La NASA e la mappatura del CO2 nell’atmosfera terrestre
Nel corso del 2020, l’ente spaziale americano ha svelato una mappa dinamica che traccia il percorso dei gas inquinanti nell’atmosfera del nostro pianeta. Questa rappresentazione grafica è stata resa fattibile grazie all’impiego del modello ad alta risoluzione Goddard Earth Observing System (GEOS), che sfrutta i dati satellitari per esaminare fenomeni atmosferici come tempeste, formazioni di nubi e altri eventi naturali. La mappa si estende dai mesi di gennaio a marzo, un lasso di tempo caratterizzato da incendi boschivi a livello globale che hanno avuto un ruolo rilevante nelle emissioni di diossido di carbonio (CO2), il gas serra per eccellenza.
La distribuzione del CO2 e le aree di maggiore emissione
La rappresentazione grafica mette in luce come il CO2, spostato dai venti e dalla circolazione atmosferica, generi una fitta nebbia scura che avvolge il globo. È possibile riconoscere le aree di maggiore emissione, tra cui si distinguono la Cina, gli Stati Uniti e l’Asia del Sud, dove le principali fonti di emissione sono le centrali elettriche, le industrie e i veicoli. L’Africa e l’America del Sud si rivelano altresì come zone di interesse, principalmente a causa degli incendi derivanti dalla gestione dei terreni e dalla deforestazione.
Il ruolo fondamentale dei sistemi naturali
I sistemi naturali come foreste e oceani svolgono un ruolo cruciale, in quanto assorbono circa il 50% del CO2 emesso, agendo come autentici “serbatoi” di carbonio. Questo processo di assorbimento è essenziale per controllare la quantità di CO2 nell’atmosfera e attenuare l’effetto del riscaldamento globale.
Le aree ad alta densità di CO2
AJ Christensen, esperto di visualizzazione dati presso il Goddard Space Flight Center, ha evidenziato l’importanza di concentrarsi sulle aree con maggiore densità di CO2, come New York e Pechino, per mettere in risalto l’entità delle emissioni in queste metropoli.
L’obiettivo delle ricerche sulla CO2
Lo scopo di queste indagini è di chiarire l’origine e l’impatto del CO2, un gas che contribuisce in modo significativo all’effetto serra e al conseguente riscaldamento del pianeta. Questo fenomeno è responsabile dell’intensificazione di eventi meteo estremi, come tempeste e ondate di calore, e dell’innalzamento dei livelli marini.
Le concentrazioni di CO2 dall’inizio dell’era industriale
La NASA ha rilevato che, dall’inizio dell’era industriale nel 1750, le concentrazioni atmosferiche di CO2 sono quasi raddoppiate, passando da circa 278 parti per milione a 427 parti per milione nel maggio 2024. Questo dato sottolinea l’urgente necessità di politiche più stringenti per la riduzione delle emissioni nei paesi altamente industrializzati, al fine di limitare gli effetti del cambiamento del meteo e contenere l’escalation delle temperature globali.