Il meteo e le sue implicazioni sulle banche minori degli Stati Uniti
Le banche di piccole dimensioni negli Stati Uniti si trovano a dover affrontare perdite potenzialmente catastrofiche a causa delle condizioni meteorologiche estreme legate ai cambiamenti climatici, una realtà di cui sembrano non essere pienamente consapevoli. Un rapporto pionieristico di un’organizzazione no-profit impegnata nella lotta ai cambiamenti climatici ha evidenziato che i danni alle proprietà derivanti da inondazioni, venti forti, mareggiate, grandinate o incendi boschivi potrebbero mettere a rischio circa 2,4 miliardi di dollari del valore complessivo dei portafogli di quasi 200 banche nazionali, rappresentando in media l’1,5% del valore totale dei loro portafogli.
Il rischio meteo nelle banche regionali e comunitarie
La maggior parte di questo rischio è concentrata nelle piccole banche regionali o comunitarie, con quasi un terzo di queste che affrontano un rischio meteo significativo. Tuttavia, anche le grandi istituzioni non sono esenti, con una su quattro che affronta rischi analoghi. Secondo Jeremy Porter, responsabile delle implicazioni climatiche di First Street, l’esposizione al rischio varia, ma indipendentemente dalle dimensioni dell’istituto, tutte le banche presentano un certo livello di rischio meteo all’interno del loro raggio di prestito. Le banche più vulnerabili risultano essere quelle regionali, piccole e comunitarie con portafogli altamente concentrati in aree soggette a inondazioni, incendi boschivi o uragani.
Analisi dei rischi meteorologici estremi
L’analisi di First Street ha esaminato i rischi meteorologici estremi nelle località fisiche delle banche, utilizzandoli come indicatore per le proprietà commerciali e residenziali su cui le banche hanno concesso prestiti. Quasi un terzo delle banche nazionali è esposto a rischi legati al meteo che potrebbero ridurre il valore delle loro attività dell’1%, una soglia definita come materiale dalla Securities and Exchange Commission.
Se un elemento patrimoniale di una società quotata in borsa ha il potenziale di perdere l’1% del suo valore, deve essere segnalato. In media, ogni singola una di queste piccole e comunitarie banche detiene un rischio così elevato che tutte dovrebbero segnalarlo.
La consapevolezza del rischio meteo
Nonostante la regola dell’1% della SEC sia attualmente in sospeso mentre affronta sfide legali, e nonostante altre esenzioni normative per le piccole banche, molti esperti ritengono che queste istituzioni probabilmente non siano consapevoli di quanto siano rischiosi i loro portafogli. E con i costi crescenti dei disastri legati al meteo, che si prevede aumenteranno drammaticamente con il peggioramento dei cambiamenti climatici, comprendere tali rischi diventa cruciale.
Il caso dell’uragano Debby
L’uragano Debby, che lo scorso mese ha colpito la Florida e le Caroline prima di spostarsi verso la costa orientale, ha causato perdite di proprietà stimate in 1,4 miliardi di dollari negli Stati Uniti e oltre 2 miliardi di dollari in Canada. Tuttavia, un’analisi di First Street ha scoperto che quasi l’80% dei danni era al di fuori delle zone di alluvione storiche della FEMA, il che significa che le proprietà colpite erano improbabili di avere un’assicurazione contro le inondazioni, rendendo i loro proprietari meno in grado di sopportare una perdita finanziaria catastrofica.
Le perdite finanziarie e il rischio per le banche
Queste perdite finanziarie, se ripetute su centinaia o migliaia di proprietà, potrebbero portare al disastro per le piccole banche con prestiti concentrati in una specifica area. Una banca segnalata come ad alto rischio da First Street ha la maggior parte delle sue filiali lungo la costa del New England, una regione che ha subito devastanti alluvioni negli ultimi due anni e dove si prevede che il cambiamento climatico esacerberà il tempo estremo.