Nel corso degli anni ’80, l’attività del meteorologo si fondava essenzialmente su tecniche manuali e competenze personali. Il metodo sinottico era il principale strumento di lavoro, che implicava la registrazione manuale delle condizioni meteo in una specifica zona e la successiva previsione della loro evoluzione.
Il meteorologo, analizzando pressione atmosferica, venti e temperature, riportava i dati su una mappa, cercando di prevedere le possibili variazioni del meteo nelle ore a seguire. Tuttavia, questo approccio, sebbene fosse un significativo progresso per quel periodo, offriva una capacità di previsione limitata, con un tasso di successo che raramente superava le 12-24 ore.
Al giorno d’oggi, grazie all’avanzamento tecnologico, il metodo sinottico è utilizzato quasi esclusivamente per previsioni a brevissimo termine, conosciute come “nowcasting”, utili per monitorare le variazioni atmosferiche nel prossimo futuro. Grazie ai sistemi informatici, alle tecnologie satellitari e ai modelli numerici, le previsioni meteo moderne riescono a coprire periodi di tempo più lunghi con una precisione molto più elevata.
Con le mappe sinottiche dell’epoca, sarebbe stato possibile stimare con precisione la quantità di pioggia caduta nelle ultime ore?
La risposta non è semplice. Le mappe sinottiche fornivano dati utili, ma non erano abbastanza dettagliate per stimare con precisione fenomeni locali, come le precipitazioni. La loro analisi dipendeva in gran parte dalla competenza del meteorologo, ma senza strumenti tecnologici avanzati per misurare direttamente i millimetri di pioggia caduti, si trattava più di una stima empirica.
Oggi, invece, grazie a radar meteo e reti di stazioni terrestri, è possibile monitorare in tempo reale le precipitazioni, permettendo di quantificare con estrema precisione i volumi d’acqua caduti anche in aree molto ristrette.
L’arrivo dei Super Computer
Oltre al metodo sinottico, un altro passo fondamentale nella meteorologia moderna è stato l’introduzione dei cosiddetti “supercomputer”, che hanno completamente rivoluzionato il modo in cui vengono effettuate le previsioni meteo.
Oggi, i supercomputer giocano un ruolo fondamentale nel risolvere le complesse equazioni matematiche che descrivono i processi atmosferici, consentendo di produrre previsioni meteo dettagliate e affidabili su scale temporali e geografiche molto ampie.
Il lavoro dei supercomputer consiste principalmente nell’elaborare modelli numerici, che simulano l’evoluzione dell’atmosfera sulla base di un insieme di equazioni fisiche conosciute come equazioni di Navier-Stokes.
Queste equazioni descrivono il comportamento dei fluidi, come l’aria, tenendo conto di variabili chiave come la temperatura, la pressione, la densità e la velocità del vento. Risolvere queste equazioni a mano sarebbe impossibile, dato che la dinamica atmosferica è influenzata da una miriade di fattori e da interazioni complesse tra vari strati dell’atmosfera e la superficie terrestre.
I supercomputer suddividono l’atmosfera terrestre in una griglia tridimensionale, con ogni cella della griglia che rappresenta un’area specifica del pianeta. Per ciascuna di queste celle, vengono calcolate le condizioni atmosferiche in un determinato momento, e da qui si procede con il calcolo di come queste condizioni cambieranno nel tempo.
I calcoli devono essere ripetuti per ogni intervallo di tempo e per ogni cella della griglia, creando un’enorme mole di dati da elaborare. Ecco perché servono supercomputer potentissimi, capaci di effettuare miliardi di operazioni al secondo.
Questi modelli numerici hanno permesso un notevole incremento nella precisione delle previsioni. Se negli anni ’80 le previsioni accurate non superavano le 24 ore, oggi, grazie ai supercomputer, è possibile ottenere previsioni abbastanza affidabili fino a 7-10 giorni.
Inoltre, i supercomputer consentono anche di simulare eventi meteo estremi, come uragani o forti tempeste, con un margine di errore sempre più ridotto, permettendo un miglioramento delle capacità di allerta e mitigazione dei danni.
Chi critica le previsioni meteo moderne dovrebbe ricordare che, fino a qualche anno fa, queste erano molto meno precise e affidabili. Le moderne tecnologie permettono di prevedere non solo l’andamento generale del tempo, ma anche di anticipare eventi estremi come tempeste e nubifragi, dando alle autorità il tempo di prepararsi e avvertire la popolazione.
Sebbene la meteorologia non sia ancora una scienza esatta, e ci siano margini d’errore, i progressi fatti negli ultimi decenni sono stati enormi. Le critiche sulle imprecisioni occasionali delle previsioni di oggi dovrebbero essere bilanciate dalla consapevolezza che, solo fino a pochi anni fa, capire con precisione cosa sarebbe accaduto nel cielo oltre le 24 ore era quasi un azzardo.