Il mistero del fulmine a ciel sereno nel meteo
Non è raro sentire l’espressione “fulmine a ciel sereno” nel linguaggio comune, utilizzata per descrivere un evento o una notizia inaspettata, spesso di natura spiacevole o dolorosa. Ma cosa succede quando questa frase viene applicata al meteo? Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il fenomeno del fulmine a ciel sereno non è così insolito nel campo meteorologico.
Il fulmine: un fenomeno meteorologico legato all’elettricità atmosferica
Prima di tutto, è importante capire cosa sia un fulmine. Si tratta di un fenomeno meteorologico legato all’elettricità atmosferica, che si manifesta come una scarica elettrica di grandi dimensioni tra due corpi con una notevole differenza di potenziale elettrico. Questa differenza di potenziale può verificarsi all’interno di una nuvola (principalmente cumulonembi), tra nuvole, tra una nuvola e la superficie terrestre, o tra nuvole e strati superiori dell’atmosfera.
Le zone più a rischio di fulmini
La conduttività della superficie terrestre gioca un ruolo fondamentale nel determinare dove i fulmini sono più probabili. I terreni umidi sono molto più suscettibili rispetto a quelli asciutti. Le montagne sono particolarmente a rischio, così come qualsiasi luogo ampio ed esposto, come un campo di calcio, il mare, le spiagge, i moli, i pontili e le piscine all’aperto.
I fulmini a ciel sereno: un fenomeno meteorologico particolare
Quando si parla di fulmini a ciel sereno, si fa riferimento ai cosiddetti fulmini positivi. Questi sono un tipo speciale di fulmine che si verifica quando le cariche positive si spostano dalla nube al suolo, a differenza dei fulmini negativi, in cui sono le cariche negative a muoversi. I fulmini positivi sono meno comuni, ma sono molto più potenti e pericolosi rispetto a quelli negativi in termini di potenza, durata (perché tendono a durare più a lungo e a generare tuoni molto più energici) e distanza (perché possono colpire aree lontane dalla nube temporalesca che li ha generati).
La distanza è l’aspetto più importante: non tutti i fulmini si propagano verticalmente sotto la nube temporalesca; alcuni, cioè quelli positivi, percorrono una parte del piano orizzontale prima di cadere al suolo, arrivando in alcuni casi fino a 20 chilometri di distanza. Questo spiega perché una persona potrebbe assistere alla ‘caduta’ di un fulmine pur avendo sopra la testa un cielo sostanzialmente sereno.