acuto, alle eruzioni cutanee, al prurito, fino alla formazione di vesciche. In alcuni casi, le lesioni possono lasciare cicatrici permanenti. Le autorità sanitarie avvertono che le reazioni possono includere anche nausea, difficoltà respiratorie, febbre e vertigini, manifestandosi entro un’ora dalla puntura.
La galère portugaise e il meteo
Questo sifonoforo, un organismo composto da una colonia di organismi che cooperano tra loro, è spesso trasportato verso le coste europee dalle correnti marine calde. La sua presenza è stata segnalata non solo in Spagna, ma anche in diverse località della Francia, principalmente nelle regioni d’oltremare come la Martinica, Mayotte e Saint-Barthélemy. Occasionalmente, le correnti e i venti meridionali possono spingerla fino alle coste della Francia metropolitana.
Consigli medici in caso di contatto con la galère portugaise
In caso di contatto con una physalia, è fondamentale non avvicinarsi o tentare di rimuovere i tentacoli con le mani. Le indicazioni mediche consigliano di coprire la zona colpita con sabbia asciutta e di utilizzare un oggetto rigido per rimuovere i residui. Successivamente, è importante sciacquare abbondantemente la zona con acqua di mare e evitare l’uso di acqua dolce, che potrebbe aggravare la situazione. Inoltre, è sconsigliato l’uso di calore sulla ferita, poiché potrebbe intensificare la reazione al veleno.
La vigilanza delle autorità locali
La presenza di questo pericoloso abitante del mare richiede una vigilanza costante da parte delle autorità locali per garantire la sicurezza nelle zone balneari, specialmente durante i mesi estivi quando le spiagge sono più frequentate.