Il meteo invernale in Italia: un’analisi delle possibili condizioni estreme
Con l’arrivo della stagione invernale, il meteo diventa inevitabilmente un argomento di grande interesse. L’Italia, che sembra aver perso l’abitudine alle temperature rigide, potrebbe dover affrontare condizioni meteorologiche estreme, simili a quelle riscontrate nell’emisfero meridionale, dove si registrano temperature record tra caldo e freddo.
Le possibili incursioni di aria gelida
La possibilità di incursioni di masse d’aria gelida provenienti dalla Russia Europea o dalla Scandinavia è concreta. Queste potrebbero portare nevicate anche a quote basse, interessando colline e pianure. Non è escluso il ritorno del “Burian”, il vento gelido dalle steppe russe, che potrebbe causare un drastico calo delle temperature e portare la neve fino alle coste del Centro-Sud.
Il ruolo del Mediterraneo e del Nord Africa nel meteo invernale
Il Mediterraneo, con la temperatura delle sue acque superficiali, potrebbe giocare un ruolo chiave nell’attrarre correnti fredde da nord. Anche il Nord Africa potrebbe risentire di queste incursioni, con possibili condizioni meteo estreme dovute all’interazione tra l’aria calda desertica e quella fredda settentrionale. Inoltre, il mare potrebbe essere il catalizzatore di burrasche e precipitazioni eccezionalmente abbondanti.
Lo stau appenninico e il Buran: fenomeni meteo da non sottovalutare
Non va dimenticato lo stau appenninico, fenomeno che si verifica quando i venti freddi da est si umidificano passando sull’Adriatico, particolarmente caldo in questo periodo, causando importanti nevicate. Il Buran, vento proveniente principalmente dalla Siberia e dalle steppe kazake, è noto per causare un drastico calo delle temperature, fino a 10°C in meno in sole 24 ore, spesso accompagnato da bufere di neve e scarsa visibilità. Questo vento ha la capacità di raggiungere l’Europa e ha portato in passato ondate di freddo estremo in Italia negli anni 1929, 1956, 2012 e 2018.
Le ondate di gelo passate: un monito per il futuro
L’ondata di gelo del gennaio 1985 è stata una delle più intense in Italia, con temperature che hanno raggiunto i -23°C a Firenze e i -11°C a Roma Ciampino. Le nevicate eccezionali hanno colpito soprattutto il Nord Italia, con Milano che ha sperimentato una delle nevicate più intense del secolo. Questa ondata di gelo ha causato gravi disagi, con danni strutturali e interruzioni nei trasporti, oltre a un impatto devastante sull’agricoltura.
Nel febbraio 2012, un’altra ondata di gelo ha colpito Italia e Europa, con temperature che sono scese fino a -24,4°C in alcune zone del Piemonte. Nevicate eccezionali hanno colpito Emilia-Romagna, Marche e Abruzzo, con accumuli di neve che hanno superato i 200 cm in alcune località. Questa ondata di freddo ha causato disagi diffusi, inclusi blackout, interruzioni nei trasporti e danni economici significativi. Roma ha sperimentato una nevicata rara, che ha causato ulteriori disagi, con anche la successiva formazione del ghiaccio.
L’ondata di gelo di fine febbraio e inizio marzo 2018, causata in Europa dal “Buran”, è stata causata da un’intensa irruzione di aria fredda siberiana. Le temperature in Italia sono scese a valori record, con punte di oltre -10°C anche in pianura. Le nevicate hanno colpito tutta la penisola, imbiancando città come Roma, Venezia e Napoli. Gli impatti sono stati significativi, con gelate diffuse e fenomeni di gelicidio che hanno causato disagi nei trasporti e danni all’agricoltura. L’episodio si è concluso con venti di Scirocco che hanno rialzato le temperature e sciolto la neve, portando sabbia sahariana che ha colorato di rosa l’atmosfera e la neve.
La necessità di prepararsi alle condizioni meteo estreme
Questi eventi meteo estremi mostrano l’importanza di essere preparati e di seguire attentamente le previsioni meteo e climatiche, poiché il meteo può variare notevolmente e influenzare diverse regioni con condizioni avverse. Sarà pur vero che le future estati potrebbero durare sei mesi, ma è anche vero che il freddo estremo è ancora possibile.