Se avete mai avuto la fortuna di visitare luoghi esotici come la famosa Miami in Florida, avrete sicuramente notato che il meteo durante la stagione calda è caratterizzato da un’umidità e un’afa estreme. Nonostante le temperature raramente superino i 35°C, l’alto tasso di umidità amplifica la sensazione di calore. Anche nelle ore notturne, il termometro difficilmente scende sotto i 25°C. Questo scenario è molto simile a quello che molte città italiane hanno sperimentato durante l’estate, con un meteo che, nonostante la nostra posizione geografica più a nord, sembra quasi tropicale. La Florida, circondata da un mare molto caldo, è spesso soggetta a fenomeni meteorologici estremi come uragani, tempeste tropicali e piogge torrenziali.
L’estate del 2024 in Italia è stata caratterizzata da un’onda di calore eccezionalmente lunga e intensa, con temperature elevate e poche variazioni, un meteo che ricorda quello tropicale. A differenza di altre estati, quest’anno la differenza tra i periodi di caldo estremo e quelli meno torridi è stata minima, creando un’atmosfera di calore costante. Questo tipo di meteo è più comune nelle regioni tropicali, dove le variazioni di temperatura da un giorno all’altro sono limitate e spesso interrotte solo da violenti acquazzoni e temporali.
In Italia, i rari momenti di sollievo dal caldo sono stati accompagnati da temporali, che però non hanno avuto un effetto rinfrescante sufficiente, probabilmente a causa del riscaldamento generale del continente europeo. Secondo l’istituto Copernicus, l’Europa ha registrato temperature ben superiori alla media, con incrementi più significativi rispetto ad altre aree del mondo. Questo riscaldamento non è solo un fenomeno locale, ma è correlato anche all’innalzamento delle temperature nel Mar Mediterraneo, che ha visto valori fino a 4°C sopra la media. Questo mare, particolarmente attivo durante l’autunno, è un generatore di fenomeni meteorologici intensi come temporali con supercelle e sistemi ciclonici che possono provocare piogge alluvionali.
Un esempio di come il Mediterraneo possa influenzare il meteo è il recente naufragio di un’imbarcazione vicino a Palermo, causato da un temporale violento. Ancora più impressionanti sono stati i temporali che, circa dieci giorni fa, hanno colpito le Isole Baleari, causando danni enormi e alluvioni lampo. Nonostante la distanza relativa, il Mediterraneo fornisce energia e umidità anche alle Alpi italiane, dove si sono osservati temporali di straordinaria intensità, con accumuli di pioggia che hanno superato i 100 mm in alcune aree, fortunatamente su scala locale. Tuttavia, è solo questione di tempo prima che arrivino perturbazioni più organizzate.
Il Mediterraneo è anche una fonte di alluvioni significative. Nonostante le carenze di pioggia in generale, lo scorso autunno si sono verificate alluvioni di portata storica in Grecia e in Libia. In particolare, in Libia, il crollo di diverse dighe ha provocato la morte di decine di migliaia di persone, evidenziando come eventi estremi possano avere conseguenze devastanti.
Le previsioni meteo indicano che piogge e periodi di refrigerio sono in arrivo in Italia, ma c’è il rischio che si manifestino con intensità considerevole, non solo nelle aree montane come le Alpi, ma anche nei centri urbani. Questo potrebbe mettere a dura prova i sistemi fognari e le infrastrutture delle città, non progettate per gestire tali volumi d’acqua in un breve lasso di tempo.
Il refrigerio atteso in Italia è dovuto a due motivi principali. Il primo riguarda la posizione geografica: l’Italia non si trova ai tropici, e nonostante il calore del Mar Mediterraneo e i continui flussi di aria calda provenienti dall’Africa, l’Oceano Atlantico mantiene ancora una certa influenza sul nostro meteo. Questa influenza potrebbe essere però ostacolata da diverse condizioni atmosferiche che impediscono l’arrivo di correnti fresche e umide dall’Atlantico. Il secondo motivo, altrettanto importante, è la latitudine dell’Italia, attorno ai 40° nord. Con l’approssimarsi dell’equinozio d’autunno, le notti diventeranno più lunghe rispetto al giorno, riducendo gradualmente la radiazione solare diretta e contribuendo a un raffreddamento, seppur lento.
Il processo di transizione astronomica, che va oltre quello meteorologico convenzionale del 1° settembre che segna l’inizio dell’autunno meteorologico nel nostro emisfero, incrementerà ulteriormente gli scambi di masse d’aria lungo i meridiani. Questo potrebbe portare l’Italia sulla rotta di possibili incursioni di aria fredda autunnale, fenomeno già osservato in passato. È noto che queste incursioni fredde autunnali tendono a verificarsi tra la metà di novembre e la metà di dicembre, portando condizioni meteorologiche tipicamente invernali, che in alcuni casi appaiono precoci rispetto a quello che ci si aspetterebbe in pieno inverno.
sembra che l’inverno possa arrivare in anticipo rispetto all’autunno in termini di condizioni meteorologiche fredde. Tuttavia, il vero refrigerio, il sollievo dal caldo estremo, si farà sentire nelle prossime settimane, in parte per ragioni legate direttamente alle condizioni meteo e in parte per motivi astronomici e stagionali. Quindi, nonostante le attuali ondate di caldo e le temperature elevate, possiamo aspettarci che la situazione cambi gradualmente con il naturale progredire della stagione. Il caldo estremo, le ondate di calore, persisteranno ancora per un po’, ma termineranno con l’avanzare dell’autunno, portando un meteo più fresco e più tipico di questa stagione.