La prossima settimana sarà caratterizzata da un meteo molto variabile, con particolare attenzione alle regioni settentrionali. I miei colleghi stanno lavorando su dettagliate analisi delle previsioni meteo, non solo per i primi giorni della settimana, ma anche per quelli successivi. Questo perché le regioni settentrionali si troveranno in una zona di intensa convergenza tra diverse masse d’aria. In queste situazioni, è fondamentale non basarsi unicamente sulle previsioni meteo che mostrano la pioggia prevista. Infatti, nelle zone di convergenza, l’instabilità atmosferica gioca un ruolo cruciale, favorendo la formazione di nubi di grande dimensione.
Una linea di convergenza meteorologica è un’area dove i venti provenienti da direzioni opposte si incontrano e convergono. Questo fenomeno costringe l’aria a sollevarsi, dato che non può più espandersi orizzontalmente. Questo movimento ascendente è essenziale per la formazione di nubi e fenomeni come temporali, piogge e altre forme di precipitazione. Le linee di convergenza si formano solitamente dove correnti d’aria con caratteristiche diverse, come umidità e temperatura, si scontrano. Quando l’aria viene forzata a salire, si raffredda e, se l’umidità è sufficiente, si formano nubi che possono dare origine a piogge. Questo meccanismo è spesso alla base dei temporali. Le linee di convergenza possono causare fenomeni come piogge torrenziali, temporali e, in condizioni particolarmente intense, eventi meteorologici severi come tornado o uragani, specialmente se associati a depressioni atmosferiche.
Quindi, in una visione complessiva, questa situazione può essere considerata come un’area ideale, per le regioni settentrionali, per lo sviluppo di ulteriori precipitazioni significative, soprattutto nella fascia a nord del fiume Po, oltre che in Liguria e nell’alta Toscana. In questa fase, non dovrebbero esserci precipitazioni eccessive in Emilia-Romagna, anche se l’area appenninica, soprattutto a ridosso del crinale, potrebbe essere a rischio di piogge significative.
Nel resto dell’Italia, gli effetti della massa d’aria calda proveniente dal Nord Africa saranno particolarmente rilevanti, portando nuovamente condizioni di caldo estivo, anche se non raggiungeranno gli estremi visti durante i mesi di giugno, luglio e agosto. Inoltre, ci troveremo ormai in autunno astronomico, che inizia il 22 settembre. Le notti cominceranno a essere più lunghe, prevalendo sulla durata della luce diurna, riducendo quindi la radiazione solare.
Il Nord Africa è attualmente molto caldo. Negli ultimi giorni, in tutta l’area sahariana si stanno registrando temperature molto elevate, che superano abbondantemente i 40 °C e difficilmente scendono sotto i 30 °C nelle minime. In alcune località si sono toccate temperature record, sia per i valori massimi che minimi, in particolare in diverse zone dell’Egitto e della Libia. Questa situazione non è affatto trascurabile, poiché ci troviamo molto vicini a questa massa d’aria rovente, che rischia di colpirci. D’altra parte, una massa d’aria di origine polare si dirigerà verso le isole britanniche, raggiungendo persino i confini delle Alpi. Si avrà quindi una fascia di convergenza, che ipoteticamente si formerà verso la fine della settimana nelle regioni settentrionali, dove potrebbero svilupparsi fenomeni meteorologici particolarmente intensi. Al sud Italia, le temperature potrebbero superare abbondantemente i 30 °C, con un picco di calura verso la Grecia, dove l’ondata di caldo potrebbe essere storica per il mese di settembre.