Il Mediterraneo e l’insolita ondata di calore marino: quali le implicazioni per le tempeste autunnali?
Recentemente, i termometri hanno segnalato valori estremamente alti, superando spesso i 40°C in ombra. Il Mediterraneo sta vivendo un riscaldamento significativo, una condizione che pone una grave minaccia per gli ecosistemi marini. Inoltre, si teme per le previsioni autunnali, ma per ragioni completamente diverse.
Quest’anno, non sono gli incendi o la siccità a dominare le notizie estive in Francia. Dopo un primo semestre del 2024 caratterizzato da abbondanti precipitazioni, le riserve idriche mostrano livelli generalmente superiori alla media, con l’eccezione del Languedoc-Roussillon. Tuttavia, sono le temperature a tornare sotto i riflettori.
Nonostante il paese non abbia sperimentato ondate di calore prolungate e intense, il Mediterraneo, e in misura minore l’Atlantico e la Manica, hanno registrato temperature molto superiori alle medie stagionali. Questa situazione non è senza conseguenze…
A metà agosto, le acque lungo la Costa Azzurra e la costa orientale della Corsica hanno raggiunto i 30°C, le isole varoises i 29°C, Biscarrosse i 25°C e Granville i 20°C. Queste temperature non si riferiscono alla sabbia, che sarebbe normale per il periodo, ma all’acqua del mare. Con valori da 3 a 5°C superiori alle medie di metà agosto, le temperature raggiungono livelli tipici dei tropici, in particolare nel Mediterraneo.
Se da un lato è piacevole per i vacanzieri nuotare in acque tropicali in Francia, dall’altro è molto meno vantaggioso per la biodiversità. Le conseguenze, sebbene non immediatamente visibili, sono numerose: coralli che sbiancano e muoiono, pesci che soffrono la mancanza di ossigeno e specie invasive che proliferano e si avvicinano alle nostre coste.
Il fenomeno della canicule marine potrebbe avere significative ripercussioni sulla vita degli abitanti delle coste mediterranee, con un aumento dei fenomeni meteo intensi, come gli episodi cévenols o mediterranei, a seconda dell’area interessata. Infatti, tutto il calore accumulato dal mare durante l’estate rimarrà presente per lungo tempo, influenzando questi fenomeni stagionali che si verificano tra settembre e novembre.
Se la temperatura del Mediterraneo rimane elevata fino all’autunno, le precipitazioni potrebbero essere particolarmente intense a causa di questa combinazione di un mare molto caldo con un meteo che inizia a deteriorarsi. Questo fornirà molta umidità all’atmosfera, aumentando il potenziale per piogge intense e episodi di maltempo autunnali. L’allarme è particolarmente elevato quest’anno, dato che i modelli di previsione stagionale prevedono un notevole eccesso di pioggia in queste regioni in ottobre.
Questo riscaldamento del Mediterraneo potrebbe anche giocare un ruolo pericoloso nella formazione di tempeste, in particolare nella creazione di medicanes, una fusione delle parole “mediterranean” e “hurricane” (uragano mediterraneo). Si tratta di tempeste di piccole dimensioni ma di potenza eccezionale. Le caratteristiche simili a quelle degli uragani o dei cicloni tropicali richiedono acque calde, una condizione più che mai presente quest’anno…